26 Dicembre
L'Europa manovra su debito e banche
Bce e Ue chiedono regole stringenti che impattano sull'Italia. Il governo? In pieno "sonnambulismo del popolo". Come sarà il mondo nel 2029? L'Etna fa tremare la terra. Il Giappone riprende la caccia alle balene, la lezione di Moby Dick
Che cosa è successo? Il Papa chiede la pace in terra, il premier Conte fa il giro festivo di ospedali e mense per poveri, Trump insinua il dubbio che Babbo Natale non esista, Salvini conferma di avere una passione infantile per le divise, l'Etna è molto nervoso e fa tremare la terra, lo Stromboli si è svegliato, l'economia si sta addormentando, i mercati sono in rosso, Erdogan prepara la guerra in Siria, il giornalismo in paillette s'interroga pensosamente su cosa farà Dibba, venerdì alla Camera riprende la corsa della legge di bilancio, l'anno nuovo s'annuncia interessante, forse troppo. Là fuori, ci sono piani, idee, desideri, pulsioni che impattano sulla nostra vita. Seguite il titolare di List.
01
Manovre su debito pubblico e banche italiane
Nella distrazione generale, il 24 dicembre a pagina 2 del Financial Times è uscito questo articolo:
Danièle Nouy, la presidente del consiglio della vigilanza bancaria della Bce, e Olivier Guersent, direttore generale dell'area dei servizi finanziari dell'Unione europea (en passant, sono due francesi) sostengono che non tutti i debiti sovrani sono sicuri e dunque bisogna che il grado di rischio dei titoli di Stato sia non solo esposto nei bilanci delle banche, ma abbia adeguata copertura di capitale.
Provate a indovinare di chi si sta parlando? Dell'Italia e del suo sistema bancario:
Le banche italiane sono le più esposte in Europa, con 387 miliardi di euro di debito sovrano nazionale, pari a circa il 10 per cento del totale attivo, secondo i dati della Banca Centrale Europea. I due maggiori finanziatori del Paese, Intesa Sanpaolo e UniCredit, hanno esposizioni superiori all'ammontare del capitale di bilancio destinato ad assorbire le perdite.
Nouy e Guersent lavorano in tandem: bisogna cambiare le regole. Questo avrebbe un impatto gigantesco sul sistema bancario italiano. La proposta non viene...
Che cosa è successo? Il Papa chiede la pace in terra, il premier Conte fa il giro festivo di ospedali e mense per poveri, Trump insinua il dubbio che Babbo Natale non esista, Salvini conferma di avere una passione infantile per le divise, l'Etna è molto nervoso e fa tremare la terra, lo Stromboli si è svegliato, l'economia si sta addormentando, i mercati sono in rosso, Erdogan prepara la guerra in Siria, il giornalismo in paillette s'interroga pensosamente su cosa farà Dibba, venerdì alla Camera riprende la corsa della legge di bilancio, l'anno nuovo s'annuncia interessante, forse troppo. Là fuori, ci sono piani, idee, desideri, pulsioni che impattano sulla nostra vita. Seguite il titolare di List.
01
Manovre su debito pubblico e banche italiane
Nella distrazione generale, il 24 dicembre a pagina 2 del Financial Times è uscito questo articolo:
Danièle Nouy, la presidente del consiglio della vigilanza bancaria della Bce, e Olivier Guersent, direttore generale dell'area dei servizi finanziari dell'Unione europea (en passant, sono due francesi) sostengono che non tutti i debiti sovrani sono sicuri e dunque bisogna che il grado di rischio dei titoli di Stato sia non solo esposto nei bilanci delle banche, ma abbia adeguata copertura di capitale.
Provate a indovinare di chi si sta parlando? Dell'Italia e del suo sistema bancario:
Le banche italiane sono le più esposte in Europa, con 387 miliardi di euro di debito sovrano nazionale, pari a circa il 10 per cento del totale attivo, secondo i dati della Banca Centrale Europea. I due maggiori finanziatori del Paese, Intesa Sanpaolo e UniCredit, hanno esposizioni superiori all'ammontare del capitale di bilancio destinato ad assorbire le perdite.
