7 Luglio
L'estate sta finendo, la crisi resterà
Le previsioni della Commissione Ue: pil dell'Italia a -11,2%. L'Istat: un'impresa su tre rischia la chiusura. La ripresa in Germania è lenta. Il governo è "salvo intese". Il giro di vite della Cina a Hong Kong: controllo dei social media, libri proibiti. Gli Stati Uniti: censura orwelliana
Che succede? Il governo approva decreti salvo intese, rinvia. Ieri notte dopo una discussione è passato un decreto semplificazione (100 pagine) "salvo intese", formula che rivela, ancora una volta, la crescente difficoltà dell'esecutivo a tenere una linea e tradurre in atti concreti le mille parole che volano in conferenze stampa e interviste quotidiane. Il paese è saturo di promesse non mantenute, è pericolosamente imballato, le previsioni estive della Commissione Ue sono una cascata di ghiaccio, perfino la ripresa prevista nel 2021 non sarà sufficiente per tornare ai livelli del 2019. Secondo l'Istat una impresa su tre rischia la chiusura. L'estate sta finendo, la crisi resterà. Facciamo il nostro giro di giostra, partiamo dalla Germania, seguite il titolare di List.
01
La locomotiva tedesca è lenta
I dati sulla produzione industriale pubblicati oggi da Destatis confermano che la ripresa non è veloce:
I numeri della Germania indicano un rimbalzo di +7.3% della produzione in maggio, ma il dato è inferiore alle attese (+11% era la stima di Bloomberg) e rispetto allo stesso mese dell'anno precedente siamo a -19.3%. Sono numeri che deludono i mercati e frenano gli indici azionari, ecco il cruscotto delle borse europee alle 11.30:
C'è molta strada da fare. E non è in discesa. In questo scenario di ferro e fuoco, per l'Italia c'è da sperare in un colpo d'ala e un aiuto della Germania di Angela Merkel, ma parliamo di fatti finanziari (il Recovery Fund) che impatteranno sul 2021, mentre l'emergenza è quella dei prossimi sei mesi. Vediamo la nota mensile dell'economia italiana pubblicata oggi dall'Istat, non la legge nessuno, né la maggioranza né l'opposizione. Ma qui ci sono le luci (poche) e le ombre (tante) del nostro futuro.
02
Le imprese italiane sono in pericolo
Ci sono i primi segnali di ripresa, fatto logico dettato dalla...
Che succede? Il governo approva decreti salvo intese, rinvia. Ieri notte dopo una discussione è passato un decreto semplificazione (100 pagine) "salvo intese", formula che rivela, ancora una volta, la crescente difficoltà dell'esecutivo a tenere una linea e tradurre in atti concreti le mille parole che volano in conferenze stampa e interviste quotidiane. Il paese è saturo di promesse non mantenute, è pericolosamente imballato, le previsioni estive della Commissione Ue sono una cascata di ghiaccio, perfino la ripresa prevista nel 2021 non sarà sufficiente per tornare ai livelli del 2019. Secondo l'Istat una impresa su tre rischia la chiusura. L'estate sta finendo, la crisi resterà. Facciamo il nostro giro di giostra, partiamo dalla Germania, seguite il titolare di List.
01
La locomotiva tedesca è lenta
I dati sulla produzione industriale pubblicati oggi da Destatis confermano che la ripresa non è veloce:
I numeri della Germania indicano un rimbalzo di +7.3% della produzione in maggio, ma il dato è inferiore alle attese (+11% era la stima di Bloomberg) e rispetto allo stesso mese dell'anno precedente siamo a -19.3%. Sono numeri che deludono i mercati e frenano gli indici azionari, ecco il cruscotto delle borse europee alle 11.30:
C'è molta strada da fare. E non è in discesa. In questo scenario di ferro e fuoco, per l'Italia c'è da sperare in un colpo d'ala e un aiuto della Germania di Angela Merkel, ma parliamo di fatti finanziari (il Recovery Fund) che impatteranno sul 2021, mentre l'emergenza è quella dei prossimi sei mesi. Vediamo la nota mensile dell'economia italiana pubblicata oggi dall'Istat, non la legge nessuno, né la maggioranza né l'opposizione. Ma qui ci sono le luci (poche) e le ombre (tante) del nostro futuro.
02
Le imprese italiane sono in pericolo
Ci sono i primi segnali di ripresa, fatto logico dettato dalla riapertura, la fiducia ha un rimbalzo, la spesa al dettaglio è salita in tutta Europa. Ma l'Italia ha un problema gigantesco di fragilità del sistema delle imprese colpite dal lockdown. L'analisi contenuta nella nota mensile dell'economia italiana è un rintocco di campana. Per chi suona?
