23 Settembre
L'investitura degli industriali per Draghi oggi e domani
Assemblea di Confindustria, standing ovation per il premier. Bonomi: "Continui a lungo nella sua attuale esperienza". Il presidente del Consiglio: "La sfida è per una ripresa duratura e sostenibile". Entro settembre l'80% della popolazione italiana immunizzata. Renzi, la Giustizia e la profezia di Bordin
Che succede? È in corso l'assemblea di Confindustria, ne diamo una sintesi veloce, poi riprenderemo in maniera estesa i discorsi del Presidente di Confindustria e del Presidente del Consiglio. Aldo Bonomi ha preso la parola e quando ha citato Mario Draghi è scattata una standing ovation per il Presidente del Consiglio. Sono cose che non accadono spesso, è un segnale chiaro che viene dai ceti produttivi. Bonomi è stato esplicito: Confindustria si augura che Draghi "continui a lungo nella sua attuale esperienza" e lancio un avviso ai partiti, affinché non "attentino alla coesione del Governo pensando alle prossime amministrative con veti e manovre in vista della scelta da fare per il Quirinale". Draghi nella relazione di Bonomi viene definito un "uomo della necessita", diverso dagli "uomini della provvidenza", come chi diede vita a "un regime ventennale di oppressione" e dagli "uomini del possibile", quelli del "calcio alla lattina" e del "rinvio eterno".
Bonomi cita alcuni esempi: "Personalità che avvertono il dovere di rispondere ai problemi della comunità italiana, prima che l'ambizione di restare a qualunque costo al suo timone. De Gasperi, protagonista della riconquista italiana dell'onore tra le Nazioni. Baffi alla Banca d'Italia, impegnato contro i traffici del banchiere della mafia Sindona a cui la politica prestava allora sostegno, e persino arrestato per questo. Ciampi, che dalla Banca d'Italia risvegliò a Palazzo Chigi il senso e i valori di un'Italia democratica e rigorosa". Non a caso due tra questi nomi vengono da Via Nazionale, come Draghi.
Draghi nel suo intervento subito dopo Bonomi ha sottolineato che "le previsioni del governo che presenteremo a giorni stimano una crescita intorno al 6% quest'anno, a fronte del 4,5% ipotizzato in primavera", che "la sfida è per una ripresa duratura e sostenibile" e proprio per questo bisogna "evitare contagi e chiusure" dunque "il governo sta agendo con la massima determinazione...
Che succede? È in corso l'assemblea di Confindustria, ne diamo una sintesi veloce, poi riprenderemo in maniera estesa i discorsi del Presidente di Confindustria e del Presidente del Consiglio. Aldo Bonomi ha preso la parola e quando ha citato Mario Draghi è scattata una standing ovation per il Presidente del Consiglio. Sono cose che non accadono spesso, è un segnale chiaro che viene dai ceti produttivi. Bonomi è stato esplicito: Confindustria si augura che Draghi "continui a lungo nella sua attuale esperienza" e lancio un avviso ai partiti, affinché non "attentino alla coesione del Governo pensando alle prossime amministrative con veti e manovre in vista della scelta da fare per il Quirinale". Draghi nella relazione di Bonomi viene definito un "uomo della necessita", diverso dagli "uomini della provvidenza", come chi diede vita a "un regime ventennale di oppressione" e dagli "uomini del possibile", quelli del "calcio alla lattina" e del "rinvio eterno".
Bonomi cita alcuni esempi: "Personalità che avvertono il dovere di rispondere ai problemi della comunità italiana, prima che l'ambizione di restare a qualunque costo al suo timone. De Gasperi, protagonista della riconquista italiana dell'onore tra le Nazioni. Baffi alla Banca d'Italia, impegnato contro i traffici del banchiere della mafia Sindona a cui la politica prestava allora sostegno, e persino arrestato per questo. Ciampi, che dalla Banca d'Italia risvegliò a Palazzo Chigi il senso e i valori di un'Italia democratica e rigorosa". Non a caso due tra questi nomi vengono da Via Nazionale, come Draghi.
