15 Aprile
L'isola cinese che (non) c'è
La Cina annuncia esercitazioni militari intorno a Taiwan come risposta alla posizione americana di sostegno della sovranità dell'isola. Tra Sullivan e Blinken, chi fa la politica estera della Casa Bianca? L'incrociatore Moskva è affondato nel Mar Nero, cosa significa sul piano strategico della guerra in Ucraina. Macron e Le Pen "scioccati" dal compenso del numero uno di Stellantis
A che punto è la guerra? Bisogna chiedersi quale tra le tante, perché accanto a quella in Ucraina ci sono gli scontri permanenti, i morti distillati giorno dopo giorno. Facciamo un viaggio in tre tappe: Cina, Israele e Ucraina. Allacciate le cinture, indossate l'elmetto, seguite il titolare di List.
01
Esercitazioni militari della Cina intorno a Taiwan
La Cina ha avviato oggi una serie di esercitazioni militari intorno a Taiwan. L'esercito cinese ha detto che sono una risposta diretta ai "messaggi sbagliati" dati dagli Stati Uniti sulla questione della sovranità dell'isola. Siamo alla conferma di almeno tre fatti che su List abbiamo più volte annotato: 1. La politica di Pechino resta quella dell'annessione dell'isola; 2. I rapporti tra Biden e Xi Jinping sono ai minimi; 3. L'America impegnata sul fronte europeo apre opportunità alla Cina. Ripubblichiamo un passaggio di List del 2 gennaio 2019:
Se ancora non fosse chiaro, con il 2019 è tutto chiarissimo: la Cina vuole di nuovo il controllo totale di Taiwan ed è pronta a usare la forza per ottenerlo. Lo ha detto il presidente Xi Jinping ribadendo che la Cina "deve essere riunificata e lo sarà". Così, una robetta, se non fosse che Taipei gode dell'appoggio degli Stati Uniti. Xi ha detto che la Cina "si riserva la possibilità di prendere tutte le misure necessarie" contro "forze esterne" che interferiscono con la riunificazione pacifica e contro l'indipendenza e l'attività separatiste di Taiwan. L'occasione per cominciare mostrare i muscoli è arrivata durante la commemorazione del 40° anniversario del messaggio inviato a Taiwan dalla Cina nel 1979. Anche allora si chiedeva la riunificazione.
L'isola è "indipendente" dal 1949, ma i cinesi continuano a considerarla una loro "provincia" mentre Taipei opera come uno Stato sovrano pur non avendo mai dichiarato l'indipendenza formale. Non lo fa per una...
A che punto è la guerra? Bisogna chiedersi quale tra le tante, perché accanto a quella in Ucraina ci sono gli scontri permanenti, i morti distillati giorno dopo giorno. Facciamo un viaggio in tre tappe: Cina, Israele e Ucraina. Allacciate le cinture, indossate l'elmetto, seguite il titolare di List.
01
Esercitazioni militari della Cina intorno a Taiwan
La Cina ha avviato oggi una serie di esercitazioni militari intorno a Taiwan. L'esercito cinese ha detto che sono una risposta diretta ai "messaggi sbagliati" dati dagli Stati Uniti sulla questione della sovranità dell'isola. Siamo alla conferma di almeno tre fatti che su List abbiamo più volte annotato: 1. La politica di Pechino resta quella dell'annessione dell'isola; 2. I rapporti tra Biden e Xi Jinping sono ai minimi; 3. L'America impegnata sul fronte europeo apre opportunità alla Cina. Ripubblichiamo un passaggio di List del 2 gennaio 2019:
Se ancora non fosse chiaro, con il 2019 è tutto chiarissimo: la Cina vuole di nuovo il controllo totale di Taiwan ed è pronta a usare la forza per ottenerlo. Lo ha detto il presidente Xi Jinping ribadendo che la Cina "deve essere riunificata e lo sarà". Così, una robetta, se non fosse che Taipei gode dell'appoggio degli Stati Uniti. Xi ha detto che la Cina "si riserva la possibilità di prendere tutte le misure necessarie" contro "forze esterne" che interferiscono con la riunificazione pacifica e contro l'indipendenza e l'attività separatiste di Taiwan. L'occasione per cominciare mostrare i muscoli è arrivata durante la commemorazione del 40° anniversario del messaggio inviato a Taiwan dalla Cina nel 1979. Anche allora si chiedeva la riunificazione.
L'isola è "indipendente" dal 1949, ma i cinesi continuano a considerarla una loro "provincia" mentre Taipei opera come uno Stato sovrano pur non avendo mai dichiarato l'indipendenza formale. Non lo fa per una semplice ragione: una dichiarazione innescherebbe un intervento cinese. "L'indipendenza di Taiwan non arriverà che a un punto morto", chiosa Xi Jinping. Gli americani però hanno finora sempre sostenuto Taipei (economicamente e militarmente) e lasciare che il gatto prenda il topo non è un buon affare per la Casa Bianca.
