1 Settembre

Lo specchio di uno straordinario insuccesso

Il discorso di Joe Biden dopo il ritiro dall'Afghanistan. Un Presidente isolazionista che di fronte al massacro di Kabul continua a cercare il capro espiatorio (Trump), difende il suo piano disastroso, dice che lo scenario era inevitabile, che è finita l'era del "nation building" e dei "boots on the ground". Cancellati vent'anni di politica estera. L'Europa ha un problema: chi andrà in battaglia domani?

"Uno straordinario successo". Così Joe Biden ha definito il ritiro dall'Afghanistan. I politici mentono spesso, non è una sorpresa, giocano con le parole di fronte a masse ignoranti, l'Occidente è avvolto in una crisi esistenziale e la democrazia è ridotta al punto che vale la dottrina del vince il peggiore. Il problema è che Biden era stato presentato come "il migliore" e in soli sette mesi ha rovinato la sua presidenza. E lo ha fatto per incompetenza e arroganza. Lo "straordinario successo" che ieri sera egli ha difeso è un disastro strategico gigantesco e il suo discorso è surreale. Un Presidente che dice che la debacle, il massacro di Kabul era inevitabile. Un leader che cerca di scaricare su altri gli errori che ha consumato. É la certificazione di una nazione in stato senile, una potenza smarrita, in declino, con una leadership inesistente e pericolosa per l'America e l'Occidente, perché intrisa di debolezza, pronta alla bandiera bianca, isolazionista  al punto da manipolare la verità e negare la responsabilità. Joe Biden è riflesso allo specchio, il suo è uno straordinario insuccesso.

Sta bussando alla porta la realtà. Perfino chi lo ha sostenuto contro Trump durante la campagna presidenziale ieri ha definito il discorso di Biden "disgustoso". Questa parola ha usato Meghan McCain, figlia del fu eroe di guerra e senatore John McCain, che ha anche aggiunto: "Biden per me è irriconoscibile". Per noi è riconoscibilissimo, bastava dare un'occhiata alla sua biografia. 

Alla fine, quello che hai sostenuto e accolto si rivela The Snake, il serpente della canzone di Al Wilson: 

Take me in, oh, tender woman (yes, come on in)
Take me in, for heaven's sake (yes, come on in)
Take me in, tender woman,  sighed the snake

Mai farsi accecare dall'odio per una persona, si finisce per credere che il suo...


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