6 Marzo
L'Italia che ce la farà
La lezione del professor Franzetti, il messaggio di Mattarella. La reazione necessaria e urgente di un paese che deve ritrovarsi. Il rosso dei mercati, la difficile soluzione cinese e il problema della democrazia, l'impennata dell'epidemia in Italia (e in Occidente). Appunti dall'era del coronavirus
Che succede? Guardate la foto che apre List: l'uomo al centro dell'aula vuota si chiama Silvio Franzetti, professore di idraulica, facoltà di ingegneria civile del Politecnico di Milano. Gli studenti sono a casa, siamo nella dimensione dell'isolamento. Franzetti fa la sua lezione online. Insegnare. Il dovere. Tanti insegnanti in tutta Italia stanno preparando le loro aule virtuali, seguono gli alunni, aguzzano l'ingegno quando non hanno i mezzi, preparano il futuro degli studenti. La vita va avanti. Là fuori ci sono persone che non si arrendono. Mai. Ce la faremo. Ce l'abbiamo sempre fatta. Finché ci saranno italiani come il professor Silvio Franzetti, non ci abbatterà un microbo. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Il messaggio di Mattarella
Dobbiamo misurare la febbre dei mercati per avere un primo scenario sulla crisi del coronavirus. Tutte le banche centrali si stanno muovendo per evitare il crollo della crescita, ma la risposta questa volta potrebbe non bastare a attutire la frenata dei mercati. Finora abbiamo visto un rapidissimo crollo, una lestissima ripresa, poi un altro crollo. In sala trading c'è nervosismo, nessuno ha la mappa, si viaggia in terra incognita. Lo scenario italiano è quello di un paese che ha scoperto di avere il virus che circola senza controllo. L'altro ieri la comunicazione del governo sulla chiusura delle scuole è stata un fiasco, ha aggiunto confusione nell'incertezza, ieri il Presidente della Repubblica ha detto agli italiani di non perdere la fiducia e alle istituzioni di lavorare con spirito unitario.
Messaggio più che mai necessario, richiamo alla responsabilità, è un momento difficile. Lo ascolteranno i partitanti? Lo capiranno gli italiani? Ci giochiamo un pezzo del nostro futuro, le tigri dell'economia stanno ruggendo, la competizione è anche quella di chi batte il coronavirus e accelera la sua corsa, sono in ballo quote di mercato del nostro export, la...
Che succede? Guardate la foto che apre List: l'uomo al centro dell'aula vuota si chiama Silvio Franzetti, professore di idraulica, facoltà di ingegneria civile del Politecnico di Milano. Gli studenti sono a casa, siamo nella dimensione dell'isolamento. Franzetti fa la sua lezione online. Insegnare. Il dovere. Tanti insegnanti in tutta Italia stanno preparando le loro aule virtuali, seguono gli alunni, aguzzano l'ingegno quando non hanno i mezzi, preparano il futuro degli studenti. La vita va avanti. Là fuori ci sono persone che non si arrendono. Mai. Ce la faremo. Ce l'abbiamo sempre fatta. Finché ci saranno italiani come il professor Silvio Franzetti, non ci abbatterà un microbo. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Il messaggio di Mattarella
Dobbiamo misurare la febbre dei mercati per avere un primo scenario sulla crisi del coronavirus. Tutte le banche centrali si stanno muovendo per evitare il crollo della crescita, ma la risposta questa volta potrebbe non bastare a attutire la frenata dei mercati. Finora abbiamo visto un rapidissimo crollo, una lestissima ripresa, poi un altro crollo. In sala trading c'è nervosismo, nessuno ha la mappa, si viaggia in terra incognita. Lo scenario italiano è quello di un paese che ha scoperto di avere il virus che circola senza controllo. L'altro ieri la comunicazione del governo sulla chiusura delle scuole è stata un fiasco, ha aggiunto confusione nell'incertezza, ieri il Presidente della Repubblica ha detto agli italiani di non perdere la fiducia e alle istituzioni di lavorare con spirito unitario.
