10 Ottobre
Lo sfascio
La stragrande maggioranza degli italiani è vaccinata, usa il Green Pass e appoggia il governo Draghi. Ma i No Vax in piazza a Roma, l'assalto di Forza Nuova alla Cgil, la violenza contro la polizia mostrano una "bolla" fino a ieri sottovalutata. L'impatto su Lega e Fratelli d'Italia, la corsa al Campidoglio, i partiti al bivio tra responsabilità e populismo
Che succede? Guardate la foto che apre List. È Piazza del Popolo ieri gremita durante la manifestazione contro il Green Pass. L'uomo sul palco che arringa la folla è Giuliano Castellino, esponente dell'estrema destra poi arrestato dalla polizia per i disordini. Ieri sera a Roma è bastata una mezza giornata di follia per mostrare quanto il mondo post-coronavirus sia malato e il nostro paese in una situazione dove il disordine è questione di una miccia che s'accende a sorpresa ma non troppo.
Migliaia di persone sono scese in piazza a Roma e Milano per manifestare contro il Green Pass urlando la parola "libertà". Che c'è di strano? si chiedono i cultori del dubbio astratto. C'è che quella parola, "libertà", è usata da una minoranza (perché l'Italia è vaccinata, se ne facciano una ragione) e abusata nella maniera più sbagliata possibile, perché il Green Pass è un certificato associato al vaccino, cioè allo strumento che ha salvato milioni di vite in tutto il mondo, ha permesso di riaprire le attività economiche, tornare a vivere, rimettere in carreggiata l'Italia che - con i lockdown generali, senza tracciamento e senza un piano di immunizzazione - stava scivolando in uno spaventoso default sanitario, economico e morale. Tutto dimenticato. Tutti smemorati.
Questo è il punto angolare, il buco nero in cui cascano coloro che non (ri)conoscono le differenze tra ieri, oggi e domani. La "libertà" che invocano è quella che si conquista ogni giorno in un contesto reale e non immaginario, fatto dal magma di passato e presente, che va plasmato guardando al futuro. La foto che apre List sarebbe l'immagine dell'Italia? Piazza del Popolo piena di No Vax è l'istantanea del paese? No. È una bolla (anche dell'informazione), la realtà è ben altra, ma questo è un fenomeno che non va preso...
Che succede? Guardate la foto che apre List. È Piazza del Popolo ieri gremita durante la manifestazione contro il Green Pass. L'uomo sul palco che arringa la folla è Giuliano Castellino, esponente dell'estrema destra poi arrestato dalla polizia per i disordini. Ieri sera a Roma è bastata una mezza giornata di follia per mostrare quanto il mondo post-coronavirus sia malato e il nostro paese in una situazione dove il disordine è questione di una miccia che s'accende a sorpresa ma non troppo.
Migliaia di persone sono scese in piazza a Roma e Milano per manifestare contro il Green Pass urlando la parola "libertà". Che c'è di strano? si chiedono i cultori del dubbio astratto. C'è che quella parola, "libertà", è usata da una minoranza (perché l'Italia è vaccinata, se ne facciano una ragione) e abusata nella maniera più sbagliata possibile, perché il Green Pass è un certificato associato al vaccino, cioè allo strumento che ha salvato milioni di vite in tutto il mondo, ha permesso di riaprire le attività economiche, tornare a vivere, rimettere in carreggiata l'Italia che - con i lockdown generali, senza tracciamento e senza un piano di immunizzazione - stava scivolando in uno spaventoso default sanitario, economico e morale. Tutto dimenticato. Tutti smemorati.
Questo è il punto angolare, il buco nero in cui cascano coloro che non (ri)conoscono le differenze tra ieri, oggi e domani. La "libertà" che invocano è quella che si conquista ogni giorno in un contesto reale e non immaginario, fatto dal magma di passato e presente, che va plasmato guardando al futuro. La foto che apre List sarebbe l'immagine dell'Italia? Piazza del Popolo piena di No Vax è l'istantanea del paese? No. È una bolla (anche dell'informazione), la realtà è ben altra, ma questo è un fenomeno che non va preso sottogamba perché mette in luce qualcos'altro, un'inquietudine di fondo che sfocia in violenza. Cosa bolle in pentola? Essendo autoreferenziali le istituzioni spesso non vedono cosa accade sotto i loro occhi. Non era la prima volta che questi gruppi si riunivano, mancava solo il colpo di cannone. È arrivato.
Dunque, torna la domanda sul taccuino: che succede?
Succede che migliaia di persone hanno tentato di assaltare le istituzioni, hanno occupato la sede della Cgil e assediato nella notte il pronto soccorso dell'ospedale Policlinico Umberto I per "liberare" un manifestante. Succede a Roma, Capitale d'Italia, nel 2021.