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Tutto su List, più di tre anni fa. Torniamo all'oggi: una delegazione di sei parlamentari statunitensi bipartisan è attualmente in visita a Taipei. "Taiwan produce il 90% dei semiconduttori a livello mondiale, è un Paese che ha una importanza, delle conseguenze e un impatto mondiale e, quindi, è chiaro che la sua sicurezza ha un impatto globale", ha affermato il senatore americano Bob Menenedez in un incontro con il presidente dello Stato insulare, Tsai Ing-wen. Questo sarà il prossimo fronte dello scontro tra l'America e il "resto del mondo".
Altro punto importante: Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale, ieri all'Economic Club di Washington ha detto che gli Stati Uniti faranno "tutti i passi possibili per assicurare" che l'invasione di Taiwan da parte della Cina "non possa mai accadere".
Non finisce qui, ecco cosa dice il senatore Lindsey Graham, oggi in visita a Taipei: gli Stati Uniti inizieranno "a far pagare un alto prezzo alla Cina per quello che sta facendo in tutto il mondo".
02
Jake Sullivan è il falco della Casa Bianca. E Blinken?
Jake Sullivan è un talento politico, non ci sono dubbi. È lui l'uomo della politica estera americana, sua è la linea da falco assunta dagli Stati Uniti. Come ricorda Henry Kissinger nel suo libro "Gli anni della Casa Bianca", il Consigliere per la sicurezza nazionale finisce inevitabilmente per scontrarsi con il Segretario di Stato sulla politica estera dell'amministrazione, dipende dal presidente far pendere la bilancia da una parte o dall'altra. Nixon teneva fuori dagli incontri importanti William Rogers, mentre Kissinger era sempre presente: il 17 febbraio del 1969 il presidente escluse Rogers dal suo primo incontro con l'ambasciatore sovietico Anatoly Dobrynin; Nixon all'inizio del 1970 avvisò la comunità ebraica che "il piano Rogers" per il Medio Oriente era una pensata del Dipartimento di Stato e non della Casa Bianca; nel maggio del 1971 Rogers non sapeva che il suo presidente trattava l'accordo SALT con il Cremlino; nel luglio del 1971 fu informato del viaggio segreto di Kissinger in Cina solo a cosa fatta. Dominava Kissinger.
Chi sta prevalendo tra Sullivan e Blinken? Questa è la domanda che prima o poi avrà una risposta da Big Bang. Per ora, a giudicare da quel che accade, Biden lascia che sia Sullivan a tracciare la linea.
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Che facciamo? Andiamo a Gerusalemme, c'è il Ramadan e la Pasqua ebraica. E i militanti di Hamas hanno deciso di far festa.
03
Scontri sulla spianata delle moschee
Un militante delle Brigate Al-Qassam, ala militare di Hamas (Foto Zuma).Il luogo è sacro, l'occasione è la celebrazione del secondo venerdì del Ramadan, la notizia è che stamattina ci sono stati scontri sulla Spianata delle moschee a Gerusalemme. Manifestanti con le bandiere di Hamas hanno attaccato le forze di sicurezza israeliani che sono intervenute per bloccare un lancio di sassi verso il sottostante Muro del Pianto. Secondo la Mezzaluna rossa ci sono 90 feriti. Alcune decine di persone si sono poi barricate nella Moschea al-Aqsa. Da stasera si celebra anche la Pasqua ebraica.
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E ora? Andiamo nel Mar Nero.
04
L'incrociatore Moskva è affondato nel Mar Nero
L'incrociatore Moskva, nave ammiraglia della Flotta del Mar Nero, affondato ieri durante l'operazione di rimorchio dopo un'esplosione a bordo.L'incrociatore Moskva è affondato nel Mar Nero durante un tentativo di rimorchiarlo in porto a Sebastopoli. Lo ha comunicato il ministero della Difesa russo. La nave ammiraglia della Flotta del Mar Nero secondo i russi è affondata dopo un'esplosione a bordo dalle cause non precisate, secondo Kiev è stata colpita almeno da un missile Neptune. Il risultato strategico è che si tratta del più duro colpo subito dalla Russia nella guerra. Affondato dall'Ucraina o auto-affondato per un incidente, si tratta di un fatto importante per due motivi.
1. Comunicazione e morale. È una notizia positiva per la propaganda dell'Ucraina e un pessimo episodio per la Marina russa. Kiev potrà esibire la sua capacità di colpire il nemico (non importa se il fatto è vero o falso, la nave è affondata e nessuno può verificare perché, dunque vale tutto). Per il Cremlino spiegare una perdita così grande è un'impresa della comunicazione militare che non riuscirebbe neppure a Napoleone dopo la sconfitta. È esploso il deposito di munizioni della nave? Pessima figura. È stata centrata da due missili ucraini? Peggio che mai. Di dritto o di rovescio per Putin è un brutto quarto d'ora. O erano insufficienti le difese aree sulla nave ammiraglia della Flotta del Mar Nero o non c'erano misure di sicurezza all'interno della nave.
