11 Marzo
L'Italia cominciata male e mai finita peggio
WeekList. La borghesia autoreclusa in un'eterna infanzia, Nord e Sud in via di separazione permanente, la politica che si divincola dalla Storia, una nazione fatta e disfatta. Anatomia di un paese senza letteratura dove si tortura anche la finzione.
Il voto è là, ancora caldo, croccante. Ma a leggere le parole dei protagonisti, sembra già lontanissimo, gettato all'improvviso in un'era glaciale. La politica qui è il pane quotidiano, il nostro forno è sempre acceso, perché siamo convinti - nonostante tutto - che sia importante e che in fondo tutto oggi più che mai sia politica. Travestita in altre forme, ingannatrice, perché sono tempi in cui non bisogna dichiarare, ma alludere, mai chiamare le cose con il loro nome, ma sottintenderle, mai essere espliciti, ma subliminali. Fa parte delle nuove/vecchie regole del gioco nascondersi, dissimulare, far finta di non partecipare. Questa deviazione del discorso, questo dirottamento delle parole, questo loro imbellettamento, questa tumulazione in pompa magna di ogni senso critico sostituito dalla militanza cieca, cucito dall'influencer e indossato dal follower, crea false aspettative ed equivoci, alibi per quelli che un tempo si diceva trovassero rifugio "nel privato", quando sanno tutti che il privato è cancellato e l'intimo svelato.
01
I nuovi Indifferenti
Quando il titolare di List ha chiesto prima del voto a Giordano Bruno Guerri un'impietosa biografia della borghesia italiana, lo scopo era solo uno: metterla di fronte alla sua dannata storia, alla sua insufficienza, alla sua ipocrisia, al suo cinismo, al suo male di vivere, alla sua dissipazione senza nessuna possibilità di redenzione. E mentre Giordano scriveva e citava gli Indifferenti di Moravia, il vostro cronista ne riprendeva in mano proprio quelle pagine senza sapere che poi sarebbero rimbalzate di nuovo in una rutilante, sincera, dolorosa, cavalcata nella nostra storia.
Moravia, Gli IndifferentiQuando non si è sinceri bisogna fingere, a forza di fingere si finisce per credere; questo è il principio di ogni fede.
L'Italia, questa possibilità galleggiante in mezzo al Mediterraneo, ospita un eterno bambino in culla: la sua ristretta borghesia. Un capriccio che non cresce, uno scherzo che non finisce, un giocatolo frignante uscito da...
Il voto è là, ancora caldo, croccante. Ma a leggere le parole dei protagonisti, sembra già lontanissimo, gettato all'improvviso in un'era glaciale. La politica qui è il pane quotidiano, il nostro forno è sempre acceso, perché siamo convinti - nonostante tutto - che sia importante e che in fondo tutto oggi più che mai sia politica. Travestita in altre forme, ingannatrice, perché sono tempi in cui non bisogna dichiarare, ma alludere, mai chiamare le cose con il loro nome, ma sottintenderle, mai essere espliciti, ma subliminali. Fa parte delle nuove/vecchie regole del gioco nascondersi, dissimulare, far finta di non partecipare. Questa deviazione del discorso, questo dirottamento delle parole, questo loro imbellettamento, questa tumulazione in pompa magna di ogni senso critico sostituito dalla militanza cieca, cucito dall'influencer e indossato dal follower, crea false aspettative ed equivoci, alibi per quelli che un tempo si diceva trovassero rifugio "nel privato", quando sanno tutti che il privato è cancellato e l'intimo svelato.
01
I nuovi Indifferenti
Quando il titolare di List ha chiesto prima del voto a Giordano Bruno Guerri un'impietosa biografia della borghesia italiana, lo scopo era solo uno: metterla di fronte alla sua dannata storia, alla sua insufficienza, alla sua ipocrisia, al suo cinismo, al suo male di vivere, alla sua dissipazione senza nessuna possibilità di redenzione. E mentre Giordano scriveva e citava gli Indifferenti di Moravia, il vostro cronista ne riprendeva in mano proprio quelle pagine senza sapere che poi sarebbero rimbalzate di nuovo in una rutilante, sincera, dolorosa, cavalcata nella nostra storia.
