22 Giugno
Liti d'amore, colpi di testa (e di genio). La Brexit di BoJo
La notte scorsa ha litigato con la fidanzata ed è arrivata la polizia. Boris Johnson è in testa alla gara per la leadership dei Conservatori, un uomo predestinato alla copertina. Nomine, il Consiglio europeo fallisce regolarmente. Conte e un negoziato con l'Europa dominato dalla machiavellica Fortuna
Che succede? Siamo nella classica situazione che precede l'urto di due o più soggetti carichi di energia: si sta sospesi il tempo che serve per capire se l'esito debba essere lo scontro o la fine della tensione. Questa dimensione è tipica delle fasi di transizione che poi vengono dominate dalle crisi che, a loro volta, sono governate dalla necessità della guerra (militare, economica, etc.). Ora proviamo a sollevare lo sguardo, osserviamo gli elementi fondamentali, the big picture. I lettori di List sanno bene che questo ciclo di rivoluzione politica è iniziato nel Regno Unito, con la Brexit, dunque la nostra prima tappa sarà nell'isola d'Inghilterra, dove ci attende una storia d'amore a Casa Johnson, Boris Johnson.
01
BoJo domina la corsa e litiga con la fidanzata
Che Brexit farà? Ci siamo fatti un'idea leggendo la cronaca: Boris Johnson ha litigato nella notte con la fidanzata, Carrie Symonds, ed è arrivata la polizia. Roba da scene di un matrimonio (e patrimonio), grande casino, lei che gli urla di aver versato il vino sul divano, di essere un dilapidatore di denaro (rigorosamente altrui, come nella miglior tradizione del Conte Mascetti di "Amici miei"), che festicciola. I vicini hanno chiamato la polizia, ma la cosa è finita là, in un tripudio d'amore e lanci di stoviglie. Pare che la signora gli abbia intimato di lasciare la casa. Lui ovviamente è rimasto al suo posto.
Gli illustratori con la figura di BoJo si stanno divertendo da pazzi, ecco la copertina dell'ultimo numero dell'Economist:
E questo è lo Spectator, che spasso:
Fa ridere? Certo che fa ridere. Ma al "colore" su BoJo, al giullare, all'eccesso in eccesso, alla maramalderia, alla birbanteria, alla camarilla di Westminster, al grasso che cola del carattere, bisogna aggiungere la grande cultura dell'uomo, il suo ottimo lavoro come sindaco di...
Che succede? Siamo nella classica situazione che precede l'urto di due o più soggetti carichi di energia: si sta sospesi il tempo che serve per capire se l'esito debba essere lo scontro o la fine della tensione. Questa dimensione è tipica delle fasi di transizione che poi vengono dominate dalle crisi che, a loro volta, sono governate dalla necessità della guerra (militare, economica, etc.). Ora proviamo a sollevare lo sguardo, osserviamo gli elementi fondamentali, the big picture. I lettori di List sanno bene che questo ciclo di rivoluzione politica è iniziato nel Regno Unito, con la Brexit, dunque la nostra prima tappa sarà nell'isola d'Inghilterra, dove ci attende una storia d'amore a Casa Johnson, Boris Johnson.
01
BoJo domina la corsa e litiga con la fidanzata
Che Brexit farà? Ci siamo fatti un'idea leggendo la cronaca: Boris Johnson ha litigato nella notte con la fidanzata, Carrie Symonds, ed è arrivata la polizia. Roba da scene di un matrimonio (e patrimonio), grande casino, lei che gli urla di aver versato il vino sul divano, di essere un dilapidatore di denaro (rigorosamente altrui, come nella miglior tradizione del Conte Mascetti di "Amici miei"), che festicciola. I vicini hanno chiamato la polizia, ma la cosa è finita là, in un tripudio d'amore e lanci di stoviglie. Pare che la signora gli abbia intimato di lasciare la casa. Lui ovviamente è rimasto al suo posto.