Nouy e Guersent lavorano in tandem: bisogna cambiare le regole. Questo avrebbe un impatto gigantesco sul sistema bancario italiano. La proposta non viene da due esponenti marginali del sistema, ma dai principali attori. Segnali di vita dal governo italiano? Nessuno. Stanno festeggiando "la manovra del popolo" e sono in pieno "sonnambulismo del popolo", mentre altrove si disegnano manovre su debito pubblico e banche destinate a cambiare i destini di quel popolo che vorrebbero rappresentare. Per farlo al meglio, bisogna sapere, per sapere bisogna almeno leggere e poi capire. Tanti auguri.
***
Questa è la cronaca e potremmo chiuderla qui. Ma c'è dell'altro, perché questi giorni tra il Natale e l'ultimo dell'anno servono a rimettere al loro posto i pezzi sulla scacchiera, fare ordine, pensare alle ultime cose, quelle che restano e sono davvero importanti, fissare un paio di obiettivi per il futuro. Per fare questo al meglio, occorre guardare non alle presunte vite perfette (non esistono) ma alle biografie degli uomini e donne che hanno saputo guardare prima di tutto dentro il loro abisso, fino all'ora più buia.
02
L'ora più buia
The Darkest Hour è un film che il titolare vi consiglia di vedere in questi giorni. Non per fare un ripasso di storia, ma per scoprire il vortice della paura e l'ascesa del coraggio, per distinguere tra grandi figure e insignificanti comparse. Quando Winston Churchill diventa primo ministro al posto di Neville Chamberlain, l'avanzata della Wehrmacht nel Vecchio Continente è rapida e fulminante, gli inglesi sono vicini alla caduta di fronte a Hitler, la tentazione di arrendersi, salvare l'Inghilterra e lasciare l'Europa al suo destino senza libertà è grande. Churchill non cederà mai, inventerà l'operazione Dynamo e salverà via mare le truppe inglesi accerchiate dai tedeschi a Dunkerque (altro film eccezionale), parlerà agli inglesi con la frusta e la spada. La sua figura prismatica, intricata, scomoda, sopra le righe, gioiosamente imperfetta, una storia di whisky andati e sigari fumati mentre si cita Orazio e si conduce la battaglia, trionfa nella frase finale, mentre scorrono i titoli di coda: "Il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale: ciò che conta è il coraggio di andare avanti".
Quando si dice che il Parlamento è morto, che la democrazia è a rischio, come abbiamo sentito in questi giorni, con tono grave e imparruccata postura, bisogna darsi una misura e guardarsi allo specchio: è morto il senso storico, questo è sicuro; sono mediocri le figure al potere, senza dubbio; inadeguati e non credibili sono coloro che vorrebbero essere l'opposizione; la realtà è che nel Parlamento italiano non è morto niente e non è finito niente perché non è cominciato niente. C'è una rivoluzione nell'urna e la storia per ora qui si ferma.
03
Sapere. E andare avanti
Per "andare avanti" serve un senso del tempo più largo, un'idea di longue durée non solo degli eventi esterni, ma della propria storia. A cominciare da quella interiore. Quando questo senso del tempo si trasferisce nella vita pubblica, la tragedia e la commedia emergono. Salvini e Di Maio sono figure coerenti con questa Italia, così come gli altri che li hanno preceduti, a cominciare dall'altro dualismo, quello tra Berlusconi e Prodi. In mezzo a questa storia comparve un'altra sagoma, quella di Renzi, ma è durata lo spazio di una meteora. La storia politica italiana è fatta di cicli alternati di dieci e vent'anni, la singolarità di Renzi è stata quella di non agganciarli, di essere consumato come un fiammifero nel buio. Non è detto che Di Maio e Salvini possano andare avanti così a lungo. Proviamo a lavorare con l'immaginazione, proviamo a fare il forecasting, proiettiamoci nel futuro: come sarà l'Italia tra dieci, venti, trent'anni?
