28 Luglio
Le volpi e i leoni della politica
La politica contemporanea e la lezione di Vilfredo Pareto. Perché l'opera del teorico delle élite è una lettura necessaria. Le volpi raggiungono il potere con l’astuzia, la manipolazione e l’ideologia, i leoni con la forza e la spregiudicatezza. Un'indagine di Lorenzo Castellani
di Lorenzo Castellani
«Piaccia, o non piaccia a certi teorici, sta di fatto che la società umana non è omogenea, che gli uomini sono diversi fisicamente, moralmente, intellettualmente» scriveva nel 1917 Vilfredo Pareto nel suo Trattato di Sociologia Generale. Un pensiero sempre attuale che ricorda quante sfumature si annidino nella complessità del presente. Chi si trova a rileggere oggi il padre dell’elitismo italiano si chiede perché egli non sia stato utilizzato come chiave di lettura delle trasformazioni politiche che abbiamo davanti. Nella trita e consunta spiegazione della crisi politica del popolo contro l’establishment serviva forse una iniezione di realismo e di circolazione delle élite che si sarebbe potuta attingere a piene mani da Pareto. Tuttavia, nelle oramai migliaia di libri dedicati al populismo e alla democrazia di quest’ultima decade raramente v’è traccia del pensatore italiano. Forse per la complessità della prosa, per la vastità delle opere o forse per l’ampiezza e completezza dei ragionamenti Pareto è stato dimenticato, giace sepolto nelle biblioteche. Eppure, a chi scrive pare che il pensiero paretiano riesca a fornire una spiegazione delle trasformazioni politiche delle democrazie che ci stanno passando davanti meglio di molti altri autori del passato e del presente. Per comprendere la portata delle teorie di Pareto è bene partire dal suo nucleo fondamentale.
La sua teoria generale della società inizia con una distinzione, quella tra le azioni logiche e le azioni non-logiche. L'idea che nella propria vita in società, nell'orientare le proprie azioni reciproche, gli uomini solo in minima parte si attengano a criteri e a motivazioni razionali - adeguando cioè il mezzo ai fini secondo una logica fondata su elementi sperimentali, ma seguano piuttosto, in genere, l'impulso proveniente da sentimenti, dati emozionali, credenze, passioni del tutto irrazionali, e cercando solo a posteriori di dare a tutto ciò una veste coerente: «Gli uomini...
di Lorenzo Castellani
«Piaccia, o non piaccia a certi teorici, sta di fatto che la società umana non è omogenea, che gli uomini sono diversi fisicamente, moralmente, intellettualmente» scriveva nel 1917 Vilfredo Pareto nel suo Trattato di Sociologia Generale. Un pensiero sempre attuale che ricorda quante sfumature si annidino nella complessità del presente. Chi si trova a rileggere oggi il padre dell’elitismo italiano si chiede perché egli non sia stato utilizzato come chiave di lettura delle trasformazioni politiche che abbiamo davanti. Nella trita e consunta spiegazione della crisi politica del popolo contro l’establishment serviva forse una iniezione di realismo e di circolazione delle élite che si sarebbe potuta attingere a piene mani da Pareto. Tuttavia, nelle oramai migliaia di libri dedicati al populismo e alla democrazia di quest’ultima decade raramente v’è traccia del pensatore italiano. Forse per la complessità della prosa, per la vastità delle opere o forse per l’ampiezza e completezza dei ragionamenti Pareto è stato dimenticato, giace sepolto nelle biblioteche. Eppure, a chi scrive pare che il pensiero paretiano riesca a fornire una spiegazione delle trasformazioni politiche delle democrazie che ci stanno passando davanti meglio di molti altri autori del passato e del presente. Per comprendere la portata delle teorie di Pareto è bene partire dal suo nucleo fondamentale.
La sua teoria generale della società inizia con una distinzione, quella tra le azioni logiche e le azioni non-logiche. L'idea che nella propria vita in società, nell'orientare le proprie azioni reciproche, gli uomini solo in minima parte si attengano a criteri e a motivazioni razionali - adeguando cioè il mezzo ai fini secondo una logica fondata su elementi sperimentali, ma seguano piuttosto, in genere, l'impulso proveniente da sentimenti, dati emozionali, credenze, passioni del tutto irrazionali, e cercando solo a posteriori di dare a tutto ciò una veste coerente: «Gli uomini - scrive Pareto - sono spinti dai sentimenti, dalle passioni, dagli interessi, e si compiacciono credere d'agire secondo ragione. Dimostrano, per conseguenza, una tendenza nettissima a dare una verniciatura logica alle azioni non logiche. Del pari attribuiscono alle loro azioni cause che nella realtà non hanno». Ma cosa sono dunque le "azioni logiche"? In prima approssimazione, spiega Pareto, sono quelle che «consistono in mezzi appropriati al fine, e che uniscono appropriatamente i mezzi al fine». Non logiche sono, al contrario, quelle a cui tale carattere manca. Nella sintesi dello stesso autore «Le azioni logiche sono, almeno per la parte principale, il risultamento di un ragionamento; le azioni non-logiche hanno origine principalmente in un determinato stato psichico: sentimenti, sub-coscienza, ecc.»