Gli illustratori con la figura di BoJo si stanno divertendo da pazzi, ecco la copertina dell'ultimo numero dell'Economist:
E questo è lo Spectator, che spasso:
Fa ridere? Certo che fa ridere. Ma al "colore" su BoJo, al giullare, all'eccesso in eccesso, alla maramalderia, alla birbanteria, alla camarilla di Westminster, al grasso che cola del carattere, bisogna aggiungere la grande cultura dell'uomo, il suo ottimo lavoro come sindaco di Londra, i libri letti, il suo giornalismo pieno di spirito (anche etilico) e sì, certo, le grandi bevute, le sue storie dentro e soprattutto fuori dal matrimonio, il suo non voler essere perfetto, l'esibizione del difetto, la torta in faccia, le citazioni dei poeti latini, la splendida biografia su Winston Churchill, una dose ad alta gradazione di estro politico e spregiudicatezza, la coltellata data e ricevuta, ah sì, cribbio, la boria inglese dell'Impero che fu e non c'è più, il sogno delle grandi navi che volano al soffio degli alisei, la dissipazione di vita e l'accumulazione d'esperienza del mondo, questo ingaglioffirsi da taverna che il premio Nobel per la letteratura, Elias Canetti, praticava nell'ora del buio a Vienna per conoscere l'umanità e diventare migliore nel peggiorare. Johnson non ci annoierà mai, citerà Orazio e Ovidio, gli scapperà un insulto da taverna, farà una pagliacciata indimenticabile e si smarrirà dietro qualche bellona che lo porterà a spasso per Kensington come un cagnolino, la fine riservata all'impenitente attaccasottane, ma noi preferiamo questi tipi con la polvere da sparo sotto la lingua ai sepolcri imbiancati e agli imbianchini della politica. Che vinca, che governi, che ci mostri lo spirito dell'Inghilterra. Che vinca. Che fallisca. Che ci faccia arrabbiare o gioire, che ci esalti, che ci deluda. Un po' di vita, signore e signori. Ha logorato il governo di Theresa May prima da dentro e poi da fuori, implacabile, spietato. Mentre scorreva il sangue sul patibolo dei Tories, Boris ha tributato a Theresa il saluto che si riserva al fiero combattente. Hai perso, ho vinto, ti applaudo e ora portate via in fretta le spoglie del mio nemico, grazie. Old english style. Lo spietato rituale del potere. È in testa alla gara per la leadership tra i Conservatori, sembra destinato a stravincere, attendiamo il suo arrivo. BoJo a Downing Street sarà il fatto politico più chiassoso dell'anno. E con Donald Trump si aprirà una gara tra scapigliati. Abbiamo il taccuino già squadernato, inchiostro di china rosso cardinale, da tachicardia politica. Per il resto, God Save The Queen (con i Sex Pistols, chiaro).
***
Bene, ora passiamo alla routine europea, il tran tran brussellese è ripreso. Non hanno trovato alcun accordo e confessiamo di non esserne affatto sorpresi.
02
Il fallimento del Consiglio europeo
La trattativa sulle nomine dell'Unione europea è partita male, anzi peggio, i tre Spitzenkandidaten sono stati affondati, il popolare Manfred Weber, il socialista Frans Timmermans e la liberale Margrethe Vestager sono fuori dai giochi. Vi rientreranno? Vedremo, il Consiglio europeo non ha deciso niente, tutto è stato rinviato a un nuovo vertice straordinario convocato per il 30 giugno. Francia e Germania sono in disaccordo su tutto, dunque niente presidente della Commissione Ue e men che meno avere un'idea su chi sarà il successore di Mario Draghi. O meglio, Angela Merkel l'idea ce l'ha e ha la faccia di Jens Weidman, presidente della Bundesbank, ma Emmanuel Macron a sentir citare la cara vecchia "Buba" fa suonare la Marsigliese. Niente da fare.
