25 Agosto
L'inchiesta su Salvini è un boomerang
Il ministro dell'Interno indagato dalla procura di Agrigento sulla sua attività politica è un paradosso che finirà per rafforzarlo. Così la Lega diventerà il primo partito. Sul caso Diciotti, l'apertura della collaborazione con l'Albania è un messaggio del governo all'Unione europea: faremo accordi senza Bruxelles
In una giornata senza notizie, alla fine la notizia arriva alle 21.23. Agenzia Agi: "Il ministro dell'Interno Matteo Salvini è indagato per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio, nell'ambito dell'inchiesta sul caso "Diciotti". Indagato anche il capo di gabinetto del ministro. La decisione della procura di Agrigento è arrivata al termine della missione romana del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio che ha trasmesso gli atti alla procura di Palermo per il successivo passaggio "al tribunale dei ministri della stessa citta'". Tale procedura di "legge costituzionale 16/1/89 n. 1, permetterà, con tutte le garanzie e le immunità previste dalla medesima legge, di sottoporre ad un giudice collegiale specializzato le condotte poste in essere dagli indagati nell'esercizio delle loro funzioni, uno dei quali appartenente ai qualificati soggetti indicati all'articolo 4 della norma costituzionale. Ogni eventuale negativa valutazione delle condotte di cui sopra - spiega - dovrà essere sottoposta alla autorizzazione della competente Camera".
Questa la notizia in burocratese stretto.
Traduzione: la procura di Agrigento ha fatto un enorme favore a Salvini che non vedeva l'ora di essere indagato. Siamo di fronte a un caso che passerà alla storia come un turbo messo in un motore che viaggia a tutta velocità e lo farà decollare. Il magistrato Carlo Nordio ieri sul Messaggero spiegava perfettamente come un'iniziativa della magistratura possa trasformarsi in un boomerang per eccesso di zelo. Bene, quel boomerang è partito. Vent'anni di assalti giudiziari a Berlusconi evidentemente non hanno insegnato niente: il miglior modo per rafforzare un avversario è quello di farlo diventare una vittima. Nel caso dell'inchiesta di Salvini siamo al surreale. Un partito che sul contrasto all'immigrazione ha costruito un consenso che oggi viaggia al 30 per cento, con questa brillante idea della magistratura potrà superarlo e diventare il più grande partito d'Europa. Clap clap clap, complimenti vivissimi.
Un problema...
In una giornata senza notizie, alla fine la notizia arriva alle 21.23. Agenzia Agi: "Il ministro dell'Interno Matteo Salvini è indagato per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio, nell'ambito dell'inchiesta sul caso "Diciotti". Indagato anche il capo di gabinetto del ministro. La decisione della procura di Agrigento è arrivata al termine della missione romana del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio che ha trasmesso gli atti alla procura di Palermo per il successivo passaggio "al tribunale dei ministri della stessa citta'". Tale procedura di "legge costituzionale 16/1/89 n. 1, permetterà, con tutte le garanzie e le immunità previste dalla medesima legge, di sottoporre ad un giudice collegiale specializzato le condotte poste in essere dagli indagati nell'esercizio delle loro funzioni, uno dei quali appartenente ai qualificati soggetti indicati all'articolo 4 della norma costituzionale. Ogni eventuale negativa valutazione delle condotte di cui sopra - spiega - dovrà essere sottoposta alla autorizzazione della competente Camera".
Questa la notizia in burocratese stretto.
Traduzione: la procura di Agrigento ha fatto un enorme favore a Salvini che non vedeva l'ora di essere indagato. Siamo di fronte a un caso che passerà alla storia come un turbo messo in un motore che viaggia a tutta velocità e lo farà decollare. Il magistrato Carlo Nordio ieri sul Messaggero spiegava perfettamente come un'iniziativa della magistratura possa trasformarsi in un boomerang per eccesso di zelo. Bene, quel boomerang è partito. Vent'anni di assalti giudiziari a Berlusconi evidentemente non hanno insegnato niente: il miglior modo per rafforzare un avversario è quello di farlo diventare una vittima. Nel caso dell'inchiesta di Salvini siamo al surreale. Un partito che sul contrasto all'immigrazione ha costruito un consenso che oggi viaggia al 30 per cento, con questa brillante idea della magistratura potrà superarlo e diventare il più grande partito d'Europa. Clap clap clap, complimenti vivissimi.
