17 Maggio
Le Pen in testa. Il caso Francia-Italia e il potere in Europa
I sondaggi registrano il sorpasso del Rassemblement National su En Marche. La sconfitta di Macron aprirebbe il problema della Presidenza francese. L'alleanza con Salvini, il "nein" di Merkel alla Lega. Perché la crisi a Roma è importante per il futuro di Bruxelles
Che succede? Per capire come si stanno muovendo i pezzi sulla scacchiera dobbiamo guardare lo scenario dall'alto, non piegati a osservare l'ombelico del quadro di politica interna. Tra nove giorni si vota e in ballo c'è la guida del più grande mercato del mondo, una potenza economica, l'Unione europea. In Francia Marine Le Pen in molti sondaggi è balzata in testa, davanti a Emmanuel Macron. Secondo il sondaggio realizzato da Harris Interactive - per "Le Figaro", la radio Rtl e i canali Tf1-Lci - la lista guidata da Jordan Bardella è al 23 per cento, mentre quella di Nathalie Loiseau al 22,5 per cento. E attenzione all'elettorato più a sinistra e sovranista, quello di Jean-Luc Mélenchon, molti potrebbero votare il partito di Marine Le Pen, questo dice un altro sondaggio di Odoxa: il 36 per cento degli elettori della France Insoumise ha una "buona opinione del Rassemblement National". Se il partito di Le Pen dovesse vincere, avremmo la Francia e l'Italia, due paesi fondatori dell'Europa, con due partiti e due leader euroscettici al primo posto: Le Pen e Salvini. Questo non significa affatto che avranno la maggioranza a Strasburgo, ma che il processo innescato in Italia potrebbe propagarsi a Parigi. Una sconfitta nel voto europeo per Macron sarebbe probabilmente l'adieu alla sua ricandidatura alla presidenza della Francia e per l'establishment brussellese un problema di contenimento dei populisti sempre più complicato.

Marine Le Pen intervistata ieri dal Figaro punta a questo risultato e a costiture quello che chiama "supergruppo" nel Parlamento europeo. Sono da aggiungere a questo quadro, inoltre, le tensioni tra Merkel e Macron ("c'è conflittualità", ha detto l'altro ieri la cancelliera in un'intervista) e il Figaro ha aperto la sua prima pagina con i progetti di Berlino di chiudere la sede del Parlamento europeo a Strasburgo.
È in questa chiave che va letta...
Che succede? Per capire come si stanno muovendo i pezzi sulla scacchiera dobbiamo guardare lo scenario dall'alto, non piegati a osservare l'ombelico del quadro di politica interna. Tra nove giorni si vota e in ballo c'è la guida del più grande mercato del mondo, una potenza economica, l'Unione europea. In Francia Marine Le Pen in molti sondaggi è balzata in testa, davanti a Emmanuel Macron. Secondo il sondaggio realizzato da Harris Interactive - per "Le Figaro", la radio Rtl e i canali Tf1-Lci - la lista guidata da Jordan Bardella è al 23 per cento, mentre quella di Nathalie Loiseau al 22,5 per cento. E attenzione all'elettorato più a sinistra e sovranista, quello di Jean-Luc Mélenchon, molti potrebbero votare il partito di Marine Le Pen, questo dice un altro sondaggio di Odoxa: il 36 per cento degli elettori della France Insoumise ha una "buona opinione del Rassemblement National". Se il partito di Le Pen dovesse vincere, avremmo la Francia e l'Italia, due paesi fondatori dell'Europa, con due partiti e due leader euroscettici al primo posto: Le Pen e Salvini. Questo non significa affatto che avranno la maggioranza a Strasburgo, ma che il processo innescato in Italia potrebbe propagarsi a Parigi. Una sconfitta nel voto europeo per Macron sarebbe probabilmente l'adieu alla sua ricandidatura alla presidenza della Francia e per l'establishment brussellese un problema di contenimento dei populisti sempre più complicato.