Il confronto tra l'Italia e gli altri paesi dell'Unione sui conti pubblici e la procedura d'infrazione è anch'esso nel limbo, in attesa di un chiarimento. L'Italia deve dare i numeri, l'Ecofin deve dire la sua, poi tocca ai capi di Stato. Tutta la liturgia è stata rispettatata (contestazione, lettera, etc.) ma il nodo è ovviamente politico. La storia della multa da 9 miliardi è una forzatura che affonderebbe l'Unione facendo cumulare debito al paese che ha più debito. Il punto non è quello, quando Conte parla di "negoziato difficile" dice la verità, perché sul caso italiano devono incastrarsi gli ingranaggi della nuova legislatura europea. Non è una congiuntura degli astri ideale, ma nella complicazione possono generarsi inaspettati vantaggi. Come diceva il Comandante Mao, "grande è la confusione sotto il cielo, dunque la situazione è eccellente". C'è solo un dettaglio: all'orizzonte non si vede alcun comandante Mao e il nostro conducator si chiama Giuseppe Conte. Ma bisogna ricordare che la politica monetaria espansiva annunciata da Mario Draghi ha dato una grande mano all'Italia, ha calmato lo scenario, domato il fox trot di Lady Spread, dato l'aspirina all'interesse ubriaco sul debito sovrano. E poi c'è la realpolitik, la domanda sul taccuino: ma davvero un Consiglio europeo che non riesce neppure a eleggere il presidente della Commissione vuole aprire un capitolo di lacrime e sangue contro un paese fondatore, la terza economia d'Europa? Davvero si vuole rischiare l'avvitamento della crisi istituzionale dell'Unione? Anche qui, regna il clima della sospensione a mezz'aria, l'attesa. Surreale. Conte ha davanti un negoziato che sarà dominato dalla machiavellica Fortuna.
Era l'ultimo summit di Draghi, il Consiglio gli ha tributato una standing ovation. È un grande italiano. E stato bravo ed è stato accompagnato dalla Fortuna del segretario fiorentino. Aiuta gli audaci, più che i prudenti. E Draghi, da vero leader europeo, è stato audace nell'inventare nuovi strumenti di liquidità in una Bce che non ha tutti i ferri della banca centrale classica. Draghi, l'uomo che manovra la catapulta del denaro. E la politica? Quella ufficiale manca, sostituita dal banchiere centrale.
03
Il governo in piedi
Nella partita europea è incastanato il destino del governo. La legislatura giallo-verde (blu) andrà avanti? Tutti se lo chiedono, ma la risposta è nei fatti: la crisi da mesi sembra imminente, ma non arriva mai. Il governo è già cascato. In piedi. Perché? È semplice, non ci sono format alternativi dentro il Parlamento e lo scenario politico là fuori non è così certo, mettere in cassaforte una maggioranza di centrodestra resta un gioco di prestigio. Salvini cerca di ottenere non aprendo la crisi quello che forse (e non è detto) potrebbe ottenere aprendo la crisi e andando a elezioni e poi formando un governo di nuovo conio politico. Tempo totale impiegato: almeno sei mesi, forse di più. Il calendario è tiranno, in mezzo c'è la legge di Bilancio e questo caotico negoziato con l'Unione sulla rumba dei conti. Tanto vale provarci fino all'ultimo con quello che c'è. Cosa vuole Salvini? La riforma fiscale, è il passaggio successivo del suo piano, lo scopo è duplice:
1. serve per non andare al voto;
2. serve per andare al voto.
Stamattina Salvini commenta: "L'Italia è contributore netto dell'Unione europea, quindi è inutile che vengano a farci la morale. Agiremo con buonsenso: ridurremo le tasse a tante famiglie e imprese, spingendo la crescita economica che farà abbassare il debito".
Il leader della Lega resta nella posizione win win, ma solo se questo stato di tensione trova poi il suo esito finale, cioè la sua premiership. Non può durare all'infinito, non può durare molti mesi. Finirebbe per logorare la Lega. Trovare il tempo giusto per fare la mossa giusta è l'arte del gioco degli scacchi. E della politica.