Moravia, Gli IndifferentiQuando non si è sinceri bisogna fingere, a forza di fingere si finisce per credere; questo è il principio di ogni fede.
L'Italia, questa possibilità galleggiante in mezzo al Mediterraneo, ospita un eterno bambino in culla: la sua ristretta borghesia. Un capriccio che non cresce, uno scherzo che non finisce, un giocatolo frignante uscito da un incubo di Stephen King che sorride anche quando pugnala se stesso. I nuovi Indifferenti. Guerri ha messo a segno uno straordinario doppio colpo, ha premuto il pulsante d'accensione della sua macchina del tempo e ci ha condotti in due giri di giostra indietro e avanti per mille anni, rimbalzando tra le stringhe spazio-temporali della nostra sgangherata esistenza nazionale. Nella prima puntata si parte più o meno da mille anni fa...
02
Ascesa e declino della borghesia italiana
di Giordano Bruno Guerri
Vecchia piccola borghesia
per piccina che tu sia
non so dire se fai più rabbia,
pena, schifo o malinconia.
Così cantava Claudio Lolli, nel 1972, per sessantottini in ritardo che proprio a quella borghesia sarebbero - per lo più - tornati: ignari che il ceto medio, detestato proprio in quanto medio, era la spina dorsale della società in cui avrebbero vissuto la maggior parte della loro esistenza. E che addirittura, oggi, ne avrebbero potuto sentirne la mancanza. Leggiamola o sentiamola tutta, che è bella e storica. Chi sa e può, la canticchi pure. Continua a leggere la prima puntata su List.
***
"Siamo un grande paese", con GBG ce lo sussurriamo ogni tanto, sottovoce, perché sotto si alimenta, come le prime fiamme in un camino, un tremendo sospetto che via via si fa certezza: "Grande sì, ma capace di rovinarsi in un attimo". Cadere e rialzarsi senza quasi mai toccare la tragedia, ci vuole una certa abilità per riuscirci, quella di mascherare le proprie bugie e pensare che siano vere. Siamo passati da un ventennio all'altro senza mai sentire il bisogno di fare i conti con i nostri cicli della storia. Si è evocato a sproposito il fascismo - tragedia del nostro tempo moderno - durante questa pazza campagna elettorale, un surreale dibattito impaginato da Repubblica che vedeva "l'onda nera" in ogni angolo dello Stivale, mentre l'unica cosa che si percepiva era lo smarrimento culturale del giornale e un'ondata di voti che avrebbe sommerso l'altro partito socialdemocratico europeo, il Pd. Non ci voleva tanta scienza, solo un pallottoliere con i risultati delle altre tornate elettorali in Europa. Sul circuito internazionale si gioca da qualche anno un Grande Slam. Dritto. Rovescio. Smash. Gioco. Partita. Incontro. Vince il Signor Zeitgeist, lo spirito del tempo. Ondate che arrivano per cicli della storia. Ci sono anche nella seconda puntata del viaggio di Guerri pubblicato oggi su List.
02
Ascesa e declino della borghesia. Trionfo dell'Italietta
di Giordano Bruno Guerri
I governi inaugurarono tattiche, ancora in uso, secondo cui le maggioranze sono variabili e, mancando adesioni sicure dei parlamentari del proprio gruppo, il primo ministro è costretto a cercare altrove la maggioranza. Così i partiti e gli uomini di governo dovevano ricorrere alla propria capacità di aggregazione, al proprio carisma e più spesso a un attento sistema di distribuzione di cariche e favori. Chiamarono tutto ciò “trasformismo”, un termine che – soprattutto dopo il 4 marzo – potrebbe essere riadottato pari pari. Come si dice, la storia si ripete. Continua a leggere la seconda puntata su List.
