30 Aprile
L'esplosione della Lega. E il Big Bang del Pd
Il partito di Salvini fa il pieno in Friuli Venezia Giulia. E insegue un incarico sempre più difficile per Palazzo Chigi. Il Pd si frantuma alla vigilia della Direzione. Martina attacca Renzi: rischiamo l'estinzione. E Franceschini chiama l'ex segretario "il Signor No". Esito finale? Si va verso il voto. E un governo promosso da Mattarella.
L'intervista-non-intervista di Matteo Renzi in tv e la vittoria del Centrodestra nelle elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia hanno innescato un altro giro di giostra nello scenario della crisi di non governo. La faccenda si fa sempre più interessante sul piano psicanalitico. I partitanti si credono tutti Napoleone.
Renzi ha chiuso la porta dell'accordo con i Cinque Stelle ben sapendo che la sua decisione avrebbe sbalzato fuori dal finestrino dell'aereo più pazzo del mondo Luigi Di Maio. Quest'ultimo è piombato in stato confusionale e ha tirato la sua bomba a mano: elezioni subito, a giugno. Bum! E come si fa, caro?
Il nostro costituzionalista di fiducia, Alfonso Celotto, ha spiegato su List che la finestra è quasi chiusa e inoltre siamo di fronte al dettaglio che le elezioni non le chiede un capo di partito, ma le decide il Capo dello Stato che ha il potere di scioglimento delle Camere. Questa è la dichiarazione di Di Maio:
È evidente che i partiti resistono con tutte le forze per mantenere i loro sporchi interessi. Per me non c'è altra soluzione. Bisogna tornare al voto il primo possibile. A Salvini dico: andiamo insieme a chiedere di andare a votare a giugno.
Che dirà Salvini? Intanto rivendica il governo per il Centrodestra, questo significa che (per ora) non sta pensando al voto subito ma a giocarsi la partita di Palazzo Chigi:
Dopo i molisani, anche donne e uomini del Friuli Venezia Giulia ringraziano il Pd per l'egregio lavoro svolto, e salutano Di Maio & Compagni. Grazie!!!!! Andiamo a governare io sono pronto!
Salvini pubblica online la foto di un due di picche. Chiaro no?
Messa la carta sul tavolo da poker, va letto il resto del gioco di questa mano. Sia la dichiarazione di Maio che quella di Salvini sono materiale social, note su Facebook, dunque subiscono il...
L'intervista-non-intervista di Matteo Renzi in tv e la vittoria del Centrodestra nelle elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia hanno innescato un altro giro di giostra nello scenario della crisi di non governo. La faccenda si fa sempre più interessante sul piano psicanalitico. I partitanti si credono tutti Napoleone.
Renzi ha chiuso la porta dell'accordo con i Cinque Stelle ben sapendo che la sua decisione avrebbe sbalzato fuori dal finestrino dell'aereo più pazzo del mondo Luigi Di Maio. Quest'ultimo è piombato in stato confusionale e ha tirato la sua bomba a mano: elezioni subito, a giugno. Bum! E come si fa, caro?
Il nostro costituzionalista di fiducia, Alfonso Celotto, ha spiegato su List che la finestra è quasi chiusa e inoltre siamo di fronte al dettaglio che le elezioni non le chiede un capo di partito, ma le decide il Capo dello Stato che ha il potere di scioglimento delle Camere. Questa è la dichiarazione di Di Maio:
È evidente che i partiti resistono con tutte le forze per mantenere i loro sporchi interessi. Per me non c'è altra soluzione. Bisogna tornare al voto il primo possibile. A Salvini dico: andiamo insieme a chiedere di andare a votare a giugno.
Che dirà Salvini? Intanto rivendica il governo per il Centrodestra, questo significa che (per ora) non sta pensando al voto subito ma a giocarsi la partita di Palazzo Chigi:
Dopo i molisani, anche donne e uomini del Friuli Venezia Giulia ringraziano il Pd per l'egregio lavoro svolto, e salutano Di Maio & Compagni. Grazie!!!!! Andiamo a governare io sono pronto!