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Le misure di contenimento dell’epidemia hanno avuto un impatto significativo sul sistema produttivo italiano. Solo il 32,5% delle imprese (48,3% degli addetti, 54,0% del valore aggiunto) ha dichiarato di avere potuto operare durante le varie fasi di lockdown, mentre il 43,8% (26,9% degli addetti, 21,2% del valore aggiunto) ha dovuto sospendere la propria attività almeno fino al 4 maggio. Le conseguenze economiche hanno riguardato, pur con diverse intensità, l’intero sistema produttivo, colpendo anche il 49,1% delle imprese più produttive, che sono state in condizione di lockdown almeno fino al 4 maggio. L’impatto della crisi sulle imprese è stato di intensità e rapidità straordinarie, determinando seri rischi per la sopravvivenza: il 38,8% delle imprese italiane (pari al 28,8% dell’occupazione, circa 3,6 milioni di addetti, e al 22,5% del valore aggiunto, circa 165 miliardi di euro) ha denunciato l’esistenza di fattori economici e organizzativi che ne mettono a rischio la sopravvivenza nel corso dell’anno. Il pericolo di chiudere l’attività è piùelevato tra le microimprese(40,6%, 1,4 milioni di addetti) e le piccole (33,5%, 1,1 milioni di occupati) ma assume intensità significative anche tra le medie (22,4%, 450 mila addetti) e le grandi (18,8%, 600 mila addetti). Utilizzando i cluster individuati dalle analisi sul Censimento permanente delle imprese 2019, è anche possibile valutare la presenza di eventuali effetti selettivi legati al grado di dinamismo dell’impresa1: il rischio di chiusura riguarda più di un terzo delle unità produttivecon basso dinamismo, mentre la quota si riduce a circa un quinto per quelle più dinamiche.
Traduzione: le imprese italiane sono in una situazione di pericolo, un'impresa su tre rischia la chiusura. Guardate questo grafico Istat:
A livello settoriale, la criticità operativa delle imprese riflette la mappa associata ai provvedimenti di chiusura, colpendo in maniera più evidente i servizi ricettivi ealla persona: il 65,2% delle imprese dell’alloggio e ristorazione (19,6 miliardi di euro di valore aggiunto, poco più di 800 mila occupati) e il 61,5% di quelle nel comparto dello sport, cultura e intrattenimento (3,4 miliardi di euro di valore aggiunto, circa 700 mila addetti). Anche negli altri settori l’impatto è rilevante, interessando circa un terzo delle imprese della manifattura (4 miliardi di euro di valore aggiunto, 760 mila addetti), delle costruzioni (1,3 miliardi di euro valore aggiunto, circa 300 mila occupati) e del commercio (2,5 miliardi di valore aggiunto, poco meno di 600 mila addetti).
La prospettiva di chiusura dell’attività è determinata prevalentemente dall’elevata caduta di fatturato (oltre il 50%in menorispetto allo stesso periododel 2019), che ha riguardato il 74% delle imprese e dal lockdown(59,7% delle imprese). I vincoli di liquidità (62,6% delle unità a rischio chiusura) e la contrazione della domanda (54,4%) costituiscono i principali fattori che hanno inciso sul deterioramento delle condizioni di operatività delle imprese mentre i vincoli di approvvigionamento dal lato dell’offerta hanno rappresentato un vincolo più contenuto (23%).
Rispetto alla performance, il rischio operativo coinvolge il 63,2% del segmento di imprese caratterizzato da una elevata fragilità (livelli limitati di produttività e alta frammentazione; circa 250 mila imprese che occupano 1,2 milioni di addetti). Questo insieme comprende prevalentemente micro e piccole imprese che operano nell’alloggio e ristorazione, ma anche in settori colpiti dalla crisi sanitaria in maniera meno diretta, come la manifattura e il commercio. L’incertezza per l’operatività futura coinvolge anche le imprese produttive e con alta rilevanza sistemica (11,1%, 14,1% del valore aggiunto e 1,5 milioni di occupati) caratterizzate da un nu-mero di addetti superiorea 10 che operano in settori direttamente colpiti dalla crisi, quali i servizi connessi al turismo, l’alloggio e ristorazione e attività dello sport, cultura e intrattenimento.
