4 Marzo
L'Italia vicina a Putin e l'America lontana
Il Presidente della Camera, Roberto Fico, domani parlerà alla Duma. La preoccupazione degli Stati Uniti è aumentata dopo il caso Venezuela. La strategia di Putin, il sonnambulismo americano. Un'indagine sulle relazioni sempre più strette tra Roma e Mosca e le alleanze atlantiche che sono diventate instabili
Il Presidente della Camera Roberto Fico è a Mosca, domani terrà un discorso alla Duma. Il 30 gennaio scorso la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha parlato di fronte al Consiglio della Federazione Russa evocando "lo spirito di Pratica di Mare". La seconda e la terza carica dello Stato hanno visitato la Russia nel giro di un mese.
Le relazioni tra Roma e Mosca sono da sempre intense, speciali. Anche durante la Guerra Fredda i nostri rapporti con la Russia erano solidi, sul piano storico non c'è alcuna sorpresa, siamo in una dimensione di continuità con il passato e queste relazioni sono state coltivate dai governi di qualunque colore e partito.
La novità in questo scenario è costituita da tre fattori: l'intensità, l'agenda e la dimensione del business con Mosca che passa attraverso la mediazione politica. Esempi? Come ricorda l'ultimo rapporto dell'Osservatorio di politica internazionale di Camera e Senato, "nella sua recentissima visita a Mosca dove ha incontrato Putin, il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha insistito sul fatto che per l’Italia le sanzioni non sono un fine ma uno strumento, e che è importante incrementare la cooperazione economica con la Russia. In quest’occasione sono stati firmati ben 13 tra accordi e intese per un valore stimato di circa 1,5 miliardi di euro. Tra i principali ricordiamo il prolungamento dell’accordo da parte di Enel per la fornitura di energia elettrica alle Ferrovie Russe (Rzd); intesa tra Barilla e la Regione di Mosca per l’acquisizione di un terreno per realizzare un nuovo mulino, uno stabilimento produttivo, un magazzino, e un raccordo ferroviario a esso collegato; l’accordo di cooperazione tra Pietro Fiorentini e Rosneft per la produzione di impianti «Hipps» (impianti meccanici che evitano sovraccarichi di pressione nelle tubature utilizzate dall’industria di idrocarburi); e infine l’accordo tra Pirelli e Rostec per il raddoppio...
Il Presidente della Camera Roberto Fico è a Mosca, domani terrà un discorso alla Duma. Il 30 gennaio scorso la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha parlato di fronte al Consiglio della Federazione Russa evocando "lo spirito di Pratica di Mare". La seconda e la terza carica dello Stato hanno visitato la Russia nel giro di un mese.
Le relazioni tra Roma e Mosca sono da sempre intense, speciali. Anche durante la Guerra Fredda i nostri rapporti con la Russia erano solidi, sul piano storico non c'è alcuna sorpresa, siamo in una dimensione di continuità con il passato e queste relazioni sono state coltivate dai governi di qualunque colore e partito.
La novità in questo scenario è costituita da tre fattori: l'intensità, l'agenda e la dimensione del business con Mosca che passa attraverso la mediazione politica. Esempi? Come ricorda l'ultimo rapporto dell'Osservatorio di politica internazionale di Camera e Senato, "nella sua recentissima visita a Mosca dove ha incontrato Putin, il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha insistito sul fatto che per l’Italia le sanzioni non sono un fine ma uno strumento, e che è importante incrementare la cooperazione economica con la Russia. In quest’occasione sono stati firmati ben 13 tra accordi e intese per un valore stimato di circa 1,5 miliardi di euro. Tra i principali ricordiamo il prolungamento dell’accordo da parte di Enel per la fornitura di energia elettrica alle Ferrovie Russe (Rzd); intesa tra Barilla e la Regione di Mosca per l’acquisizione di un terreno per realizzare un nuovo mulino, uno stabilimento produttivo, un magazzino, e un raccordo ferroviario a esso collegato; l’accordo di cooperazione tra Pietro Fiorentini e Rosneft per la produzione di impianti «Hipps» (impianti meccanici che evitano sovraccarichi di pressione nelle tubature utilizzate dall’industria di idrocarburi); e infine l’accordo tra Pirelli e Rostec per il raddoppio dello stabilimento di Voronezh".
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Presidente della Camera Roberto Fico (Foto Ansa)La nostra collaborazione - e dipendenza - energetica con Mosca è un fatto ineludibile che spesso gli Stati Uniti dimenticano, succede anche ai migliori analisti. Dieci anni fa, durante una conferenza a Washington, il titolare di List ricordò che non esiste un oleodotto tra Washington e Roma, dunque il rapporto con Putin andava coltivato (con prudenza e realismo), con buona pace dei falchi del Congresso americano. L'affermazione suscitò il disappunto della co-speaker, Victoria Nuland, Career Ambassador (è la più alta carica della diplomazia americana, un raro titolo conferito dal Presidente con l'approvazione del Senato) del Dipartimento di Stato. Nuland aveva le sue ottime ragioni per non essere d'accordo, fu lei a pronunciare la frase "Fuck the EU" durante la crisi in Ucraina nel 2014, la sua visione era quella di una patriota americana che conosce la politica di potenza della Russia.
