14 Dicembre

Le quattro carte di un gioco più grande del Quirinale

L'elezione del Presidente della Repubblica è incastonata in uno scenario che va oltre i destini dell'Italia. Perché la figura di Draghi è centrale e perché in un quadro di preoccupante improvvisazione il premier potrebbe uscire di scena insieme a Mattarella. La corsa al Colle tra piccole ambizioni locali e grandi dilemmi strategici

Che succede? Lo stato d’emergenza è prorogato fino a marzo, perbacco. Il fatto sul piano pratico vale zero (resta tutto così com’è, nel regolare svolgimento anarchico del tema italiano - per fortuna non diventeremo tedeschi), ma sul piano politico racconta una storiella istruttiva: l’emergenza che non c’è (siamo in una fase completamente diversa della storia pandemica, questo è il “new normal” che andrà a consolidarsi, piaccia o meno) serve ai partiti per dire che Draghi non può andare al Quirinale essendo necessario il suo lavoro “in emergenza”. Siamo in presenza di una finzione che serve ad altri scopi, questo governo ha già esaurito la sua “spinta propulsiva”, il lavoro di costruzione della campagna vaccinale e di riapertura dell’economia è stato fatto più che bene, Draghi non deve fare altro, di certo non il gestore di contratti per l’edilizia straordinaria e men che meno il medico curante di una classe politica zombificata; per il seguito del Recovery Plan basta un Franco qualsiasi, per la questione della malattia dei partiti, serve San Gennaro, dunque inutile perdere tempo, i miracoli sono una faccenda ultraterrena.

In un sistema virtuoso, tutto questo poteva perfino filare liscio, Draghi sarebbe rimasto a Palazzo Chigi, un galantuomo qualsiasi sarebbe salito sul Colle e nel 2024 il premier sarebbe andato a dare una raddrizzata a un’Unione europea bisognosa più che mai di una leadership (osservate il vuoto che si è aperto tra Commissione Ue e Banca centrale, gigantesco) e di una visione per un futuro che appare inesorabilmente schiacciato tra la Cina e gli Stati Uniti che o vanno al conflitto o troveranno un modo per spartirsi il dominio del mondo, a spese nostre. Questo, poteva essere un percorso lineare, ma andava dipinto, incorniciato, messo in ordine, e così non è, siamo nell’improvvisazione dettata dall'incompetenza e dall'egoismo. Che...


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