24 Maggio
L'indagine sul coronavirus torna in laboratorio
Fauci chiede un'indagine indipendente: "Un animale? Non ne sono convinto, potrebbe essere stato qualcos'altro e noi abbiamo bisogno di scoprirlo". Il Wall Street Journal: tre virologi di Wuhan ricoverati in ospedale nel novembre del 2019. L'accelerazione di un sospetto che non è più solo una teoria cospiratoria. Il giallo del virus in sei pezzi tra passato e presente
Che succede? Ci sono tante notizie, una drammatica che ci apre il cuore, la tragedia della funivia di Stresa-Mottarone, famiglie distrutte, 14 persone uccise nello schianto, tra cui due bambini di 2 e 5 anni, un altro bambino di 5 anni che lotta per la vita. Sono fatti che piombano in cronaca e lasciano senza fiato. Sono un colpo secco, si esauriscono con crudeltà lasciando il lutto e una sensazione grande d'assurdo. Un cavo d'acciaio cede e tutto finisce nel buio. Solo il piccolo Eitan respira nel buio del coma farmacologico.
Arriveranno le accuse, si invocherà la sicurezza, ci sarà lo scaricabarile delle responsabilità, saranno fatte e rifatte le indagini, consumati tutti i titoli in cronaca. Sono cose che un vecchio cronista (pre)vede, è un rito antico, è la liturgia della tragedia. Resta quest'amarezza per delle vite spezzate in una domenica solare dove sono calate le tenebre. Preghiamo per il risveglio del piccolo Eitan.
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La grande partita a Risiko del coronavirus presenta una sorpresa ai tempi supplementari: l'ipotesi che il Covid-19 sia "scappato" da un laboratorio cinese improvvisamente è passata dalla zona d'ombra delle tante teorie cospiratorie alla luce delle cose possibili che viene sostenuta dalle persone che contano e entra nel notiziario del mainstream. Facciamo un lungo viaggio in questa storia, la nostra.
01
Il virus non è più tanto "naturale"
Chi l'avrebbe mai detto, un anno e mezzo fa solo avanzare l'idea che ci fosse stato un errore (per non dire altro) nella macchina di Pechino era un'eresia, ora il Virologo in Chief, Anthony Fauci va in tv e alla domanda se il virus sia di origine naturale dà una risposta in scioltezza, senza aver il timore di essere bollato come un complottista: "Non ne sono convinto, penso che dovremmo indagare su ciò che è successo in Cina. Certamente le persone che stanno indagando...
Che succede? Ci sono tante notizie, una drammatica che ci apre il cuore, la tragedia della funivia di Stresa-Mottarone, famiglie distrutte, 14 persone uccise nello schianto, tra cui due bambini di 2 e 5 anni, un altro bambino di 5 anni che lotta per la vita. Sono fatti che piombano in cronaca e lasciano senza fiato. Sono un colpo secco, si esauriscono con crudeltà lasciando il lutto e una sensazione grande d'assurdo. Un cavo d'acciaio cede e tutto finisce nel buio. Solo il piccolo Eitan respira nel buio del coma farmacologico.
Arriveranno le accuse, si invocherà la sicurezza, ci sarà lo scaricabarile delle responsabilità, saranno fatte e rifatte le indagini, consumati tutti i titoli in cronaca. Sono cose che un vecchio cronista (pre)vede, è un rito antico, è la liturgia della tragedia. Resta quest'amarezza per delle vite spezzate in una domenica solare dove sono calate le tenebre. Preghiamo per il risveglio del piccolo Eitan.
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La grande partita a Risiko del coronavirus presenta una sorpresa ai tempi supplementari: l'ipotesi che il Covid-19 sia "scappato" da un laboratorio cinese improvvisamente è passata dalla zona d'ombra delle tante teorie cospiratorie alla luce delle cose possibili che viene sostenuta dalle persone che contano e entra nel notiziario del mainstream. Facciamo un lungo viaggio in questa storia, la nostra.
01
Il virus non è più tanto "naturale"
Chi l'avrebbe mai detto, un anno e mezzo fa solo avanzare l'idea che ci fosse stato un errore (per non dire altro) nella macchina di Pechino era un'eresia, ora il Virologo in Chief, Anthony Fauci va in tv e alla domanda se il virus sia di origine naturale dà una risposta in scioltezza, senza aver il timore di essere bollato come un complottista: "Non ne sono convinto, penso che dovremmo indagare su ciò che è successo in Cina. Certamente le persone che stanno indagando sostengono che l'emergenza nasca da un animale che ha contagiato gli individui, ma potrebbe essere stato qualcos'altro e noi abbiamo bisogno di scoprirlo. Per questo sono assolutamente a favore di un'indagine". Fauci conferma dunque quanto aveva già detto rispondendo a una domanda dell'Agi durante una premiazione all'ambasciata d'Italia a Washington: sul virus e la Cina serve un'indagine indipendente.