2. Attacchi con missili Kalibr. Senza la Moskva si riduce temporaneamente la capacità della Russia di condurre attacchi missilistici. Non è una perdita che compromette la guerra, il risultato non cambierà, ma costringe le forze armate russe a cercare un diversivo tattico, perché il ruolo dell'incrociatore era quello di condurre attacchi con i missili da crociera Kalibr su obiettivi nelle aree ucraine più lontane dal fronte sud. Sul piano dello schieramento, se la Moskva è davvero affondata per un attacco ucraino, allora la Difesa russa dovrà cambiare la dislocazione delle sue forze navali (più lontano dalla costa) e predisporre una copertura aerea più intensa.
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Dal mare alla terra, cosa sta succedendo sul campo di battaglia?
05
La caduta di Mariupol
Quali sono le posizioni sul teatro di guerra? Ecco la mappa dell'Institute for the Study of War:
La guerra di consolidamento della Grande Crimea e delle regioni russofone del Donbass prosegue. I russi sono entrati nel centro di Mariupol, ci sono ancora delle sacche di resistenza, ma senza fatti nuovi, una controffensiva dell'Ucraina, il destino di Mariupol è segnato, si combatte quartiere per quartiere, i russi avanzano. Questo potrebbe non bastare a Putin per assicurarsi il controllo dell'intera area, servono molte forze (e non si possono mobilitare senza rischiare di scoprire altri fronti potenziali, vedere il problema del Baltico) e dopo cinquanta giorni di guerra si vede chiaramente un punto debole: l'addestramento e motivazione della fanteria. Per queste ragioni il Cremlino ha ordinato il riposizionamento delle truppe da Kiev verso la Bielorussia e il loro trasferimento a Est. Ha bisogno di rinforzare quel fianco, la capitale ucraina non è mai stata il suo obiettivo finale, deve concentrarsi sul territorio che vuol portare al negoziato (se mai ci sarà). Questo limite delle forze terrestri ha portato a un incremento dell'uso dell'aviazione, l'Ucraina ha poco tempo a disposizione per reagire, le spedizioni di armi si sono per questa ragione intensificati. Putin prepara la battaglia finale nel Donbass.
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Nel frattempo, la politica europea spedisce armi, fa grandi dichiarazioni sulla libertà e l'accoglienza e poi svela il suo vero volto.
06
Relocation. BoJo e l'accordo con il Rwanda per i rifugiati
9 aprile 2022. Il premier britannico Boris Johnson a Kiev con il presidente ucraino Zelensky (Foto Epa).Boris Johnson ne ha studiata una che rivela la distanza tra le parole e i fatti. Mentre muove guerra in Ucraina - gli inglesi sono gli alleati degli Stati Uniti nella linea dura contro Mosca - e ha accolto finora solo poche migliaia di profughi ucraini, il suo governo sigla un accordo per trasferire in Rwanda i richiedenti asilo che arrivano illegalmente nel Regno Unito. Dura la reazione dell'Onu, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha espresso la sua "forte opposizione" al piano britannico di inviare in Ruanda i richiedenti asilo arrivati illegalmente nel suo territorio. "Le persone in fuga da guerre, conflitti e persecuzioni meritano compassione ed empatia. Non dovrebbero essere scambiate come merci e portate all'estero per essere curate", ha affermato Gillian Triggs, assistente del Alto commissario dell'Unhcr. Le guerre le combattono gli altri e i rifugiati li trasferiscono da un'altra parte. La relocation della sofferenza.
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C'è ancora qualcosa sul taccuino, viene dalla campagna elettorale francese e tocca un'azienda che è un po' italiana, meno di un tempo e senza il carisma e la visione strategica di un leader come Sergio Marchionne, ma questo passa il convento del grigio presente.
07
Macron e Le Pen "scioccati" dal compenso di Tavares (Stellantis)
En Marche. Emmanuel Macron a Strasburgo tre giorni fa (Foto Epa).La campagna elettorale è dura, in ogni tempo e luogo, se poi devi vincere il secondo turno delle presidenziali in Francia - contro Marine Le Pen che nei comizi sa il fatto suo - allora devi armarti di cinismo e sfoderare tutto l'arsenale della retorica. Così nella campagna francese tiene banco il compenso (19 milioni di euro) di Carlos Tavares, amministratore delegato del gruppo automobilistico Stellantis. Macron stamattina in un'intervista a FranceInfo ha detto che la retribuzione di Tavares è "scioccante ed "eccessiva". Il presidente francese ha detto: "Stiamo parlando di somme astronomiche qui... dovremmo mettere un limite, dobbiamo agire a livello europeo".
Marine Le Pen durante il suo comizio ieri a Avignone (Foto Epa).Dite che è populista? Sì. E anche Marine Le Pen ha detto poco fa, dopo Macron, che il compenso di Tavares "è scioccante". Inseguimento retorico tra i due candidati alla presidenza francese. Che grandi scoperte si fanno in campagna elettorale. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.