Marine Le Pen intervistata ieri dal Figaro punta a questo risultato e a costiture quello che chiama "supergruppo" nel Parlamento europeo. Sono da aggiungere a questo quadro, inoltre, le tensioni tra Merkel e Macron ("c'è conflittualità", ha detto l'altro ieri la cancelliera in un'intervista) e il Figaro ha aperto la sua prima pagina con i progetti di Berlino di chiudere la sede del Parlamento europeo a Strasburgo.
È in questa chiave che va letta l'attuale turbolenza italiana, il riemergere di elementi della crisi del 2011, l'improvviso attivismo della magistratura sulla Lega. Se guardiamo al quadro europeo, all'architettura politica dell'Unione, alla sua rete finanziaria e economica, disarcionare Salvini ha una grande importanza: significa ridurre il problema della stabilità europea alla gestione della Brexit e alla ricerca di un candidato forte per le prossime elezioni presidenziali in Francia. A Berlino c'è la cancelliera Merkel (che ha detto "nein" a una eventuale alleanza dei Popolari con la Lega); a Madrid ha vinto il socialista Pedro Sanchez; a Vienna conservatore Sebastian Kurz ha già dimostrato di essere perfettamente allineato ai Popolari; i paesi nordici hanno visto l'avanzata dei sovranisti, ma non governano; l'Ungheria di Viktor Orban è un paese cacciavite della Germania e ci sono argomenti convincenti per frenarlo; la Polonia è un dossier aperto ma gestibile (sempre dalla Germania); gli altri paesi del gruppo di Visegrad manterranno la loro linea, ma senza fare rivoluzioni; la Grecia è sempre attaccata alla canna del gas di Bruxelles. L'anomalia, in questa visione mainstream, è l'Italia e la Lega di Salvini. E i Cinque Stelle? L'establishment brussellese li considera addomesticabili, oggi qui, domani là, non una vera minaccia.
Non c'è alcun complotto, lasciate stare le visioni, la storia si muove in maniera differente, offre quelle che si chiamano opportunità, dispiega i fatti, apre occasioni e qui si fanno strada poi le idee e le azioni di gruppi che lottano per il potere. Se Le Pen vince in Francia il problema non è quello del day after, del 27 maggio, ma del futuro della presidenza di Macron. E di due alleati, Le Pen e Salvini, che insieme a Strasburgo hanno ben altro peso rispetto a tutto quello che s'è visto finora. È in corso una gigantesca battaglia, le truppe sono schierate su un teatro che non è quello delle nazioni, è l'intero Vecchio Continente. Andiamo in Italia.
01
Le tre crisi convergenti dell'Italia
Che succede? Va tutto secondo la sceneggiatura degli ultimi 25 anni: è stato individuato il nuovo "uomo nero" (ieri Berlusconi, oggi Salvini), c'è una nuova ideologia da combattere (ieri il berlusconismo, oggi si è tornati al fascismo), c'è chi cavalca le inchieste giudiziarie (il Movimento Cinque Stelle e di nuovo anche il Pd, che non impara mai dai suoi errori), il caso Italia in Europa è (ri)aperto (l'Austria dice che rischiamo di essere la "nuova Grecia"), il partito dello spread è tornato a fare la ola, Berlusconi ha cominciato (come fece esattamente con Mario Monti) a ipotizzare l'arrivo di un tecnico, guarda caso Mario Draghi che scade a ottobre dalla presidenza della Bce ("se avesse una buona e elevata responsabilità, sarebbe bene", ha detto il Cav) e nei salotti del piccolo establishment si parla già di un governo tecnico per affrontare una manovra da 30 miliardi e poi andare al voto chissà quando. Che grande novità.
A che punto è la Terza Crisi? Va avanti secondo il copione scritto nel 1992 e replicato nel 2011: stallo istituzionale, tensione finanziaria, assalto giudiziario. Vediamo come stanno avanzando queste tre fasi.
1. Stallo istituzionale. Il governo è fermo, il Parlamento è già zombificato, i partiti non contano niente, l'opposizione è un ectoplasma che combatte per non sparire, il Pd cerca il sorpassino sui Cinque Stelle, una speranza, Forza Italia sogna la rottura della maggioranza di governo e un'occasione per non eclissarsi con Berlusconi. Siamo in una situazione di blocco, nessuno è in grado di andare avanti, si attende il voto tra nove giorni ma con la netta sensazione che tutto resterà esattamente come adesso, con una finta riconciliazione tra Di Maio e Salvini in attesa di regolare la partita nelle elezioni politiche, quando ci saranno e non è affatto detto che la data sia ravvicinata.