Virologo in Chief, Anthony Fauci (Foto Zuma).Le pietre stanno rotolando a valle? Vedremo, è chiaro che la storia non è più un tabù. Secondo il Wall Street Journal ci sono persino fatti che provano la storia del virus uscito a spasso dal laboratorio. Il più importante giornale economico del mondo racconta la storia di tre ricercatori cinesi dell'istituto di virologia di Wuhan che nel novembre del 2019 si erano ammalati di Covid nel novembre 2019 ed erano stati ricoverati. Pechino nega, dice che la storia "è totalmente falsa", ma l'articolo è pieno di dettagli, la fonte è l'intelligence americana che dà ulteriore sostanza una nota informativa del Dipartimento di Stato durante l'amministrazione Trump che sosteneva il ricovero degli scienziati prima che venisse lanciato l'allarme sulla pandemia, nell'autunno del 2019, "con sintomi coerenti sia con il Covid-19 che con la comune malattia stagionale". Pipistrello o pangolino? O il virus è andato fuori controllo nel laboratorio che lo custodiva?
Altro tassello, la lettera di 18 scienziati pubblicata dalla rivista Science dove si chiede un'indagine indipendente sull'origine del virus. Gli scienziati non possono escludere l'incidente. L'indagine dell'Organizzazione mondiale della Sanità a Wuhan sull'origine del virus si è svolta in condizioni difficili, con ritardi e ostacoli continui. Pechino sostiene che il primo caso di Covid è dell'8 dicembre 2019, ma non ci sono i registri di laboratorio, la condivisione dei dati.
Il laboratorio P4 di Wuhan, qui vengono studiati agenti patogeni ad altissimo rischio (Foto di Hector Retamal /AFP)"Gli Stati Uniti continuano a propagandare la teoria della fuga di laboratorio", ha detto il ministero degli Esteri cinese in risposta a una richiesta di commento del Wall Street Journal. A Washington tirano dritto: "Continuiamo a porci delle domande sulle origini della pandemia Covid-19 all'interno della Repubblica Popolare Cinese", dice una portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale. Secondo David Asher, ex funzionario degli Stati Uniti che ha guidato una task force del Dipartimento di Stato sulle origini del virus, quando il segretario era Mike Pompeo, il caso dei ricercatori del laboratorio di Wuhan probabilmente è "il primo cluster conosciuto" di nuovo coronavirus. L'amministrazione Biden non solo non smentisce il report "trumpiano", ma sta mettendo sotto pressione Pechino sull'origine del Covid. Gran sottosopra della storia in cronaca.
"Il tempo cambia molte cose nella vita, | il senso, le amicizie, le opinioni, | che voglia di cambiare che c'è in me!", cantava un uomo saggio, Franco Battiato.
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È una storia lunga, su List l'abbiamo seguita con grande attenzione, mai sposando la tesi cospirazionista, ma dandone puntuale resoconto perché senza una prova, ogni ipotesi resta aperta, il principio di precauzione applicata al mestiere della cronaca. Facciamo un recap dei fatti che contano, la cronaca del passato senza una sola aggiunta nel presente. Questa è la storia del coronavirus venuto non si sa da dove, leggetela come un romanzo.
02
In principio fu il virus di Xi
(List 8 febbraio 2020). La storia si diverte a giocare a dadi. Nel 1911 in Cina, a Wuhan, partì la rivoluzione che fece cadere la dinastia imperiale Qing che dominava la Cina da quattro secoli. Nel 2020 un virus, sempre a Wuhan, rischia di travolgere un altro imperatore, Xi Jinping. La crisi del coronavirus è un caso politico esemplare, un test di forza e credibilità per il presidente cinese sulle orme del Comandante Mao. Xi Jinping è atteso da una dura prova e il coronavirus è una minaccia esistenziale per il regime cinese. Questa è la parte della storia sommersa, quella più importante. Xi Jinping deve fermare il virus o il virus fermerà la sua avventura politica. Facciamo un giro di giostra nella geopolitica della pandemia. Seguite il titolare di List.
Appuntate questo questo nome su un foglietto: Chen Yixin. Chi è? È l'uomo che Xi Jinping ha scelto per mantenere l'ordine in un paese da 1,4 miliardi di persone che ha un problema titanico con un nemico insivisibile: il coronavirus. Chen Yixin è il capo degli affari legali del Partito comunista cinese, il braccio armato di Xi, in pratica l'uomo più potente della Cina dopo il presidente. Il South China Morning Post ha rivelato che guiderà un gruppo che ha un solo scopo: evitare che la Cina precipiti nel caos. Abbiamo già scritto su List che il coronavirus è prima di tutto un problema di stabilità per il regime, così Yixin è stato inviato nell'epicentro della crisi, a Wuhan, nella provincia di Hubei. L'altra figura da tenere d'occhio è Wang Hejun, il numero due della Commissione Sanità, con un interessante (forse troppo) precedente incarico: responsabile della propaganda del partito nella municipalità di Tianjin per due anni. Il virus è un dossier prima di tutto politico.
