19 Aprile
L'esploratore Fico
Le consultazioni di Elisabetta Alberti Casellati sono a vuoto. Sta per arrivare un altro mandato esplorativo, quello per il Presidente della Camera e l'opzione B: l'esecutivo tra Cinque Stelle e Pd. Esplora Fico, decide Renzi. I numeri del Fondo monetario e la realtà che i partitanti non vedono.
Lo scenario politico italiano corre verso un governo di transizione e il voto anticipato. I veti incrociati dei partiti hanno bruciato quasi tutte le opzioni possibili per formare un esecutivo. Il primo mandato esplorativo del Presidente Mattarella, quello affidato alla Presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, sta per schiantarsi sugli scogli. Venerdì l'esploratrice di Palazzo Madama andrà al Quirinale a mani vuote. Il prossimo a certificare l'impossibilità di giungere a una maggioranza politica e a un governo stabile sarà Roberto Fico, Presidente della Camera, esponente dei Cinque Stelle. A lui dovrebbe essere affidata l'esplorazione dell'opzione di governo Cinque Stelle + Pd. È il format preferito da Luigi Di Maio, imbarcare un junior partner, affidargli qualche ministro che dà il mal di testa e via più veloci della luce verso.... non si sa. Il piccolo establishment italiano vede il governo giallo-rosso come una soluzione per continuare a fare trading, ma la formula politica presenta numerosi rischi (pochi voti al Senato), possibilità serie di big bang (una rottura nel Pd) e contro indicazioni sul piano sociale perché un governo senza il centrodestra che rappresenta la maggioranza dei voti nel paese e soprattutto delle zone produttive del Nord non è il massimo per cominciare una legislatura di riforme e pacificazione. Le speranze riposte su Fico sono tante, le possibilità reali sono poche, a meno che Renzi non decida di fare all in sul tavolo da poker, spiazzare tutti e piazzare di nuovo il Pd al tavolo del governo. Il titolare di List mantiene ferme le quote delle opzioni di Mattarella: 60 20 20.
Mattarella ha il 60 per cento di possibilità di nominare lui un primo ministro di transizione, il 20 per cento di accettare un'indicazione dalla maggioranza, un altro 20 per cento di sciogliere subito le Camere.
Il dibattito pubblico è inadeguato, i temi in agenda non sono...
Lo scenario politico italiano corre verso un governo di transizione e il voto anticipato. I veti incrociati dei partiti hanno bruciato quasi tutte le opzioni possibili per formare un esecutivo. Il primo mandato esplorativo del Presidente Mattarella, quello affidato alla Presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, sta per schiantarsi sugli scogli. Venerdì l'esploratrice di Palazzo Madama andrà al Quirinale a mani vuote. Il prossimo a certificare l'impossibilità di giungere a una maggioranza politica e a un governo stabile sarà Roberto Fico, Presidente della Camera, esponente dei Cinque Stelle. A lui dovrebbe essere affidata l'esplorazione dell'opzione di governo Cinque Stelle + Pd. È il format preferito da Luigi Di Maio, imbarcare un junior partner, affidargli qualche ministro che dà il mal di testa e via più veloci della luce verso.... non si sa. Il piccolo establishment italiano vede il governo giallo-rosso come una soluzione per continuare a fare trading, ma la formula politica presenta numerosi rischi (pochi voti al Senato), possibilità serie di big bang (una rottura nel Pd) e contro indicazioni sul piano sociale perché un governo senza il centrodestra che rappresenta la maggioranza dei voti nel paese e soprattutto delle zone produttive del Nord non è il massimo per cominciare una legislatura di riforme e pacificazione. Le speranze riposte su Fico sono tante, le possibilità reali sono poche, a meno che Renzi non decida di fare all in sul tavolo da poker, spiazzare tutti e piazzare di nuovo il Pd al tavolo del governo. Il titolare di List mantiene ferme le quote delle opzioni di Mattarella: 60 20 20.