Draghi nel suo intervento subito dopo Bonomi ha sottolineato che "le previsioni del governo che presenteremo a giorni stimano una crescita intorno al 6% quest'anno, a fronte del 4,5% ipotizzato in primavera", che "la sfida è per una ripresa duratura e sostenibile" e proprio per questo bisogna "evitare contagi e chiusure" dunque "il governo sta agendo con la massima determinazione per evitare nuove chiusure. Voglio quindi ringraziare ancora una volta gli italiani per la convinzione con cui hanno aderito alla campagna vaccinale, e le imprese per l'impegno dimostrato nel cooperare alla sua organizzazione".
Il premier ha sottolineato come ci sia una differenza di fondo tra rimbalzo e ripresa: "La crescita che abbiamo davanti è un rimbalzo, legato alla forte caduta del prodotto interno lordo registrata l'anno scorso. Nel 2020, l'economia italiana si è contratta dell'8,9%, una delle recessioni più profonde d'Europa. Era dunque inevitabile che alla riapertura si accompagnasse una forte accelerazione dell'attività. La sfida per il Governo - e per tutto il sistema produttivo e le parti sociali - è fare in modo che questa ripresa sia duratura e sostenibile".
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Tutto quello che c'è stamattina sulle prime pagine dei giornali è ampiamente superato. I titoli sul Green Pass sono echi di un altro mondo rispetto a quello che accade nella realtà. C'è ben altro a cui guardare per capire dove va la contemporaneità.
C'è una notizia che riguarda una segretaria di un magistrato importante che ha segnato la storia italiana, c'è un intervento di Matteo Renzi in Senato sulla giustizia, tema centrale, un corto circuito ancora non pienamente risolto della vita del paese.
01
Il Csm ha licenziato la segretaria di Davigo
Marcella Contrafatto, ex segretaria di Piercamillo Davigo, finita sotto inchiesta a Roma per la diffusione dei verbali degli interrogatori resi dall'avvocato Piero Amara ai magistrati di Milano è stata licenziata dal Csm. Lo ha deciso nella seduta di ieri il plenum dell'organo di autogoverno della magistratura. Contraffatto presenterà ricorso, ma siamo ai giudici contro i giudici, alle indagini delle toghe sulle toghe e ai licenziamenti dei loro collaboratori stretti. È il finale della partita radioattiva in corso nella magistratura italiana. Fa un po' sorridere, non penseranno di chiuderla così, perché il problema non è la segretaria di Davigo.
02
Giustizia. Renzi e la profezia di Bordin
Ieri in Senato Matteo Renzi ha parlato di magistratura. Ancora una volta, un discorso parlamentare molto ben calibrato di Renzi su un tema che la politica non ha ancora risolto, perché la riforma Cartabia non basta. Ecco il resoconto stenografico del suo discorso Palazzo Madama.
Signora Presidente, rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, ci sono dei momenti in cui converrebbe tacere, per buon senso, per utilità o per esigenze personali, ma ci sono dei momenti in cui tacere sarebbe un atto da codardi e da vigliacchi: questo è uno di quei momenti.
La riforma Cartabia, che voteremo con convinzione - lo dichiaro subito - è un ottimo primo passo. Come ci dice la storia, il primo passo ti toglie da dove sei, non ti porta ancora dove devi arrivare: ci toglie cioè dalla riforma Bonafede, che doveva abolire la prescrizione, ma che ha prodotto la prescrizione della riforma, e ci porta verso una dimensione nuova, di sfide importanti per il mondo della giustizia. Il dato di fatto, però, è che questa situazione viene a collocarsi nel momento più tragico della storia del potere giudiziario della vita repubblicana. Molti non hanno il coraggio di dirlo, anche tra di noi, onorevoli colleghi. Tra di noi siamo in tanti a rinunciare al gusto della verità, per paura, perché per anni tutti - o molti - abbiamo consentito di lasciare non a dei singoli magistrati, ma alla subalternità della politica, che fossero i pubblici ministeri a decidere chi poteva far carriera politica e chi no, perché abbiamo detto che l'avviso di garanzia costituiva una sentenza di condanna.
In questi anni il potere legislativo e il potere esecutivo hanno attraversato dei momenti di difficoltà. Il potere giudiziario mai: questo è il primo momento, drammatico.