Che cosa sta succedendo? La crisi del coronavirus è un gigantesco problema logistico e militare, è necessario il coordinamento tra le forze civili e esercito. Non solo, il risentimento dell'opinione pubblica sta salendo. La morte di Li Wenliang, il giovane medico che per primo aveva identificato il coronavirus, ha innescato una rivolta contro il regime cinese sui social, la situazione di blocco delle metropoli sta creando una dimensione distopica sconosciuta, nessuno sa quali potrebbero gli esiti. Milioni di persone che non possono muoversi all'interno del paese, non possono uscire alle città. Sui social corrono immagini inquietanti, dove i contagiati si rifiutano di farsi accompagnare dai medici, le vie delle città vengono letteralmente "bombardate" da agenti chimici, disinfettanti, per contrastare la diffusione dell'epidemia. Sembra di stare dentro un film di fantascienza, invece questa è la realtà.
Un cannone sparge disinfettante nelle vie di Zhangjiakou, città della provincia di Hubei (Foto Ansa)Quali sono i numeri della crisi? Ecco l'aggiornamento:
Non c'è cura, non c'è vaccino e nessuno può prevedere l'impatto di questo scenario in rapida evoluzione sulla società e l'economia cinese. Ci sono segnali deboli che vengono emessi, fatti sparsi che conducono a un quadro buio, siamo vicini all'isolamento della Cina e dei cinesi dal resto del mondo. Il primo americano morto in Cina per il coronavirus evoca fantasmi nella fortezza America. Stamattina il Financial Times si chiedeva come sia possibile tenere in isolamento un paese con 1,4 miliardi di abitanti. È quello che sta accadendo. Tutti i segnali sono in cronaca, basta coglierli e riordinarli.
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Royal Caribbean ha annunciato il bando di tutte le persone - passeggeri e equipaggio - con passaporto cinese. La restrizione è totale. Stessa misura anche per chi ha un passaporto di Hong Kong e Macao. La stretta è arrivata dopo il ricovero di quattro passeggeri del New Jersey. Anche la Norwegian Cruise Line ha vietato l'accesso sulle sue navi da crociera a chiunque abbia il passaporto di Cina, Hong Kong o Macao, Il divieto di Royal Caribbean vale per chi abbia viaggiato "da o attraverso" la Cina, Hong Kong o Macao negli ultimi 15 giorni, mentre per la Norwegian chiunque abbia "viaggiato, visitato o transitato in aeroporti in Cina, tra cui Hong Kong e Macao, negli ultimi 30 giorni, indipendentemente dalla nazionalità, non sarà autorizzato a salire a bordo". Il cerchio si stringe. Tutti a terra.
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Cinque britannici in Francia sono risultati positivi al coronavirus, erano al confine con le Alpi italiane, in Alta Savoia. Il gruppo fa parte dello stesso cluster, i cinque soggetti sono entrati in contatto con una persona che era stata a Singapore, dove attualmente si contano 33 casi, il numero maggiore di contagiati al di fuori della Cina. Due scuole in Alta Savoia frequentate dal bambino britannico rimarranno chiuse la prossima settimana per essere sottoposte a verifiche. Nel frattempo, il ministero degli Esteri della Francia ha sconsigliato i viaggi in Cina, se non "per ragioni imperative". Anche qui la chiarezza è un miraggio. Cosa è imperativo e cosa no?
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La situazione in Italia è un continuo detto e contraddetto. Domani mattina arriveranno 0tto italiani che si sono imbarcati oggi sul volo britannico dalla Cina. Ma non ci sarà il 17 enne di Grado, resta in Cina, ha la febbre. Una donna in quarantena nel complesso militare della Cecchignola è stata trasferita allo Spallanzani, ha una congiuntivite, il test al coronavirus ha dato esito negativo. Tutto diventa emergenza, annuncio, test e smentita. E confusione, tanta. Andiamo avanti.
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Il ministero della Salute ha inviato una nuova circolare alle scuole. Che dice? I bambini e studenti che nei 14 giorni precedenti il loro arrivo in Italia sono stati in Cina devono sottoporsi a controlli e possono restare a casa. Traduzione: non c'è l'obbligo, ma la "permanenza volontaria a casa" per la "puntuale verifica della febbre e dei sintomi tipici del nuovo coronavirus 2019-nCoV". Tutto avviene su base volontaria. Cosa dice la nuova circolare? Ecco il testo:
La misura di precauzione prevista in questi casi è quella di una sorveglianza attiva, quotidiana, del “Dipartimento di prevenzione della Asl di riferimento” attivato dal dirigente scolastico su segnalazione della famiglia. Tale monitoraggio consiste nella puntuale verifica della febbre e dei sintomi tipici del nuovo coronavirus 2019-nCoV. Fermo restando il diritto inalienabile di bambini e ragazzi, di qualsiasi nazionalità, di frequentare liberamente e regolarmente la scuola in assenza di evidenti e conclamate controindicazioni di carattere sanitario, in uno spirito di massima precauzione, il Dipartimento favorisce una “permanenza volontaria fiduciaria” a casa sino al completamento del periodo di 14 giorni dalla partenza dalla Cina. Il Ministero della Istruzione, con il quale l’aggiornamento della circolare è concordato, con un suo autonomo provvedimento darà indicazione ai dirigenti scolastici affinché tali assenze siano considerate giustificate.