04
Immaginare il 2029
Dieci anni sono un tempo piccolo nella storia universale, ma abbastanza lungo per la politica. Nel 2029 tutte le principali figure che oggi calcano la scena mondiale non ci saranno: Angela Merkel in Germania è all'ultimo giro di giostra, Donald Trump anche vincendo le elezioni del 2020 sarebbe poi archiviato nei libri di storia nel 2024 e alla Casa Bianca ci sarebbe un altro commander in chief; Vladimir Putin in Russia dopo il poker messo a segno nel 2018 è il leader più longevo ma anche lui sarà fuori gioco; nell'isola d'Inghilterra potrebbe nel frattempo essere successo di tutto (e cominceremo a leggere il capitolo inglese tra qualche giorno, quando il Parlamento voterà l'accordo tra Regno Unito e Unione europea sulla Brexit) e di certo a Downing Street non ci saranno né Theresa May né Boris Johnson né altre figure che si agitano sulla scena; l'unico leader politico ad avere una prospettiva lunga è Xi Jinping in Cina, la costituzione nell'ultimo congresso del Partito comunista cinese lo cita (privilegio concesso solo a Mao e Deng) e gli dà la facoltà di restare al potere finché vorrà. Non caso questa visione di lungo periodo che attraversa i decenni è dell'Impero Celeste, è a Pechino e non altrove che immaginano il "Made in China 2025", un piano per conquistare il primato nella manifattura. Previsione e pianificazione.
Ora chiedetevi cosa sarà l'Italia tra dieci anni. Siete sicuri che al potere ci saranno Salvini e Di Maio? La carta d'identità gioca a loro favore, ma non basta essere giovani per assicurarsi una lunga carriera politica, viviamo tempi che consumano le leadership (guardate a quelle di Renzi e Macron), la contemporaneità presenta sfide enormi alle quali non è detto che l'Europa riesca a sopravvivere nella forma attuale.
05
Il mondo delle megacittà
Immaginare non basta, bisogna fare proiezioni che tengano conto di quelli che si chiamano megatrend. Una delle fonti migliori per fare questo esercizio è il report che ogni quattro anni pubblica il National Intelligence Council, il pensatoio dell'intellicence americana, fondato nel 1979, che dal 1997 prova a immaginare il futuro. Tra dieci anni avremo uno scenario globale che concentra nelle metropoli gran parte delle attività umane. Ecco una proiezione della concentrazione della popolazione urbana, un fenomeno già in corso:
Nel 2030 avremo 41 megacittà da oltre 10 milioni di abitanti, 63 metropoli con una dimensione tra i 5 i 10 milioni di abitanti, 558 centri tra gli 1 e i 5 milioni di abitanti, 731 città tra i 500 mila e 1 milione di abitanti. Siamo di fronte alla migrazione e moltiplicazione non solo di persone, ma di potere. Le metropoli sono destinate a diventare delle Città Stato, una forma di organizzazione che risale ai tempi dell'antica Grecia. Siamo nel ciclo dell'eterno ritorno, Friedrich Nietzsche.
06
Ricchezza vs povertà
All'interno di queste megalopoli avremo competizione e ineguaglianze enormi, avremo anche differenze abissali tra città e campagna (si sta già riproducendo questo scenario nel voto) e il grafico dell'elefante di Branko Milanovic sulla creazione e distribuzione della ricchezza diventerà la sfida vitale per chi governa:
I perdenti sono i cittadini dei paesi avanzati che stanno scivolando verso il basso. Questo è il problema del capitalismo, della società in cui viviamo.
La velocità di questo cambiamento è rappresentata con grande chiarezza dal tempo in cui i paesi sono riusciti a raddoppiare la loro ricchezza pro capite, guardate qui:
Il Regno Unito ci ha messo 154 anni, gli Stati Uniti 65 anni, la Germania 69 anni, la Cina 12 anni e l'India 17 anni. Compressione e accelerazione. Questi sono i fattori dinamici del nostro tempo. Un tema che abbiamo sempre sottolineato su List. Il titolare consiglia la lettura di due libri:
Social Acceleration di Hartmut Rosa e Future Shock di Alvin Toffler (sono entrambi disponibili in edizione italiana). Quest'ultimo è un capolavoro della futurologia, pubblicato nel 1970; mentre il primo libro analizza i fattori di compressione e accelerazione che sono in pieno svolgimento. Accade ora.