2. Tensione finanziaria. Lady Spread ha cominciato a fare le prove tecniche per balzare di nuovo sopra i 300 punti. Non sono i 575 punti del 2011, ma sono tanti, una pena prolungata, un fardello di interessi sul debito, fanno male, bastano a creare turbolenza e scassare i conti pubblici, nonostante le rassicurazioni del ministro dell'Economia, Giovanni Tria che ha cercato di rasserenare ieri i ministri dell'Eurogruppo. È stato Ignazio Visco, il governatore di Bankitalia, l'altro ieri, a ricordare che questo livello di spread per l'Italia è un problema. Ma abbassarlo in queste condizioni è impossibile, il Movimento Cinque Stelle è un partito della spesa, la Lega non ha ritrovato un fil rouge sui provvedimenti economici, all'estero considerano il nostro debito conveniente, un affare, ma questo non impedirà un sell-off, un'ondata di vendite in caso di avvitamento della crisi politica.
3. Assalto giudiziario. Di Maio ha parlato di Tangentopoli e in maniera sprezzante si rivolgeva alla Lega, un'accusa grave che dimostra l'ignoranza del pentastellato in materia di storia politica (e non solo), la Lega negli anni di Tangentopoli era il partito che esibiva (con Leoni Orsenigo) il cappio in Parlamento, era un partito in favore della magistratura, manettaro al cubo. La magistratura ha ripreso a far tintinnare le manette e guarda caso il bersaglio sono le giunte locali di centrodestra a trazione leghista. Tra i fedelissimi del segretario non ci sono dubbi: "È un'operazione contro di noi". Ieri Berlusconi, oggi Salvini. La caccia è iniziata, questo pensano nella Lega.
Questi tre elementi sono convergenti, l'intensità dei fatti in aumento. La magistratura è un soggetto misterioso per i leghisti, c'è chi fa notare il perfetto parallelismo tra i colpi di clava di Di Maio su Salvini e l'azione delle procure contro i leghisti. Un accordo di sistema per mettere Salvini alle corde? Una regia? Non c'è alcuna prova di tutto questo, anche se Andreotti diceva che "a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si indovina". Un fatto è lampante e non da oggi, la magistratura non ama Salvini e il sentimento è ricambiato (la Lega ha rilanciato la separazione delle carriere). Lui fa esercizi zen, non risponde, nonostante la frase di Di Maio di oggi ("la scelta è tra M5s e la nuova Tangentopoli") sia oggettivamente grave, non accantonabile senza una risposta. Eppure Salvini è rimasto alla finestra, ha battuto il tasto sul decreto sicurezza bis da portare in Consiglio dei ministri lunedì, ma tra i suoi serpeggia la domanda: perché non reagisce? C'è chi sospetta che tema la magistratura, chi invece dice che stia aspettando il voto per misurare la distanza e tagliare di netto con Di Maio. In ogni caso Salvini in questo momento ha una carta già sperimentata da giocare, quella che fu di Berlusconi: recitare il ruolo della vittima di un complotto. Al Cavaliere tutto questo allungò la vita politica, fu il grande errore dei suoi avversari, tentare di disarcionarlo per via giudiziaria. La storia si ripete. Forse.
Berlusconi sempre non casualmente in tv ha infilato questa frase: "Salvini, con cui lavoriamo bene in realtà locali, si sta accorgendo che con il Movimento Cinque Stelle non può andare avanti e credo che potrebbe essere convintamente d'accordo su nuove elezioni e sulla formazione di un governo di centrodestra". Credibile? Non lo sappiamo. E poi che mossa sarebbe? Una logica in questo scenario accelerato e pazzo c'è. Quella di uscire dalla gabbia in cui i Cinque Stelle hanno rinchiuso Salvini nelle ultime settimane. Se la legge della maggioranza diventa quella della giungla, allora meglio andare nella giungla e non più vestire i panni del "prigioniero libero" con Di Maio a Palazzo Chigi che lo martella giorno e notte. Se la politica è quella della mani libere (con la clava) allora tanto vale liberarsi sul serio. Il Cavaliere gioca a innescare la crisi, è chiaro, prova il ballon d'essai, forza la mano, fa pressione, la spara più grossa di quel che è e probabilmente sa di quel che pensa Salvini, l'operazione non sarà facile, ma lo spazio per una manovra simile oggi esiste. Certo, una crisi al buio. Ma di fronte al rischio di un declino in chiaro con un governo che senza un nuovo patto va a sbattere contro il muro della realtà.