Tutto chiaro? Non proprio, siamo in una zona di buon senso che però manca di "enforcement", di un'applicazione e un comando chiaro. Qualche dubbio traspare subito dalle parole del presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, che afferma: "Sembra che i dirigenti scolastici saranno chiamati ad attivare il Dipartimento di prevenzione della Asl di riferimento ma solo su segnalazione delle singole famiglie di alunni e studenti tornati dalle regioni cinesi interessate dal contagio nei 14 giorni precedenti". Abbiamo una sola certezza: le assenze sono giustificate.
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C'è altro? Chi conosce il Pangolino? La rivista Nature cita un altro possibile veicolo animale del coronavirus, il Pangolino. Che cosa è? Questo:
Bello, con una corazza a squame, usato nella medicina tradizionale cinese (ci curano l'artrite e non solo a quanto pare). L'analisi genetica condurrebbe a queste conclusioni, ma lo studio deve essere ancora pubblicato e finora l'origine del nuovo coronavirus resta sconosciuta. La sequenza del coronavirus presente nel Pangolino e quella del nCoV-2019 sarebbe uguale al 99 per cento. Solo che nelle faccende genetiche quell'uno per cento che devia dal percorso può avere esiti completamente diversi. Anche in amore.
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Passa qualche giorno e nel gioco di Xi Jinping qualcosa non torna più. Il governo cinese è in piena emergenza.
03
La macchina del potere cinese si ferma
(List del 17 febbraio 2020). L'Assemblea nazionale del Popolo è rinviata. Era prevista all'inizio di marzo, resta sospesa in aria. Un terzo dei legislatori è rappresentato da funzionari del governo locale che lavorano per contrastare la diffusione del coronavirus, è il commento ufficiale di Zang Tiewie, un portavoce dell'assemblea. Il motivo reale è un altro: radunare a Pechino 8 mila persone provenienti da varie parti del paese in questo momento è un'operazione ad alto rischio, il contagio è dietro l'angolo. La Cina è in emergenza, Xi Jinping deve conservare il potere. Il problema riguarda la capacità del paese di tornare a produrre a pieno ritmo, questo è il punto. Xi può mantenere facilmente lo scettro solo se le condizioni del popolo non peggiorano sul piano sanitario e economico. Il tema non è il container, ma la catena della produzione. È una partita gigantesca. Seguite il titolare di List.
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Il bollettino aggiornato alla mezzanotte di domenica dice che ci sono 2,048 nuovi contagiati e 105 morti. In totale i numeri cinesi sono questi: i contagi sono 70,548 e i morti 1,770.
La crisi del coronavirus è un caso unico per vedere come si muove il sistema politico della Cina. Il Partito comunista non è un monolite, è una macchina articolata, su più livelli, piramidale. Il vertice di questo triangolo del potere, Xi Jinping, è in difficoltà e sta cercando di superare l'ostacolo con tutti i mezzi a sua disposizione. Come? Ci sono due livelli: il primo è sanitario, il secondo è politico. Se Xi non risolve il problema sanitario è politicamente finito. Ora deve contenerlo, poi deve confidare nella scienza.
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Xi Jinping muove tre leve: esercito, propaganda, finanza.
1) L'esercito mantiene l'ordine nella metropoli in isolamento. Abbiamo visto sui social che non usano le buone maniere, i provvedimenti adottati sono durissimi, ci sono immagini eloquenti sulla segregazione della popolazione. L'isolamento è da qualche giorno diventato più severo, un'altra citta della provincia dell'Hubei, Xiaogan, a 70 chilometri da Wuhan, 4,8 milioni di abitanti, è in lock down totale, chi viola i divieti verrà arrestato. Vietata la circolazione a tutti i mezzi, tranne quelli speciali e per attività di prima necessità. Chiusi gli esercizi commerciali che non sono necessari.
2) La propaganda è collaudata, ma ha finito per procurare danni e conseguenze inattese, come vedremo. L'immagine è quella del leader che affronta il male invisibile, del paese che conduce un'eroica battaglia. Se qualcuno deve pagare, saranno i dirigenti locali, "corrotti" o "negligenti". Le epurazioni nella provincia di Hubei sono già partite.