07
Il cambiamento climatico
Tutto questo sarà sovrastato dal tema del cambiamento climatico, l'innalzamento della temperatura è un fatto, le conseguenze le abbiamo già viste su List (pensate al solo innalzamento dei mari cosa può significare per l'Italia che ha oltre 7 mila chilometri di coste), questa è la progressione:
Non c'è ancora una piena consapevolezza di quello che sta accadendo. La riunione del COP24 sul cambiamento climatico che si è tenuta qualche settimana fa in Polonia è stata una mediocre prova delle leadership contemporanee.
08
Etna, Stromboli e il terremoto
È sempre la natura a ricordarci il nostro essere pulviscolare nell'universo e la necessità di prendere tutte le precauzioni. Lo sciame sismico dell'Etna ieri notte ha provocato una serie di scosse fino a 4.8 gradi della scala Richter.
Crolli nei centri di Zafferana, Fleri (qui sopra, nella foto Ansa) e Santa Venerina. Una notte di paura, una decina di feriti. Ecco l'Etna in una immagine della Nasa:
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.8 gradi "non è un fenomeno insolito. Terremoti con questo ordine di energia indotti dal vulcano siciliano che si gonfia per la risalita di fluidi, di magma, di CO2 e che crea fratturazioni, si sono già verificati in passato. Il problema è che non li possiamo prevedere per quanto possiamo monitorare e controllare le aree interessate", dice all'agenzia Agi, Andrea Billi, ricercatore dell'Igag-Cnr, l'Istituto di geologia ambientale e di geoingegneria. "Dal 24 dicembre l'eruzione dell'Etna, che sta riguardando il versante orientale, è accompagnata da uno sciame sismico con scosse che continueranno ancora per altri giorni. Ma anche in questo caso non siamo in grado di prevedere per quanto tempo ancora e con quale intensità". Si è risvegliato anche lo Stromboli e "non si può escludere che il risveglio di Stromboli abbia a che vedere con l'eruzione dell'Etna. Servono analisi statistiche per poter parlare di 'contagio sismico' anche se in passato si sono registrati eventi concomitanti: mi riferisco ad esempio all'eruzione (l'ultima in ordine di tempo) dell'isola di Vulcano, che durò dal 1888 al 1890, e che fu anticipata da quella dell'Etna di due anni prima". Ci sono cose che sono fuori dalla nostra capacità di previsione, ma non di prevenzione.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Con una notizia che non ci piace, ma dobbiamo pubblicare: il Giappone riprenderà la caccia alle balene.
09
Il Giappone riprende la caccia alla balena
Da luglio 2019 la flotta giapponese riprenderà la caccia alla balena nelle sue acque territoriali e nella zona economica esclusiva. Tokyo ha annunciato anche il ritiro dalla Commissione Internazionale per la Caccia alle balene (Iwc). Il Giappone è un grande paese, in questo caso dimostra di essere piccolo.
Le balene sono meravigliosi animali, il loro canto è ipnotico, rilassante, ci proietta in una frequenza ancestrale, siamo noi.
10
La lezione di Melville
Bisogna ricordare la lezione di Herman Melville, il grandioso finale di Moby Dick, siamo sul ponte del Pequod. La caccia, l'ossessione del capitano Achab che finirà negli abissi, insieme alla Balena Bianca, eccolo nello straordinario film con Gregory Peck:
Come tutti sanno, meditazione e acqua sono sposate per sempre.
Il tono di Moby Dick, il registro stilistico di Melville, il passo biblico del più grande romanzo della letteratura americana, la caccia alla balena è il bagliore liquido del grande peccato.
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corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.