8 Giugno

L'Italia isolata? Passato e presente, mito e realtà

Il mantra dell'isolamento del nostro paese in Europa va contro il muro della storia. Berlusconi era in lotta con Merkel e Sarkozy, Renzi si scontrava con Juncker, Gentiloni scoprì il Macron sovranista che fece saltare l'affare Fincantieri-Stx. E oggi? Un'indagine di Lorenzo Castellani sulla politica che non è amicizia, ma rapporto di forza

di Lorenzo Castellani 

L’Italia è isolata. Questa è la formula magica che viene evocata continuamente nelle ultime settimane da talk show e media mainstream. La narrazione, piuttosto superficiale, che va per la maggiore è che avendo il nostro paese un governo formato da partiti che non confluiranno nella probabile maggioranza formata da socialisti, popolari e liberali nel parlamento europeo l’Italia sia destinata a deragliare in un angolo. Isolata, appunto. A questo si aggiunge la scarsa disponibilità degli alleati sovranisti di Salvini ad esprimere fattivamente solidarietà all’Italia sia sul piano finanziario che su quello della gestione dell’immigrazione. Questo secondo assunto è senza dubbio il più vero dell’intera narrazione dell’isolamento italiano. Tuttavia la “teoria dell’esclusione” dell’Italia dai giochi del potere presenta notevoli debolezze concettuali e pratiche ed inoltre  dimostra l’imbuto senza uscita in cui si è infilata la classe dirigente del paese. 

Partiamo dai fatti: l’Italia negli ultimi anni, o meglio decenni, non ha saputo risolvere le proprie debolezze fiscali, economiche e politiche; si è aggrappata disperatamente al vincolo esterno dell’Unione Europea negli anni Novanta e Duemila e poi, di fronte alle riforme e alla formule economiche poco efficaci suggerite da Bruxelles per affrontare la crisi economica del 2011, l’ha brutalmente rigettato (il vincolo esterno) votando in massa per i due partiti che oggi governano. Quei problemi permangono e sulla loro gestione si deve trattare con il resto d’Europa. Trattare con chi? Formalmente con la Commissione, ma nei fatti con gli Stati membri più importanti o capaci di costituire blocchi politici come Germania, Francia e Olanda. L’essere minoranza nel Parlamento Europeo o nel Consiglio Europeo in questo caso conta poco poiché la sostanza della trattativa riguarda sempre la politica economica ed i conti italiani. Quando l’Italia era guidata da Berlusconi, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni il fulcro della discussione erano sempre gli...


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