13 Giugno
"Le nostre frontiere sono europee non solo italiane"
Documento. Il testo integrale dell'informativa di Matteo Salvini al Senato sul caso Aquarius. La ricostruzione della vicenda, lo scenario politico nell'Unione, il ruolo del l'Italia, le gravi lacune della Francia e della Spagna. Il piano del ministro dell'Interno sull'immigrazione.
Quella che segue è l'informativa del Ministro dell'interno Matteo Salvini sulla vicenda della nave Aquarius presentata oggi alle ore ore 11,17 nell'aula del Senato della Repubblica Italiana.
***
di Matteo Salvini
Signor Presidente, nel ringraziare per l'applauso preventivo, sulla fiducia, confesso la mia emozione: mai nella vita, quando ho cominciato la mia attività politica, avrei pensato di sedere sui banchi del Governo, ma neanche sui banchi del Parlamento. Sento forte l'onore, l'onere e la responsabilità. È il mio primo intervento, quindi ringrazio voi per l'attenzione - ascolterò tutti - e chi ci sta seguendo da casa. Mi sono fatto dare una documentazione puntuale sui fatti, ovviamente, e mi permetterò di introdurre e concludere con due riflessioni. Innanzitutto, desidero ringraziare l'ex procuratore di Venezia, Carlo Nordio, che oggi ha scritto un articolo che mi ha confortato, dal titolo: «Diritto e diritti: la lezione che nessuno può dare al nostro Paese», che mi impone di dire che intervengo a nome di un Governo e di una maggioranza, ma che arrivo ad avere l'ambizione di parlare a nome di un popolo che in termini di generosità, volontariato, accoglienza e solidarietà non ha niente da imparare da nessuno.
Il problema non è il derby Italia-Francia dei mondiali, che peraltro ci vedono esclusi, ma che la nostra storia di solidarietà, generosità e volontariato non merita di essere apostrofata con alcuni termini usati nelle ultime ore da parte di qualche esponente del Governo francese, che spero e penso dia le scuse ufficiali nel più breve tempo possibile. Carlo Nordio, come dicevo, scrive: «Il diritto internazionale, come tutto il diritto, non è una scienza esatta», quindi abbiamo letto tutto e il contrario di tutto. Aggiunge che «l'emigrazione, da fenomeno relativamente modesto e controllabile, è diventata un'invasione, gestita da criminali», e conclude ricordando che il nostro nuovo Governo...
Quella che segue è l'informativa del Ministro dell'interno Matteo Salvini sulla vicenda della nave Aquarius presentata oggi alle ore ore 11,17 nell'aula del Senato della Repubblica Italiana.
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di Matteo Salvini
Signor Presidente, nel ringraziare per l'applauso preventivo, sulla fiducia, confesso la mia emozione: mai nella vita, quando ho cominciato la mia attività politica, avrei pensato di sedere sui banchi del Governo, ma neanche sui banchi del Parlamento. Sento forte l'onore, l'onere e la responsabilità. È il mio primo intervento, quindi ringrazio voi per l'attenzione - ascolterò tutti - e chi ci sta seguendo da casa. Mi sono fatto dare una documentazione puntuale sui fatti, ovviamente, e mi permetterò di introdurre e concludere con due riflessioni. Innanzitutto, desidero ringraziare l'ex procuratore di Venezia, Carlo Nordio, che oggi ha scritto un articolo che mi ha confortato, dal titolo: «Diritto e diritti: la lezione che nessuno può dare al nostro Paese», che mi impone di dire che intervengo a nome di un Governo e di una maggioranza, ma che arrivo ad avere l'ambizione di parlare a nome di un popolo che in termini di generosità, volontariato, accoglienza e solidarietà non ha niente da imparare da nessuno.