Attenzione: non parlo dei giudici, a cui ci rivolgiamo con parole di deferente omaggio e stima, oggi, il giorno dopo l'anniversario della morte di un gigante della nostra società, quale era Rosario Livatino. (Applausi). Oggi, nel momento in cui ricordiamo i tanti colleghi politici, ma anche i tanti magistrati che hanno dedicato la propria vita alle istituzioni, il punto vero è che il potere giudiziario è in crisi: chi lo nega, nega la realtà. Perché è in crisi? È in crisi per colpa della politica? No. La politica per anni ha discusso e litigato sulle questioni della giustizia. Diciamoci le cose come stanno, una volta per tutte: c'è stata una parte di quest'Assemblea e di quella della Camera, in particolar modo a sinistra, che ha immaginato di trarre vantaggio dalle vicende giudiziarie che riguardavano un'altra parte della politica, quella che stava nell'emiciclo di destra. È stato così: c'è una responsabilità politica della sinistra nell'aver cercato di strumentalizzare questo e della destra nell'aver risposto a questa crisi con leggi ad personam. C'è una responsabilità di tutti, nessuno si può tirare indietro, oggi, nel giudicare la fine di questi trent'anni di lunga guerra tra magistratura e politica.
La magistratura però non ha mai avuto problemi e ha sempre utilizzato ciò che avveniva in quest'Aula recuperando forza e tenendosi unita all'interno. Oggi non è più così. Perché, signora Presidente? Per tanti motivi. Il vero elemento drammatico però è che c'è una disgregazione all'interno della magistratura, che porta ad avverarsi la profezia dell'allora direttore di Radio radicale Massimo Bordin, che arrivava a definire il futuro il luogo nel quale i magistrati si sarebbero vicendevolmente arrestati. Chi di noi ha iniziato a fare politica ricordando il momento tragico e drammatico di Mani pulite non può non vedere come elemento sconvolgente il fatto che due dei personaggi del pool, gli unici due rimasti, oggi siano alle carte bollate tra di loro. Vi rendete conto che nessuno ha il coraggio di dire quello che sta succedendo, come se la politica avesse paura a parlare di ciò che sta accadendo in magistratura? Questo disastro del potere giudiziario oggi sta impedendo a tante donne e a tanti uomini magistrati di valorizzare ciò che essi sono e rappresentano, perché viviamo in una cappa di preoccupazione e di timore. Avverto il bisogno di dirlo qui, senza alcuna paura e senza alcun elemento di timore reverenziale.
La magistratura nel 2021 ha iniziato un cammino preoccupantissimo. Perché è avvenuto questo? Per fattori politici? Perché è venuta meno la guida politica dei 5 Stelle sulla magistratura? Non lo so. Devo dare atto all'attuale Ministro degli affari esteri di aver detto parole chiare sull'uso barbaro e incivile, da parte dei 5 Stelle nel 2016, della questione giudiziaria; scuse timide e tardive, ma pur sempre scuse, quelle del ministro Di Maio. Credo che questo tipo di scuse cancelli, almeno nel dibattito politico, il fatto che la guida del sistema della magistratura - o, meglio, del sistema della politica inerente alla magistratura - negli anni del ministero Bonafede sia stata profondamente giustizialista. Quando si diceva che giustizialismo e garantismo sono due diversi estremismi, agli amici che immaginano quella parte politica come un solido punto di riferimento del progressismo non posso che dire: "Auguri, se pensate questo". Io vengo da una cultura in cui la Costituzione è una cosa seria e il giustizialismo ne è un elemento di deformazione. (Applausi).
Al netto di questo, però, il punto fondamentale che voglio dire - e mi avvio a chiudere, signora Presidente - è che c'è un elemento chiave da affrontare. In questo momento, dopo ciò che è accaduto nel dibattito politico, sono partite, nelle dinamiche interne alla magistratura, tensioni forse mai sopite in passato, che sono esplose in una guerra oggettiva, che sta portando a indagini su indagini di magistrati contro altri magistrati. Se volete far finta di non vedere questo, fatelo pure, ma è un dato di fatto che vi riguarda, anche se fate finta di non accorgervene. E su questo c'è un punto da dire: il problema non è la separazione delle carriere, paradossalmente, ma il potere e lo strapotere vergognoso che le correnti hanno dentro la magistratura, che incidono nei procedimenti disciplinari dei singoli magistrati e che impediscono a magistrati bravi e di livello di fare carriera, se non sono iscritti ad alcune correnti. La vera separazione della carriera è da fare tra la corrente e il magistrato: si deve far carriera se si è bravi, non se si è iscritti a una corrente. (Applausi).