Mattarella ha il 60 per cento di possibilità di nominare lui un primo ministro di transizione, il 20 per cento di accettare un'indicazione dalla maggioranza, un altro 20 per cento di sciogliere subito le Camere.
Il dibattito pubblico è inadeguato, i temi in agenda non sono quelli che contano, che pesano, che definiscono il futuro. Il voto del 4 marzo è stato un urlo dell'elettore, una richiesta di svolta e cambiamento che non avrà l'esito atteso. Le conseguenze potrebbero essere molto gravi sul piano sociale: ulteriore allargamento della distanza tra classe politica e popolo, contribuente e Stato, elettori e eletti. Emerge un desiderio di cedere spazi di libertà in cambio di efficacia nell'azione governativa. Un desiderio che al prossimo turno elettorale potrebbe sfociare in due direzioni: caos e frantumazione, oppure concentrazione del consenso su leadership e oligarchie che dissolvono la democrazia. C'è ancora uno spazio di manovra, ma si sta chiudendo. Uno spazio politico e uno spazio economico. Il fattore tempo è decisivo. Abbiamo già bruciato un pezzo del tempo della ripresa economica. Restano probabilmente ancora due anni. Per l'Italia sono vitali. Il nostro futuro si decide adesso. Non c'è niente di apocalittico, questa è la realtà. Basta vedere da dove veniamo e dove stiamo andando. Seguite il titolare di List. Prima di vedere i numeri - quello che conta - facciamo altri due passaggi sulla crisi di non-governo.
01
Due mosse e avremo il governo del voto anticipato
Ne abbiamo viste tante. Il mandato esplorativo recintato e a orologeria ci mancava. Il Presidente della Repubblica ha dato incarico a Maria Elisabetta Alberti Casellati di andare a farsi un giretto tra Centrodestra e Cinque Stelle per vedere se da quelle parti c'è una maggioranza. Due giorni di tempo, biscottini, tè e caffè e poi ritorno al Quirinale venerdì. Così siamo arrivati a uno stranissimo congegno tutto mattarelliano per cui l'esploratore deve fare in fretta (non si capisce come mai tutta questa fretta, in Germania ci hanno messo sei per fare il governo), può parlare solo per costruire una maggioranza à droite, gli è interdetta la svolta à gauche e sembriamo dentro una commedia francese degli equivoci. Ma in realtà a ben vedere anche questo arabesco istituzionale ha una trama razionale. Continua a leggere l'articolo su List.
Questo scenario lo trovate spacchettato e analizzato su RadioList.
02
Esplorazione in salita, voto anticipato in discesa
Il Presidente della Repubblica ha dato un incarico esplorativo a Elisabetta Casellati, presidente del Senato. Le sue consultazioni sono partite in salita, il Movimento 5Stelle ha subito alzato la diga. Di Maio: "Il veto su Berlusconi resta, Salvini ha una settimana di tempo per decidere". Se fallisce, la palla passa a Roberto Fico, presidente della Camera. Le mosse del Quirinale, la logica della strategia del Capo dello Stato, l'esito che sembra condurre a un governo del Presidente e allo scioglimento delle Camere dopo un periodo di breve transizione. Una partita a scacchi raccontata dal titolare di List e Francesco Damato.
***
E il governo d'emergenza per la crisi siriana dov'è finito? Puf! Svanito, come tutte le armi di distrazione di massa, era un artificio retorico che nascondeva l'idea di fare il governo subito (che verrà dopo e a questo punto forse mai). La guerra in Siria, quella vera, continua. Tra poco vedremo come. Nel frattempo, diamo una lettura ai numeri dell'ultimo rapporto del Fondo monetario internazionale. Dicono tutto dell'Italia. La realtà di cui i partitanti non parlano. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
03
Lo scenario del Fondo monetario
Come vanno le cose? Leggiamo insieme i dati che il Fondo monetario internazionale ha pubblicato questa settimana durante il forum di primavera in corso a Washington. Crescita, dati del World Outlook presentato l'altro ieri:
Tra le economie avanzate, quella dell'Italia cresce meno di tutte. Siamo ultimi. La crescita mondiale nel 2017 è stata in media del 3.8 per cento, il nostro paese è a meno della metà e rispetto all'Eurozona sta quasi un punto sotto, uno secco in meno della Germania, metà rispetto alla Spagna. La proiezione per l'anno prossimo è invariata, in calo invece nel 2019. Gli Stati Uniti sono una locomotiva che viaggia con una produzione vicina al 3 per cento. È un quadro di boom economico che dovrebbe restare invariato per tutto l'anno e rallentare nel 2019.