3) La finanza serve a dare continui segnali ai mercati internazionali che tutto è sotto controllo, che c'è fiducia, e la crescita cinese dopo un rallentamento nel primo trimestre tornerà a correre. Xi usa la catapulta del denaro. Così stamattina la Bank of China ha iniettato nel sistema 100 miliardi di yuan di liquidità e ridotto il tasso sui prestiti a medio termine "medium term facility", mossa che dovrebbe condurre giovedì prossimo a un taglio del tasso preferenziale sui prestiti. Xi cerca di iniettare fiducia sulla capacità del governo di mettere un argine agli effetti collaterali del coronavirus. La Borsa di Shangai vola a + 2,28 per cento, le Borse europee hanno risposto bene, i futures degli indici americani sono positivi. Per ora, la strategia di Xi funziona.
Esame polmonare. I nuovi criteri delle autorità cinesi per procedere al conteggio dei casi di coronavirus ora includono anche l'immagine dei polmoni (Foto Ansa)Il regime sapeva almeno da fine dicembre della gravità dell'epidemia. Vediamo di ricostruire questi delicati passaggi, è in questo momento che si decide la parabola di questa storia. Tutto è nell'origine, l'inizio della malattia e la risposta del regime cinese.
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Il 7 gennaio Xi parla ai membri del Politburo, dunque è informato nel dettaglio in anticipo, tanto da affermare che si tratta di un'emergenza grave. La sua mossa serve a scaricare la colpa sui dirigenti locali della provincia di Hubei, la negligenza è loro non del vertice. Ma quella che nella testa di Xi doveva sembrare un'operazione di "glasnost", di trasparenza, diventa un boomerang, un atto d'accusa contro lo stesso Xi che pur sapendo ha lasciato che in periferia il coronavirus non fosse trattato come un caso di chiaro e imminente pericolo. Secondo copione consolidato, sono scattate le epurazioni nel partito. Che cosa è successo? Facciamo un recap usando varie nostre fonti e un articolo puntuale di Lancet, serve a vedere come il regime autoritario abbia fallito nel contrasto all'epidemia.
- L'Organizzazione mondiale della Sanità viene avvisata dell'esistenza di un nuovo virus a Wuhan il 31 dicembre del 2019. Non ci sono indicazioni sulla gravità della situazione.
- Dopo la conferma della trasmissione tra esseri umani, le autorità cinesi isolano Wuhan e gli altri centri della provincia di Hubei, circa 60 milioni di persone (l'intera popolazione italiana) vengono messe in lock down, nessuno può entrare e uscire dalla città.
- I festeggiamenti per il capodanno cinese a Pechino vengono annullati, gli spostamenti subiscono ulteriori restrizioni.
- Due ospedali da mille posti ciascuno vengono costruiti nel giro di due settimane.
Alcune operazioni sono possibili solo per un regime autoritario. Questo induce più di qualcuno a sostenere che nel contrasto di una crisi come quella del coronavirus le dittature abbiano un vantaggio. Sicuri? Bisogna sempre avere prudenza e pazienza.
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Con il trascorrere dei giorni, la progressione dell'epidemia ha mostrato un'altra faccia della medaglia.
- Fin dall'inizio di dicembre circolavano rumors sulla presenza di un nuovo virus. Il giovane medico Li Wenliang e altri 7 colleghi lanciano l'allarme, ma vengono accusati di procurare allarme sociale, fermati e interrogati dalla polizia, invitati a ritrattare. Il regime è impegnato a negare l'evidenza. Il 30 dicembre, con l'epidemia che ormai avanza, Wenliang avvisa i suoi ex colleghi di corso su Wechat sull'esistenza di un virus sconosciuto.
- Pechino censura le notizie sul virus pubblicate sui social media, l'operazione cortina fumogena è totale fino al 20 gennaio (ricordate questa data), quando la diga non tiene più e il governo è costretto a cambiare linea.
- Le autorità di Wuhan per gran parte del mese di gennaio non danno alcuna notizia sulla trasmissione da uomo a uomo che invece era già un fatto chiaro.
- La quarantena della città di Wuhan scatta solo il 23 gennaio, nel frattempo 5 milioni di abitanti hanno lasciato la città per il capodanno cinese.
- Gli Stati Uniti di fronte al dilagare dell'epidemia si dichiarano delusi per la mancanza di trasparenza del governo cinese.
- Le autorità sanitarie cinesi qualche giorno fa hanno cambiato i criteri di diagnosi del coronavirus, morti e contagiati si sono moltiplicati. In un lampo tutte le stime che si facevano sulla progressione e la mortalità del virus non sono più valide.
Conclusione? Dove non c'è libertà, censura e bugia diventano un ostacolo per una rapida e efficace risposta nell'emergenza sanitaria.
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Prendete il calendario e fate un esercizio di memoria.
- Le autorità cinesi avvisano l'Oms sull'esistenza del nuovo coronavirus il 31 dicembre. Sono in grave ritardo.
- Il 20 gennaio la Cina cambia strategia, non nega più l'esistenza dell'emergenza. Il ritardo si accumula.
- Solo dopo tre giorni, il 23 gennaio, Wuhan e le metropoli della provincia di Hubei vengono isolate. Il lock down ha un buco in partenza: 5 milioni di abitanti di Wuhan sono fuori dai confini della zona di quarantena. Sono in viaggio. Uno straordinario veicolo dell'infezione.
