7 Giugno
L'inaffondabile
Conte: "Non sono accerchiato e non cadrò". Il premier conferma il piano per gli Stati Generali e il Pd s'adegua al solista di Palazzo Chigi. Mattarella: "Non vincerà da solo un territorio contro un altro, non prevarrà una istituzione a scapito di un’altra, ma solo la Repubblica, nella sua unità". La guerra in Libia si sposta a Sirte, la città dove nacque e morì Gheddafi. Un libro e l'ordine (nel disordine) delle cose
Non cadrò. Non lo dice il Re Sole, ma colui che si sente un Re Solo, Giuseppe Conte. Fare previsioni sul proprio futuro non porta mai bene in generale, in politica porta regolarmente sfiga. Matteo Renzi in una fase che somiglia molto a quella di Conte, sfidò gli italiani nel referendum costituzionale dicendo che c'era il palio niente meno che il suo scalpo. Gli italiani glielo levarono con gioiosa perfidia e Renzi, fino a quel momento un fenomeno con pieni poteri (uguale a Conte) fu costretto a andare a casa. Conte ieri ha ricevuto un avviso dal Partito democratico: se fai da solo, sappi che lo farai senza di noi. La questione di minimo cabotaggio (perché a niente condurrà sul piano pratico) è quella della convocazione degli Stati Generali, roba da pompa magna che politicamente è uno zero assoluto, ma sul piano mediatico funziona e stavolta tra i democratici è affiorata una solenne incazzatura. Sono seguiti ieri sera pompieraggi di vario conio, un'intervista di ricucitura di Andrea Orlando che come al solito se non parla di Soviet non dice niente e una ben più interessante intervista-colloquio di Conte - sì proprio lui - sempre al Corriere che non solo nega di aver fatto da solo (dice di aver condiviso tutto con il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, a noi risulta l'esatto contrario) ma rilancia con la sicumera di chi crede di saperla lunga (e non può, visto che calca la scena da due anni) e in realtà non ha ancora capito come funziona la politica.
Chiede il notista politico Massimo Franco a Giuseppe Conte:
Come va l'accerchiamento? «Quale?». Il suo, presidente. «Non credo. Non mi pare di essere accerchiato più di quanto lo fossi nella prima fase. In tutti questi mesi ho sentito dire in continuazione: Conte cade, Conte cade. Fa parte del gioco, ho...
Non cadrò. Non lo dice il Re Sole, ma colui che si sente un Re Solo, Giuseppe Conte. Fare previsioni sul proprio futuro non porta mai bene in generale, in politica porta regolarmente sfiga. Matteo Renzi in una fase che somiglia molto a quella di Conte, sfidò gli italiani nel referendum costituzionale dicendo che c'era il palio niente meno che il suo scalpo. Gli italiani glielo levarono con gioiosa perfidia e Renzi, fino a quel momento un fenomeno con pieni poteri (uguale a Conte) fu costretto a andare a casa. Conte ieri ha ricevuto un avviso dal Partito democratico: se fai da solo, sappi che lo farai senza di noi. La questione di minimo cabotaggio (perché a niente condurrà sul piano pratico) è quella della convocazione degli Stati Generali, roba da pompa magna che politicamente è uno zero assoluto, ma sul piano mediatico funziona e stavolta tra i democratici è affiorata una solenne incazzatura. Sono seguiti ieri sera pompieraggi di vario conio, un'intervista di ricucitura di Andrea Orlando che come al solito se non parla di Soviet non dice niente e una ben più interessante intervista-colloquio di Conte - sì proprio lui - sempre al Corriere che non solo nega di aver fatto da solo (dice di aver condiviso tutto con il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, a noi risulta l'esatto contrario) ma rilancia con la sicumera di chi crede di saperla lunga (e non può, visto che calca la scena da due anni) e in realtà non ha ancora capito come funziona la politica.