Messaggio più che mai necessario, richiamo alla responsabilità, è un momento difficile. Lo ascolteranno i partitanti? Lo capiranno gli italiani? Ci giochiamo un pezzo del nostro futuro, le tigri dell'economia stanno ruggendo, la competizione è anche quella di chi batte il coronavirus e accelera la sua corsa, sono in ballo quote di mercato del nostro export, la nostra grande manifattura, fermare l'epidemia non può significare bloccare il paese e spegnere la sua forza di volontà, piombare in uno stato di malattia permanente dell'anima. Bisogna reagire.
02
La Borsa di Tokyo cola a picco
L'economia è minacciata dal coronavirus e il contagio è passato dalla fase acuta della Cina a quella dell'Occidente. Mentre Pechino riemerge (parzialmente) dalla crisi e riavvia la produzione, l'Europa e gli Stati Uniti entrano ora nella prima ondata del contagio. Wall Street ha registrato il problema ed è tornata in rosso fisso, ecco gli indici della Borsa americana:
Stiamo scrivendo sul fuso orario del Pacifico (sono le 4:00) e il cruscotto delle Borse orientali è questo:
L'indice Nikkei a Tokyo è al minimo da sei mesi, il 96 per cento dei principali titoli è in calo, Shinzo Abe ha ordinato due settimane di quarantena per i visitatori dalla Cina e dalla Corea del Sud. L'Oriente ha un problema di contenimento del coronavirus. Come l'Italia.
03
L'impennata della crisi in Italia
Questo è il bollettino di ieri della Protezione civile sulla crisi del coronavirus in Italia:
Sono numeri che hanno un peso e raccontano la difficoltà di queste ore di chi deve dare risposte ai cittadini. Siamo il terzo paese del mondo per numero di contagiati, prima di noi solo la Cina e la Corea del Sud. Vediamo il totale elaborato dalla Johns Hopkins University:
L'epidemia in Italia si sta espandendo, il governo ha preso una serie di provvedimenti per il contenimento. Non è detto che funzionino, siamo nel campo della prova e dell'errore, il comportamento del nuovo coronavirus è ancora tutto da scoprire (per esempio, non è affatto certo come afferma qualcuno che con il caldo sparirà, pensate al Mers in Arabia Saudita), il problema che abbiamo davanti va studiato, cosa che stanno facendo migliaia di scienziati in tutto il mondo, c'è una gigantesca mobilitazione per sapere, per capire e per trovare la cura.
04
La strategia cinese
Anche quella del virus è una storia e per capirne l'ascesa (e speriamo di poter aggiungere presto la parola "declino") occorre raccontare questa storia e visualizzarla. Grafico estratto dal report dell'Organizzazione mondiale della Sanità dopo la missione in Cina:
Qui abbiamo la curva del coronavirus dalla notizia della sua esistenza quando la Cina comunica all'Oms la sua presenza a Wuhan, fino agli effetti dei provvedimenti di isolamento decisi da Pechino. Vediamo la sequenza:
- Il primo gennaio del 2020 il mercato del pesce di Huanan viene chiuso
- Il 3 gennaio le autorità cinesi iniziano l'indagine e prendono i primi provvedimenti di monitoraggio di Wuhan
- Il 7 gennaio la Cina isola per prima il nuovo coronavirus
- Il 10 gennaio la Cina condivide la sequenza genomica del nuovo coronavirus
- Il 15 gennaio la commissione sanitaria della Cina condivide diagnosi e protocolli tecnici di controllo
- Il 20 gennaio il nuovo coronavirus viene classificato nella legislazione cinese sulle epidemie
- Il 21 gennaio le autorità cinesi iniziano la produzione di un report quotidiano sull'epidemia
- Il 23 gennaio la metropoli di Wuhan, 11 milioni di abitanti, viene isolata
- Il 30 gennaio l'Organizzazione mondiale della Sanità dichiara l'emergenza pubblica
- Il 3 febbraio aprono due nuovi ospedali a Wuhan
- Il 7 febbraio tutta la provincia dell'Hubei è oggetto del contenimento
- L'8 febbraio la Cina si prepara per la riapertura delle fabbriche
- Il 17 febbraio le autorità cinesi cambiano i criteri di classificazione e la strategia sul coronavirus
Come vediamo nel grafico, ci sono tre fasi: la prima fino al 19 gennaio, la seconda dal 20 gennaio al 7 febbraio, la terza dall'8 febbraio a oggi. La curva dei nuovi casi scende. Questa strategia in Cina, con tutte le cautele del caso, possiamo dire che ha funzionato. Può essere applicata anche in Occidente, in Italia?