Cosa è fuori controllo? Tutto (guardate le immagini che corrono sui social, sono impressionanti), ma soprattutto il tempo di reazione. Xi Jinping parla davanti al Politburo del Partito comunista il 7 gennaio, ben 13 giorni prima del cambio di rotta (e si capisce benissimo che se Xi parla il 7 gennaio, significa che il governo ha informazioni affidabili almeno fin da fine dicembre, forse anche prima). Il presidente cinese, 16 giorni prima della decisione di mettere in quarantena la popolazione di Wuhan, conosce la gravità della situazione e dà istruzioni ai dirigenti del partito:
Durante la riunione del Comitato permanente del Politburo, il 7 gennaio, ho formulato richieste per contenere l'epidemia. Il 20 gennaio ho dato istruzioni speciali per prevenire e tenere sotto controllo l'epidemia e ho detto che dobbiamo prestare molta attenzione.
Tutta la macchina del partito unico si è mossa con impressionante lentezza. A cominciare dal vertice Xi Jinping. Come è organizzato il Partito comunista cinese? Ecco un grafico sulla struttura piramidale del Pcc:
C'è il partito e c'è il governo. Le cose non sono perfettamente coincidenti. Comanda il partito, senza alcun dubbio, le decisioni strategiche di un paese di 1,4 miliardi di abitanti sono nelle mani di un Politburo di 25 membri, un Comitato ristretto di 7 persone e infine del Presidente. Il governo è la cinghia di trasmissione. Non ha funzionato bene. Quanto è grande la ramificazione di questo potere? Ecco un grafico (dicembre 2018) del Fairbank Center for Chinese Studies dell'università di Harvard:
Xi è leader del Partito comunista cinese dal novembre del 2012, è presidente dal marzo del 2013. Da allora i posti chiave sono stati occupati dai suoi fedelissimi, persone che Xi conosceva prima della sua ascesa. La battaglia contro il coronavirus è fondamentale per continuare a giocare nel Monopoly del potere in Cina. Fino all'arrivo del virus Xi vinceva sempre.
Strade deserte stamattina a Guangzhou (Foto Ansa).Chiudiamo questo viaggio in maniera circolare. Tornare o non tornare al lavoro? Questa è la domanda che si pongono in Cina. Le immagini delle strade deserte, come quella qui sopra, scattata oggi a Guangzhou, sono eloquenti. Ma la produzione deve tornare a pieno ritmo, è in ballo la crescita mondiale. Prima di tutto si riaccende l'industria dell'auto. Giapponesi in testa. Dei quattro impianti di Toyota nel paese, sono riavviati quelli di Changchun e Guangzhou, mentre per quelli di Tianjin e Chengdu la data di ripresa dell'attività è fissata al 24 febbraio. Honda ha riavviato le tre fabbriche di Guangzhou, lo stabilimento di Wuhan riapre il 24 febbraio (forse). Parliamo di numeri importanti: Toyota ha una capacità produttiva di 1,4 milioni di veicoli, Honda conta circa 600 mila veicoli annui. Nissan è ripartita a Guangzhou, per le fabbriche di Dalian, Zhengzhou e Xiangyang bisogna attendere. Mazda Motor ha attivato la fabbrica di Nanchino, ma a passo ridotto. L'auto traina la crescita cinese. E l'auto cinese trasporta la produzione mondiale. Tutto si lega.
Altro? I casinò a Macao riapriranno il 20 febbraio. Siamo più che mai dentro un gioco d'azzardo.
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La crisi galoppa, qualche mese dopo, siamo punto e a capo con le origini del virus, ma l'epidemia ormai sta viaggiando in tutto il mondo. Siamo alla catastrofe sanitaria. Se l'origine è animale, allora andiamo a fare un giro al mercato (asiatico). Che spettacolo.
04
Far la spesa nei mercati asiatici
(List del 5 aprile 2020). No, non è la Borsa. Avete mai visto un mercato degli animali asiatico? Ecco una carrellata di foto:
Malesia. Kuala Lampur, Pud wet market. Serve un commento?
Thailandia. Mercato galleggiante di Damnoen Saduak, provincia di Ratchaburi. Ottimo, il pitone albino.
Hong Kong. Offresi galline vivissime stipate in gabbietta. Mai sentito parlare di Bird Flu?
Indonesia. Pipistrelli, in vendita al mercato di Berimana, nella città di Tomohon.
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Il coronavirus ha scoperchiato il deficit della Sanità italiana, poche migliaia di posti di terapia intensiva (circa 5 mila) per la popolazione più anziana del mondo. La Germania, che condivide con l'Italia e il Giappone il primato assoluto dell'invecchiamento, ha oltre 28 mila posti in terapia intensiva. Dovevamo essere pronti, perché il coronavirus era atteso, poteva avere un altro nome e altri sintomi, ma la letteratura (parlo di quella scientifica - e anche della fiction che spesso anticipa la realtà) è colma di studi sul tema. La Cina non è l'origine casuale del virus, parliamo di un paese dallo sviluppo rutilante, il massimo della tecnologia con il minimo delle precauzioni sanitarie.