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In queste condizioni possiamo dire no al Mes? Non è solo un tema di spesa maggiore per gli interessi, ma di razionalità, strategia politica: non si può andare a un vertice europeo dicendo no al Mes (così indebolendo la posizione della cancelliera Merkel che cerca un accordo per l'Italia) e sperare che i paesi del Nord poi velocizzino il negoziato e l'erogazione pronta cassa dei degli aiuti e finanziamenti del Recovery Fund, è un problema di logica politica. Possiamo fare da soli, dice a corrente alternata il premier Conte. Benissimo, allora faccia, metta sul tavolo soldi veri (non coperture per prestiti che arrivano con il contagocce) e faccia funzionare la cassa integrazione perché ci sono due milioni di lavoratori che sono ancora senza assegno, una situazione intollerabile.
Conte nel frattempo lavora alla sua fortuna politica e va a Lisbona e Madrid, in cerca di supporto per la trattativa europea, ma soprattutto di una vetrina per continuare ad alimentare il suo consenso e presentarsi al voto (quando ci sarà) con una sua base elettorale.
03
Il governo salvo intese
Vertice notturno, differenze ampie tra Partito democratico e Movimento Cinque Stelle, approvazione del Decreto semplificazioni con la formula del logoramento, "salvo intese", il cui significato è solo uno: non c'è il pieno accordo, l'esecutivo va avanti per forza d'inerzia. Da Palazzo Chigi fanno sapere che si tratta di "intese tecniche e non politiche", e siamo alla creazione di una nuova categoria Conte vola per una doppia tappa iberica, incontri con i capi dei governi di Portogallo e Spagna, nel frattempo a Roma si consuma quello che non c'è. Il decreto ha una finalità giusta, ma siamo al de minimis, si applica su quattro direttrici:
- Semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia
- Semplificazioni procedimentali e responsabilità
- Misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell'amministrazione digitale
- Semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy
La sola lettura fa venire il mal di testa, segno che non si è semplificato granché. D'altronde, bastano i numeri, il testo che dovrebbe semplificare è composto da una cinquantina di articoli per circa 100 pagine. Quattro ore di discussione in Consiglio dei ministri, un'ora in più di quanto ha impiegato la Grosse Koalition tedesca per siglare un accordo di rilancio dell'economia da 130 miliardi in una sintesi di 15 pagine in tutto. Siamo senza speranza. Qual è lo scenario politico? Quello di un cambio del quadro della maggioranza e la richiesta di elezioni da parte dell'opposizione. Abbiamo il calendario davanti, c'è il referendum sul taglio dei parlamentari e poi il voto nelle Regioni, se l'attuale coalizione va sotto nel conteggio delle Regioni (e nel Pd si metterebbe la firma su un pareggio e per questo si insiste con la richiesta - per ora a vuoto - di un'alleanza con i Cinque Stelle), con la natura del prossimo parlamento profondamente cambiata (e la nuova legge elettorale in discussione), evitare il voto non sarà una passeggiata. L'unica strategia di Conte è quella di rinviare tutti i dossier che possono spaccare la maggioranza, tecnicamente al Senato la coalizione ha appena 160 voti e abbiamo già visto sedute a Palazzo Madama dove sono palesi le difficoltà sul piano dei numeri. Rinviare è una tattica che può diluire il problema e spostarlo avanti, il problema è che nel frattempo s'addensano i problemi economici che i decreti finora approvati non hanno risolto. La Commissione Ue ha aggiunto un altro tassello al mosaico, le previsioni economiche d'estate. Brrrr...
04
Le previsioni estive che annunciano l'inverno
Paolo Gentiloni, persona seria (l'Italia bisogno di persone serie, non di demagoghi) dice la verità commentando le previsioni economiche della Commissione europea: "Le previsioni economiche d'estate ci mostrano che la strada per la ripresa è ancora lastricata di incertezza", anche perché "la pandemia ha colpito l'economia europea più forte dell'atteso, anche se un cauto rimbalzo sta cominciando". Che numeri sta commentando Gentiloni? Questi:
Il Prodotto interno lordo italiano nel 2020 crolla a -11.2%, il peggior dato dell'Eurozona. Il rimbalzo per il 2021 è fissato a quota +6.1%. Secondo la Commissione Ue il lockdown ha causato una "profonda contrazione" e le "misure rigorose imposte dal governo italiano a marzo" potrebbero portare a una ulteriore frenata nella seconda metà dell'anno. Dobbiamo sperare che non arrivi una seconda ondata e in ogni caso abbandonare rapidamente la linea dei virologi in disaccordo su tutto. I lockdown sono più letali del virus, uccidono l'economia, diffondono la carestia. A leggere i giornali, le dichiarazioni della buoncostume del virus, il terrorismo psicologico che fa parte del linguaggio quotidiano, la lezione non è stata ancora recepita. E stiamo correndo a tutta velocità verso il caos sociale.