Chiede il notista politico Massimo Franco a Giuseppe Conte:
Come va l'accerchiamento? «Quale?». Il suo, presidente. «Non credo. Non mi pare di essere accerchiato più di quanto lo fossi nella prima fase. In tutti questi mesi ho sentito dire in continuazione: Conte cade, Conte cade. Fa parte del gioco, ho imparato a non meravigliarmi. Ma come si vede e si vedrà, non è così».
Conte tira dritto, celebrerà la messa degli Stati Generali, farà la sua conferenza stampa e - con tanti saluti al Pd - proseguirà il suo percorso di costruzione del suo movimento politico. Conte sembra un solista inaffondabile, questo è il problema dei coristi del Pd.
01
Giuseppe Conte, il solista che non piace più al Pd
Il Partito democratico sta apparecchiando le elezioni (con calma, ma le prepara, non si sa mai) e cerca un accordo con Berlusconi sulla legge elettorale. La cosa sembrerebbe sorprendente, ma non lo è affatto se guardiamo allo scenario reale. Quale? Seguite il titolare di List. Perché mai il Pd improvvisamente si mette a discutere con l'arcinemico, Berlusconi, di legge elettorale? Risposta: perché la crisi economica potrebbe sfociare in un rovescio nel governo e condurre al voto anticipato o a un regime change a Palazzo Chigi. Conte non ha alternativa, ma questa sua non fungibilità sta diventanto una debolezza perché per eccesso di sicurezza, egli crede di poter fare e disfare e après moi le deluges. È davvero così?
Il Partito democratico ieri ha inviato un messaggio a Conte: basta fughe in avanti. Sembra il risveglio da un lungo letargo. Il Pd è passato dal considerare il premier “un punto di riferimento della sinistra“ (così lo definì Nicola Zingaretti, segretario del Pd) a elemento che si muove con troppa disinvoltura rispetto alla maggioranza. La scintilla è scoccata quando il premier in conferenza stampa qualche giorno fa ha detto di voler convocare “gli Stati generali dell’economia“. Nessuno ne sapeva niente. Cosa siano nella mente di Conte gli Stati generali non è dato saperlo, immaginiamo che siano le cosiddette “parti sociali“, dunque le associazioni degli imprenditori, i sindacati, forse anche l'Istat e il Cnel, le università, i think tank e qualche personaggio famoso, perfetto per una politica da Grande Fratello con il consulto di qualche comitato tecnico-scientifico, un paio di virologi e il Colao Meravigliao di cui si sono perse le tracce sul radar. Messa così la faccenda, gli Stati generali non sono altro quel quel sistema di organizzazioni e persone che a Palazzo Chigi hanno già ascoltato, compulsato, audito nelle settimane scorse, senza poi venire a capo di un disegno compiuto per il rilancio del paese. Il Pd di fronte all’ennesimo rilancio, un rinvio fotocopia, un altro assegno postdatato dell’azione di governo firmato da Conte (e pagato dagli altri) ha detto basta. Sappiamo che la sortita del premier non è piaciuta a Franceschini, a Gualtieri, ai ministri del Pd che degli Stati generali non sapevano niente. Conte si comporta come una cosa in sé che non ha bisogno di confrontarsi con la maggioranza che lo sostiene e dunque può permettersi il lusso di fare annunci sulla rivoluzione dell’economia. Alessandro Penati su Repubblica ha ricordato la figura di Luigi XVI e la fine che fece: fu ghigliottinato. Questa corsa solitaria (verso il nulla) appare perfino al Pd, che finora aveva tollerato quanto diceva e faceva Conte, un problema di esondazione dell’ego. È una questione tutta interna alla maggioranza e, d'altronde, l'opposizione è da tempo un soggetto buono per chi l'ha visto sul piano della sostanza politica, fa rumore e gode degli errori dell'esecutivo, ma in politica può bastare a vincere le elezioni non a vincere poi la sfida del governo.