***
La coppia in ogni caso è scoppiata, ma quanto? Abbiamo fatto un viaggio tra le stanze dell'anima, in fondo la politica è una questione d'amore.
02
Amore, politica e sottosopra dell'onestismo
L'arresto del sindaco leghista di Legnano, Di Maio che afferma "la scelta è tra M5s e la nuova Tangentopoli", la parabola della relazione tra Cinque Stelle e Lega tra divorzio e matrimonio di convenienza. L'esito finale? Leggere "La morte di Danton"
La politica e l'amore hanno una cosa in comune: vanno coltivati, non basta dirsi ti amo, sono l'esercizio di ogni giorno, bisogna vivere sul serio quella dimensione. Se questo non accade, di solito si verificano una serie di fatti:
a. una parte lascia correre e si illude che possa andare ancora avanti così, mentre l'altra a sua volta vive in una dimensione dove tutto funziona a meraviglia, la coppia è immersa in una disperante finzione in cui uno dei due si consuma fino a spegnersi, è l'atto del lasciarsi andare, precipitare, la kunderiana "vertigine" raccontata ne L'insostenibile leggerezza dell'essere ("la vertigine è la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura"). Continua a leggere l'articolo su List.
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Nel frattempo in Europa si cominciano ad agitare le ombre dello scontro che seguirà dopo il voto del 26 maggio e l'Italia dovrà munirsi dello scudo spaziale di Goldrake.
03
Vienna contro Roma: "Rischio di una nuova Grecia"
L'Austria non è mai stata un paese alleato dell'Italia a Bruxelles, ci sono ragioni storiche, culturali, geopolitiche. Vienna è attratta inesorabilmente dalla Germania, Sebastian Kurz sarà giovane, ma non è uno a cui sfugge il fatto che i destini del suo paese sono legati a quelli di Berlino. Così non deve per niente sorprendere il fatto che il ministro delle Finanze austriaco, Hartwig Loeger, abbia detto che "l'Italia rischia di essere la nuova Grecia". Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, alla riunione dell'Eurogruppo, ha dato una risposta ferma: "L’Italia non chiede che qualcuno paghi per il suo debito, ma ha abbondantemente pagato per il debito altrui aiutando altri paaesi europei, come la Grecia, non avendo mai chiesto un euro. Non credo che l’Austria abbia pagato quanto l’Italia che è il terzo contributore. Per questo invito gli amici europei a pensare prima di parlare". Il problema è che a Vienna quelle cose le pensano sul serio tanto che Loeger ha insistito: "Tria dovrebbe trasmettere questo messaggio di saggezza a Salvini, ma ha ceduto”. Le sequenze di fatti non sono mai casuali: l'altro ieri Angela Merkel ha sbarrato la strada a un'alleanza dei Popolari con la Lega, oggi l'Austria alza gli scudi sulla nostra contabilità e Sebastian Kurz non farà mai mancare il suo appoggio alla Germania. Tira un vento freddo da Nord, Berlino è in movimento, ma attenzione: il vero avversario dell'Italia - in ogni caso, chiunque governi - è all'Eliseo, a Parigi, Emmanuel Macron. L'Italia dovrebbe presentarsi unita a Bruxelles e a Strasburgo quando i giochi del voto saranno chiusi, ma non è aria da spirito bipartisan, non funziona neppure una collaborazione tra Lega e Cinque Stelle, e se dovesse formarsi il grande inciucio dell'alleanza tra Popolari e Socialisti, l'Italia sarebbe completamente tagliata fuori, a meno che non arrivi un (improbabile, per ora) salto della quaglia dei grillini.