Il nucleo della teoria di Pareto, in sintesi, è questo: l'idea che gli uomini agiscano mossi prealentemente da un complesso di istinti, sentimenti, pulsioni e passioni precedenti la dimensione razionale, pur essendo portati, per natura e per cultura, a cercare una razionalizzazione del proprio operare; a formulare cioè, mediante argomentazioni, una spiegazione apparentemente logica dell'azione. L'idea cioè che l'uomo sia un essere insieme istintivo e simbolico: istintivo perchè mosso da motivazioni pulsionali, pre-conscie, emotive, radicate in una sfera sottratta al controllo della ragione; simbolico perchè bisognoso di razionalizzazione, di intellettualizzazione, di una qualche elabiorazione a posteriori che attribuisca al proprio agire una coerenza e un fondamento che non ha. Di conseguenza, Pareto deduce che l’azione umana sia influenzata da quelli che egli chiama residui e dalle loro derivazioni.
I residui costituiscono gli elementi di fondo (istinti, sentimenti, emozioni); la realtà invisibile. Essi sono la parte permanente, che non varia. Le derivazioni - così chiamate perchè "derivate" dai primi - sono l'elemento secondario, variabile e mobile, pur giocando un ruolo di grande rilievo nella vita associata, e in particolare nella vita politica. Si potrebbe anzi dire che lo studio scientifico della società e della politica consiste proprio nella analisi delle derivazioni al fine di giungere, mediante la loro critica e decostruzione, ai relativi sottostanti residui; di passare cioè dalle motivazioni ideali (e consolatorie, o illusorie) a quelle reali. Sul piano sociale, i residui possono, di conseguenza, essere considerati come la base antropologico-culturale della formazione della classe politica. Essi sono divisi in sei classi, di cui però le prime due sono di gran lunga le più importanti.
Alla prima classe (Residui di CLASSE I) appartengono tutte quelle facoltà naturali e quei sentimenti riconducibili sotto la formula Istinto delle combinazioni, che è in sostanza l'«inclinazione acombinare le cose», a «ricercare le combinazioni stimate migliori» ed a «credere all'efficacia delle combinazioni». E', in fondo, il fondamento originario del ragionamento, il bisogno di confrontare, di stabilire generi e specie, di individuare nessi di causa-effetto, di somiglianza e differenza, di unire nomi e cose, di osservare le regolarità e le discontinuità. Da questo "istinto" deriva la spinta a sperimentare; la genesi delle innovazioni, che non sono altro che la scoperta della combinazione giusta. A questo è imputata la stessa nascita del linguaggio, prodotto, qiuindi, non di artificialità e convenzione, ma di istinto. Nei Residui di CLASSE II, al contrario, si raggruppano le pulsioni, i sentimenti che si orientano piuttosto al mantenimento delle aggregazioni e che sono riconducibili all'istinto che Pareto definisce Persistenza degli aggregati. Laddove l'istinto delle combinazioni rappresentava principio di innovazione e di mutamento, la persistenza degli aggregati rappresenta la conservazione e la stabilità, il consolidamento di ciò che il primo istinto aveva creato ma che rischierebbe di andare dissolto. Rientrano in questa categoria gli istinti e i sentimenti che favoroscono la «persistenza delle relazioni di un uomo con altri uomini e luoghi», che alimentano cioè la coesione sociale, a cominciare da quella cellula prima della vita associata che è la famiglia e in generale il complesso di relazioni che costituiscono la collettività, la comunità. Mentre dunque l'"istinto delle combinazioni" tende a coincidere con la dimensione individualistica, la "persistenza degli aggregati" fonda, piuttosto la dimensione comunitaria, il vivere associato. Mentre la prima favorisce le differenziazioni, la seconda privilegia le uniformità.
È evidente come, a seconda del prevalere dell'un tipo o dell'altro di residui, potremo avere diversi tipi di individui, dotati di diverse caratteristiche, adeguati a diversi tipi di funzionisociali. E che potremo avere, di conseguenza, differenti tipi di classe politica, di classe eletta di governo. Col prevalere ad esempio dei residui di CLASSE I, secondo Pareto avremo il tipo del mercante, abile nei traffici e nelle trattative, mobile e innovativo, lo speculatore amante del rischio e il politico sottile ed ipocrita, capace nell'arte dell'intrigo e della negoziazione, il diplomatico raffinato, ostile all'uso della forza e attento invece ai giochi verbali, forse alla frode e anche alla corruzione. Col prevalere dei Residui di CLASSE II, della "Persistenza degli aggregati", avremo invece il tipo dell'antico signore, proprietario della terra e legato alla tradizione e alla consuetudine, statico e conservatore, il redditiero, cauto nelle innovazioni, volto prevalentemente al passato e preoccupato del futuro, il politico immobilista, disposto ad usare più la forza che l'astuzia per conservare la società e il potere; per garantirne, manu militari, quando occorra, l'uniformità e la gerarchia.