Il solista. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (Foto Ansa)L’avviso del Pd a Conte arriva dopo quattro mesi di emergenza, due mesi di lockdown e una riapertura e delle attività economiche disastrosa. I numeri dell’Italia sono terrificanti (soprattutto per la curva piatta della ripresa che non si vede), ma il premier continua a glissare sul tema, annuncia risorse finanziarie "imponenti", manovre "poderose" (il linguaggio è importante, dice tutto) che non sono mai arrivate a destinazione, con scaltrezza non dice cosa fare sul Mes (il non dire è un ingrediente importante della politique politicienne) punta sul Recovery fund che in realtà arriverà da qualche mese, agita il miraggio e così facendo ottiene il suo obiettivo: spostare ancora una volta in avanti l’agenda. Il calendario di Conte è sempre declinato al futuro, il presente non esiste. Ma quello che bussa alla porta delle famiglie e delle imprese italiane e proprio lui, il presente, un oggetto che è stato costruito in un passato che è di Conte, il quale non è da ieri ma da ben due anni a Palazzo Chigi con due maggioranze diverse e antitetiche. Si tende a dimenticare che Conte è premier dal 2018 prima con una maggioranza euroscettica e dopo con una maggioranza europeista. Miracoli della politica italiana. Negli ultimi 24 mesi le due maggioranze hanno alimentato solo la spesa pubblica, privilegiato il settore pubblico, i pensionati, cercando di blindare il consenso. Non a caso l'altro ieri Conte ha annunciato una "fiscalità di vantaggio per il Sud", cioè il bacino elettorale dei Cinque Stelle (e in prospettiva di un suo movimento politico). Non c’è stato alcun taglio della spesa, nessuna riqualificazione su un ammontare di 800 miliardi di euro, il debito pubblico cresce inesorabilmente, in questi mesi ne abbiamo accumulato per altri 80 miliardi e altri ancora ne arriveranno. Bisogna ricordare che il debito non è gratis, è un impegno che pesa sulle generazioni future, sui nostri figli.
Il Partito democratico, che bene o male esprime l'unica classe dirigente oggi al governo del paese (per considerare i Cinque Stelle come tali bisogna avere sprezzo del ridicolo), ha finalmente detto che c’è un limite al ballo da solo di Conte e soprattutto all’idea autocratica del ruolo di un presidente del Consiglio arrivato a Palazzo Chigi per caso (era amico di Bonafede che lo presentò a Di Maio) che non è mai passato dalle urne. I dem hanno realizzato che Conte sta costruendo un percorso politico personale e lo fa lasciando sulle spalle del Pd la zavorra di scelte che spesso (non sempre) sono sue e dei suoi stretti compagni di vagone. È uno strano processo di collettivizzazione della responsabilità e personalizzazione della gloria politica.
Gli Stati generali evocati da Conte non sono altro che una vetrina, l'ennesima, in favore del premier. Per il Pd questo è un pericolo perché, piaccia o meno, ha la responsabilità di aver creato un esecutivo fondato sull'anti-salvinismo con una figura che divenne primo ministro con Salvini. Le contraddizioni prima o poi esplodono. Ci siamo. I dem furono avvisati sulle caratteristiche del premier, sul suo camaleontismo, sul suo carattere egocentrico e sui rischi che comportava un governo guidato da un premier che con disinvoltura passava dal ruolo di avvocato del popolo (Conte dixit) a premier progressista. Cambiare idea nella vita e in politica è non solo lecito, ma a volte perfino giusto, è segno di umiltà, ma non è il caso di Conte. Il suo disegno è chiaro: mantenere la leva del potere, costruire una base elettorale, consolidarla e dar corpo al suo progetto politico, un suo partito. Anche questo è legittimo, ma per farlo bisogna passare dalle urne, dichiarare il proprio scopo reale, essere onesti con il Pd che gli ha consentito finora tutto questo.
Il Pd ora sente galoppare la cavalleria corazzata della crisi, tutte le pedine stanno andando a dama, sta per arrivare una catena di fallimenti mai vista prima nella storia economica italiana, e il peso delle decisioni di Conte e soprattutto delle sue indecisioni e della sua incompetenza in materia economica presto si scaricherà sui partiti della maggioranza e in particolare su quello che più di tutti si è sacrificato in questi mesi, il Partito democratico.