04
Il potere del Quirinale
L'unico dato politico certo è quello del ruolo e del Presidente della Repubblica. I formalisti direbbero che la sua azione politica va oltre il dettato della Costituzione, ma siamo di fronte alla scoperta dell'acqua calda. Le funzioni del Presidente della Repubblica si sono ampliate da decenni, di fatto è ormai un elemento che co-governa e solo l'ipocrisia degli italiani non prende atto di questa trasformazione e la rende stabile e virtuosa - senza opacità - nella Costituzione con una riforma presidenzialista. Perché è chiaro che siamo in una sorta di presidenzialismo non dichiarato (e per questo spesso equivoco) da molte legislature. Oggi Repubblica titola in prima pagina: "Sulle spalle di un uomo solo". Titolo iperbolico, che non corrisponde alla realtà (e che non fa un gran favore a Mattarella e alla sua delicata e importante missione in questo momento), ma che ha un rumore di fondo: Mattarella svolge un ruolo ampio, parallelo, ha una linea politica sua che non corrisponde a quella del governo e del Parlamento, ha una scadenza asimmetrica rispetto al Parlamento e questo serve appunto a riequilibrare, limare, sopire, attutire. Fa sorridere che i puristi della Costituzione salutino con tripudio questo ruolo ampio dell'uomo solo (e pure al comando). È un segno dei tempi.
Nella storia il Quirinale finisce sempre per essere - per un breve spazio di tempo - l'elemento che colma un vuoto politico. Oggi quel vuoto è quello di un'incompiuta, una leadership piena che non è stata ancora espressa dal partito che ha più voti, la Lega. La premiership di Salvini è il tema irrisolto della legislatura e la vittoria leghista alle elezioni europee ha accelerato il processo di scomposizione e ricomposizione del quadro politico. Nell'attesa che l'agenda maturi (ancora una volta, il fattore tempo è decisivo), Sergio Mattarella svolge una funzione di "docenza piena" e di "supplenza" in alcuni settori chiave della vita pubblica del paese: mantiene i rapporti con i capi di Stato delle principali potenze, esercita un ruolo di collegamento dove l'attuale governo (e anche quelli precedenti) non arriva per contraddizione e poca visione, sorveglia il sistema della Difesa e dell'Alleanza Atlantica, dialoga con le istituzioni economiche, Bankitalia e Banca centrale europea, ha un ruolo attivo nella legislazione, è il presidente del Csm e quindi guida l'organo di autogoverno della magistratura. E qui il problema è enorme, l'emergenza.
05
Mattarella al Csm: "Quadro sconcertante, si volta pagina"
Il discorso del Presidente Mattarella al plenum straordinario del Consiglio superiore della magistratura. Una sferzata e l'imperativo di "voltare pagina" nel segno della "assoluta trasparenza" dopo il caso Palamara
Pubblichiamo l'intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al plenum straordinario del Consiglio superiore della magistratura. Quello del Capo dello Stato è un discorso molto importante, un passaggio chiave per cominciare a risolvere la crisi di credibilità che ha colpito un organo di rilevanza costituzionale come il Csm. Buona lettura.
di Sergio Mattarella
Rivolgo a tutti un saluto cordiale, particolarmente ai due nuovi consiglieri, cui auguro buon lavoro all’interno del Consiglio nell’interesse della Repubblica. Il saluto e gli auguri sono accompagnati da grande preoccupazione. Quel che è emerso, nel corso di un’inchiesta giudiziaria, ha disvelato un quadro sconcertante e inaccettabile. Continua a leggere su List l'intervento del Presidente della Repubblica.
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Il quadro interno lo abbiamo visto. Là fuori cosa stanno apparecchiando? Una guerra, ma non troppo. Andiamo nello Stretto di Hormuz.