E qui Pareto s’intreccia con il conflitto del presente: da un lato la classe progressista, cosmopolita, liberale, individualista e svincolata dal territorio, dall’altro i somewheres, i radicati, i produttori territoriali, vincolati alla comunità locale e legati alle tradizioni. Da un lato un linguaggio depurato delle differenze antropologiche e naturali che aspira alla neutralità; dall’altro la difesa della lingua tradizionale ed identitaria. Per il pensatore italiano i primi sono le volpi, i secondi i leoni. Le volpi raggiungono il potere con l’astuzia, la manipolazione e l’ideologia, i leoni con la forza e la spregiudicatezza. Le volpi sono ipocrite ed ingannevoli, i leoni beceri e avventati. Pareto elabora questa teoria all’inizio del Novecento quando la violenza politica è quotidiana e non ridotta a casi isolati come oggi. Tuttavia, il suo ragionamento è egualmente valido e attuale, basta sostituire la violenza fisica a quella del linguaggio e ai diversi valori politici espressi dalle due classi. Secondo Pareto, però, una società che vuole funzionare non può privarsi né delle volpi né dei leoni, ma deve tenere in equilibrio le due classi antropologiche tra loro. In questa ricerca dell’equilibrio il potere può fluire da una classe all’altra. Il movimento non è a senso unico, cioè dalla seconda alla prima classe ma varia a seconda delle epoche. La storia, per Pareto, non è progressiva.
Scrive a proposito dei governanti: «Se invece essi non usano la forza perchè stimano miglior consiglio l'adoperare altri mezzi, si ha spesso l'effetto seguente: Per impedire la violenza o per resistervi, la classe governante usa l'astuzia, la frode, la corruzione e, per dirla in altre parole, il governo passa dai leoni alle volpi. La classe governante china il capo dinanzi alla minaccia della violenza, ma cede solo in apparenza e procura di girare l'ostacolo che non può superare a viso aperto». Si passa qui da una situazione di prevalenza dei Residui di CLASSE II ai residui di CLASSE I, il che tende a trasformare profondamente la composizione della classe eletta di governo: «Alla lunga - si legge infatti - un tal modo di operare opera potentemente sulla scelta della classe governante, di cui sono chiamate a far parte solo le volpi, e respinti i leoni. Chi meglio conosce l'arte di indebolire gli avversari con la corruzione, di ritagliare con la frode e l'inganno ciò che pareva essere ceduto alla forza è ottimo fra i governanti; chi ha scatti di resistenza e non sa piegare la schiena a tempo e luogo è pessimo fra i governanti e può rimanere fra essi solo se compensa tale difetto con altre eminenti qualità. Per tal modo, nella classe governante, crescono i residui dell'istinto delle combinazioni (CLASSE I) e scemano quelli della persistenza degli aggregati (CLASSE II) poichè i primi giovano appunto per usare l'arte dei ripieghi, per scoprire ingegnose soluzioni da sostituire all'aperta resistenza, mentre i secondi indurrebbero a questa, ed un forte sentimento di persistenza degli aggregati toglie pieghevolezza».
Tra le "ingegnose soluzioni" inventate da una classe eletta di governo dominata dai residui di CLASSE I al fine di mantenersi al potere pur senza accettare lo scontro diretto con le classi non elette in rivolta, vi è quella, insidiosissima, della cooptazione. Secondo Pareto è difficilissimo spodestare una classe governante «se riesce ad assimilarsi il maggior numero di coloro che, nella classe governata, hanno le stesse doti, sanno adoperare le stesse arti, e che quindi potrebbero essere i capi di coloro che sono disposti ad usare la violenza. La classe governata, che per tal guisa rimane senza guida, senz'arte, incomposta, è quasi sempre impotente per istruire cosa alcuna che sia durevole».