Dieci anni dopo siamo sempre là, costretti a fare i conti con la politica del tubo. E con Putin. La Russia ha rimesso in piedi la sua efficiente rete diplomatica ereditata dalla tradizione sovietica, riattivato la sua strategia delle sfere di influenza; Putin scrive sulla prima pagina del New York Times che l'era dell'eccezionalismo americano è finita, si proietta in una guerra lampo in Siria e schiaccia l'Isis con tanto di concerto della Mariinsky Symphony Orchestra di San Pietroburgo a Palmyra; Mosca è il giocatore chiave nel formato energetico dell'Opec Plus; ha risposto al regime change in Ucraina riprendendosi la Crimea e sostenendo le milizie filorusse nel Donbass; non c'è dossier in Medio Oriente che non veda Mosca come interlocutore da consultare; ha agganciato l'astronave del Pacifico con la Cina di Xi Jinping, lavora con Pechino al ridisegno dei rapporti di forza del Ventunesimo secolo (basta leggere gli atti dell'ultima riunione dei Brics a Xiamen, in Cina); sta rinnovando il suo arsenale strategico e ha aggiunto alla classica politica di potenza una raffinata e letale legione di hacker catapultata nella cyber guerra e affiancata da una capillare rete di comunicazione e persuasione. La Russia gioca una partita contrapposta all'America, il nostro principale alleato. Noi che facciamo? A leggere l'ultima relazione dei Servizi Segreti presentata al Parlamento pare che il tema della Russia per l'Italia (e in Italia) sia in fondo marginale. Dettagli zero. Va tutto bene.
Stati Uniti e Russia sono oggi al minimo storico dei rapporti bilaterali, l'amministrazione Trump ha un problema interno con l'inchiesta sul Russia-gate (oggi i democratici della Camera hanno richiesto una serie di documenti a oltre 80 persone e organizzazioni legate a Trump, tra i quali i figli, Eric e Donald Jr. e il genero, Jared Kushner); il dossier della guerra in Ucraina e l'annessione della Crimea è ancora senza soluzione, Washington e Mosca hanno aperto una nuova crisi dei missili con il ritiro degli Stati Uniti dal trattato INF siglato l'8 dicembre del 1987 da Gorbaciov e Reagan sui missili a medio raggio. In questo scenario di tensione - il campo da gioco è sempre in Europa - si inseriscono l'avvelenamento di una ex spia russa nel Regno Unito (il caso Skripal), le molteplici accuse a Mosca di usare la sua cyber forza per spiare individui e istituzioni in America e in Europa.
È un paesaggio incandescente di relazioni diplomatiche aperte e visibili, rapporti chiusi e invisibili, un terreno di mediatori e spie, Cia e ex Kgb, il classico gioco di fumo e specchi. Tutto molto pericoloso. Forse troppo.
Si è detto e scritto parecchio sulla strategia della Russia in Occidente e in particolare in Europa, sul rapporto di simpatia (categoria che negli affari esteri si traduce in "convenienza") tra Vladimir Putin e i partiti e leader sovranisti (Marine Le Pen e Matteo Salvini sono i più importanti) del Vecchio Continente, sulle simpatie pentastellate e leghiste, su giri di denaro (mai provati) da Mosca verso la Lega di Salvini. Se andiamo indietro nel tempo, scopriamo che le "buone relazioni" non sono certo una materia nuova, - mentre eravamo impegnati nella Guerra Fredda, si commerciava e trafficava con i russi - ma quello che conta qui è l'evoluzione dello scenario rispetto al passato, le alleanze tradizionali sembrano essere indebolite, non costituiscono più un freno.
Il fatto che ha preoccupato gli americani e acceso tutte le spie rosse al Dipartimento di Stato è arrivato con la crisi del Venezuela. Fino a quel momento il vai e vieni politico e economico tra Roma e Mosca era considerato il business tipico degli italiani con la Russia, tutto secondo i canoni della storia. Ma quando il governo Conte si è rifiutato di seguire la scia degli alleati sul Venezuela e ha assunto una non-posizione che de facto è filo-madurista e collaterale alla linea di Mosca, a Washington si sono svegliati dal sonnambulismo.
Un'esternazione del Presidente Mattarella sulla situazione venezuelana, che richiamava il governo a seguire con coerenza gli alleati, è di fatto caduta nel vuoto. Il governo Conte è rimasto nel limbo, in una dimensione di ambiguità diplomatica. Il Parlamento ha votato una mozione a dir poco pilatesca, che salva la forma diplomatica ma nella sostanza mantiene Palazzo Chigi tra i non allineati. Juan Guaidó, il leader dell'opposizione venezuelana oggi è rientrato nel paese, acclamato da migliaia di persone, tutto può succedere, rischia l'arresto.