Al giorno d'oggi, è inaccettabile che la prima reazione al fatto che vi sia un procedimento sia chiedere a quale corrente è iscritto quel magistrato. È impossibile immaginare che l'autorevolezza del CSM abbia toccato i punti più bassi con la sua attuale composizione per colpa anche nostra - ho fatto anche autocritica personale - nella selezione anche dei candidati laici. Bisogna avere il coraggio di dirla tutta. Il punto vero è che, se il CSM va al disciplinare giudicando sulla base dell'appartenenza alla singola corrente e non sulla base dei fatti, siamo in presenza di un problema che riguarda tutti, cari amici e colleghi.
Chi di noi ha questioni giudiziarie a parte se le vede nelle sedi deputate. Sono intervenuto a voce e a testa alte qui nel dire che c'era una procura che, a mio giudizio, stava sorpassando i limiti dell'azione giudiziaria e subito dopo non ho preso un avviso di garanzia, ma due, dalla stessa procura, e non ho alcun problema a dire che non utilizzo questi luoghi per affrontare le mie vicende, perché le affronto nelle sedi opportune, convinto, come sono, della limpidezza e della tranquillità del mio operato.
Il punto è che riguarda anche voi. Dobbiamo prendere atto che oggi c'è un problema gigantesco di magistrati: ce ne sono alcuni straordinariamente bravi e all'altezza delle sfide del nostro tempo, che sono rinchiusi dal potere delle correnti, che - lasciatemelo dire - è uguale a quello che aveva la partitocrazia trent'anni fa. Alla fine della guerra dei trent'anni, possiamo dire che la correntocrazia dentro la magistratura del 2021 è come la partitocrazia nella politica del 1991.
Dobbiamo avere il coraggio di dire parole chiare su elementi di oggettivo malfunzionamento della magistratura, perché, quando le correnti dicono di voler stringere un cordone sanitario intorno al senatore X o Y, non si deve preoccupare quel senatore, ma il Senato. (Applausi).
Signor Presidente, di fronte a quanto sta succedendo in questo momento, le mie conclusioni riguardano tre punti. Per esigenze di tempo, saranno tre tweet: i magistrati devono sentirsi liberi di fare bene il proprio lavoro, anche se non sono iscritti a una corrente; i politici devono avere il coraggio di guardare in faccia senza preoccupazioni di sorta, perché un avviso di garanzia non può bloccare una carriera; non si può continuare a parlare di nuove guarentigie.
C'è un dato di fatto: le guarentigie dei parlamentari sono costituzionalmente garantite e quotidianamente ignorate da un utilizzo mediatico della magistratura e delle indagini. Se, di fronte a questo, non utilizziamo i tempi che vanno da qui al rinnovo del CSM nel luglio del 2022 per scrivere una pagina nuova, non importa chi sarà il prossimo a essere coinvolto: le vere vittime della nostra inerzia saranno la credibilità delle istituzioni e la dignità della magistratura.
Non conveniva che parlassi, ma ci sono dei momenti in cui avere il coraggio di chiamare le cose con il loro nome è un dovere politico, civile e morale.
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Andiamo a scuola. Anzi, restiamo a casa. C'è qualcosa che non va.
03
La Dad permanente dei più piccoli, serve una soluzione
Mentre si discute dell'ovvio dei popoli, il Green Pass, c'è un problema da risolvere, riguarda le norme sulla didattica a distanza nelle scuole. In presenza di un solo contagio, gli alunni vanno tutti in quarantena, ma così alle scuole elementari si rischia di finire in uno stop and go permanente e la Dad diventa di nuovo la normalità. Non funziona, ci sono già centinaia di classi in questa situazione e il numero aumenta di giorno in giorno. Si tratta di una situazione da correggere. Una soluzione la propone Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia, in un'intervista sul Corriere della Sera: "La quarantena con Dad a tappeto per un solo positivo in classe è una misura che va rivista e corretta. I ragazzi devono andare a scuola. Si facciano tamponi anziché metterli tutti in quarantena, sempre in Regioni dove la situazione è migliore: purtroppo oggi l'Italia da questo punto di vista non è tutta uguale". È una misura di buon senso, serve a salvaguardare l'educazione dei piccoli, non mette le famiglie in grave difficoltà, il governo Draghi deve cancellare norme che impediscono il ritorno della scuola alla normalità.