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03
Seconda e Terza Repubblica
Abbiamo detto che il 4 marzo è finita la Seconda Repubblica, senza neppure sapere cosa sia stata e soprattutto in assenza di un'idea per far partire bene la Terza. Siamo nel limbo. Nel 1994 Berlusconi arrivò promettendo il reaganismo in Italia con vent'anni di ritardo. Missione impossibile in una nazione incompiuta che non aveva fatto nessuna rivoluzione, né progressista né tanto meno conservatrice. Oggi vediamo che è successo qualcosa, uno squarcio in una tela di indubbia attribuzione, ma nessuno osa trarne le conseguenze: voltare pagina. "Piccola città, bastardo posto" (Guccini) dove il vincitore non governa per asincronia della mente rispetto alla storia. Le conseguenze inattese: una legge elettorale fatta per confondere ha un risultato da "chiare, fresche et dolci acque" (Petrarca).
Si discute con parole che sembrano uscite da un altro tempo, ma davanti a noi e ai protagonisti (in)volontari c'è altro, il ruggito di un fiume che trasporta sassi, tronchi, detriti, i residui inutili del passato, si chiama futuro e si compie giorno per giorno, è un tempo metafisico (leggere Il concetto di tempo, di Martin Heidegger) che svanisce e si riproduce in un moto accelerato, sincopato che genera inquietudine. Siamo alle convulsioni di un Io spezzato, una nevrosi dove l'italiano continua ad archiviare i dati su un disco esterno per non portarne il peso nel corpo principale della macchina. In questo vai e vieni di bit d'informazione messa da parte ma impossibile da distruggere, la strategia di difesa è quella della deformazione. Chi ha vinto? Bene, una rivoluzione, non cambia niente, una pizza quattro stagioni, grazie. Ah, c'è un lutto da esibire, un funerale a cui partecipare, che impegno, il cordoglio nazionale.
Nel 1994 scrivevamo dell'Italia a due e tre velocità, la Fondazione Agnelli ne dipingeva i confini, il professor Gianfranco Miglio eseguiva una diagnosi precisa e offriva una soluzione per evitare quello che lui chiamava lo "sbrego costituzionale". Signori e signori, eccoci al risultato (semi)finale: l'Italia è divisa in due non più solo nella velocità economica, ma anche nel moto storico e politico. Il Nord vota la Flat Tax e il Sud il Reddito di cittadinanza. Ma poi vai a guardare bene e scopri quello che in fondo sai e (ri)conosci: non è una questione di economia, almeno non solo di economia. C'è qualcosa di profondo nel voto e nel vuoto (geo)politico, in questo taglio netto si vede un'antropologia del consenso, una filosofia climatica, una serie di leggi della fisica che non hanno trovato ancora un teorema dimostrativo, un fiume carsico che va ben oltre gli schèi e il grano. L'inquietudine del Nord che con ineludibile sgomento si vede separato dal Sud, le profezie di Miglio che si rivelano, il fatalismo e la resa del Sud che vede il Nord in fuga verso Altrove. Michele Magno e Lorenzo Castellani viaggiano in sidecar in mezzo a questo paesaggio, il primo apre la finestra ed è subito Napoli milionaria, il secondo fa zig zag tra le brume padane e quel ramo del lago di Como... È la politica degli spazi vitali.
04
Nord e Sud
di Michele Magno e Lorenzo Castellani
Nord e Sud. L'eterno irrisolto italiano, le due facce della stessa medaglia: l'unità cominciata male e mai finita peggio, il limbo istituzionale, politico e culturale di un Paese che è un'eterna speranza che non si realizza. Il voto del 4 marzo ha consegnato ai disegnatori di mappe un'Italia spaccata in due: la Lega al Nord, il Movimento 5Stelle al Sud. Si potrebbe dire che non c'è in fondo nessuna novità, che questa separazione è storica e no news good news. Continua a leggere gli articoli su List.