Succede che nei disordini nella Capitale sono stati feriti 38 agenti di polizia, arrestate 12 persone (tra loro, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, leader di Forza Nuova) e identificati 600 manifestanti. Tra loro, neofascisti, rivoluzionari da tre soldi, criminali, sbandati e persone che confondono la libertà con l'anarchia.
Succede che al ministero dell'Interno si sono fatti trovare impreparati (uno dei capi della rivolta era perfino colpito da Daspo e circolava indisturbato) dalla manifestazione "non autorizzata" e va data - in Parlamento, non sui giornali o con una dichiarazione ai telegiornali - più di qualche spiegazione generica sulla gestione del Viminale.
Succede che sulla strada della destra italiana si sono materializzati tutti i gravi errori di posizionamento politico nei confronti dei vari movimenti No Vax-No Pass-No Mask. A forza di parlare di "libertà" a sproposito, Salvini e Meloni ora si ritrovano all'angolo.
Succede che non si va caccia di minoranze rumorose per mantenere gli zerovirgola che poi distruggono la credibilità e il profilo di forze politiche che aspirano a governare. Con questa linea, finiranno per restare all'opposizione.
Succede che siamo in Italia negli anni Venti del 2000 e non negli anni Venti dei primi del Novecento. E qualcuno ha le lancette dell'orologio che vanno indietro.
Succede quello che scriviamo da tempo: quando ti mostri debole con la fiera, alla fine quella pensa di poterti azzannare. E lo fa. Così, dopo varie "manifestazioni" in cui si è "lasciato correre" (e invece si doveva intervenire, perché si vedeva chiaro l'istinto violento della massa, leggere Elias Canetti, "Massa e Potere"), ieri a Roma è arrivata la prova: i disordini, l'assalto alla polizia, l'incursione nella sede della Cgil, un ospedale devastato. What else? Non un caffè, le manette.
Succede che il governo deve spiegare meglio - senza supponenza - le ottime ragioni della vaccinazione, del Green Pass e di tutti i provvedimenti. La maggior parte di chi non si vaccina non è bene informato, va aiutato a uscire dalla "bolla". Bisogna ricordare dove eravamo (nei guai), come eravamo (in uno stato di crisi profonda), come siamo e saremo (più liberi e con nuove opportunità). Non basta il premier che ogni tanto va in tv, serve una campagna di (in)formazione e una risposta fermissima contro i violenti.
Succede che a guidare il blitz alla sede della Cgil era un gruppo di estrema destra i cui esponenti sono noti. Forza Nuova è un movimento neo-fascista e come tale va trattato dallo Stato. Se è un pericolo per l'ordinamento democratico - e lo deve decidere la magistratura chiamata ad applicare la legge - va sciolto.
Succede che l'assalto alla Cgil è un episodio grave (nelle immagini si vede un delinquente cercare di tirare giù la telecamera, operazione da criminale matricolato che cerca di cancellare le prove dell'assalto) e inquietante perché dice che c'era un disegno preciso.
Succede che bisogna vigilare nelle imprese, nelle fabbriche. Il terrorismo dei gruppi rivoluzionari che assaltarono la democrazia in Italia negli anni Settanta cominciò a colpire sui luoghi di lavoro.
Un momento degli scontri ieri di fronte a Palazzo Chigi (Foto Ansa).Succede che l'antisemitismo è un fenomeno in aumento (a destra e a sinistra) e siamo ancora una volta in presenza del primo segnale di un male profondo che sta corrodendo l'Occidente.
Succede che il candidato del Centrodestra al Comune di Roma, Enrico Michetti, scrive il 19 febbraio del 2020 sul sito di Radio Radio: "Ogni anno si girano e si finanziano 40 film sulla Shoah, viaggi della memoria, iniziative culturali di ogni genere nel ricordo di quell’orrenda persecuzione. E sin qui nulla quaestio, ci mancherebbe. Ma mi chiedo perché la stessa pietà e la stessa considerazione non viene rivolta ai morti ammazzati nelle foibe, nei campi profughi, negli eccidi di massa che ancora insanguinano il pianeta. Forse perché non possedevano banche e non appartenevano a lobby capaci di decidere i destini del pianeta". Che cosa è questo? Tutti i luoghi dell'antisemitismo in poche righe di abbagliante ignoranza.
