7 Gennaio

L'impero colpisce ancora

La decisione di Trump, l'eliminazione di Soleimani a Baghdad, il ritorno degli imperi. Quello americano di Trump, quello ottomano della Turchia di Erdogan, la Grande Persia dell'Iran di Khamenei, l'impero dello zar Putin, il Celeste Impero di Xi Jinping. Guerra e pace, eserciti e denaro. Una mappa di Lorenzo Castellani nel grande gioco del potere

di Lorenzo Castellani

Donald Trump, con una dimostrazione di forza repentina, ha dato un assaggio all’opinione pubblica mondiale di cosa significhi guidare un grande impero. Tecnologia, presenza militare diffusa, servizi d’intelligence ramificati, strategia della deterrenza, capacità d’intimidazione delle potenze avversarie. Questi sono i segni esteriori dell’impero. Forma di potere quasi dimenticata dopo il collasso dell’URSS, ma mai sopita e tornata alla ribalta negli ultimi anni. Che cos’è un impero? Il grande storico di Harvard Charles Maier ha dedicato un libro agli imperi, enumerandone le caratteristiche: un establishment coeso dominato da un certo gruppo etnico; un centro del potere politico, coincidente con la capitale (il mito di Roma), che controlla uno stuolo di periferie e provincie; confini mobili e mutabili, una cultura  influente oltre i confini statali; vasta capacità di assimilazione degli immigrati; presenza militare, economica e politica nella propria area d’influenza, con la sempre aperta possibilità di penetrare nelle aree d’interesse delle potenze concorrenti. Ma impero non è soltanto l’America e non è soltanto democratico, basta fare un giro per il mappamondo. 

C’è l’Impero celeste di Pechino, che si articola sul piano economico, politico, infrastrutturale. La Nuova Via della Seta, l’aggregazione di paesi vassalli in Asia, la conquista economica dell’Africa, la promozione di un capitalismo politico in Europa, uno sviluppo tecnologico impetuoso sono le coordinate dei nuovi mandarini che muovono le leve del potere cinese.

Tentazione imperiale è quella di Erdogan, d’ispirazione neo-ottomana. Il sultano ha irrigidito il controllo interno sulle istituzioni del paese, rafforzato l’elemento religioso islamico e la cultura conservatrice, guidato nuove offensive militari in Siria e in Libia. Il sud è il suo terreno d’espansione, il mediterraneo orientale lo sbocco naturale in cui esercitare il proprio potere regionale. La Turchia non è ancora impero, e forse non lo sarà più nelle proporzioni del passato, ma in questi...


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