8 Dicembre

Liberali, politicamente (s)corretti, delusi e in cerca di dimora

Biblioteca della Cittadella. Marco Gervasoni legge, raccomanda, promuove, stronca libri e idee. Il liberalismo ideale e la delusione di quello internazionale. Il pensiero politico medievale e una fuga dal nichilismo della gauche kérosène macroniana

di Marco Gervasoni

«Com’era bella la libertà sotto l’Impero», ripetevano i repubblicani francesi dopo che, dal 1871, avevano instaurato una Repubblica assai più sgraziata nelle fattezze di quella sognata durante il regno di Napoleone III. E noi potremmo dire «com’era bello il liberalismo sotto il comunismo». Con la Guerra Fredda, e prima contro le dittature totalitarie degli anni Trenta (bolscevismo e nazional socialismo tedesco), il pensiero liberale era stato forte e creativo. Poi, dopo il 1989, la vittoria planetaria l’ha imbolsito, come quegli atleti che, finiti i tempi dell'agonismo, mettono su adipe in men che non si dica. Vittoria peraltro apparente, come si vede in questi ultimi anni: ma nei media, no, tutti sono (o almeno, si definiscono) liberali. Questo termine, per me, vuol ormai dire poco. Ma anche la dottrina, o meglio le dottrine, liberali hanno dimostrato la loro fragilità originaria.

Non ne è convinto Corrado Ocone, una delle menti più fresche e più preparate che, nel momento in cui anche Fabrizio Corona si definisce liberale, non prova disappunto nel definirsi tale. Il suo ultimo libro, La cultura liberale, edito da Giubilei Regnani (178 pp., 16 euro) dal nome del capo Francesco Giubilei, il più interessante giovane editore del momento, è un breviario per il nuovo secolo. Nel senso che si legge con agilità, perché agile ne è la struttura: brevi capitoli in cui Ocone ci vuole convincere che, a dispetto dall’orrenda gestione di tale termine da parte del progressismo anglosassone e dalle sue derive politicamente corrette, il liberalismo sia ancora una dottrina dell’avvenire. 

Sarà. Vedremo sula lunga distanza. Dove però, come diceva quel tal economista, saremo tutti morti. Per il momento, però dobbiamo combattere contro il politicamente corretto, che sta invadendo anche i nostri lidi italici, un tempo resi immuni dalla innata ironia scettica del nostro...


List è a portata di Tap

List ora è disponibile su App Store e Google Play

  • Scarica l'app da Apple Store
  • Scarica l'app da Google Play