Succede così che Michetti sia sommerso dal suo inchiostro tribunizio e debba scusarsi: "La Shoah è stata unica nella sua disumanità contro uomini e donne che non avevano nessuna colpa, il punto più basso della storia. Ci vuole la massima vigilanza e unità di tutti contro ogni forma di antisemitismo affinché quello che è accaduto non si ripeta mai più, nemmeno sotto altre vesti. Ricordare altre tragedie della storia non aggiunge o toglie nulla all'Olocausto che rappresenta un unicum che ci deve aiutare a riflettere ed agire contro ogni forma di razzismo e discriminazione. Bisogna puntare sull'educazione alla memoria". Troppo tardi, perché Michetti scrive le sue farneticazioni nel 2020, ieri.
Succede che Giorgia Meloni debba scaricarlo e tenerselo sulle spalle, il Michetti: "Sicuramente sono frasi molto infelici. Ha fatto benissimo Enrico Michetti a chiarire immediatamente la sua posizione e ribadire la sua lontananza da ogni forma di antisemitismo, la sua totale solidarietà a Israele. Mi pare che abbia usato parole abbastanza chiare. Certo su questi temi le parole non sono mai troppe e credo che valga la pena di insistere da parte di Enrico Michetti, che conosco decisamente non per essere una persona antisemita". Certamente non è una figura adeguata per fare il sindaco di Roma. E lo ha scelto lei, Meloni. Il cronista si chiede chi abbia studiato (lo hanno esaminato?) il dossier di questa figura prima di candidarlo alla guida della Capitale.
Succede che Michetti va alla sede della Cgil e porta la sua solidarietà al segretario Maurizio Landini.
Succede che la corsa di Michetti al Campidoglio è in testacoda e rimettere questo candidato in pista in una settimana è impresa quasi impossibile.
Problema Capitale. Giorgia Meloni, fondatrice e leader di Fratelli d'Italia (Foto Ansa).Succede che Meloni vola a Madrid per presenziare a una manifestazione di Vox e dopo tutto quello che è successo riesce dire una cosa sbagliata: "Sicuramente, è violenza e squadrismo. Poi la matrice di questa manifestazione di ieri non la conosco. Sarà fascista, non sarà fascista... non è quello il punto. Il punto è che è violenza, è squadrismo, e questa roba va combattuta. Sempre".
Succede che il Pd coglie la palla al balzo: "Se Giorgia Meloni non sa riconoscere la matrice della violenza di ieri, se non sa chi siano gli esponenti di Forza Nuova arrestati per quegli atti di violenza, glielo spieghiamo noi: sono i capi di una organizzazione notoriamente e orgogliosamente fascista. Glielo spiegheremo anche in Parlamento: ci aspettiamo che lo comprenda così bene da sostenere la nostra proposta di sciogliere l'organizzazione fascista Forza Nuova".
Falsa partenza. Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle (Foto Ansa).Succede che Giuseppe Conte va all'assemblea nazionale della Cgil e dice: "Invito Salvini e Meloni a tener conto che, chi ha responsabilità istituzionali, non debba in alcun modo alimentare ambiguità e incertezze e quindi a dare spazio a pulsioni antiscientifiche". Applausi. Lo dice Conte, leader di un partito che è arrivato in Parlamento anche lisciando il pelo ai No Vax e delirando di scie chimiche.
Succede che la parola "fascismo" andrebbe usata con più cautela - per ragioni storiche e filosofiche, oltre che politiche - perché il suo abuso (ogni fatto contrario è liquidato dal benpensante a corto di argomenti come "fascismo") è il tentativo di bollare come "fascismo" ogni idea che non sia nel perimetro del conformismo, con il risultato di aumentare tra chi non è nel "recinto" la tentazione di "passare al bosco", all'opposizione clandestina (leggere il "Trattato del ribelle" di Ernst Jünger). Rispondere alla violenza fascista con il totalitarismo non è la soluzione, è l'altra faccia del problema.
Succede che la schiacciante maggioranza degli italiani è lontana anni luce da questo mondo dispotico e distopico, che siamo oltre l'80% di immunizzati, che bisogna continuare la vaccinazione, riaprire il paese e dare una mano a chi la parola "libertà" la difende ogni giorno con l'impresa, il lavoro, l'educazione dei piccoli italiani di domani.
Succede che senza la premiership di Draghi saremmo in una condizione spaventosa, ma nello stesso tempo questa "sospensione" del normale gioco democratico, questa esperienza da stato d'eccezione, è un problema che bisogna superare perché una legislatura morta in partenza deve trovare la sua soluzione naturale, il voto. Draghi non ha eredi, ma la sua eredità esiste, è in via di formazione e non può essere quella di un sistema dove l'economia funziona, i mercati sono soddisfatti, ma le istituzioni sono allo sbando. Chiusa l'era Draghi, rischiamo di tornare alla casella di partenza. Servono le riforme. E questo, per ora, non succede.
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danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.