Il rientro oggi di Juan Guaidó a Caracas (Foto Ansa)A Washington la domanda resta: cosa sta succedendo tra Italia e Russia? Non c'è una risposta compiuta, quel che è visibile è la rete di Cinque Stelle e Lega con vari esponenti di Mosca. Tra questi ci sono soggetti solidi come i diplomatici, immaginari che non hanno alcun legame reale con il Cremlino - accreditati dunque di un rapporto che non esiste - pittoreschi ideologi che Putin non ascolta neppure di striscio ma fanno conferenze in Italia, altri individui che invece hanno un accesso diretto al governo russo. Infine, c'è qualche oligarca la cui frequentazione è sconsigliabile perché a lungo termine questi individui presentano sempre il conto o hanno dei seri problemi. A questo scenario va aggiunta l'unica figura che alza il telefono e parla con Putin: Silvio Berlusconi. Le relazioni a sinistra sono sempre state intense, meno sguaiate e strillate, più vellutate e solide.
Il problema è che per la prima volta dal dopoguerra il Parlamento italiano ha una maggioranza filorussa che sui singoli dossier si schiera contro il consenso raggiunto nei forum di cooperazione internazionale. Il caso del Venezuela è esemplare per questo motivo, segna uno scarto rispetto al passato dove la nostra posizione era articolata ma ufficialmente allineata. Su Maduro è chiaramente disarticolata (non c'è accordo tra Lega e Cinque Stelle) e anche non allineata. Pessimo segnale.
I russi fanno il loro mestiere, cercano di influenzare le decisioni del governo (il nostro e tanti altri) e dove trovano un varco, una debolezza, si tuffano con tutta la loro capacità diplomatica. La Russia è dai tempi del principe Aleksandr Gorchakov che si incunea dove intravede difficoltà. Nel caso dell'Italia la coltivazione di fonti, agenti doppi e tripli, partiti e istituzioni è un dato storico, non c'è niente di sorprendente, nuova è invece la fragilità della classe politica italiana, in questo contesto Mosca trova ascolto, persuade, indirizza, devia. "Professionisti", racconta una fonte del titolare di List che ha avuto rapporti diretti con il personale diplomatico russo a Roma. "Gente preparata, con esperienza diretta sul campo...". Non solo in campo diplomatico.
Dall'altra parte del fiume, ci dovrebbero essere gli americani, i quali sonnecchiano da molto tempo. La qualità degli ambasciatori inviati da Washington a Roma è andata via via calando, il migliore degli ultimi anni è stato Ronald P. Spogli, che focalizzò la sua attenzione proprio sui legami del governo Berlusconi con la Russia e in un rapporto segreto molto dettagliato inviato alla Casa Bianca il 26 gennaio del 2009 (pubblicato da Wikileaks) suggerì di dissuadere con forza il Cavaliere dalla politica di (troppa) vicinanza con Putin. Con l'amministrazione Obama l'ambasciata americana è entrata in una sorta di limbo, del passaggio degli ambasciatori Thorne e Phillips non è rimasta alcuna traccia significativa, mentre la Russia ha moltiplicato la sua presenza e le sue iniziative nel campo diplomatico, dell'informazione e naturalmente dell'economia.
L'ultimo ambasciatore che è sbarcato a Roma, Lewis M. Eisenberg, ha davanti un quadro a dir poco complicato: i cinesi di Huawei costruiscono l'infrastruttura 5G, la Russia è un interlocutore privilegiato dei partiti al governo, il dossier Venezuela ha sganciato l'Italia dai paesi occidentali. Sotto bombardamento, a Via Veneto hanno provato in qualche maniera a rispondere: il 15 febbraio scorso l'ambasciatore è andato a Palazzo Chigi a parlare con Conte e Di Maio, l'altro ieri ha fatto visita a Fico a Montecitorio, alla vigilia del viaggio in Russia della terza carica dello Stato.
Risultati? Il 21 febbraio scorso improvvisamente alla Camera è spuntata un'interrogazione della Lega - prima firma Capitanio - che chiede al governo sul caso Huawei di "esercitare il golden power" per revocare i contratti. L'interrogazione chiama in causa direttamente il ministro del Lavoro Di Maio, il quale a sua volta nel colloquio con l'ambasciatore americano avrebbe assicurato controlli sulla sicurezza. Riepiloghiamo: il 15 febbraio Eisenberg va a Palazzo Chigi, il 21 febbraio esce un'interrogazione della Lega su Huawei e il 27 febbraio l'ambasciatore va da Fico in partenza per la Russia. Basta unire i puntini per vedere un disegno. Ma è un disegno piccolo, perché i fatti corrono da Occidente verso Oriente con rapidità e intensità mai viste.
La Lega lavora a una manifestazione dei partiti sovranisti europei a Varsavia per metà aprile e a fine marzo a Roma dovrebbe tenersi il raduno dei giovani "populisti" con la partecipazione di esponenti di Russia Unita, il partito di Putin. Domani Fico parla alla Duma e oggi in un'intervista all'agenzia Ria Novosti ha dichiarato che "la Russia è un interlocutore storico e fondamentale per l'Italia e per l'Unione europea, ma è anche un Paese che svolge un ruolo chiave in diverse zone di crisi e di conflitti nel Nord Africa e in Medio Oriente". Attività politica, relazioni bilaterali, scambi commerciali, politica. Da che parte sta l'Italia? Dov'è l'America?
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assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.