06
L'Iran: se l'America spara, noi appiccheremo il fuoco
L'Iran ha avvisato gli Stati Uniti: "Sparare un proiettile contro l'Iran appiccherà il fuoco agli interessi dell'America e dei suoi alleati", ha detto con visibile moderazione e tatto diplomatico il generale Abolfazl Shekarchi, portavoce dello Stato maggiore delle forze armate della Repubblica islamica. "Se il nemico, in particolare l'America e i suoi alleati nella regione, fa l'errore militare di dare fuoco alle polveri su cui giacciono gli interessi americani, la regione andrà a fuoco". Credibile? Per ora a sparare sono stati solo gli iraniani e l'hanno fatto commettendo due grossi errori: si sono fatti beccare con le mani nella marmellata pirica quando un motoscafo veloce dei Pasdaran è stato filmato mentre prelevava una "mina limpet" dallo scafo di una petroliera; non contenti di aver lasciato le loro impronte digitali nel Golfo dell'Oman, gli iraniani si sono dati da fare in cielo e hanno abbattuto un drone nello spazio aereo internazionale del Golfo. Due bang sono troppi, ma Trump ha mostrato di possedere, quando vuole, parecchio sangue freddo. Non ha risposto al fuoco, ha fermato un attacco (tre strike coordinati), sta cercando di far ripartire la diplomazia. E l'Iran che fa? Ci sono le dichiarazioni bellicose che servono agli iraniani anche sul piano interno, poi c'è la realpolitik. E le feluche sono in pieno movimento. È la solita vecchia storia dei falchi e delle colombe. Sono ovunque, a Teheran e a Washington.
Angela Merkel aveva affidato la sua missione di pace in Iran al ministro degli Esteri, Heiko Maas, ne è venuto fuori un disastro da parvenu della diplomazia. La cancelliera oggi dice che a Berlino ci riproveranno durante il G20: "Anche noi possiamo contribuire a rendere possibile una soluzione politica e diplomatica. Certamente le possibilità della Germania non sono infinite, ddeve esserci una soluzione politica. Non ho solo una speranza in tal senso, ma anche la disponibilità e la volontà di lavorarci". Ottimo, ma non si affidi ancora una volta a Maas.
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Andiamo in profondità sul tema. Recap della storia e scenario.
07
Quanti moriranno? "150, signore". Fermate tutto
Venti di guerra nel Golfo. Trump conferma via Twitter di aver fermato all'ultimo momento tre strike contro l'Iran: "Non era un'operazione proporzionata. Non abbiamo fretta". L'abbattimento del drone americano nello spazio aereo internazionale. Notizie, scenario, mappe
"Chiesi quante persone sarebbero morte e mi è stato risposto da un generale: 150, signore. Dieci minuti prima dell'inizio dei raid, li ho fermati". Donald Trump con un tweet conferma che il Pentagono aveva preparato tre strike sull'Iran, ma ha ritenuto l'azione "non proporzionata" rispetto all'abbattimento di un drone e ha fermato l'attacco. Continua a leggere l'articolo su List.
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Siamo nel campo da gioco della Grande Persia. Trump ha mostrato il carattere freddo che serve in questa partita. Con l'Iran le incognite sono tante, è un grande paese, una potenza regionale che ha l'arsenale - diplomatico e militare - della comunità sciita nel mondo. L'Iran è un puzzle. Quasi un anno fa, il 23 luglio del 2018, abbiamo provato a disegnare questo scenario. Il tempo non lo ha corroso, ci sembra più che mai valido.
08
Trump e il pericolo dei giochi persiani
Donald Trump ha deciso di usare la stessa tattica del caso Kim jong-un con l'Iran. Ma quello che funziona nella penisola coreana potrebbe non andar bene con la Persia. Siamo lontani dai tempi di Dario il Grande, ma l'Iran è un soggetto da non prendere sotto gamba, gli americani hanno già avuto un'esperienza in tal senso e la piccola capacità di fuoco strategico iraniano (missili, aviazione, marina) non è l'unica cosa di cui bisogna tener conto perché Teheran ha una struttura trans-nazionale capace di creare guai in tutto il Medio Oriente e non solo.