È vero che non ci sono alternative a questa maggioranza, che il voto resta un’opzione nucleare lontana, ma per proseguire il cammino la coalizione tra Cinque Stelle e Pd deve essere riequilibrata, non è questione di ministri, di poltrone, ma di collegialità, di scelte che devono essere condivise all’interno del Consiglio dei ministri. Non si può scavalcare il ministro dell’Economia e poi lasciarlo solo a spiegare perché le banche non erogano i prestiti, perché le regole sono diventate un laccio al collo delle imprese, perché il governo è ancora oggi prigioniero della politica dei virologi.
In un momento in cui è richiesta velocità il premier parla di Stati generali perché nella sua mente c’è il cosiddetto “tesoretto“ del Recovery fund, uno strumento che è ancora in via di gestazione e i cui fondi non sappiamo quando saranno disponibili. Conte ha compreso che quei finanziamenti da Bruxelles gli allungheranno la vita e quindi li evoca, fa brillare i gioielli, fa l'illusionista e nel deserto della politica italiana ecco comparire il miraggio, l'oasi con le palme, la tenda e il refrigerio di una fonte. C'è solo un problema: come tutti i miraggi, poi svanisce.
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Perdiamo tanto tempo e l'urgenza se ne va in baruffe, ci sarebbe un paese da ricostruire, ci è riuscito una sola volta (bene) nella nostra storia recente, per il resto, siamo sempre guelfi e ghibellini. Con le Regioni, senza la letteratura di Dante e con Dibba che scrive libri. Din don, c'è un messaggio di Mattarella.
02
Mattarella, le Regioni e le ragioni dell'unità
Cinquant'anni fa le Regioni votarono per la prima volta i rappresentanti nei consigli regionali, fu una svolta per le autonomie ma da allora con la devoluzione di materie che prima erano di esclusiva del potere centrale e con la riforma del Titolo V della Costituzione il paese si è slabbrato e la prova l'abbiamo avuto durante la crisi sanitaria del coronavirus, il caos. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda quel primo voto con una dichiarazione che prosegue l'operazione di ricucitura (francamente molto difficile) che il Quirinale persegue da tempo, riavvicinare le autonomie locali al governo. Cosa ha detto il Capo dello Stato? Che "la Repubblica nasce nel rifiuto del carattere autoritario e centralista dello Stato, inasprito dal regime fascista, contro la tradizione dei liberi Comuni e delle identità dei territori, ricchezza della civiltà dell’Italia", siamo dunque una nazione plurale con una ripartizione ampia dei poteri che "costituisce un regolatore dell'equilibrio costituzionale", il problema è che i conflitti sono una moltitudine. E infatti Mattarella dice che "dopo mezzo secolo di esperienza la riflessione è ancora aperta, e la stessa lotta alla pandemia ci ha posto di fronte a nuovi interrogativi su come rendere migliore il servizio ai cittadini ed evitare che conflitti e sovrapposizioni tra istituzioni possano creare inefficienze paralizzanti o aprire pericolose fratture nella società". Citiamo quattro punti integralmente:
La libertà dei territori e l’autonomia delle comunità sono un contributo all’unità nazionale, nel quadro di una leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali.
Le intese tra Stato, Regioni, Comuni, Province sono parte qualificante dell’azione di governo.
Le diversità – se non utilizzate in modo improprio – sono un moltiplicatore di crescita civile, economica, culturale.
L’Europa stessa è chiamata a valorizzare la dimensione regionale, come vettore di integrazione.