Un problema politico - la gestione dell'immigrazione nell'Unione europea, la linea dura dell'Italia e il problema del Nord Africa senza pace - non si risolve con l'arma giudiziaria, ma con la politica. L'iniziativa della magistratura non solo è contro-producente rispetto ai pur nobili (e ideologici) fini che si pone, ma dà a Salvini perfino l'argomento per sostenere che c'è un disegno contro di lui, che gli impediscono di risolvere il problema. Alla bisogna, potrebbe perfino diventare un eccezionale argomento da campagna elettorale nel caso di voto anticipato. E di certo l'inchiesta sarà uno straordinario carburante per le elezioni europee di Maggio 2019. Davvero notevole, un capolavoro.
Ricordiamo ancora cosa ha scritto Carlo Nordio, un magistrato:
- l'intervento della magistratura è al confine tra "la solerte diligenza e l'esibizionismo imprudente"
- il magistrato ipotizza "arresto illegale e addirittura sequestro di persona. Una tesi ardita per entrambi i reati, il primo infatti scatta quando c'è un arresto e qui non risulta sia stato arrestato nessuno; il secondo si verifica quando la privazione della libertà personale è illegittima, altrimenti finirebbero sotto inchiesta anche i giudici che privano gli imputati della libertà mandandoli in galera. E in questo caso è ben difficile definire illegittima una decisione squisitamente politica, di competenza discrezionale del ministro";
- se il ministro Salvini avesse commesso un reato (su una decisione politica, di sua competenza?) bisogna seguire quanto dispone l'articolo 96 della Costituzione e la legge costituzionale a cui si rimanda. Un procedimento speciale che non sottrae il membro del governo al giudizio della magistratura ordinaria ma tutela proprio le funzioni politiche che sono proprie di una democrazia e non di un sistema politico guidato dalla magistratura;
- le parole in libertà del Presidente della Camera Roberto Fico alla fine sgretolano la maggioranza, le istituzioni (si chiama tecnicamente "conflitto istituzionale", non a caso) e il Paese, ma la cultura politica di Fico è tale da non comprendere che lui oggi rappresenta un'istituzione non se stesso (discorso valido anche per Salvini, in altra forma);
- la moral suasion del Presidente della Repubblica Mattarella (moral suasion e non decisione politica, perché queste spettano al governo) stavolta potrebbe anche non condurre a niente;
- il rischio di uno stallo, di crisi politica e di fine della legislatura è uno scenario tutt'altro che lontano se il braccio di ferro non dovesse giungere a una virtuosa ricomposizione.
Oggi la magistratura ha messo il sigillo su questo scenario e avviato un'altra campagna elettorale.
Non ci credete? Ecco le parole di Salvini, ore 21.38:
Fuori la politica dalle aule di giustizia. In Italia ci sono 4 milioni di processi arretrati e indagano un ministro che difende i confini e difende i diritti degli italiani.
L'inchiesta finirà nel nulla (per le ragioni esposte perfettamente da Nordio), la Lega farà il pieno nelle urne, i Cinque Stelle se sfasciano il governo rischiano di perdere il ruolo di primo partito e tanti saluti alla premiership per interposta persona (Conte). Un capolavoro.
***
Salvini ha anche detto - qui siamo sul fronte dell'Ue - "In Italia finalmente c'è un governo che non è di servi e quando l'Europa chiederà il voto sul bilancio da approvare all'unanimità, ecco che il voto dell'Italia non ci sarà". Si annuncia una battaglia durissima a Bruxelles. Sono parole che vanno pesate anche come tattica, sul tavolo europeo il veto eventualmente lo mette Conte e non Salvini, ma ci sono tutti i segnali della tempesta. L'altro, ancor più significativo, è questo: venti migranti della nave Diciotti saranno accolti dall'Albania. Qualcuno potrebbe sorridere, in realtà siamo di fronte a una notizia molto più importante di quanto si immagini. Vediamo perché.