Vediamo l'andamento dell'economia nei paesi emergenti:
Cina e India - insieme agli Stati Uniti - continuano ad essere il motore della crescita mondiale. Il rischio geopolitico - nonostante le tensioni presenti in molte aree del pianeta (Pacifico con la Corea del Nord e Medio Oriente con la Siria) - oggi è molto basso:
Le probabilità di una recessione nei prossimi due anni per gli analisti sono molte basse:
Per l'Italia il rischio segnato dal Fondo Monetario è quello dello stallo della crisi politica o dell'ascesa di un governo che smantella i pilastri dell'equilibrio contabile (pensioni prima di tutto, ma non solo). Il problema è da dove veniamo. Guardate questa tabella, sono gli ultimi 18 anni di crescita (si fa per dire):
Tra il 2000 e il 2009 la crescita italiana è stata pari a (allacciate le cinture) + 0.1 per cento contro una media mondiale del 2.4 per cento e europea dell'1 per cento. La fine del primo periodo coincide con l'inizio della crisi finanziaria (2008) ma il balzo della produzione nel 2010 ( +1.2 per cento) crea l'illusione che il peggio sia passato, ma nel 2011 arriva l'ondata recessiva (+0.2 per cento) che fa sprofondare la produzione nei tre anni successi (2012-2014) per mutare poi in lenta ripresa nel triennio successivo (2015-2017). Notare che la progressione dell'Italia nella fase positiva è sempre largamente inferiore alla media dell'Eurozona. Domanda: quanto pesa l'Italia nell'economia mondiale? Ecco la risposta:
Il 4.4 per cento del prodotto interno lordo nelle economie avanzate, l'1.8 per cento del Pil mondiale, il 4.2 per cento dell'export e dei servizi nelle economie avanzate, il 2.7 dell'export e dei servizi mondiale. Un paese con il 5.7 per cento della popolazione tra le economie avanzate e lo 0.8 della popolazione nel mondo. Ora osservate l'andamento del rapporto tra prodotto interno lordo e debito dal 2000-2009 al 2023:
Nel 2000-2009 il debito era il 103.2 per cento del Pil, nel 2017 è balzato al 131.5 per cento. Le proiezioni indicano una diminuzione del rapporto al 116.6 per cento nel 2020. Fate il confronto con la Francia e la Germania e troverete il problema dell'Italia: debito elevato e bassa crescita. Questo scenario in pieno boom economico. Cosa succederà al nostro paese quando arriverà (e arriverà) la prossima recessione?
Non troverete una sola parola dei politici sul tema, un solo commento sui numeri del Fondo monetario internazionale. Non leggono. Non studiano. Vivono in una bolla. E dentro questa bolla ci siamo noi, con i nostri destini, le nostre vite e soprattutto quelle dei nostri figli. Cosa accadrà quando questa bolla scoppierà e tornerà la realtà? L'Italia ha un agente tossico al suo interno che la sta consumando: la sua classe dirigente. Con questa certezza, ora possiamo decollare verso la Siria.