Il presidente della Repubblica ricorda i "principi fondamentali di solidarietà e di uguaglianza sanciti dalla Costituzione" e nel passaggio finale richiama il rischio che corriamo, quello della polverizzazione: "Siamo chiamati a una prova impegnativa: l’Italia ha le carte in regola per superare la sfida. Non vincerà da solo un territorio contro un altro, non prevarrà una istituzione a scapito di un’altra, ma solo la Repubblica, nella sua unità. Decisiva sarà la capacità di tenere insieme pluralità e vincolo unitari". La ricostruzione si fa tutti insieme, né il governo né l'opposizione pare abbiano intenzione di seguire questa strada. Come si fa la ricostruzione?
03
Ricostruzione di un paese mai costruito
La storia di una difficile unità, il passaggio drammatico della Seconda guerra mondiale, la nascita della Repubblica e l'ingresso nella Guerra Fredda. Un viaggio di Marco Patricelli tra le macerie del coronavirus e la promessa di (ri)fare l'Italia
di Marco Patricelli
Gli esperti di edilizia sono sempre concordi nel dire che è più facile costruire ex novo che ricostruire l’esistente. Funziona con le case, ma non funziona con gli Stati, a meno che le sue mura portanti non siano state lesionate o abbattute da una rivoluzione. Nella storia italiana pre e post unitaria le rivoluzioni non ci sono state, se escludiamo le pallide ed estemporanee imitazioni, che stanno ai grandi esempi come una miccetta ai fuochi d’artificio. Continua a leggere l'articolo su List.
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Che succede nel mondo? L'Opec prolunga i tagli sulla produzione di petrolio, il governo di Tripoli prosegue l'avanzata contro l'esercito di Haftar e consolida il dominio della Turchia in Libia, è in corso la battaglia di Sirte (la città di nascita e di morte di Gheddafi) e tutto fa presagire che sarà un conflitto durissimo; Washington è l'epicentro della protesta per l'assassinio di George Floyd, mentre una fiammata dell'occupazione in America dà a Trump la speranza di una crescita a V dopo il lockdown (vedremo passo dopo passo quanto si consolida, la ripresa è fondamentale per alimentare la campagna di Trump o mandarlo a casa). Joe Biden ha i delegati per vincere la nomination democratica e correre alle elezioni presidenziali di novembre, mentre in Europa è calma piatta, ognuno prepara le sue riaperture (la Spagna accelera sulla fase 3). Andiamo in Libia, dove la guerra non finisce mai e un nuovo sultano è al comando, Erdogan. Seguite il titolare di List.
04
Libia, la battaglia di Sirte
Fayez al Serraj e il presidente della Turchia Erdogan durante l'incontro dell'altro ieri a Ankara (Foto Ansa)Le forze del governo di Tripoli hanno liberato tutta la Tripolitania e ora avanzano verso Sirte, la città costiera a 450 km ad est della capitale Tripoli, la città dove è nato e morto il colonnello Gheddafi, dunque simbolo di ogni campagna militare in Libia. Sabato, "sono stati dati ordini alle forze (del Gna) di iniziare ad avanzare e attaccare tutte le posizioni ribelli" nella regione di Sirte, ha annunciato il portavoce delle forze di Tripoli, Mohamad Gnounou. "L'aeronautica ha compiuto cinque attacchi nella periferia di Sirte, colpendo mezzi armati e mercenari", ha aggiunto. I combattenti di Haftar avevano preso Sirte a gennaio, controllata dal 2016 dalle milizie di Tripoli, in particolare quelle provenienti dalla città di Misurata.
Aggiornamento sulla battaglia in corso:
- L'attacco su tre fronti. Le forze armate di Tripoli stanno entrando a Sirte da tre fronti. Lo ha detto il vice ministro della Difesa del Governo di accordo nazionale di Tripoli, Salah Namrouch, in collegamento con Al Jazeera. "I combattenti di Khalifa Haftar si stanno ritirando verso Est e molto presto libereremo Sirte".
- La risposta di Haftar. La caduta di Sirte per Khalifa Haftar sarebbe l'inizio della fine, così il generale ha lanciato una controffensiva. Il portavoce di Haftar, Ahmed al Mismari, ha annunciato un attacco contro le milizie di Tripoli a Est di Misurata, alle porte di Sirte. Al Arabiya ha dato la notizia dell'arrivo di altri rinforzi dalla Cirenaica.