***
Un paese che non fa i conti con la propria storia e cultura finisce per spezzarsi, disintegrarsi nell'anima pur mantenendo i confini politici intatti. È quello che sta avvenendo mentre la borghesia butta la pasta, gli intellettuali (ma poi, quali?) fanno finta di interessarsi della nazione quando in realtà sono avvolti dalla comoda coperta del cosmopolitismo (leggere l'ultimo libro di Roberto Calasso, L'innominabile attuale), un alibi per essere senza patria da difendere quando fa comodo (quasi sempre), salvo poi rivendicare l'incasso della cambiale al momento giusto. L'opportunismo elevato a sistema di vita produce quello che vediamo in televisione, quello che non leggiamo sui giornali, l'esorbitante numero di cattivi libri pubblicati, la sciatteria del linguaggio, una qualità del dibattito pubblico a livelli talmente rasoterra da essere praticamente invisibile alle postazioni anti-aeree, un ronzio, uno sciame di cialtroni in volo permanente, fa rumore, ma non ne resta nulla. Il cloroformio contemporaneo, il kretinetto di Internet, nuovo agit-prop dell'idiozia senza -ismi, l'instagrammatore del vuoto. Tutti in posa, selfie.
Alt, il titolare non apre il lamentificio, il quadernino del signora mia non ci sono più le mezze stagioni è per gli indignati con la vibrante protesta incorporata. La medicina migliore è guardare a tutto questo con un moto d'allegria, il comico è l'arma di difesa, il Sottosopra.
05
Che cosa è l'Italia?
Ma la domanda resta, s'impone come cosa in sé (Kant, non è un gruppo pop-rock): che cosa è l'Italia? Dove viviamo e perché questa nazione continua a produrre più speranze che certezze, più passione che azione? Che domande, ci hanno provato in tanti a rispondere, senza trovare spesso la via d'uscita. La sua unità è un fatto politico ancor oggi approssimativo, non è una questione di varietà del Paese ma di incollatura. Il grande tema di sempre, il Mezzogiorno, quella che un tempo (s)pomposamente si chiamava "questione meridionale" è là, forse ancor più grave e urgente che in passato. Il Nord appare come un sistema di pianeti inesorabilmente attratto da altre regioni d'Europa, con le sue pianure grasse, le sue guglie svettanti, il suo vetro e il suo acciaio, quel battito di fabbrica che sa di albore del Novecento. Quella navicella che sembra pronta al decollo verticale come un Sea-Harrier in missione, ha un rapporto con il Sud sempre più strumentale. Il Meridione è uno spazio per il commercio, una meta per il buen retiro, ogni tanto qualcuno azzarda perfino l'avventura dell'impresa, in molti lo usano come discarica (ne abbiamo avuto prova in questi giorni) e per tutti è un oggetto misterioso. Il Sud palla al piede, il Sud bello come il sole, il Sud con tutti i suoi cliché e le frasi fratte e la pizza e il mandolino e il mare, ah il mare, e questo vince e questo perde e la notte della taranta e le sagre e il folklore che edulcora e mangia i crudi e i fritti e non pensarci su. Se poi sei isolano, tutto il resto è Altro. Sei napoletano e hai davanti agli occhi un arcipelago di cose belle e impossibili. Sei siciliano e cerchi quella luce, sì proprio quella, e non la puoi trovare. Sei sardo, viaggi da Nord a Sud, da Est a Ovest, alla fine incontri sempre quella barriera e (im)possibilità: il mare. E quello non è il Mezzogiorno, Sicilia e Sardegna sono altri mondi galleggianti sul Mediterraneo. Guardate la mappa, il voto. Maledizione, non c'è tesoro e neppure la consolazione di Stevenson e "quindici uomini sulla cassa del morto", la via dei sommersi e dei salvati, la letteratura.