Salvini pubblica online la foto di un due di picche. Chiaro no?
Messa la carta sul tavolo da poker, va letto il resto del gioco di questa mano. Sia la dichiarazione di Maio che quella di Salvini sono materiale social, note su Facebook, dunque subiscono il trattamento riservato ai fan, ai potenziali elettori, ma se li depuriamo dal testo e contesto digitale, si capisce che Di Maio ha un problema con i forni (li ha entrambi spenti e per sua incapacità di uscire dalla gabbia degli aut aut che ha costruito) mentre Salvini spera in un sottosopra improvviso dello scenario politico.
Sottosopra che, visto come sono disposti i pezzi sulla scacchiera, per ora non c'è. Una sola cosa appare certa: la Lega di Salvini è una ruspa elettorale. Andiamo a vedere com'è andato a finire il voto regionale in Friuli Venezia Giulia.
01
Ruspa Salvini
Trionfo del Centrodestra con il 57 per cento dei voti al candidato Presidente, Lega al 35 per cento. Matteo Salvini mette il cemento rapido sul voto del Nord dove la partita con Forza Italia è praticamente chiusa. Resta aperta ancora quella nel Mezzogiorno, ma è chiaro che se Salvini non commette errori avrà in poco tempo la leadership consolidata del Centrodestra e, probabilmente, un domani anche il governo dell'Italia. Vediamo rapidamente i numeri definitivi delle elezioni in FVG.
Ecco i voti ai candidati alla Presidenza:
Ecco i voti di lista:
La Lega fa faville, il Movimento 5Stelle va malissimo rispetto al voto delle elezioni del 4 marzo. Com'era andata? Così, uninominale Camera:
Paragonare amministrative e politiche è sempre improprio, le cose in particolare per il Movimento 5Stelle - come segnalato dagli amici di YouTrend - andarono male anche nel 2013:
Archiviato e tenuto presente questo dato, ci sono in ogni caso delle tendenze alle quali dare una lettura è obbligatorio. Innanzitutto la progressione della Lega, passa dal 25 al 35 per cento e qualcosa vorrà pur dire; il Movimento 5Stelle va dal 24 al 7 per cento e anche questo non è proprio un numero al quale guardare con indifferenza; Forza Italia aveva il 10 e fa un po' meglio con il 12, mentre il Pd si era fermato al 18 e là è rimasto. Di dritto e di rovescio, il vincitore è solo uno: Salvini. E fa con uno scatto impressionante, confermato tra l'altro anche nelle tendenze dei sondaggi nazionali.
Il segretario leghista potrebbe andare a elezioni anticipate? Solo se costretto. Ha in mano almeno tre opzioni:
- Provare a sbloccare la trattativa per il governo di Centrodestra. Grado di difficoltà: alto.
- Aspettare che si consumino tutte le opzioni e andare all'opposizione di un governo istituzionale promosso da Mattarella. Grado di difficoltà: basso.
- Sfasciare tutto e chiedere il voto subito a giugno. Grado di difficoltà: troppo basso per essere anche un'opzione intelligente e in ogni caso è di fatto impossibile. Sono cose che fa Di Maio.
Salvini ha risposto picche a Di Maio perché sa che il voto in Friuli Venezia Giulia ha lasciato il cerino in mano al capo politico del Movimento 5Stelle. E si sta spegnendo.
Il quadro sarebbe già quello di un incendio di vaste proporzioni, ma il Pd riesce sempre a superare se stesso. L'intervista-non-intervista di Renzi da Fabio Fazio ha provocato il Big Bang. Indossate tuta e casco, azionate lo scudo spaziale, entriamo in piena fase Goldrake. Lame rotanti al Nazareno.