La battaglia ora è a Sirte, il presidente turco Erdogan la sta scrutando nella mappa, ha già pronta la dichiarazione di vittoria. Serraj avanza, Erdogan governa. Occhio alla Libia, sul radar ci sono colpi di mortaio e missili. Siamo nel pieno della battaglia per il controllo del Mediterraneo Orientale, ricco di giacimenti di gas e petrolio.
05
Petrolio, l'Opec prolunga i tagli fino a luglio
Per capire come va (o non va) il mondo bisogna sempre guardare il mercato del petrolio. La notizia del giorno dunque è che i Paesi del format Opec + hanno raggiunto un accordo guidati dalla Russia per estendere di un mese, fino alla fine di luglio, il taglio alla produzione di 9,7 milioni di barili al giorno, concordato nell'aprile scorso. La Nigeria e l'Iraq che avevano superato le quote a maggio e a giugno compenseranno con tagli extra. Fino a dicembre un comitato ministeriale monitorerà la situazione del mercato. Perché è importante la decisione dei paesi produttori? Perché evita un'altra guerra del prezzo in una situazione delicatissima per l'economia e dà un segnale ai mercati sulla fiducia nella ripresa.
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Il mondo è in pieno sottosopra, l'America sembra un luna park impazzito, la più grande democrazia del mondo si guarda allo specchio e pensa di avere di fronte un nemico, se stessa.
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Biden ha i delegati, ma avrà i voti? Occhio alla ripresa a V
Joe Biden ha raggiunto la soglia dei 1.991 delegati necessaria per assicurarsi la nomination democratica per la sfida a Donald Trump il prossimo novembre. "E' stato un onore competere con un gruppo di candidati tra i piu' talentuosi che il partito democratico abbia mai messo in campo. Sono orgoglioso di poter dire che andiamo alle elezioni generali con un partito unito", ha commentato Biden in una nota. Bene, il dilemma dei democratici è solo uno: avrà anche i voti per battere Trump? Nei sondaggi il candidato democratico nei sondaggi di RealClearPolitics è in testa di oltre sette punti su Donald Trump, col 49,3% delle preferenze degli elettori.
Joe Biden in fuga? Troppo presto per cantare vittoria (Foto Ansa)The Donald ha già perso? No, la partita resta aperta, le medie lasciano il tempo che trovano, mancano cinque mesi (un'eternità) e la crisi del coronavirus e il collasso economico da lockdown sono arrivati troppo presto e potrebbero evaporare e riportare Trump di nuovo in pista. La fortuna in questo caso è tutto. Trump ora è nel pieno di una tempesta perfetta, ma potrebbe recuperare con un rimbalzo della crescita. Un segnale è arrivato dai dati del mercato del lavoro, in maggio l'economia americana ha creato 2,5 milioni di posti di lavoro, il più grande incremento in un solo mese dal 1948, gli effetti del lockdown si stanno diradando, il tasso di disoccupazione è sceso al 13.3% dal 14.7% di aprile. Il dato ha sorpreso tutti gli analisti, le riapertura nei vari Stati americani stanno marciando meglio del previsto. Trump è sulla riva del fiume e pubblica tweet a raffica, mentre Washington ospita una grande manifestazione anti-razzista. L'America si avvicina alla partita decisiva per la Casa Bianca più divisa che mai.
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Proprio così, viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Siamo sospesi tra la Terra e il virus. È cambiata l'agenda globale.