06
Un luogo senza più letteratura
Dicono, questa è l'Italia. Forse come "espressione geografica" (Klemens von Metternich), ma della cultura se ne sono perse le tracce. Eppure in molti ci provarono a farla prima di disfarla, l'Italia: Manzoni e Collodi per primi, I Promessi Sposi e Pinocchio come racconto di una nazione in fieri. Renzo e Lucia, Pinocchio e Geppetto, e certo anche le maschere goldoniane e il principio di tutto, la cosmologia di Dio e dell'amore, Dante Alighieri, intrecciato con il più grande pensatore politico, Niccolò Machiavelli. I Promessi Sposi a scuola te li fanno odiare e così ti perdi lo schioccar della frusta, la lingua sublime dell'inventore del nostro romanzo collettivo. Pinocchio viene scambiato per il fiabesco da bambini e non invece per un grandioso libro per adulti che non vogliono crescere. Renzo e Lucia con quel matrimonio che non s'ha da fare, Don Abbondio e l'Azzeccagarbugli, i bravi e Don Rodrigo, quella prosa che è una cascata, Manzoni. L'eversivo disegno di presentare un Geppetto senza moglie, l'assenza della mamma in un posto di mammoni, l'epifania della Fata Turchina, il burattino che si fa umano troppo umano, bugiardo senza perdono (nella prima versione Collodi impiccò Pinocchio), sempre punito con il naso che cresce e la salvezza quando ormai la fine era dentro il ventre della Balena, questo "babbo" paziente, commovente, povero, colmo d'amore, il Nino Manfredi gigantesco del film di Comencini.
Quando volete una prova della nostra dimensione piccina picciò andate in libreria, vedrete tutta questa eredità vilipesa nei cantucci della (com)passione per le lettere, c'è sempre un ritrovo di carbonari, proprio là, negli angoli spogli delle librerie dove di solito è accantonata la poesia. Cerchi ondate di realtà sfregiata tra gli scaffali, ferite urlanti, pazze gioie, tuffi nella passione, nell'eros della provincia molle e nei tentacoli del pentolame sporco della metropoli, nella battaglia, nella vittoria, nella sconfitta, nella cattiveria totale, nella dedizione infinita, il bene e il male senza addizioni di glucosio, l'Angelo e il suo doppio infernale, e ti ritrovi con il buono pasto di un D'Avenia e un Volo, e l'anima è messa in pace con una bella scrittura piatta mentre la vita è tutta scartavetrata. Che meraviglia, lo zucchero filato editoriale. Dov'è la letteratura?
Shakespeare nell'isola d'Inghilterra è discusso come se fosse vivo e sempre nella camera da letto di qualche nobildonna da affabulare tra le lenzuola, Milton viene declamato e temuto, la filosofia tedesca permea lo spirito della Germania fin dalla carrozzeria delle sue automobili, Voltaire e gli enciclopedisti continuano a incarnare la Francia che fa le sue incursioni in Chateaubriand ("Io sono monarchico per tradizione, legittimista per onore, aristocratico per costumi, repubblicano per buon senso"), coltiva la lingua, pensa in segreto e pratica in privato l'erotismo di De Sade, accarezza la tradizione e non dimentica mai le insegne di Bonaparte. E la Spagna, osservatela, è ancora tutta Fiesta, entri in una bodega e partono come un rap le parole di Ernest Hemingway su Lady Brett Ashley: "Indossava un golfino di jersey e una gonna di tweed e si era spazzolata indietro i capelli come un ragazzo. Aveva lanciato lei questa moda. Era fatta di curve come lo scafo di uno yacht da corsa, e con quel golfino di lana non te ne sfuggiva nemmeno una". La Spagna è questa lingua dolce che si fa poesia con Rafael Alberti ("Stamane, amore, abbiamo vent'anni / Vanno volutamente piano, intrecciandosi, / le nostre ombre scalze per la strada tra i giardini, /che oppongono agli azzurri del mare i loro verdi"), primo romanzo moderno con il Don Chisciotte del Cervantes dove "un sipario magico, intessuto di leggende, era sospeso davanti al mondo. Cervantes mandò Don Chisciotte in viaggio e strappò quel sipario. Il mondo si aprì davanti al cavaliere errante in tutta la comica nudità della sua prosa" (Milan Kundera, L'arte del romanzo). La letteratura è lo specchio di un mondo e il volto dell'Italia oggi non si vede. Non è nascosto, è assente perché il romanzo non riempie vuoti, ma li crea donando un'immagine che fino a quel momento non era visibile.