02
Il Big Bang del Pd
S'erano tanto amati. Eccoli qua, in questa foto dell'Ansa. Aitanti, energici ed energetici. Andavano insieme in treno, sognavano una nuova Italia. Insieme. Maurizio & Matteo, la coppia dei ggiovani der piddì che era pronta a raccogliere il testimone di Togliatti, di Berlinguer, del cattolicesimo democratico, di Don Sturzo e di Dossetti e perdinci, avrebbero dato una lezione all'intera Europa, altro che il neo gollismo del Presidente Macron e modello renano della Cancelliera Merkel. Era tutto scritto. Avrebbero rifondato la socialdemocrazia nel Vecchio Continente. È finita a torte in faccia.
Dichiarazione di Maurizio Martina, anno 2018, giorno 30 aprile, reazione paradisiaca al monologhetto di Renzi in tv:
In queste ore stiamo vivendo una situazione politica generale di estrema delicatezza. Per il rispetto che ho della comunità del Partito Democratico porterò il mio punto di vista alla Direzione Nazionale di giovedì che evidentemente ha già un altro ordine del giorno rispetto alle ragioni della sua convocazione. Servirà una discussione franca e senza equivoci perché è impossibile guidare un partito in queste condizioni e per quanto mi riguarda la collegialità è sempre un valore, non un problema.
Meraviglioso. Sembra il dibattito nel Centrodestra quando non sanno come rovinarsi la vittoria nelle urne. Martina dice la verità e aggiunge:
Ritengo ciò che è accaduto in queste ore grave, nel metodo e nel merito. Così un partito rischia solo l'estinzione e un distacco sempre più marcato con i cittadini e la società; si smarrisce l'impegno per il cambiamento e non si aiuta il Paese. Per questo continuo a pensare che il Pd abbia innanzitutto bisogno di una vera ripartenza su basi nuove.
Allegria. È di buon umore anche un pezzo da novanta del partito, Dario Franceschini, nota su Twitter:
Al barbudo Franceschini si unisce subito un altro compagno altrettanto barbudo, Michele Emiliano:
Che dicono i renziani. Michele Anzaldi la mette così, non facciamoci del male:
Siamo in pieno dentro una discussione tipica della famiglia Flinstone, è il momento in cui Fred ordina: "Wilma, passami la clava".
Come in tutti i cartoon, c'è sempre la figura del vecchio saggio che ha il compito di rimettere a posto i ragazzi. Trattandosi di scene dove i dialoghi si alternano alla clava, non può che chiamarsi Mattarella.
03
Le quote di Mattarella
La soluzione logica e naturale del voto del 4 marzo, il Governo Frankenstein - che aveva cominciato a materializzarsi dopo l'elezione dei due Presidenti delle Camere - non c'è, le elezioni a giugno sono un'arrampicata sull'Everest a mani nude, senza un colpo di scena l'esito più probabile di tutta questa grave e incredibile crisi istituzionale è quello che abbiamo già descritto fin dall'inizio di questa avventura: il voto anticipato preparato da un governo promosso dal Presidente Mattarella. Le quote di Mattarella sono quelle fornite ieri dai bookmakers di List: 80 10 10.
- Ottanta per cento di possibilità di nominare di sua iniziativa un premier e un governo per andare a elezioni nei primi mesi del 2019;
- Dieci per cento di possibilità di nominare un premier indicato da una maggioranza, ipotesi ormai quasi impossibile;
- Dieci per cento crash totale, scioglimento delle Camere e voto in autunno.
In realtà la faccenda si sta ulteriormente restringendo: il secondo scenario si sta estinguendo, siamo vicinissimi alla zona urne e l'opzione è solo una questione di elastico temporale, la data del voto si sta avvicinando. Dobbiamo procedere a una riformulazione delle quote:
- Ottanta per cento di possibilità di nominare un premier e un governo per andare a elezioni in autunno 2018, al più tardi nei primi mesi del 2019;
- Dieci per cento crash totale e voto in estate;
- Dieci per cento il miracolo di San Gennaro.