01
La mossa albanese
Sul piano politico - e pratico - c'è un fatto notevole: l'Italia sta cercando una redistribuzione dei migranti in Paesi extra Ue. La decisione è non solo un segnale di sfiducia nei confronti dell'Unione, ma de facto dice che l'Europa sulla materia subisce una riterritorializzazione della materia che ritorna in capo ai singoli Stati. Siamo a questo punto di fronte un'iniziativa che bypassa Bruxelles. Il fatto prima o poi era destinato a emergere, anche il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, aveva fatto pressione sul governo Merkel per agire sul rafforzamento dei respingimenti alla frontiera tedesca in maniera unilaterale, senza un accordo con i partner europei. L'Italia l'ha fatto sulla redistribuzione. Si può discutere sul tema, ma siamo di fronte a una spaccatura nell'impianto della politica europea sulle migrazioni.
Fonti del Viminale dicono che "nonostante il nostro Paese sia stato lasciato solo dall'Europa, Salvini e il governo stanno sondando la disponibilità ad accogliere gli immigrati sulla Diciotti da parte di alcuni paesi che non fanno parte dell'Unione europea. C'è un dialogo aperto anche con altre istituzioni. Il principio è che non paghino gli italiani". Il governo italiano dunque ha deciso di agire da solo. La linea si è concretizzata per ora con l'accettazione da parte dell'Albania di 20 migranti della Diciotti.
La notizia sui venti migranti che saranno accolti dall'Albania è stata pubblicata su Twitter dalla Farnesina. Il ministro degli Affari esteri Enzo Moavero Milanesi "ringrazia l'Albania per la decisione di accogliere 20 profughi della nave Diciotti. Un segnale di grande solidarietà e amicizia molto apprezzato dall'Italia".
La ricollocazione in Paesi extra Ue era un'idea di Sebastian Kurz, Cancelliere dell'Austria e l'Albania era uno degli Stati di cui si era parlato agli inizi del giugno scorso come candidato a ospitare un centro di accoglienza dei migranti. Kurz allora disse che "sono in corso tentativi per creare centri di protezione al di fuori dell’Europa in cui si possono accogliere i rifugiati". Si tratta di un punto molto delicato, perché significa che l'Italia applica una politica alternativa a quella dell'Unione dopo il fallimento di ieri del vertice di Bruxelles.
Flashback. Chi ricorda questa immagine?
Questa è la nave albanese Vlora, è il 7 agosto del 1991, sulla banchina del porto di Bari sbarcano 20 mila albanesi. Siamo passati dallo sbarco in massa degli albanesi in Italia, agli albanesi che accolgono gli immigrati che sbarcano in Italia.
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L'idea di costruire dei centri di accoglienza dei migranti fuori dai confini dell'Unione è stata analizzata da List nei primi giorni del giugno scorso con un articolo di Lorenzo Castellani. Eccolo.
02
Immigrazione in Europa. Così fan tutti
di Lorenzo Castellani
Esiste un problema di fondo: l’immigrazione è un problema europeo o nazionale? Se è una tematica delle istituzioni europee allora è necessario varare un programma che agisca sia sulla gestione dei confini che su ricollocamenti e rimpatri. Se non lo è allora ciascun paese europeo può scegliere di affrontare l’immigrazione con i metodi che politicamente ritiene più opportuni. In particolare la difesa dei confini marittimi sembra essere un punto dirimente e trascurato dalle trattative in sede europea che così rischia di aprirsi a delle disomogeneità con alcuni Stati-membri propensi all’accoglienza (pochi in verità e l’Italia più degli altri fino ad oggi) e altri che procederanno con chiusura dei porti e blocchi navali. Se i paesi dell’Unione Europea rinunceranno a gestire unitariamente la frontiera potranno essere ricollocati i richiedenti asilo, ma i migranti economici resteranno nel paese di sbarco. Che a Bruxelles ci sia un problema lo testimonia anche una recente iniziativa del Cancelliere austriaco Kurz... Continua a leggere l'articolo su List.