04
Vaccino, più di 83 milioni di dosi
Il dibattito non punta sulle cose pratiche, è cristallizzato sul nulla, mentre la vaccinazione corre (e i problemi come abbiamo visto sono altri), ecco i dati di oggi:
Siamo a oltre 83 milioni di dosi, più di 41,5 milioni di italiani over 12 completamente immunizzati, i dati sui ricoveri e le terapie intensive sono molto buoni e i certificati digitali fanno parte della biografia delle persone in un "new normal" dove non si vedono masse che protestano ai cancelli dei ministeri, ma persone che riprendono a vivere. Draghi all'assemblea di Confindustria ha ricordato questi numeri e affermato che "siamo vicini a raggiungere e poi superare l'obiettivo che c'eravamo posti, ovvero immunizzare entro fine settembre l'80% della popolazione vaccinabile". Contano i fatti, non le dichiarazioni in piazza. L'oblìo immediato è una forma di distorsione della contemporaneità da studiare con attenzione, chi protesta non guarda i dati del presente è scorda quelli del passato, ha dimenticato il lockdown alla cinese.
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Diamo uno sguardo all'economia. Il rimbalzo c'è, vedremo presto se diventerà crescita stabile come auspica il premier.
05
La Fed riaccende il motore delle Borse
La Federal Reserve ieri ha indicato una direzione di marcia sulla politica monetaria. A metà novembre cominceranno le manovre per frenare la politica espansiva (il tapering), ma i tassi resteranno ancora a lungo invariati, il rialzo è rinviato a oltre la metà del 2022. Così Wall Street ha cancellato le perdite dei giorni scorsi e ha ripreso a correre.
Stamattina le Borse europee hanno aperto in rialzo, vedremo quanto dura la Bonanza.
06
L'attesa per il voto tedesco. Scholz e lo "spettro" della Linke
Il mondo corre. Siamo in un campo di fortissime tensioni, là fuori stanno accadendo cose di enorme importanza. La Germania va al voto nel fine settimana, si chiude nella più grande incertezza l'era della cancelliera Angela Merkel, i sondaggi danno per favorito il candidato socialdemocratico Scholz (nella foto sopra, in un manifesto della sua campagna elettorale), cosa che per la Germania sarebbe un salto indietro, visto che la Spd non sembra un partito capace di interpretare (e tenere a bada) le inquietudini dei tedeschi.
I conservatori della coalizione che sosteneva Merkel e oggi indica Armin Laschet (candidatura debolissima, sia chiaro) per la guida della Germania stanno puntando le ultime fasi della campagna elettorale sullo "spettro" di una coalizione sbilanciata a sinistra, con gli eredi dei comunisti della Germania Est, la Linke, al governo a Berlino. Durante un dibattito televisivo Laschet ha chiesto a Scholz di "avere una posizione chiara sugli estremisti, non capisco perché sia così difficile per te dire 'Non entrerò in una coalizione con questo partito'". Il dibattito si gioca sugli estremi, la Linke da una parte e AfD dall'altra. Tutti sarebbero intenzionati a tenere le due formazioni fuori dal governo. Scholz ha detto che preferisce un'alleanza con i Verdi, ma un governo di coalizione in questo scenario si fa in tre. Chi sarà il terzo partito in caso di vittoria della Spd? I liberaldemocratici? Forse, ma non è detto, le loro posizioni sull'economia sono distanti da quelle dei socialdemocratici, non è detto che vogliano far parte di un esecutivo in progress. Su questa risposta in sospeso la Cdu e Csu fanno il loro gioco di comunicazione, cercano di convincere gli elettori che il comunismo è alle porte del governo. Un dibattito da indietro tutta, ma questo è. Achtung.