Consiglio vivamente la lettura di "Spillover", il libro di David Quammen sui cacciatori di virus, scoprirete le virtù del tasso furetto della Cina, della civetta delle palme, di certi serpenti e pipistrelli, farete la conoscenza del "manicomio zoologico" dei mercati di animali in Cina.
Se osserviamo il pianeta dal punto di vista di un virus affamato o di un batterio - scrive lo storico William H. McNeill - vediamo un meraviglioso banchetto con miliardi di corpi umani disponibili, che fino a poco tempo fa erano circa la metà di adesso, perché in venticinque-ventisette anni siamo raddoppiati di numero. Siamo un eccellente bersaglio per tutti gli organismi in grado di adattarsi quel che basta per invaderci.
Questa è la missione del primo virus. E il secondo virus?
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Qualcuno pensa che tutto passerà in fretta, le attività riapriranno come se nulla fosse successo e il bene trionferà funiculì funiculà. Bisogna attrezzarsi, guardate qui, grafico tratto da un report fresco di stampa di JPMorgan:
Effetto sulla produzione reale? Altro grafico:
Siamo di fronte a uno dei grandi shock della storia dei mercati, più grande della crisi del 2007/2008 partita in America con il crac dei mutui subprime e poi propagatasi (come un virus) in tutto il mondo. Il secondo virus, il blocco dell'economia, ha già messo a terra il sistema produttivo, ma essendo la politica finita nelle mani dei virologi, nei prossimi mesi i politici ci faranno mangiare dei reagenti. La caduta dell'economia diventerà depressione, quest'ultima si trasformerà in disoccupazione, zero reddito e infine... fame. Uno scenario da dissesto e rivolta sociale, ma dopo un mese non c'è un solo assegno staccato in favore di chi non ha più soldi per mangiare. Parliamo delle famiglie che sono già in crisi di liquidità. Se blocchi l'industria di un paese che è la seconda manifattura d'Europa, devi sostenere le imprese e assicurare il reddito.
È un tema di liquidità immediata nelle tasche dei cittadini, "Helicopter Money". Pare che i governanti non ci siano ancora arrivati. Stanno aspettando che la carestia sfondi la porta. È urgente studiare un piano di riaperture, il riavvio graduale della produzione, differenziato sul piano geografico, diviso per settore economico, in sicurezza. Con il virus dovremo convivere a lungo, c'è chi ipotizza per sempre. Il rischio zero non ci sarà mai. Dobbiamo pensare alla ricostruzione. Dobbiamo vivere. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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Niall Ferguson è uno storico che ama spaziare tra passato, presente e futuro. Oggi sul Sunday Times scrive un articolo che prende spunto dal libro di un autore cinese di fantascienza che qui su List abbiamo segnalato molti numeri fa, Cixin Liu. Il libro si intitola The Three-Body Problem, racconta la battaglia tra il pianeta di Trisolaris e la Terra.
I protagonisti sono cinesi, è l'eterna lotta per la sopravvivenza tra il bene e il male. La differenza con il tipico plot della letteratura occidentale è che il nemico è esterno e il mondo viene salvato dalle forze del bene. Qui il mondo viene minacciato dall'interno e salvato dagli stessi che lo minacciano. Ferguson, che è intellettuale acuto, prende lo schema narrativo di Cixin Liu e lo piazza nel mondo reale del coronavirus: la Cina diffonde il virus che minaccia di distruggere il nostro mondo e poi si propone di salvarlo. Possibile? È quello che sta facendo la propaganda cinese in tutto l'Occidente, con il caso particolare - e tragico - dell'Italia.
Ferguson pone sei domande al governo cinese, sono quelle che ci facciamo tutti da molto, troppo tempo:
1. Cosa è successo esattamente a Wuhan all'inizio dell'epidemia? Ancora non abbiamo la risposta. Il virus si è sviluppato davvero nel mercato di Wuhan, ha originato davvero dal pipistrello che viene venduto come genere commestibile? Questo sarebbe già un fatto non solo disgustoso, ma politicamente rilevante perché un paese che opera nel commercio mondiale non può avere simili bassezze sanitarie. Ma Ferguson va oltre e pone un altro interrogativo nel campo del non dicibile della diplomazia: il virus è nato nel laboratorio di ricerca biologica di Wuhan?
2. La dichiarazione dell'emergenza a Wuhan è arrivata solo a metà gennaio, mentre le morti da coronavirus di cui ora abbiamo conoscenza sono censite già a metà dicembre. Su List abbiamo dato una timeline precisa dei ritardi del governo cinese nel denunciare il rischio enorme per la comunità internazionale. Che ruolo ha avuto il governo nella copertura della reale situazione della crisi del coronavirus?