La potenza americana è indiscutibile, l'abile capacità di tessere trame dell'Iran è altrettanto nota. Trump ha fatto un patto con l'Arabia Saudita, il nemico storico dell'Iran con cui è da tempo in guerra in Yemen (senza risolverla, tra l'altro) contro le milizie degli Houti, a Helsinki ha chiesto a Putin di contenere l'Iran, ma Mosca di solito media tra i conflitti e difficilmente può garantire che la repubblica islamica stia a guardare in caso di escalation della crisi con gli Stati Uniti. Trump ha usato la sua strategia della twitter diplomacy (poco diplomacy) e chiaramente ricorda quanto ha fatto con Kim in Corea del Nord, ma in quel quadro strategico il king maker è la Cina e in Medio Oriente siamo in una situazione in cui lo scettro è degli iraniani e i sauditi prima di giocare un ruolo più offensivo ci penseranno giorni e notti.
Nessuno vuole la guerra, ma le parole in queste situazioni hanno un peso e a volte innescano le conseguenze inattese. Il presidente iraniano Rouhani l'ha messa giù pesante riferendosi alla posizione della Casa Bianca: "L'America dovrebbe sapere che la pace con l'Iran è la madre di tutta la pace e la guerra con l'Iran è la madre di tutte le guerre". Sono parole arroventate, se le pronuncia Rouhani significa che sul piano interno egli ha bisogno di rafforzarsi, di rassicurare le frange politiche più fondamentaliste. Bisogna prestare la massima attenzione a quello che dice il presidente Rouhani, bisogna interpretare bene il Farsi in tutte le sue sfumature e significati e ricordarsi che un antico impero parte sempre dalle radici, dalla lingua, ecco la diffusione delle lingue iraniche:
L'espansione iraniana parte dalla lingua e dalla religione. Poi c'è il campo di battaglia. In questi anni di guerra in Siria gli iraniani hanno cooperato sul campo con i russi, controllano l'Iraq, forniscono supporto logistico ai ribelli in Yemen, hanno il telecomando di Hezbollah, possono fermare il passaggio del traffico commerciale nello stretto di Hormuz che divide la penisola arabica dalle coste iraniane, il braccio di mare dove passa un quinto della produzione mondiale di petrolio.
Il passaggio dello Stretto di Hormuz (Foto Nasa)Con l'Iran un candelotto di dinamite diventa un missile da crociera. Tutto questo a Washington lo sanno, ma la storia recente insegna che oltre a non avere più buoni cremlinologi a Washington sono mancati (speriamo abbiano colmato la lacuna) analisti capaci di leggere i fatti del Medio Oriente. Il dato culturale viene prima della guerra, conoscere l'avversario è fondamentale. La sottovalutazione del Vietnam cominciò non solo dalle mappe della giungla, ma dalle carte socio-politiche. Lo stesso può dirsi dell'Iraq dove gli americani immaginarono di esseri accolti a braccia aperte e dopo aver condotto una perfetta guerra sul piano militare ne venne fuori il disastro del dopo-guerra, la non consapevolezza dello scenario tribale. Errore fatto prima in Afghanistan e ripetuto ancora con una proxy war, una guerra conto terzi e un intervento aereo disastroso in Libia. Insomma, a Washington da tempo sul piano politico-militare non ne azzeccano una. E ora c'è questo dossier che emette radiazioni, l'Iran. Con Pyongyang è andata bene, si saranno detti, perché non provarci anche con Teheran?
Ma certo le parole di Rouhani non possono esser lasciate cadere come se nulla fosse accaduto e Trump risponde come fa Trump, non va certo per il sottile. Il Presidente americano ha sparato con la Francia e il Regno Unito qualche centinaio di missili in Siria, il precedente c'è e pensa che questo sia sufficiente a fare di Teheran un docile avversario. Rischia di essere una grande illusione, ma la vita politica è fatta di abbagli che poi diventano lampi di guerra. Così ecco Trump twittare in maiuscolo un avvertimento al presidente iraniano Rouhani:
Ecco Mike Pompeo, Segretario di Stato, fare una rivelazione hard-rock: "La guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha un fondo speculativo segreto personale da 95 miliardi di dollari non tassato e utilizzato dalle Guardie islamiche rivoluzionarie. Il livello di corruzione e ricchezza tra i leader del regime dimostra che l'Iran é gestito da qualcosa che somiglia alla mafia più che a un governo". Duro, forse troppo per tenere aperta una porta diplomatica, quello che serve invece per chiuderla. E infatti a Pompeo risponde subito da Teheran Bahram Ghasemi, portavoce del ministero degli Esteri: "Le parole del Segretario di Stato americano Mike Pompeo dimostrano l'incapacità senza limiti degli Stati Uniti, che non sono riusciti a raggiungere il loro obiettivo dopo essersi ritirati in modo unilaterale e illegale dall'accordo sul nucleare".