Il problema non è il derby Italia-Francia dei mondiali, che peraltro ci vedono esclusi, ma che la nostra storia di solidarietà, generosità e volontariato non merita di essere apostrofata con alcuni termini usati nelle ultime ore da parte di qualche esponente del Governo francese, che spero e penso dia le scuse ufficiali nel più breve tempo possibile. Carlo Nordio, come dicevo, scrive: «Il diritto internazionale, come tutto il diritto, non è una scienza esatta», quindi abbiamo letto tutto e il contrario di tutto. Aggiunge che «l'emigrazione, da fenomeno relativamente modesto e controllabile, è diventata un'invasione, gestita da criminali», e conclude ricordando che il nostro nuovo Governo «avrà molti difetti» - vero - ma in questo momento, su questo tema, «si sta comportando con coerenza e dignità», alle quali aggiungo l'umanità. Il primo intervento che ho chiesto, infatti, da padre di famiglia, è stato di comunicare con la nave Aquarius, per mettere subito in sicurezza le donne e i bambini, lo sottolineo. Non abbiamo avuto risposta: evidentemente, l'emergenza non era così emergenziale. In questo momento, la nave Aquarius, con due navi della Marina e della Guardia costiera, sta navigando serenamente verso le acque di un Paese che si è detto disponibile ad accogliere.
La Francia, come dicevamo, ci dice che siamo cinici, ma - tengo a dare a questo Senato e a chi ci segue i numeri - dal 1º gennaio al 31 maggio di quest'anno i respingimenti alla frontiera tra Italia e Francia hanno visto rispedire a casa nostra 10.249 esseri umani, compresi donne, bambini e disabili.
Sulla base degli accordi sui ricollocamenti del 2015, la Francia si era impegnata ad accogliere 9.816 immigrati e, in tre anni, invece di 9.816 immigrati, ne ha accolti 640. Quindi, chiedo al presidente Macron di passare dalle parole ai fatti e di accogliere domani mattina i 9.000 immigrati che si erano impegnati ad accogliere per dare un segnale di generosità concreta, non solo a parole.
Ricordo che l'Italia, in questo momento, questa mattina, è il secondo Paese per accoglienza in tutta Europa: quindi, di questo stiamo parlando. Stiamo verificando i costi e i tempi, perché il problema su cui dovremo lavorare sono i costi e i tempi: chi mi ha preceduto ha fatto un buon lavoro e noi non siamo qua per smontare il buon lavoro fatto da altri, ma cerchiamo semplicemente di fare un lavoro ancor migliore. Non siamo particolarmente intelligenti, ma prendiamo atto di quello che è stato fatto di positivo e vedremo di farlo ancor più positivo. Quel che non funziona e su cui, evidentemente, chi mi ha preceduto non è stato abbastanza fortunato ed efficace, sono i tempi di identificazione, perché dal momento dello sbarco alla chiusura del percorso, compresi i ricorsi, arrivano a passare circa tre anni, che è un lasso di tempo inaccettabile e incomprensibile. Per quanto riguarda i costi per ogni singolo richiedente asilo, ricordo che i francesi spendono 25 euro al giorno, a cui aggiungono in qualche caso quattro euro di pocket money, i tedeschi 26 euro, i croati 25 euro, gli austriaci 23 euro e via dicendo. Quindi, cercheremo di portare i costi di questa immigrazione, per noi difficilmente sostenibili, al livello dei Paesi nostri simili in Europa. Non si vede perché dobbiamo spendere 35 euro per garantire servizi che in altri Paesi comportano una spesa molto minore.
La settimana prossima avrò l'onore di incontrare 250 ragazze e ragazzi formati per far parte delle nuove commissioni di identificazione e riconoscimento, per accelerare ancor di più i tempi di distinzione tra i rifugiati e coloro che rifugiati non sono. Ricordo i numeri - che amo - di questo 2018: fra le 42.000 domande esaminate c'è un rifugiato politico - è stato riconosciuto come tale - in sette casi su 100. Se aggiungiamo i quattro casi su 100 di protezione sussidiaria, arriviamo a un 11 per cento. C'è una maggioranza assoluta delle domande che viene respinta, perché priva di qualsiasi fondamento. Il problema è che c'è dietro un business e lo diciamo ad alta voce: il 99 per cento delle domande respinte è oggetto di ricorso e c'è il business degli avvocati d'ufficio, che fanno milioni di euro sulla pelle di questi disgraziati e occupano le aule dei tribunali. Quindi, anche su questo occorre fare qualcosa.