05
La chiusura delle scuole funzionerà? Non si sa
In Italia il governo ha optato per una strategia che prima di tutto non ha la stessa durezza rispetto alle decisioni prese in Cina. Il lockdown esiste solo nei focolai, le zone rosse, ma anche qui è "morbido" e fuori de facto non esiste, siamo alle raccomandazioni. Quanto alla decisione di chiudere le scuole, gli scienziati si dividono: c'è chi giudica il periodo di chiusura troppo corto (fino al 15 marzo) e probabilmente sarà esteso, e chi considera il provvedimento inutile perché il nuovo coronavirus non si comporta esattamente come un'influenza e perché i bambini, i giovani, sono quelli finora meno colpiti. Secondo Marc Lipsitch, epidemiologo di Harvard, tra il 40 e il 70 per cento della popolazione mondiale sarà colpita dal coronavirus nel 2020, per quanto riguarda le scuole, Lipsitch avvisa che "l'influenza è chiaramente veicolata in parte dalle scuole, ma non sappiamo cosa succede con i coronavirus e i bambini, specialmente con questo coronavirus". Dunque la chiusura delle scuole potrebbe anche essere inutile. E per il governo sarebbe un grande problema politico, un tema di tempo perso, di direzione sbagliata, di decisione non ponderata e adeguata. Speriamo non vada così.
06
Imitare la Cina? Abbiamo un problema: la democrazia
Trenta morti per coronavirus e un incremento del numero dei contagi confermati, 16 dei quali 'importati' dall'esterno. È il nuovo bilancio diffuso dalla Commissione nazionale per la sanità in Cina, che parla di 3.042 morti sino ad ora e 143 nuovi casi solo ieri. Le persone infettate sono oltre 80.500. Corea del Sud, Iran e Italia le provenienze dei casi 'importati'.
In Cina questa strategia ha funzionato e l'Italia dopo errori e tentennamenti l'altro ieri ha imboccato questa strada, anche se in realtà non siamo affatto in quella dimensione di segregazione praticata in Cina. Funzionerà anche in Occidente? Lo stiamo sperimentando su di noi, in Italia. La missione dell'Oms in Cina ha tratto preziose informazioni e ciò che ha funzionato in Cina prima di tutto non è facile (possiamo anche dire che è impossibile in quella forma) da realizzare in una democrazia occidentale. Il controllo e la sorveglianza elettronica di Pechino sono l'esito di un sistema totalitario, qui esiste una parola chiamata libertà. L'Oms ha concluso che l'isolamento di Wuhan ha limitato l'esportazione nel mondo dei casi di coronavirus, il monitoraggio di due applicazioni per smartphone, AliPay e WeChat, ha dato la possibilità al governo di tracciare gli spostamenti delle persone (missione impossibile nei sistemi democratici) e di prevenire l'uscita di persone dalle aree del contagio.
L'isolamento blocca la catena di trasmissione del virus, l'uso dell'intelligenza artificiale, i dati sulle persone a livello di quartiere, sono la macchina di monitoraggio della quarantena. Controllo sociale, capacità di mettere in piedi infrastrutture in tempi rapidissimi (pensate agli ospedali costruiti a Wuhan in meno di due settimane) sono leve che non sono a disposizione di uno Stato democratico. Quella a cui abbiamo assistito è la risposta della Cina nella prima fase, ora ne abbiamo di fronte un'altra: insieme al contenimento della prima ondata del contagio, c'è la risposta per evitare il ritorno dell'epidemia. Abbiamo già visto che la storia si è ribaltata: ora è la Cina ad aver fatto un giro di vite sugli ingressi di stranieri nel paese - prima di tutto gli italiani - per evitare la ricrescita dei focolai dell'infezione. In questo momento nel mondo ci sono due laboratori aperti: il primo è la Cina, il secondo è l'Italia. Presto seguiranno gli altri, la Francia (423 contagiati e 7 morti) e gli Stati Uniti (99 casi e 10 morti), paesi che stanno entrando nella fase acuta della prima ondata del contagio. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
***
Che facciamo? Un salto in America, il Super Tuesday ha prodotto un terremoto tra i Democratici. Anche Elizabeth Warren lascia la corsa. Domanda sul taccuino: chi appoggerà? Per ora, la fase è ancora quella degli Antenati: "Elizabeth, dammi la clava". È sempre uno spettacolo, America 2020.