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Due mesi fa avevamo puntato i fari su quella che poi si è manifestato come un atto politico concreto oggi. È sempre nei dettagli che s'annida il diavolo. Torniamo all'oggi. Anzi in realtà è un fatto di... un anno fa.
03
Blocchiamo i fondi europei. Chi l'ha detto?
Un buon motivo per stare lontano dai luoghi delle vacanze dove s'incontrano l'intellighentsia liberal e i destri da riporto in salotto è che ti risparmi i discorsoni su Salvini, sui bifolchi, sul po-pu-li-smo dei cazzari, dei cialtroni, degli incompetenti, dei cafoni, delle orde ignoranti; non devi presenziare alla vibrante protesta degli intelligenti metodo champenois; si può dire anche di averla scampata bella a pensosissime uscite per vedere rassegne estive di cinema d'essai mentre tu sogni un Rambo qualsiasi; si dribblano à la Bruno Conti discussioni su tomi che non cambieranno mai la storia della letteratura e in ogni caso tu non hai finito di leggere l'intera opera di Proust e c'è pur sempre una collezione di ristampe di Tex che ti attende; sì, perbacco, si evita tutta questa prova di decathlon culturale e soprattutto si ha tempo prezioso per scandagliare la Rete, fare una pesca a strascico sul gommone, rimediare un po' di chincaglieria, un vediamo qua e là nell'archivio della cronaca politica e toh, guarda un po' cosa rimane impigliato:
- La Stampa del 7 luglio 2017:
Ecco, ora come la mettiamo? Perché certo Salvini sarà pure peggio di Conan il Barbaro, ma qui parliamo della crème de la crème della politica, il progressismo in carrozza dei Boschi e dei Lotti, mica pizza e fichi, gente competente, cribbio, che sosteneva queste cose l'estate scorsa. In anticipo sui tempi, i ragazzi di Firenze. Bischerate uscite dal petto del Conducator? Una sbavatura nello storytelling del capo? Mica tanto, i rampolli democratici ne fecero oggetto niente meno che di campagna social, come dei grillini qualunque:
Ah, bisogna ricordare che chi chiudeva i porti all'epoca era la Francia dell'amico di Renzi, Macron. Ora come la mettiamo con gli intelligenti, i competenti che dicevano questo? Dunque, cari portatori del totem della verità, cari maestri, cari conformisti, cari sostenitori della democrazia bella solo quando perdono gli altri, cari paraguru, diteci, di grazia, che cosa era tutto questo? Un fulgido esempio di progressismo o amche questo un esempio di populismo de noantri?
04
Se insegui i populisti, diventi populista
Una seria discussione sul populismo non può prescindere dalla crisi della sinistra, dai suoi connotati al botox, un volto talmente rifatto da essere irriconoscibile, dai suoi dirigenti che come sepolcri imbiancati appaiono in tv e dispensano ancora oggi lezioni dopo aver condotto il più importante partito della sinistra d'Occidente (post Pci, post Muro, post Clinton, post Obama, post e basta) al peggior risultato della sua storia e a un passo dal chiudere i battenti. Avete presente la potente e convincente segreteria di Maurizio Martina? Brava persona. E poi? Ecco.
Il populismo, il messaggio primitivo di Di Maio e Salvini, questa fase da cavernicoli dove tutti si randellano, questo splatter della sintassi politica, ha molti padri e tra questi c'è chi oggi veste i panni dell'antropologicamente superiore. Inseguire Grillo sul suo terreno è stato il più grave errore di Renzi, la sua sconfitta era già scritta in quella scelta sciagurata.
Invece di cercare di capire perché si sono persi milioni di voti, si è portata avanti l'operazione di denigrare l'unico soggetto incolpevole di questa storia: il popolo che vota. Naturalmente considerato ignorante, dunque indegno di considerazione e necessariamente da trattare come massa lobotomizzata. Erano gli stessi che votavano i partiti tradizionali. Non erano intelligenti ieri e stupidi oggi. Hanno frequentato le efficientissime scuole e università nelle quali la sinistra ha pescato voti fino a ieri. Se c'è un fallimento è quello dell'educazione, d'accordissimo. Ma chi ha sguazzato in quel mondo? L'esame di maturità per la politica qui diventa l'esame di coscienza. Ah, certo, è tutta colpa della televisione.