04
Siria e Iraq. La caccia ai militanti dell'Isis
Non è l'attacco della settimana scorsa a spiegare la cifra della politica americana in Siria, ma l'evoluzione dell'operazione Inherent Resolve. Le truppe americane e irachene hanno ridotto Isis ai minimi termini. Quel che resta del gruppo armato islamico è braccato da jet, elicotteri e dai cannoni M198 dell'artiglieria di Baghdad. Il colonnello Ryan Dillon, portavoce dell'operazione Inherent Resolve, ha spiegato che Isis controlla ancora alcune zone della Siria vicino al fiume Eufrate e si prepara a lanciare attacchi a Ovest, mentre gli elementi dei gruppi sconfitti si sono confusi con la popolazione nei centri urbani o rifugiati nel deserto. Hanno cambiato strategia, ma sono ancora una minaccia. A un tiro di jet, c'è un paese che fa parte dell'interesse strategico dell'Italia, la Libia. Cosa succede dopo la "sparizione" del generale Haftar? Felix Libia.
05
Chi comanda al posto di Haftar?
In Libia la situazione è sospesa in aria. Il generale Haftar è stato dato per morto, poi vivo e ora nel limbo. Si sa del suo ricovero in ospedale a Parigi e poco altro. In ogni caso, non è al comando delle sue milizie in Cirenaica e regna l'incertezza sul futuro. Senza Haftar, la situazione potrebbe aggravarsi. Non siamo nel campo delle ipotesi, ma delle certezze e della cronaca. Un paio di flash ripresi da Critical Threats:
- I figli di Haftar l'11 aprile scorso hanno lasciato la base dell'esercito del generale a al Rajma per timore di un attacco.
- I capi delle tribù di Obeidat e Barasa nell'est della Libia hanno incoraggiato il 12 aprile i loro affiliati a lasciare l'offensiva dell'esercito di Haftar a Derna.
- L'Egitto e gli Emirati stanno discutendo la sostituzione di Haftar, i candidati a prendere il comando sono il generale Abdel Salem al Hassi, il generale Aoun al Ferjani e il capo dell'organizzazione dell'esercito Abdel Razzaq al Nadhuri.
Nord Africa e Medio Oriente sono fuochi accesi, bagliori permanenti. Lontano, dall'altra parte del mondo, quelle fiamme (forse) si stanno attenuando. Guerra e pace in Asia. Il campo da gioco di Trump e Xi Jinping. Stati Uniti, Cina e.... Corea del Nord. Prendete il contatore geiger, entriamo in una zona radioattiva.
06
Kim, the Donald e la Bomba
Gli americani e i nordcoreani stanno preparando il terreno per l'incontro del Presidente Trump con Kim jong-un, capo del regime di Pyongyang. Mike Pompeo durante il fine settimana di Pasqua è andato in missione segreta in Corea del Nord per incontrare Kim, mentre Trump ieri in compagnia di Shinzo Abe, premier del Giappone, ha detto che "se non ci saranno novità sostanziali, lascerò il vertice". Le novità per Trump sono una completa adesione della Corea del Nord a un programma di de-nuclearizzazione. E Shinzo Abe cosa vuole in questo momento da Trump? L'esenzione del Giappone dai dazi imposti sull'acciaio prodotto in Oriente.
Che facciamo? Andiamo da un'altra parte, lontano, nello spazio. Three, two, one....
07
Caccia agli esopianeti
La Nasa ha lanciato TESS da Cape Canaveral. Il Falcon 9 di Space X è decollato con il satellite cacciatore di pianeti.
Bello lo spazio, libera l'immaginario. Come un film.
08
Netflix investirà un miliardo in Europa
I piani del distributore globale di intrattenimento in Europa sono ambiziosi: un miliardo di dollari di investimenti, nuove produzioni originali, un assalto ai broadcaster tradizionali della televisione. L'investimento è doppio rispetto a quello dell'anno scorso, nuove serie verranno prodotte e lanciate in Spagna, Germania, Italia, Francia, Polonia, Turchia e Olanda. Per la prima volta i ricavi dall'estero hanno superato nel primo trimestre di quest'anno quelli dell'America. Stanno come si dice in gergo "tagliando il cavo" della tv tradizionale. E anche la parabola. Ecco una delle ragioni dell'accordo tra Sky e Mediaset in Italia. Sta finendo un'era della televisione, ne è già cominciata un'altra. È la sfida tra i TVirannosaurus Rex e i TVelociraptor.
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6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.