26 Settembre

L'infatuazione progressista per le dittature asiatiche

La Cina di Xi Jinping e Singapore modello del "partito di Davos". Se l'unica cosa che conta sono le condizioni per la creazione del business, la democrazia è un problema. Lorenzo Castellani racconta l'attrazione liberal per il totalitarismo del lontano Oriente

di Lorenzo Castellani

La scintilla tra Steve Bannon e la destra italiana è scattata a metà. In molti che lo hanno seguito dalla platea di Atreju, la manifestazione di Giorgia Meloni, si aspettavano un nazionalista all’europea, uno con la fascinazione per lo Stato forte, l’Eurasia e la passione per la politica filo-putiniana, ma hanno trovato un conservatore, dai forti tratti populisti certamente, ma pur sempre americano. Bannon resta ciò che è nella sua genetica a stelle strisce: populista jacksoniano, consapevole dell’Impero che lo ha generato, della potenza e delle sfere d’influenza ridefinite, protezionista verso gli avversari più per strategia che ideologia, impregnato di concetti carsici come l’autogoverno e lo small government. C’è la contestazione radicale del partito di Davos, dell’establishment liberal e delle sue politiche, l’attacco feroce alla tecnocrazia di Bruxelles, che esalta le platee populiste europee, ma anche l’afflato reganiano incentrato sulla riduzione delle tasse e della burocrazia, sulla forza della democrazia locale.

Coordinate che s’intersecano solo parzialmente con la tradizione del conservatorismo europeo, incentrato su un ruolo forte dello Stato, delle corporazioni e della nazione. D’altronde il sovranismo è un nuovo concetto politico interamente europeo poiché il sovranismo in America è parte costitutiva delle istituzioni dal 1776, anno dell’indipendenza. We the people è una invenzione americana, non europea. Steve Bannon non è il raffinato filosofo russo Alexander Dugin, nazional-bolscevico amatissimo dalla nuova destra, ma un pragmatico stratega americano. E che tra l’ex guru di Trump e i neo-nazionalisti europei si creino delle incomprensioni e delle delusioni è fisiologico.

Bannon resta ciò che è nella sua genetica a stelle strisce: populista jacksoniano, consapevole dell’Impero che lo ha generato

Mentre la destra italiana flirta con altalenanti successi con la Alt Right statunitense, anche il mondo liberal si guarda intorno. La polarizzazione è in pieno svolgimento e parte sempre da...


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