***
Per sapere, per capire come si muove, quale sarà la parabola del presente dobbiamo osservare con attenzione l'intreccio tra tecnologia e politica, legge e sorveglianza via social. Le notizie che arrivano dalla Cina sono quelle che lampeggiano sul monitor. E sono la conferma di quanto la nuova legge sulla sicurezza di Hong Kong sia letale per la libertà dei suoi cittadini.
05
Tik Tok, bussa la dittatura
La società è cinese e a Hong Kong butta talmente male che ha deciso di lasciare il mercato. TikTok, l'applicazione che pubblica online video brevi, tra pochi giorni non sarà più operativa nell'ex colonia. La società ByteDance, con sede in Cina, ha deciso di uscire dalla regione amministrativa speciale, la nuova legge sulla sicurezza è una lama, Pechino usa i social media per controllare i cittadini, TikTok, essendo cinese, aveva solo due strade a disposizione: obbedire o fuggire. Ha scelto la seconda, ma il fatto che sia proprietà cinese (come vedremo tra qualche riga) tiene aperto l'interrogativo sull'integrità e custodia dei dati. Chi assicura che non siano accessibili al governo cinese? "Alla luce dei recenti eventi, abbiamo deciso di interrompere le operazioni dell'app TikTok a Hong Kong", ha annunciato la società, ora gestita dall'ex dirigente della Walt Disney, Kevin Mayer. TikTok ha assicurato che i dati non sono archiviati in Cina (e la localizzazione in questo scenario non è un dato che conta, visto che si può accedere ai server da qualsiasi punto del mondo dotato di una connessione) e che non ha mai ricevuto nessuna richiesta dal governo cinese (e anche questo è dubbio, visto che gli altri giganti della Rete hanno ricevuto richieste in tal senso). La cosa è talmente imbarazzante che TikTok non è un'app accessibile nella Cina continentale, ByteDance in Cina utilizza un'app per video brevi chiamata Douyin, che viene scaricata anche a Hong Kong. Va ricordato che nella Cina continentale i social media occidentali non sono accessibili, esiste la "Grande Muraglia elettronica cinese".
06
Il giro di vite di Xi Jinping
Il giro di vite di Xi Jinping è in espansione. La Cina ha lanciato una nuova task force per il mantenimento della stabilità politica e sociale che prende di mira "tutti i tipi di infiltrazione, sovversione, sabotaggio, attività terroristiche violente, di separatismo etnico e attività religiose estreme". Dopo la nuova legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong, arriva uno scudo per difendere il regime dall'interno.
A Hong Kong la sorveglianza passa attraverso il monitoraggio dei social e la nuova legge sulla sicurezza (66 articoli) fa scattare l'arresto dei dissidenti, avere un'opinione contraria al regime cinese vuol dire andare incontro alla prigione da 3 a 10 anni. Gli arresti basati sulla nuova legge sono già scattati durante le ultime manifestazioni. La Cina chiede informazioni costanti ai giganti della Rete, ma questo passo di Pechino non è come gli altri, è la violazione degli accordi presi a suo tempo con il Regno Unito e la comunità internazionale quando la colonia britannica passò alla Cina, è la fine della dottrina "un paese, due sistemi" che fu coniata da Deng Xiaoping per far digerire all'Occidente il passaggio territoriale in cambio dell'apertura del mercato cinese alle imprese. Uno scambio letale per la libertà. Ventitrè anni dopo il passaggio di mano, la Cina ha gettato la maschera.