Qual è il miracolo di San Gennaro? La proposta di Matteo Renzi, un governo per le riforme, che trova sostanza in Parlamento. Mission impossible, visto che non ci starebbero né i Cinque Stelle né la Lega. L'opzione va giustamente censita alla voce miracolo. E per i miracoli non basta la politica, ci vuole fede, bisogna pregare.
Ci sono altre varianti? In teoria c'è sempre un Salvini che molla Berlusconi e fa il governo giallo-verde, ma siamo alla voce triangolo delle Bermuda e non si capisce in nome di cosa Salvini dovrebbe fare un favore a Di Maio. Senza un fatto nuovo, si vota.
Siamo nei guai, veri. Ascoltate su RadioList il titolare e Francesco Damato.
04
RadioList. Il governo per le riforme e la palude della crisi
Trionfo del Centrodestra in Friuli Venezia Giulia (57 per cento), la Lega vola al 35 per cento. Le elezioni regionali indicano una tendenza, ma non risolvono il rebus del governo. Che fare? Lo stallo istituzionale può essere superato con la proposta di un governo per le riforme fatta da Renzi? Quali indicazioni vengono dal voto in FVG e perché i forni dei Cinque Stelle sembrano ormai chiusi. Quali sono le carte in mano al Presidente Mattarella? Un viaggio del titolare di List e Francesco Damato nella crisi delle istituzioni. Ascolta RadioList.
Restano in campo poche opzioni e poco tempo. Mattarella deve preparare un altro giro di consultazioni, l'ultimo prima di prendere una decisione finale. A proposito: e la Direzione Pd? L'ha già bruciata Renzi, l'ordine del giorno è cambiato: è lui.
Che facciamo adesso? Allacciate le cinture, andiamo prima in Israele e poi negli Stati Uniti. Roba che scotta.
05
Iran nucleare. I documenti segreti di Israele
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato un dossier per dimostrare che l'Iran violando l'accordo sul nucleare. Centomila documenti. Netanyahu prima ha riunito il gabinetto di sicurezza e poi ha annunciato un suo discorso pubblico alle 20 ora locale (le 19 in Italia) per dare "significative" informazioni sul programma nucleare iraniano. Ecco cosa ha detto e presentato ai giornalisti:
La conferenza stampa arriva dopo un bliz aereo di Israele in Siria, nella provincia di Hama e a nord di Aleppo. Ieri c'è stato l'incontro tra il segretario di Stato americano Mike Pompeo e il premier israeliano. Il dossier di Israele è stato condiviso con la Casa Bianca.
Il ministro degli Esteri iraniano non ha preso sul serio l'annuncio del capo del governo israeliano, considera la faccenda una buffonata:
Siamo dentro il Gioco geopolitico dei missili e della Bomba. A proposito di guerra e pace, c'è un problema Quale? Il Nobel che si consegna a Oslo, quello per la Pace.
06
Cielo, il Nobel per la Pace a Trump
Preparatevi per la prossima battaglia tra Maga e Never Trump: il Nobel per la Pace a Trump, cielo. La domanda è semplice: se le due Coree firmano il trattato di pace inseguito da tutti i presidenti americani dal 1953 a oggi, a chi dovrà andare il Nobel? Il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in non ha dubbi: "Il presidente americano dovrebbe vincere il premio Nobel per la Pace per i suoi sforzi per arrivare a una denuclearizzazione della penisola coreana". Moon ha detto di esser "fiducioso che una nuova era di pace si sta aprendo nella penisola coreana" dopo l'incontro tra con il presidente della Corea del Nord, Kim Jong-un. Il Nobel a Trump? Ne abbiamo parlato anche nella puntata di RadioList dedicata alle due Coree:
Questa puntata di RadioList ha toccato la vetta dei podcast di iTunes.
Aspettiamo la battaglia di Stoccolma. Preparate il Gin Martini per l'evento.
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o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.