3. Perché il governo cinese il 23 gennaio dopo aver messo in lockdown la città di Wuhan ha stoppato i voli dalla metropoli verso il resto della Cina, ma non i voli dalla provincia di Hubei verso il resto del mondo?
4. Perché il portavoce del ministero degli Esteri diffonde notizie di false cospirazioni (ha affermato che il virus in realtà è un prodotto americano) e non è stato rimosso?
5. Dove sono finiti il tycoon Ren Zhiqiang e il medico di Wuhan Ai Fen? Avevano criticato il regime sulla gestione del coronavirus, sono scomparsi, di loro non si hanno più notizie.
6. Quante persone realmente sono state uccise dal virus?
Le domande di Ferguson sono le nostre, inquietanti. Basta osservare i numeri, i dati, i fatti e la realtà raccontata dalla Cina appare quello che è: fantascienza che ora minaccia la nostra vita.
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Passa qualche settimana e la cosa comincia a tingersi di mistero. La campagna presidenziale americana sta per decollare e...
05
Gli Stati Uniti e il laboratorio di Wuhan
(List del 3 maggio 2020). Trump è in piena campagna presidenziale, lo scenario economico è terribile, gli Stati Uniti attraversano il periodo più difficile dal Dopoguerra. Domanda di Lenin sul taccuino della Casa Bianca: che fare? In questi casi si cerca un colpevole e bisogna dire che non è difficile trovarlo: la Cina. Il segretario di Stato Mike Pompeo non ha fatto giri di parole e in un'intervista alla rete televisiva Abc ha detto che ci sono "prove enormi" che l'origine del virus sia nel laboratorio di Wuhan, dove vengono studiati i virus più pericolosi del mondo. Secondo Pompeo, la Cina "continua a impedire agli occidentali l'accesso ai laboratori" e Pechino "è nota per la sua propensione a infettare il mondo e ad usare laboratori scadenti. Non è la prima volta che il mondo viene minacciato dai virus dei laboratori cinesi, dobbiamo poter andare lì. Non abbiamo ancora i campioni di virus di cui abbiamo bisogno". Sono parole pesanti. È in corso la battaglia per il nuovo ordine mondiale del coronavirus. E passa naturalmente per colpi alti e soprattutto bassi. Da parte di tutti.
Il segretario di Stato Mike Pompeo durante una conferenza stampa a Washington.Sarebbe importante avere un'indagine internazionale indipendente su quanto accaduto a Wuhan, ma i cinesi non collaborano e all'amministrazione Trump in fondo fa comodo avere la Cina che resta opaca. Agitare il sospetto aiuta la campagna elettorale. Prove? Per ora zero, ci sono date, coincidenze, molti silenzi, tante teorie del complotto.
C'è anche la notizia di un report dell'alleanza "Five Eyes" (i servizi segreti di Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Canada e Nuova Zelanda) che avrebbero pubblicato un report di 15 pagine che punta il dito proprio sul Wuhan Institute of Virology dal quale il virus si sarebbe propagato. Secondo l'intelligence la Cina aveva "prove di trasmissione da uomo a uomo gia' all'inizio di dicembre" ma ha continuato a negarlo fino al 20 gennaio. Questa notizia spiegherebbe le parole di Trump e quelle di Pompeo. Ma siamo nel campo del non verificabile, per il momento ci sono le affermazioni dell'amministrazione americana, quelle della Cina che nega, alcuni dubbi che giungono dalle cancellerie europee sul comportamento di Pechino. Poco per dire che la Cina è davvero responsabile di un plot che vede la "fuga" del virus da un laboratorio, ma moltissimo per alimentare le teorie cospiratorie. Allo stato attuale, siamo nella fase dei fictional scenarios delle agenzie di intelligence. Qualche volta si realizzano, spesso no. E se restano nel limbo diventano Elvis Presley che è ancora vivo e Michael Jackson è volato sulla base lunare Alpha con il comandante Konig. Che noia, le cospirazioni.
***
E ora siamo qui, un anno e mezzo dopo a... scrivere una cosa che sembra una pensata da cospiratori, ma sta avanzando con le parole degli scienziati.
06
La fortezza dei virus sarà in Svizzera
Torniamo al presente, oggi, una notizia che suona come un memento, uno scherzo del destino, un gioco della storia che intreccia date e eventi: l'Organizzazione mondiale della Sanità ha firmato un accordo con la Svizzera per realizzare un laboratorio di alta sicurezza, per la conservazione di agenti patogeni che potrebbero causare pandemie, incluso il virus Covid-19. La fortezza dei virus avrà sede nel Laboratorio di biosicurezza a Spiez (nella Svizzera centrale). Sarà il luogo che custodisce le armi più potenti del mondo. Speriamo anche che sia il più sicuro e sorvegliato. L'ultima volta che qualcuno si è messo a trafficare con questi agenti invisibili, dicono che non sia andata bene. Vero o falso? Camminiamo bendati in un campo minato. Solo che si sente odore di polvere da sparo. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
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4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
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di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
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aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
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abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.