Nessuno di questi fini analisti ha mai letto Tocqueville: "Perché una classe è bassa, non bisogna credere che tutti quelli che ne fanno parte abbiano il cuore basso; sarebbe questo un grande errore".
05
La ricerca del capro espiatorio
Quel grande errore viene commesso ogni giorno nel surreale dibattito in corso in Italia. Nessuna autocritica, avanti tutta contro i bifolchi. D'altronde, di autocritica non c'è alcun bisogno, quando a portata di mano c'è il capro espiatorio perfetto: Berlusconi.
Della parabola del Cavaliere nella sua complessità e interezza si occuperanno gli storici, la cronaca oggi dice non lascia alcuna eredità politica, ma un manipolo di residuati bellici che in Parlamento tentano l'ultima manovra prima di trovare una scialuppa di salvataggio quando si rivoterà, nessun pensiero politico, nessun think tank, nessun punto di riferimento. Chiedere a Berlusconi tutto questo era semplicemente inutile, non era nei suoi piani, non era nella sua idea di politica, non c'era un prima, non ci sarà un dopo, c'è un adesso e basta.
Forza Italia aspirava alla nascita a rivestire un ruolo simile a quello della CDU tedesca. Solo che la storia oggi propone dei paragoni che sono impietosi. Helmut Kohl riunificò la Germania, Angela Merkel l'ha resa un gigante dell'industria e del commercio mondiale. L'Italia cosa è?
Gli effetti di questo vuoto di cultura politica sono stati alla fine la "salvinizzazione" e lo spostamento a destra dell'area dei cosiddetti moderati, ammesso che siano mai esistiti. L'alternativa popolare e liberale in questo paese non c'è più.
Certo, Berlusconi evitò nel 1994 che i post-comunisti andassero al potere mentre in Europa quei partiti era sepolti dalle macerie del Muro di Berlino. Ma sono trascorsi 24 anni e il bilancio per l'Italia è quello che vediamo nel presente: un paese stretto nella morsa del debito, con uno spazio fiscale minimo, sottoposto al rischio della speculazione, con milioni di poveri e un governo populista. Nonostante tutto questo, parliamo della terza economia d'Europa, della seconda per manifattura, di un esportatore mondiale di straordinaria vitalità. Contraddizioni. Siamo letteralmente in una terra incognita e senza mappa.
06
Non solo il Cav, ha governato anche la sinistra
In questo flashback degli ultimi trent'anni che ha come protagonista l'Homo Videns di arcoriano declino gli storici a una dimensione dimenticano sempre sempre un pezzo del racconto: quello dei governi di centrosinistra. La storia non è un fatto che si esaurisce nel segno di una persona - pur essendo stato Berlusconi il catalizzatore - ci sono gruppi dirigenti, esecutivi e partiti che dagli anni Novanta in poi si sono alternati a Palazzo Chigi. La sinistra c'era e governava, nonostante la "forza propulsiva" della Rivoluzione d'Ottobre di berlingueriana memoria fosse esaurita. I suoi "ragazzi" nella stanza dei bottoni ci sono entrati. E quei bottoni li hanno premuti.
Dal 1993 a oggi abbiamo avuto à gauche, due governi di Romano Prodi, due governi di Massimo D'Alema, un governo Amato, un governo Letta, un governo Renzi, un governo Gentiloni. Otto governi, tre dei quali nell'ultima legislatura. A questi dovremmo aggiungere quelli definiti "tecnici", ma in realtà politici che furono costituiti alla fine della Prima Repubblica - il governo Amato e quello di Carlo Azeglio Ciampi - che ebbero un ruolo fondamentale su scelte di cui oggi si dibatte, a torto o a ragione, con durezza: le privatizzazioni e l'ingresso nell'Euro. In quei governi i ministri estratti dal cilindro dell'ex Pci erano parecchi. Un giudizio storico ci sarà anche per loro.