07
Crisi dei sommergibili. Oggi incontro tra Blinken e Le Drian
Il patto anti-Cina nel Pacifico ha mandato su tutte le furie la Francia, alla Casa Bianca pensavano che fosse una cosa passeggera, ma quando hanno sentito il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian parlare di "pugnalata alle spalle" e "crisi" con "conseguenze" sulla Nato, hanno realizzato di aver fatto incazzare sul serio i francesi. E la cosa non si risolve con una coppa di champagne a Les Deux Magots. Ieri Biden ha chiamato Macron, sono cominciate le operazioni di ricucitura (ma ballano i 60 miliardi del contratto di fornitura dei sommergibili francesi all'Australia) e oggi i ministri degli Esteri americano e francese, Antony Blinken e Le Drian, si vedranno all'Onu. Parola d'ordine, chiudere la crisi, ma i lividi restano, le spaccature si sono accentuate, la diffidenza ora è una presenza costante nei rapporti tra Stati Uniti e Unione europea. Attendiamo l'incontro bilaterale con il taccuino squadernato.
Ricucire con Parigi. Il segretario di Stato Tony Blinken (Foto Epa).La Casa Bianca ha inanellato una serie impressionante di fiaschi, ma questo pare non serva a fare da "calmante" a un'amministrazione che sembra dominata dall'ansia, dalla paura. Il confuso discorso di Biden alle Nazioni Unite è la rappresentazione di questa tensione continua che porta a mescolare il coronavirus e le bombe, le minacce all'integrità fisica delle nazioni (occhio a Taiwan) con il commercio. Un discorso all'Onu che non cita mai la Cina, mischia il vaccino con la Guerra Fredda, il clima e le missioni militari, dice chiaramente una sola cosa: che gli Stati Uniti sono in ritirata, ma subito dopo afferma che il Settimo cavalleggeri arriverà lo stesso. Siamo di fronte un alleato che ha la bandiera bianca esposta di fronte a tutti i nemici e nello stesso tempo manda segnali bellicosi che innescano la reazione dei nemici. Le cose stanno rotolando a valle come pietre. Basta dare un'occhiata a quanto accade su Taiwan.
08
La Cina: no a Taiwan nel trattato di libero scambio del Pacifico
Taiwan, l'isola di Formosa, in una mappa del 1896.Taiwan ha presentato domanda di adesione al CPTPP (Comprehensive and Progressive Trans-Pacific Partnership Agreement che comprende 11 paesi, Canada, Australia, Brunei, Cile, Giappone, Malaysia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam), il trattato di libero scambio ex Tpp. La richiesta di Taipei è arrivata qualche giorno dopo quella avanzata da Pechino. Peccato che Taiwan per la Cina non sia autonoma, ma parte integrante dell'impero. Dunque ecco la mossa del Dragone che si oppone "con forza a qualsiasi accordo di natura ufficiale e sovrana tra i Paesi con cui ha stabilito relazioni diplomatiche e la regione di Taiwan". Il monito cinese non è un fatto diplomatico di secondo piano, fa parte di un disegno che punta all'annessione di Taiwan, piano che sembra in piena accelerazione. Siamo di fronte a una corsa e come sempre vince chi arriva primo.
***
Toh, chi l'avrebbe mai detto, c'è un altro fronte "cinese": l'Afghanistan.
09
Pechino talebana: stop alle sanzioni economiche su Kabul
Le sanzioni economiche sull'Afghanistan devono essere rimosse. Lo afferma il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, citato in una nota della diplomazia di Pechino, all'incontro in video-conferenza dei ministri degli Esteri dei Paesi del G20 sull'Afghanistan. "Le sanzioni economiche devono cessare", ha dichiarato Wang. "Varie sanzioni o restrizioni unilaterali devono essere revocate il prima possibile. Le riserve di valuta estera dell'Afghanistan sono beni nazionali e dovrebbero appartenere al popolo ed essere utilizzate dal popolo, non usate come merce di scambio per pressioni politiche" sul Paese. La Cina, ha concluso il ministro degli Esteri di Pechino, chiede ai membri del G20 "misure pratiche" per alleviare l'attuale pressione sulla liquidità dell'Afghanistan. Eccolo qua, l'agente del Talebano moderato, lavora a Pechino. Magnifiche conseguenze del ritiro ordinato da Joe Biden. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.