04
A Bruxelles fino a ottobre comanda ancora Juncker
Altro elemento importante. Attenzione ai tempi dell'agenda europea: la nuova Commissione europea non si insedierà subito come pensa qualche testa eccessivamente lucida, Juncker e soci resteranno in sella minimo fino a tutto ottobre, lo ha detto il Commissario (tedesco) al Bilancio Günther Oettinger in un'intervista a Politico. Dunque i conti con il governo di Roma li regoleranno Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis. Salvini su chi potrà davvero contare?
A Salvini servono alleati in Europa, con il premier ungherese Orban ci fa ben poco, deve tessere alleanze, ma si ritrova con i pentastellati che si sono trasformati in improbabili rigoristi contabili e miliziani AnfiFa e con i partiti del Nord Europa sul piede di guerra. C'è un chiaro tentativo di isolare la Lega a Strasburgo.

Alleati veri della Lega? Toh, Marine Le Pen. Salvini può contare su di lei, ecco la foto che ha pubblicato oggi su Twitter la leader del Rassemblement National. Forse i piani degli avversari della Lega sono velleitari, forse Le Pen non vincerà e comunque in Italia i voti della Lega saranno tanti e pesanti, ma la manovra c'è. Non c'è niente di oscuro, è la battaglia politica in Europa tra partiti mainstream e populisti. E Salvini è il bersaglio grosso.
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Che facciamo? Lasciamo l'Europa e facciamo rotta verso il Medio Oriente. Temperatura torrida, tempeste di sabbia sulla costa e mare agitato. Non uscite a pesca dalle parti del Golfo.
05
Bombardieri sauditi sullo Yemen. Riad accusa l'Iran
L'Arabia Saudita ha effettuato diversi raid aerei nella capitale, Sana’a, controllata dalle milizie filo-iraniane degli Houthi. Tra i civili ci sono almeno sei morti, decine di feriti. Riad dichiara di aver colpito "legittimi obiettivi militari". Questa la nota dei sauditi: "L'intelligence militare ha confermato che si tratta di basi militari e strutture utilizzate dalle milizie Houthi sostenute dall'Iran per lo stoccaggio di armi e munizioni".
Riad ha accusato l'Iran di aver usato gli Houti per condurre gli attacchi via drone alle infrastrutture petrolifere. "L'attacco dimostra che queste milizie sono solo uno strumento che il regime iraniano usa per attuare il suo programma espansionista", ha dichiarato via Twitter il vice ministro della Difesa, il principe Khalid bin Salman, figlio del re Salman. Zona pericolo sempre più fragile e estesa.
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Siamo di fronte a uno scenario complesso e pericoloso. Per sapere, per capire, il titolare e Dario Fabbri hanno fatto un giro in gommone nello Stretto di Hormuz. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Ascoltate RadioList.
06
Energia, armi, politica. Lo Stretto di Hormuz
Lo Stretto di Hormuz è pieno di navi da guerra. Cosa sta succedendo nel Golfo? Energia, commercio, equilibrio del Medio Oriente, interesse dell'America e politica di potenza dell'Iran. Perché questa crisi è pericolosa e impatta anche sulla nostra vita quotidiana. L'interesse nazionale dell'Italia e l'impatto sulla Libia. Un'indagine del titolare di List e Dario Fabbri, analista di Limes. Ascolta RadioList.
RadioList è il podcast di List ai primi posti delle classifiche di iTunes. Anche questa puntata è entrata nella top ten:
Come chiudiamo questo numero di List? Con la copertina di Science, stupenda.
07
Ultima Thule
Science ha pubblicato questa copertina, è la foto di Ultima Thule, l'oggetto spaziale che orbita nella Cintura di Kuiper, fotografato dalla sonda New Horizons. Distante 4 miliardi di miglia dalla Terra, Ultima Thule ha un'estensione di 36 chilometri. Come vedete si tratta di un oggetto binario, è composto da due parti che gli scienziati ipotizzano si siano saldate "gentilmente" in un secondo tempo dando vita al "pupazzo spaziale". Che viaggio.
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fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.