07
Privatizzazioni, Euro, un dibattito sul passato
Di quel passato, nel bene e nel male, riemergono oggi le scelte fondamentali. Il dibattito sull'architettura dell'Unione europea, l'Eurozona e ora - in Italia soprattutto dopo il crollo del Ponte Morandi, altrove il dibattito era già innescato - anche le privatizzazioni. Non siamo certo gli unici - come si tende a far credere nel Banalistan della chiacchiera politicamente corretta - a discutere di queste cose. In Germania è in corso da anni uno scontro sulla politica monetaria della Banca centrale europea, la stessa moneta unica è stata messa in discussione varie volte dai liberali di Fdp, non da un pericoloso partito sovranista. In Francia i gollisti hanno aperto una riflessione sull'Unione - abbiamo pubblicato su List il manifesto di Oser la France - e basterebbe leggere i programmi del movimento di sinistra de La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon (le Monde vi ha dedicato una doppia pagina l'altro ieri) per avere un'idea del tenore della discussione sull'Europa. In Italia non c'è niente di simile per livello di elaborazione culturale, ma per paradosso c'è il governo populista. Nessuna rivoluzione dall'alto - nelle università questi argomenti erano e restano in gran parte un tabù - ma un'eruzione di voti dal basso. Può esser considerato un incubo - e in parte lo è per la sua indefinitezza proprio sul piano del pensiero - ma siamo di fronte a uno straordinario laboratorio politico.
08
La boa della crisi finanziaria
La domanda sul taccuino è una sola: dove condurrà questo nuovo passaggio politico? L'abbiamo scritto ben prima che l'avventura del governo giallo-verde cominciasse: gran parte di questa storia si gioca sull'equilibrio finanziario del Paese e l'agenda detta i tempi: varo del Documento di economia e finanza, manovra di bilancio, giudizio dell'agenzia di rating Moody's in ottobre. I volumi di vendite di Btp, l'andamento dello spread Btp-Bund, la fuga dei capitali sono elementi reali, dati di fatto, il governo è concentrato su una nave della Guardia costiera italiana con 177 immigrati a bordo, non c'è alcuna invasione (lo dice lo stesso Salvini quando dice che gli sbarchi sono diminuti dell'82 per cento), quello della nave Diciotti è un problema che sul piano pratico è inesistente rispetto alla tempesta finanziaria che potrebbe scatenarsi sull'Italia. È vero come ha scritto Marco Gervasoni su List che uno "scenario 2011" è improbabile per l'abissale differenza del contesto politico e storico, ma alla fine è questo il quadrante sul quale il governo si gioca tutto. L'esperimento andrà avanti solo se supera la boa della crisi finanziaria.
Va rimarcato un punto e spenta un'illusione: questo movimento della storia non torna indietro, è una questione ben più forte del fatto economico, è lo spirito del tempo, il Signor Zeitgeist. Anche se il governo dovesse fasciarsi e il Paese entrare in una fase di alta instabilità e addirittura rischiare il commissariamento - può accadere, in varie forme - alla fine dalle elezioni (prima o poi si rivoterà) non uscirà di nuovo nessun vincitore con i connotati del Pd o di Forza Italia. Quella stagione è finita e la nuova non ha ancora una forma definitiva. Probabilmente serviranno più turni elettorali per dare al sistema politico italiano una fisionomia se non stabile almeno completa nei suoi attori. La selezione del cast è appena cominciata. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
09
Orban e il Movimento Cinque Stelle
Caso assai curioso di separazione tra reale e immaginario nel governo. Comunicato dei capigruppo di Camera e Senato del Movimento 5Stelle, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli: "L'incontro tra Matteo Salvini e Viktor Orban di martedì prossimo va considerato come un incontro solo ed esclusivamente politico e non, dunque, istituzionale o governativo. I paesi che non aderiscono ai ricollocamenti e tutti quelli che nemmeno si degnano di rispondere alla richiesta d'aiuto dell'Italia - sottolineano i 5 stelle - ignorando la necessita' di condividere l'accoglienza, per noi non dovrebbero piu' ricevere i fondi europei. E tra questi, al momento, c'è anche l'Ungheria".