È il contrario dell'atteggiamento intransige
La trasformazione in senso commercial-mercantile della classe governante (tratto caratterizzante del periodo compreso tra fine ottocento ed inizio novecento che perdura ancora oggi seppur sotto forme più raffinate e finanziarizzate), a lungo andare, secondo Pareto, implica decadenza; il passaggio dai leoni alle volpi apre la strada alla fiacchezza e alla degenerazione; il predominio dell'istinto delle combinazioni e l'esaurirsi della persistenza degli aggregati apre la strada alla sostituzione di quella classe governante con una più fresca, più vitale e più determinata classe emergente: «Chi perde l'abito di usare la forza, chi è avvezzo a giudicare commercialmente un'operazione, secondo il suo dare e avere in quattrini, facilmente s'induce a comprare la pace - scrive Pareto -; e può darsi che tale operazione, considerata da sola sia buona, perchè la guerra avrebbe costato più quattrini che il prezzo pagato per la pace, ma l'esperienza dimostra che a lungo andare, considerata con le altre che seguono inevitabilmente, fa sì che un popolo per tal modo si avvia alla rovina. Molto di rado il fenomeno ora notato del prevalere degli istinti delle combinazioni accade per un'intera popolazione; di solito esso si osserva solo negli strati superiori e poco o punto negli inferiori e più numerosi».
Allegoria della prudenza. È un dipinto di Tiziano, un olio su tela conservato alla National Gallery di Londra. Le tre fasi della vita di un uomo sono raffigurate insieme a tre animali, una voltepA poco a poco, dunque, le doti del leone - la decisione, il carisma, la virile vitalità - sembrano rarefarsi nelle classi superiori e concentrasi, all'opposto, in quelle inferiori, dando loro l'energia necessaria per preparare un cambiamento radicale della classe governante. E' quanto a Pareto sembra vedere nei fatti politici del suo tempo, tanto per quanto riguarda (nell'esperienza riformista) il processo di integrazione e di cooptazione di una parte dell'élite delle “classi subalterne”, quanto per ciò che riguarda (nell’esperienza rivoluzionaria e poi totalitaria), l'emergere di una nuova, più combattiva aristocrazia emergente dalle classi oppresse, dagli strati inferiori della società. La storia diventa cimitero di élite, ad una vecchia e consunta se ne sostituisce una più nuova e vitale. Ciò anche se, nel fluire della storia, i vertici della società possono essere di foggia e di estrazione socio-antropologica diversa. Duello politico tra due élite di diversa ispirazione e cultura, altro che popolo contro élite.
Una classe governante dominata dall'istinto delle combinazioni, razionalista, fortemente individualistica, quindi, e individualizzata, secondo Pareto tenderà ad annullare la continuità temporale, ed a vivere il tempo non come un processo continuo in cui il passato si lega al presente e questo intende permanere nel futuro, ma come una successione di istanti, scollegati l'uno dall'altro. Al contrario una classe governante in cui prevalga la persistenza degli aggregati, tenderà a privilegiare e a valorizzare la durata, le grandi continuità degli organismi collettivi, la permanenza nel tempo. Nel primo caso «i disegni della classe governante non si spingono troppo oltre nel tempo; il prevalere dell'istinto delle combinazioni, l'affievolirsi della persistenza degli aggregati fa sì che la classe dominante si appaga più del presente e si dà meno pensiero del futuro. L'individuo prevale di molto sulla famiglia, il singolo cittadino sulla collettività e sulle nazioni. Gli interessi del presente o di un futuro prossimo e quelli materiali prevalgono sugli interessi di un futuro lontano e su quelli ideali della collettività e della patria. Si procura di godere del presente senza troppo curarsi dell'avvenire».
Nel secondo caso domina la continuità, il vincolo tra le generazioni (la tradizione, appunto) attraverso una solidarietà che si radica nel passato e si proietta nel futuro, dissolvendo l'individuo nel gruppo primario, in primo luogo, nella koiné dei consanguinei. Prevale la stabilità, l'assenza di mutamento e la tradizione. Dal giusto equilibrio tra queste due dimensioni - da un equilibrato mescolamento dei due tipi di atteggiamento - dipenderà la qualità e la possibilità di durata e di iniziativa della classe eletta di governo, la quale dovrà guardarsi tanto dalla stabilità spinta fino all'immobilismo quanto da un'innovazione esasperata fino al dissolvimento. Così, nel disequilibrio e nella lotta per il potere dell’attuale società occidentale si può far confluire gran parte della teoria paretiana. Le classi socio-antropologiche si scontrano per ricercare un equilibrio che appare sempre più precario. La convivenza tra volpi e leoni si è fatta complessa, produce morsi e ferite, branchi e tribù, linguaggi e contro linguaggi.
Dove andremo a finire? Soltanto un nuovo principe, o una nuovo patto fra classi socio-antropologiche diverse, che saprà farsi golpe et lione potrà evitare il disordine politico delle nostre società. Oppure uno dei due animali prenderà il sopravvento sull’altro, annientandolo. E il nostro mondo sarà prima scosso e poi riordinato. Dall’ipocrisia delle volpi oppure dalla violenza dei leoni.
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che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.