07
L'imbarazzo dei giganti della Rete
Mark Zuckerberg, fondatore e primo azionista di Facebook (Foto Ansa).Il caso Hong Kong ora è fonte di imbarazzo per i titani della Rete che si ergono a difensori della libertà (e non lo sono). Ma le parole pesano perfino per loro, dunque se fai campagna contro il razzismo e la violenza della polizia sui neri in America, come puoi giustificare la tua complicità con la repressione cinese a Hong Kong? Così le piattaforme di social media si sono ritrovate intrappolate nella loro (finta) retorica e ora Facebook, WhatsApp, Telegram, Google, Twitter e Microsoft hanno sospeso la collaborazione con la Cina che chiede i dati degli utenti a Hong Kong. Facebook e WhatsApp hanno comunicato l'intenzione di "congelare" le richieste e procedere a "una valutazione" della legge sulla sicurezza nazionale. C'è poco da valutare, basta saper leggere. O pensano di applicare un algoritmo per interpretare una legge liberticida? Quelle sagome di Telegram, l'app che viene usata dai movimenti pro-democrazia a Hong Kong, dicono che "Telegram non ha mai condiviso dati con le autorità di Hong Kong in passato e non intende elaborare alcuna richiesta di dati relativa ai suoi utenti di Hong Kong fino a quando non verrà raggiunto un consenso internazionale in relazione ai cambiamenti politici in corso nella città". Il consenso internazionale? Non sanno leggere? Twitter ha dichiarato che "come molte organizzazioni di interesse pubblico, leader ed entità della società civile e colleghi del settore, nutriamo serie preoccupazioni sia riguardo al processo di sviluppo sia alla piena intenzione di questa legge". Google ha comunicato di aver "sospeso la produzione su eventuali nuove richieste di dati dalle autorità di Hong Kong". Tutti dicono che devono "approfondire" la legge. Basta vedere gli arresti, cari nuovi guardiani della libertà. Le cose vanno talmente bene che potrebbero cominciare a osservare i numeri delle persone che a Hong Kong stanno cancellando i propri account social e rimuovono dagli account i loro contenuti pro-democrazia. Hanno paura della polizia cinese, temono l'arresto.
08
Gli Stati Uniti: censura orwelliana su scuole e libri
Una biblioteca di Hong Kong. Il regime cinese ha cominciato a vietare i libri scomodi per Pechino (Foto Ansa).Il segretario di Stato Mike Pompeo intervistato da Fox News ha detto che gli Stati Uniti stanno valutando di bandire le applicazioni dei social media cinesi, tra cui TikTok. "Stiamo prendendo la questione molto seriamente", ha detto Pompeo che ha aggiunto: "Mettere le proprie informazioni private nelle mani del Partito comunista". Non fa una piega, tutto in Cina è controllato dal partito. Lo è a tal punto che Pompeo ha stigmatizzato la censura "orwelliana" della Cina che sta colpendo la dissidenza a Hong Kong, le scuole e librerie con l'eliminazione dei testi che violerebbero la nuova legge sulla sicurezza nazionale. "La distruzione di Hong Kong libera da parte del Partito comunista cinese continua", ha commentato in una nota Pompeo. "Mentre l'inchiostro con cui è stata scritta la repressiva legge sulla sicurezza nazionale non si è ancora asciugato, le autorità locali, in un atto orwelliano, hanno iniziato a rimuovere dagli scaffali i libri critici del Partito, a vietare slogan politici e chiedono alle scuole di applicare la censura". Siamo al punto di non ritorno per Hong Kong e all'inizio di una nuova Guerra Fredda. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Abbiamo bisogno di evasione e avventura. Ops, c'è una tigre in redazione.
09
Salgari. Una tigre in redazione
Emilio Salgari fu un redattore del quotidiano di Verona, L'Arena, tra il 1884 e il 1893. L'inventore di Sandokan fu cronista aderente alla realtà ma con il volo della fantasia pronto a decollare. Le sue cronache sono riunite in questo libro delizioso di qualche anno fa, Una tigre in redazione. Per noi che stiamo "al pezzo" è un balsamo, una consolazione, la cura della solitudine. Tutto quello che arriva a Verona diventa avventura. Il circo di Buffalo Bill è un salto nel West, che descrizione fa Salgari di William Cody:
Conduttore della compagnia è il colonnello William Cody, che servì come capo degli esploratori nelle guerre di frontiera contro le pelli-rosse, grande cacciatore di bufali, intrepido cavalcatore di cavalli indomiti, formidabile tiratore di carabina e che dallo sterminato numero di bisonti uccisi venne soprannominato dall'ammirazione popolare col nomignolo di Buffalo Bill (Guglielmo il Buffalo. Ciò che si narra così dai giornali come dai romanzi americani delle imprese compiute dal colonnello Cody - che è anche generale brigadiere della Volunteer Army - dei pericoli corsi e delle avventure di cui fu l'eroe, supera quanto di più inverosimile si può immaginare.
Salgari al galoppo. Nota sul taccuino del vostro cronista: Salgari sarà proibito dalle legioni degli iconoclasti? Sandokan e Yanez andranno al rogo? Le sue avventure bruciate, le vie cancellate, il suo nome destinato all'oblìo? Siamo ai libri proibiti, agli autori da cancellare. La Cina è vicina.
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3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.