Naturalmente siamo solo all'inizio di una partita a scacchi letale, forse radioattiva, in ogni caso pericolosa. Gli Stati Uniti sembrano voler andare dritti al punto, cioè fiaccare il regime iraniano - questo è l'obiettivo politico - e infatti John Bolton, il Consigliere per la sicurezza nazionale, spara un altro bengala a beneficio degli osservatori iraniani: "Il presidente Trump mi ha detto che se l'Iran farà qualcosa di negativo pagherà un prezzo che solo pochi Paesi hanno pagato finora". Se Bolton parla, questo significa che siamo già in una fase di show of force, entrambe le parti mostrano i muscoli, la sparano grossa. E tra quelli che sanno come si conduce questo gioco del cerino c'è il ministro della Giustizia iraniana, il sulfureo Sadegh Amoli Larijani che a sua volta mostra la torcia, la miccia e il cannone: "Ogni mossa illogica e poco saggia degli Usa porterà a una risposta indimenticabile dell'Iran che rimarrà nella storia. Le affermazione di Trump sono quelle di una persona incapace e stupida come lui, ma deve sapere che nella storia tutti i Faraoni hanno avuto questo illogico orgoglio, aspettandosi di essere idolatrati da tutti". E siamo così dentro il racconto, la retorica, la mitologia della Mesopotamia, con i Faraoni, i carri, gli arcieri e le aquile che volano in cielo per scrutare il nemico.
A un osservatore ingenuo tutto questo può apparire come una pirotecnica ma innocua rappresentazione, in realtà siamo giunti a un bivio e in quell'incrocio a raso dove passa a tutta velocità il treno della storia c'è l'Europa che ha continuato a supportare l'accordo sul nucleare iraniano, ma nello stesso tempo si è separata dagli Stati Uniti su un dossier delicatissimo per Washington.
Mentre Trump twittava e gli iraniani alzavano le insegne dei missili, a Gerusalemme si incontravano il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov - la volpe della diplomazia mondiale - e il primo ministro israeliano Netanyahu. Incontro che avviene due settimane dopo quello avvenuto a Mosca tra lo stesso Netanyahu e Vladimir Putin. I due hanno discusso di Siria e Iran. Della presenza delle truppe di Teheran, dell'azione di Israele per evitare la permanenza di quelle truppe, ma la Russia ha avvisato tutti: è un'illusione pensare a un ritiro delle milizie sciite iraniane dalla Siria dalla quale continuano a piovere oggetti sul territorio israeliano volanti di tutti i tipi, razzi e droni che vengono abbattuti dalle batterie dei missili Patriot. Siamo di fronte a un puzzle difficilissimo da ricomporre, l'area medio-orientale fluttua in un mare forza 7 e tutti sono armati fino ai denti.
***
Scrivevamo questo, un anno fa. E come vedete la complessità del quadro è confermata, lo stop and go è un fatto sotto i nostri occhi. All'escalation nel confronto sul piano delle parole, alle azioni di sabotaggio, alle mine che sfasciano lo scafo delle petroliere, al colpo improvviso di cannone che abbatte un drone, si oppone la prudenza al momento di premere il grilletto quando il bersaglio non è più solo la macchina militare ma... l'uomo. La spada della Grande Persia, la Bibbia, la forca e la Colt dell'America. La giornata è lunga, la politica (per fortuna) sonnecchia. Tra poco ci occuperemo di... Napoleone. A più tardi.
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Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.