Io sono qua come Ministro e come uomo e l'unica cosa che non accetto, avendo due figli, è di pensare che al Governo ci sia qualcuno che vuole il male dei bambini. Io voglio che questi bambini non siano messi su un gommone in condizioni di morire come bestie in mezzo al mar Mediterraneo. Sono stufo dei bambini che muoiono nel mar Mediterraneo, perché qualcuno li illude che in Italia e in Europa ci siano casa e lavoro per tutti! Sono stufo di questi morti di Stato! Sono stufo di questi morti di Stato! Se qualcuno preferisce il business, accomodatevi in una cooperativa, non in un'Aula del Senato.
Nel merito della vicenda Aquarius, è stato richiesto al Governo di riferire sulla vicenda, nel contesto di un'operazione di soccorso, che ha portato al salvataggio di 629 migranti nelle acque del Mediterraneo.
Il giorno 9 giugno 2018 si sono verificati, all'interno dell'area di responsabilità dichiarata della Libia, sei eventi distinti per i quali il centro di coordinamento delle capitanerie di porto con sede a Roma ha ricevuto le prime richieste di soccorso. A seguito di tali richieste, il centro di coordinamento di Roma ha provveduto a interessare l'autorità libica. Il primo problema è che, sebbene la Libia abbia ratificato la Convenzione di Amburgo del 1979 e abbia recentemente dichiarato la propria area di ricerca e salvataggio, non ha assunto il coordinamento dei casi. Va peraltro precisato che, con il sostegno delle capitanerie di porto italiane, la Libia sta gradualmente procedendo ad attivare un proprio centro di coordinamento soccorsi. Stiamo lavorando perché io personalmente, entro il mese di giugno, possa andare in Libia a cercare di garantire eguaglianza di diritti e di doveri su entrambe le sponde del Mediterraneo.
Dopo il no libico è stata altresì contattata l'autorità search and rescue (SAR) maltese, in quanto centro di coordinamento e di soccorso responsabile per l'area immediatamente limitrofa a quella degli eventi, tuttavia neppure la predetta autorità maltese ha assunto la responsabilità del coordinamento, cosa che sono abituati a fare da anni. Il fatto che il Governo abbia alzato, per una volta, la voce probabilmente metterà i maltesi di fronte alle loro responsabilità di aiutarci a salvare vitae umane. Il centro di coordinamento di Roma ha quindi dovuto proseguire nella direzione delle operazioni di soccorso per i sei eventi sopra menzionati.
L'attività di coordinamento delle operazioni ha portato al salvataggio di 629 persone che sono state riunite sulla nave Aquarius. Completate le operazioni di salvataggio, la nave Aquarius cominciava la sua navigazione verso Nord e, una volta raggiunta l'area SAR maltese, al fine di garantire il prima possibile assistenza ai migranti, la nave della ONG battente bandiera di Gibilterra richiedeva a Malta, tramite il centro di coordinamento di Roma, un porto sicuro dove attraccare in base alla Convenzione internazionale sulla ricerca ed il salvataggio marittimo siglata ad Amburgo.