I pentastellati hanno un'idea della politica a dir poco singolare. Se devi provare a fare la pace con il tuo nemico, chi incontri? Il nemico. Se devi cercare di sbloccare la situazione sulla politica dell'immigrazione in Europa che fai? Parli con te stesso alllo specchio? Angela Merkel, Cancelliera della Germania, alfiere delle libertà e leader politico di un paese che accolse un milione di siriani e continua ad essere di gran lunga lo Stato che accoglie più domande d'asilo in Europa, con Viktor Orban ci parla, si incontra, cerca di trovare un compromesso. E Orban le perfino - ah, orribile - il baciamano:
La politica si fa anche così, non come immaginano i grillini.
Torniamo alle cose serie. Abbiamo citato il dibattito su privatizzazioni e nazionalizzazioni. Giuliano Noci ha preso maschera, pinne e bombole e si è immerso per noi in un mare di idee ben confuse. Ne è uscito con un messaggio chiaro in bottiglia.
10
Nazionalizzazioni? No, meglio (poche) partecipazioni
di Giuliano Noci
A leggere i giornali di questi giorni sembra di sfogliare la margherita: nazionalizzo o non nazionalizzo. Il tema non è di quelli da deboli di cuore o da affrontare con la spanna; i disastri (economici e non solo) potrebbero essere dietro l’angolo. Con questo spirito, mi pare utile in primo luogo inquadrare il fenomeno su basi storiche (recenti). A partire dagli anni ’80 si è innescata su scala planetaria un’onda lunga che ha portato molti Paesi ad approdare ad un modello quasi fideistico di privatizzazione di asset pubblici. Fino al 2000 si è trattato di un fenomeno quasi esclusivamente occidentale, che ha avuto il suo epicentro nel Regno Unito di Margaret Thatcher; con il nuovo secolo si sono raffreddati i bollori dei Paesi OECD e sono subentrate le tigri asiatiche e i paesi in via di sviluppo: basti pensare che la sola Cina ha ottenuto introiti da privatizzazioni per oltre 158 miliardi di euro nel 2015 e 134 miliardi nel 2016. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Con che cosa chiudiamo questo numero serale di List? Con il viaggio del Papa in Irlanda. Una prova molto dura.
11
Irlanda. Il Papa incontra le vittime della pedofilia
Papa Francesco ha incontrato per mezz'ora delle vittime di pedofilia subito all'interno della Chiesa. Si tratta di un passaggio delicatissimo nella storia della Chiesa e avviene in un Paese, l'Irlanda, profondamente scosso dai casi di pedofilia, un paese di grande tradizione cattolica che oggi è molto critico contro la gerarchia ecclesiastica per il silenzio sugli abusi sessuali, fenomeno diffusissimo. Papa Francesco ha invocato perdono, nel suo discorso di fronte alle autorità ha detto che "nella Lettera al Popolo di Dio ho scritto che la Chiesa deve eliminare questo flagello ad ogni costo. Oggi come in passato uomini e donne che abitano questo Paese si sforzano di arricchire la vita della nazione con la sapienza nata dalla fede. Anche nelle ore più buie dell'Irlanda, essi hanno trovato nella fede la sorgente di quel coraggio e di quell'impegno che sono indispensabili per forgiare un avvenire di libertà e dignità, giustizia e solidarietà. Il messaggio cristiano è stato parte integrante di tale esperienza e ha dato forma al linguaggio, al pensiero e alla cultura della gente di quest'isola, Prego - ha concluso Papa Francesco - affinchè l'Irlanda, mentre ascolta la polifonia della contemporanea discussione politico-sociale, non dimentichi le vibranti melodie del messaggio cristiano, che l'hanno sostenuta nel passato e possono continuare a farlo nel futuro". Non sarà semplice, l'incontro con le autorità è stato molto freddo. Vivono tempi interessanti anche in Vaticano. Forse troppo.
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l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.