07
America 2020. Warren si ritira
Il suo programma è vicino a quello di Nonno Bernie, ma zia Elizabeth non dimentica la ruggine, insomma tra Sanders e Warren non corre buon sangue. La senatrice si è ritirata, ma l'appoggio al senatore del Vermont non è affatto scontato. Warren ha detto di "non essere ancora pronta" per decidere chi sostenere nel proseguo delle primarie dei Democratici. "Facciamo un respiro profondo e prendiamo un po' di tempo. Non dobbiamo decidere adesso", ha spiegato la Warren. Vederla andare a sostegno di Biden insieme a Bloomberg sarebbe un sottosopra: la Warren ha un piano di tassazione dei supericchi che mal si concilia con una passeggiata elettorale con il 12esimo uomo più ricco del mondo. Chi è? Bloomberg.
Nel frattempo, Donald Trump sta prendendo le misure del suo prossimo avversario. Chi sarà? "Mentalmente sono tutto pronto per Bernie ma dopo il Super Tuesday non penso che correrò contro di lui, sarà molto difficile che rimonti", ha detto The Donald in un dibattito su Fox News. La sagoma nel suo mirino è quella di Joe Biden.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Con una domanda: dov'è finita la letteratura italiana?
08
Il romanzo popolare che non c'è
Le classifiche dei libri sono una inesorabile cartina di tornasole del nostro (non) Essere. Leggiamo poco e quel poco che entra in casa è... lasciamo perdere. C'è Elena Ferrante, poi il vuoto. Manca un movimento del romanzo popolare, la tiratura che sposa la penna, il gioco della letteratura che è anche spirito della nazione. Nel momento in cui si parla di popolo, manca il racconto di quel che accade nel paese, né in forma di realismo né in gioco di prestigio, scrittura magica. Leggendo "L'Italia letteraria", un saggio di Stefano Jossa su come poeti e scrittori hanno costruito la nostra identità nazionale, scatta come la fiamma di uno zolfanello nel buio quest'assenza, non c'è il materiale narrativo sulla contemporaneità, ragion per cui le nostre serie televisive - sempre di scrittura si tratta - mancano l'aggancio con il mercato internazionale del video, abbiamo un immaginario spento.
Di cosa stiamo parlando? Dell'assenza di un Pinocchio di Carlo Collodi (un successo globale), di un Cuore di Edmondo De Amicis, di un Le tigri di Mompracem e di un La tigre della Malesia, di Emilio Salgari (scrittore ancora oggi sottovalutato e invece di eccezionale valore). Questi tre soli titoli hanno costruito un immaginario gigantesco poi diventato televisione e cinema, il pop e la nazione, il carattere degli italiani, il nostro racconto collettivo. Cuore diventa adattamento cinematografico di Oreste Biancoli e regia di Duilio Coletti nel 1947 e poi film per la televisione nel 2001; Pinocchio è un caso planetario con Disney, sublime sceneggiato televisivo con Nino Manfredi e Gina Lollobrigida nel 1971 e film con Roberto Benigni nel 2002; Sandokan è un mito dell'infanzia che con i tigrotti di Mompracem, la Perla di Labuan e il meraviglioso Yanez è cinema con vari titoli negli anni Settanta e sceneggiato di Sergio Sollima nel 1976 con Kabir Bedi protagonista. Che meraviglia, la letteratura popolare. In tempi di coronavirus, è un balsamo per l'anima. Abbiamo quella del passato, manca il presente e così finirà per essere assente anche il domani. Lo sentite anche voi? È l'urlo della Tigre della Malesia, l'estasi, il rapimento, l'incanto dell'avventura. Sarà una lunga giornata, ricordiamoci di sognare e abbracciare il nostro amore. Ossignore, chi è quello che dice che non si può perché c'è la direttiva da coronavirus?
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fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.