07
Sospesi tra la Terra e il virus
Lo shock del 2020 che ha cambiato l'agenda globale. La giornata mondiale dell'ambiente e l'emergenza del coronavirus. Come una pandemia cambia valori, priorità, apre nuovi scenari. La biologia che diventa biopolitica, il mito della decrescita (in)felice di fronte alla prova del lockdown, i bisogni primari che si impongono sulle utopie
L’ambiente e il coronavirus. L’ecologia e la biologia. L’inquinamento e l'epidemia. La vita dell’uomo sulla Terra. La giornata mondiale dell’ambiente si è celebrata nell’era del trionfo di una presenza naturale infinitamente piccola: il coronavirus. Nonostante il lockdown, il blocco delle attività industriali, dei trasporti, il collasso del mercato dell’automobile, lo stop alle navi da crociera, lo sprofondo del turismo, i consumi elettrici a picco, gli aerei a terra, abbiamo visto come le emissioni di anidride carbonica abbiano toccato il picco massimo, secondo le ultime rilevazioni del Noaa. Sorpresa, le cose sulla vita del (e nel) pianeta sono più complicate di come appaiono, le grandi narrazioni all'improvviso si rimpiccioliscono. Continua a leggere l'articolo su List.
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Come chiudiamo questo numero di List? Con l'ordine (e il disordine) delle cose.
08
L'ordine (e il disordine) delle cose
Guardavo sconsolato l'invasione degli ultracorpi in tre luoghi della mia esistenza: al mare in Sardegna (dove non vado da troppo tempo), in redazione (dove rotolo su quattro ruote tutti i giorni senza interruzione, è un potente anestetico dell'anima, meglio di qualsiasi stordente-finto-calmante), in casa a Roma (dove occasionalmente dormo qualche ora). Ci sono librerie in ognuno di questi posti. Quella in redazione è la meno interessante, è una stazione di posta per cavalli da corsa, qui i libri viaggiano, si autotrasportano a seconda delle notizie, dei miei interessi dell'istante, sono arrivi e partenze che s'accomodano sui sedili dell'automobile, dentro lo zaino sempre troppo piccolo, e poi riposano da qualche parte finché non ritornano a casa, sotto i cuscini, fiondati dal capriccio del momento, un "questo lo leggo a letto" che non si realizza mai perché alla decima parte un sogno dove sogni quello che hai fatto, ma è più bello e di tanto in tanto avventuroso, come stare su un tappeto volante. A casa le librerie sono tre, costituiscono una biblioteca di un numero imprecisato di volumi (non li ho mai contati) che - insieme a quelli che conservo in Sardegna, l'isola sacra - rappresentano diverse stagioni della mia vita.
Ho imparato con il tempo a mandar via i libri inutili, in eccesso di non senso, non serve affezionarsi, le cose davvero importanti nella vita sono poche e queste devono a loro volta sussurrarti un "ti amo" almeno sottinteso, prossimo, vicino e senza condizioni, non programmato. L'andare e venire dei libri (e della vita) ha bisogno di chiarezza, di un certo caotico ordine, di una sistemazione per titoli, temi, affetti. Ho deciso di incontrare di nuovo i miei libri amati, di parlarci, di vedere se ritrovo uno spicchio di me stesso da ragazzo, una catapulta di me da vecchio, un po' rincoglionito, con turbini temporanei di ricordi e il tanto che basta di cinismo consumato tra nuvole di tabacco per non beccare troppe delusioni da una fuoriserie con troppe chicane per essere catturata, bisogna trovarla, questa allegra e senile uscita di insicurezza per quest'uomo che ha superato la mezza età, non più giovane e non ancora anziano, un indefinito semisommerso dalle notizie d'agenzia, dalle riunioni dove non si vede l'ora de che, dall'ultima ora che tambureggia e in realtà è eternamente la penultima, fino a quando non ci sarà l'ora senz'ombra, quella da una botta e via da qui all'eternità - e te l'avevo detto di non fumare e di non bere e di non uscire e di non fare tardi la sera e di dormire, idiota e farabutto che non sei altro, adesso mi tocca pure andare al tuo funerale - e senza tante delle cose che oggi mi sembrano importanti. La vita è un'inconsapevole dissipazione in fondo all'abisso del terzo Gin Martini seguito da un letale Negroni. A quel punto, con i gatti sul tetto d'ardesia e la neve sfioccante, una raffica di saette arroventate al cuore, restano lei e lui. Rettifico, di solito resta lui. Sempre senza lei. Ma con una sbornia colossale, ça va sans dire.