Sul punto è opportuno specificare che la nave Aquarius, alle ore 12 di domenica 10 giugno, quando si trovava a circa 64 miglia nautiche a Sud dell'isola di Malta, ha manifestato problemi di sicurezza a bordo e quindi ha chiesto alle autorità maltesi di poter sbarcare sull'isola le persone soccorse. In attesa di tale riscontro più volte sollecitato e che perdurava per l'intera giornata di domenica 10 giugno, la nave Aquarius continuava a permanere nelle aree di competenza maltese. Nelle prime ore della notte dell'11 giugno, il comandante della nave comunicava al centro di coordinamento di Roma il peggioramento della situazione sanitaria, nonché lo scarseggiare di risorse alimentari. Ancora sollecitati nella mattinata dell'11 giugno, con una comunicazione ufficiale al centro di coordinamento di Roma, Malta negava la propria competenza sull'evento in questione: se ne fregava. In attesa di determinazioni in merito all'individuazione di un porto sicuro di sbarco (POS), la nave Aquarius, che stazionava nella zona di ricerca e soccorso maltese, è stata costantemente affiancata da motovedette della Guardia costiera italiana, con personale medico imbarcato per fornire eventuale assistenza sanitaria. È stata altresì rifornita delle derrate alimentari e di tutto quant'altro necessario per tutte le persone a bordo. Sottolineo, come ho già detto, che è stata offerta al comandante della nave Aquarius per ben due volte, alle ore 12,11 e alle ore 14 dell'11 giugno, la disponibilità delle autorità italiane, su mia indicazione, a far sbarcare sul territorio nazionale le persone eventualmente bisognevoli di assistenza sanitaria, quali ad esempio le donne incinte e i bambini; disponibilità che non è stata accolta dal comandante dell'unità. In questo caso si nota la differenza tra la realtà virtuale e la realtà reale, tra quello che si leggeva sui siti Internet, sui giornali e sui social e quello che noi chiedevamo di fare e ci veniva risposto con un cortese: no, grazie, non mi interessa. È evidente che se c'è emergenza siamo i primi a voler intervenire; se, a bordo di questa nave di un'ONG, non si ritiene che ci sia un'emergenza, evidentemente qualcuno dice qualcosa che non è così vero, ma tant'è.
Nelle prime ore del pomeriggio dell'11 giugno il Governo spagnolo comunicava la propria disponibilità allo sbarco dei 629 migranti presso il porto di Valencia; disponibilità formalizzata successivamente, alle ore 22,48 dello stesso giorno. Io ringrazio gli amici spagnoli, ricordando però i numeri, secondo i quali ad oggi l'Italia ospita nelle strutture italiane circa 170.000 richiedenti asilo.
I numeri ci dicono che in Spagna sono 16.000; 16.000 contro 170.000. Ringrazio il buon cuore del presidente Sanchez, il quale ha ampio margine per esercitare la sua generosità e la sua accoglienza anche nelle settimane a venire, visti i numeri da cui partiamo.
Il comandante rappresentava che, per effettuare il viaggio in sicurezza, la nave Aquarius non avrebbe potuto ospitare a bordo più di cento migranti. Bene, ci muoviamo, si è tenuta una riunione nella serata dell'11 giugno presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, con la partecipazione del sottoscritto e dei colleghi - che ringrazio per la comunità di azione e di intenti - Danilo Toninelli, del Ministero dei trasporti e delle infrastrutture, e Trenta, della Difesa e della Marina militare. Si è deciso di mettere a disposizione due navi, una della Marina e una delle capitanerie di porto, per assistere l'Aquarius e prendere a bordo 250 persone sull'Orione e 273 sulla Dattilo e accompagnare per un viaggio tranquillo e sicuro verso il porto di Valencia la suddetta nave Aquarius. Questi sono i fatti. Per carità di Dio, siamo un'Assemblea politica, quindi ognuno può darne l'interpretazione che vuole.
Il fenomeno migratorio è senz'altro complesso. Mi riferisco, ad esempio, ai 170.000 immigrati, come detto, in accoglienza in questo momento, che hanno visto una riduzione nell'anno scorso, grazie a operazioni utili e intelligenti di chi mi ha preceduto, sul fronte della riduzione del numero degli sbarchi, cosa alla quale cercherò di lavorare ancora di più.
Ci sono alcune stranezze: la prima etnia per sbarchi quest'anno è rappresentata da circa 3.000 cittadini tunisini. Mi periterò di incontrare il prima possibile anche il mio collega tunisino, perché mi sembra che la Tunisia risulti un Paese libero, dotato di autonome istituzioni, non è vittima di guerre, pestilenze o carestie, quindi cercherò di portare tutto il conforto e l'aiuto necessario da parte del popolo italiano al popolo tunisino per far sì che questi ragazzi e queste ragazze possano crescere e cercare un lavoro e una vita nel loro Paese, piuttosto che mettersi su un barcone.