L'Occidente letterario. Americani, inglesi, francesi, tedeschi, spagnoli, tutti hanno l'officina della scrittura aperta, l'altoforno dell'immaginario acceso. Colate di parole d'acciaio. E noi? Dov'è finita la letteratura italiana? Saviano? Parliamo di letteratura, non di cronaca. E non scambiate il pur sublime Andrea Camilleri per colui che apre e rimargina ferite, lascia interrogativi per sempre, conduce verso l'ignoto. Montalbano risolve casi, non li apre. Anche il commissario Maigret trovava il colpevole, ma Simenon fu penna poliedrica che scrisse "Tre camere a Manhattan":
Lui non sa niente di lei, lei non sa niente di lui. Lei traballa un po’ sui tacchi troppo alti, e ha una voce roca, una voce che fa pensare a una pena oscura; su una delle sue calze chiare spicca una smagliatura sottile – come una cicatrice. Non è né giovanissima né prepotentemente bella; sul suo viso, i segni di una stanchezza, di una ferita remota: ma è proprio questo a renderla seducente. Si sono incontrati solo poche ore prima, in una caffetteria nei pressi di Washington Square, come due naufraghi, e ora sono così tenacemente avvinti l’uno all’altro che la sola idea della separazione risulta loro intollerabile.
L'amour fou, figuriamoci. Qui non leggiamo più niente che brucia i polmoni, che fa ansimare, che stordisce, che getta nel buio, che sommerge e salva. Dio, dateci Moby Dick e il capitano Achab e andate via tutti. Dov'è il nostro Pequod? Non ci sono pagine che aprono le porte di ieri e i cancelli di domani, abbiamo legioni di indignati a contratto, ma scrittori no. E il nostro amore da impaginare e raccontare non è folle, ma piatto come l'ecocardiogramma fatto su un cadavere. Signore e signori, il soggetto è morto, amen. L'amore è quello raccontato dal cinema, una cosa da minimo sindacale, con l'ennesima crisi di coppia sversata in celluloide con l'escamotage del momento. Restiamo sul comico approssimativo, il sorrisetto di quello che in sala si compiace di appartenere - povero illuso - al club degli intelligenti a prescindere e no, noi non scendiamo mai nella tragedia, non preghiamo in ginocchio, non versiamo una stilla di sangue e lacrime e sudore e sconfitta e vittoria e dio (sì, là in fondo in sala c'è la sagoma di Winston Churchill), che voglia di urlare e vi prego, non esagerate con le emozioni, il pubblico potrebbe star male e lo sceneggiatore non ha voglia di inzaccherare il foglio di cose che potrebbero somigliare perfino alla realtà.
Sì, piccoli borghesi in centro, finti maudit di periferia, cosmopoliti iperdodati di ultimo iPhone, disinformati su giornali cimiteriali, viaggiatori eco-solidali, consumatori di slow flood, degustatori da Master Chef, ologrammi di Maria De Filippi, sconfessati da Don Matteo, coristi dello Stato Sociale, tifosi da tribuna Monte Mario, weekendisti in tour sul Grande Raccordo Anulare, sagome deambulanti da spritz, zombie benvestiti da via Montenapoleone, passeggeri low cost a Malpensa, collezionisti di scheletri editoriali, cinematografari a luce spenta, voliamo basso e non facciamo rumore, chiudete la porta, piano piano, mandate i bambini a letto, non svegliate mamma e babbo, incassate la pensione della nonna, fatevi un cicchetto, siamo la borghesia e mamma butta la pasta, arriviamo, stiamo finendo di torturare a morte la finzione.
Non ci crederete, ma anche questa è politica.
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mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.