Quando ho (ri)visto la copertina gialla di "Le cose" di George Perec, il suo primo romanzo, ho lasciato la storia militare di George Parker e mi sono messo a leggere la storia di Jérôme e Sylvie, giovani parigini, nemmeno trentenni, che sognavano di poter vivere l'indipendenza ideale senza far parte del sistema ma con tutto l'esaudito desiderio della civiltà dei consumi. Insomma, il lavoro inquadrato nella società capitalistica proprio no, ma le cose sì. Ovviamente il romanzo si risolve in una giovanile e perenne sconfitta rivoluzionaria che ha l'epilogo nell'accettazione di un posto fisso in provincia. In questo libro di Perec colpisce come un colpo di fucile lo sguardo dell'autore sulle cose, il loro ordine e significato, il materiale scintillante e l'immateriale grigiore dell'esistenza povera:
Gli sarebbe piaciuto essere ricchi. Credevano che avrebbero potuto esserlo. Avrebbero saputo vestirsi, guardare, sorridere come persone ricche. Avrebbero avuto il tatto, la discrezione necessari. Avrebbero dimenticato la loro ricchezza, avrebbero saputo non ostentarla. Non se ne sarebbero vantati. L'avrebbero respirata. I loro piaceri sarebbero stati intensi. Gli sarebbe piaciuto camminare, bighellonare, scegliere, gustare. Gli sarebbe piaciuto vivere. La loro vita sarebbe stata un'arte del vivere.
Pensate ai ricchi. Non sono così, i ricchi. I ricchi sono ricchi. Quelli ricchi che sono da sempre ricchi non si pongono quel problema. La ricchezza è incorporata nei loro movimenti, nel battito delle ciglia, nel respiro e nel sospiro. Che ne sanno, i ricchi, del conto del panettiere? Lo declamano, ne parlano, ma non è il problema del giorno dopo come il giorno prima. Il ricco non si sente in colpa, non aspira a esserlo, lo è già. Non si occupa del consumo. Egli ha già consumato. E poi il lusso, l'acquisto compulsivo che poi diventerà ai giorni nostri la capacità di comprare il tempo e il viaggio permanente sull'Orient Express dell'esotico, del lontano, dell'esclusivo. Ah, il mito della Fortuna, la sua biografica ricerca:
Come far fortuna? Era un problema insolubile. Eppure sembrava che ogni giorno alcuni individui isolati riuscissero per proprio conto a risolverlo perfettamente. E questi esempi da seguire, eterni garanti del vigore intellettuale e morale della Francia, dai volti sorridenti e accorti, furbi, volitivi, pieni di salute, di decisione, di modestia, erano altrettante immagini sacre per la pazienza e la guida degli altri, quelli che stagnano, indugiano, mordono il freno o mordono la polvere. Sapevano tutto sull'ascesa di questi prediletti dalla Fortuna, cavalieri d'industria, ingegneri integerrimi, pescani della finanza, letterati senza cancellature, globe trotter, pionieri, commercianti di minestre in bustine, imprenditori di provincia, crooner, playboy, cercatori d'oro, affaristi miliardari. La loro storia era semplice. Erano ancora giovani ed erano rimasti belli, con la scintilla dell'esperienza in fondo allo sguardo, le tempie brizzolate degli anni difficili, il sorriso aperto e caldo che nascondeva l'avidità, i pollici opponibili, la voce fascinosa.
Perec spinge perfidamente la penna nella carne viva, dipinge lo sfacelo dell'ossessione, due giovani desideranti la cui avventura si risolve nella dissipazione della volontà, una strage delle illusioni. La fine delle rivoluzioni. Ci vediamo al bar.
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I dati personali non sono soggetti a diffusione.
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Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
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Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.