Ci sono altre tre, quattro o cinque pagine, ma preferisco dedicare il tempo a voi, piuttosto che a leggere numeri. Ci tengo a dire che in queste ore ho sentito tanti colleghi europei. Leggevo che l'Italia è isolata. Penso che non siamo mai stati così centrali e così ascoltati come in queste ore. Ho parlato con il collega tedesco, con il quale abbiamo condiviso che occorre tornare a ragionare di protezione delle frontiere esterne italiane come frontiere europee e non solo italiane. Non possiamo essere gli unici a fare quello che meritoriamente facciamo nel Mediterraneo, sopportandone costi economici e costi sociali. Se l'Europa c'è, batta un colpo adesso o taccia per sempre. Noi gliene abbiamo dato l'occasione e l'opportunità.
Ho sentito il collega francese, quello ungherese, incontrerò il collega austriaco, ho sentito ambasciate di diversi Paesi, dalla Tunisia alla Libia. Quindi c'è un'attenzione che non c'è mai stata; sta a noi adesso giocarci le carte in maniera propositiva, non solo negativa.
Il regolamento di Dublino oggi evidentemente va superato. Hanno provato a imporci una norma che avrebbe ulteriormente aggravato la situazione in Italia, con una permanenza fino a dieci anni di ulteriori migranti, senza alcuna possibilità di essere accolti in altri Paesi. Abbiamo concordato un no costruttivo e penso che con il collega tedesco e con il collega austriaco - visto che dal 1° luglio la competenza e la presidenza europea sarà dei colleghi austriaci - proporremo noi una nostra iniziativa, sul fronte interno e sul fronte esterno.
Nelle scorse ore ho avuto un peso notevole sulle spalle. La critica politica ci sta, è giusta, è sana. Il mio obiettivo è salvare vite; il mio obiettivo è far sì che questi bimbi possano crescere nella migliore maniera possibile, senza scappare dai loro villaggi e dalle loro città per mettersi su gommoni, che ormai i delinquenti del business del traffico di esseri umani fanno partire già sgonfi, perché tanto c'è qualcuno che va a recuperare questi disgraziati. Vedremo nelle prossime ore. Stanno sbarcando migranti raccolti dalle navi delle autorità militari italiane. È tempo che gli Stati tornino a essere Stati.
Non è possibile che siano associazioni private finanziate da chissà chi a imporre tempi e modi dell'immigrazione. Basta guardare, infatti, da dove arrivano alcuni finanziamenti, anche se questo tema sarà oggetto di una prossima informativa. Io adoro ogni tipo di generosità e di volontariato, sono donatore di sangue e di organi, ma quando leggo che dietro a qualche organismo c'è la Open Society Foundation di George Soros, qualche dubbio inizia a venirmi su quanto sia spontanea questa generosità.
Chiudo con una riflessione: «Ama il prossimo tuo come te stesso». Giusto. Il mio prossimo, quindi, sono donne e bambini che fuggono della guerra e che sono le prime vittime della confusione che stiamo vivendo. Quei pochi ragazzi, donne e bambini che scappano dalla guerra devono avere in casa nostra casa loro e non possono essere mischiati ad una immigrazione clandestina che porta semplicemente allo scontro sociale. Però «ama il prossimo tuo come te stesso» significa anche amare i milioni di italiani che in silenzio hanno perso casa, lavoro e speranza. Che hanno perso casa, lavoro e speranza.
Quindi, con tutti i miei limiti e tutti i miei difetti, farò tutto quello che è umanamente possibile per dare voce ai rifugiati veri, agli immigrati regolari e per bene che vengono qui per costruire per se stessi e per i loro figli un futuro, rispettando la nostra storia, la nostra cultura e le nostre tradizioni, e soprattutto farò di tutto perché a questi italiani che l'hanno persa, la speranza possa tornare e a questo dedicherò tutti i miei prossimi anni da Ministro ma soprattutto di vita, onorato di poterlo fare a disposizione del popolo italiano. Grazie a tutti.
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5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.