22 Ottobre
L'Operazione Prima Donna
Giorgia Meloni ha presentato il nuovo governo. Il giuramento al Quirinale, il confronto con Sergio Mattarella, il 'metodo Draghi' e come si è arrivati alla scelta della squadra della prima donna presidente del Consiglio. I ministri chiave dell'esecutivo, una visione dell'Occidente, l'interesse nazionale e l'Europa. Ragioni del presente e appunti per il domani
Come si fa un governo? Come hanno fatto Giorgia Meloni e il Presidente Sergio Mattarella, con pazienza, attenzione per la Costituzione e savoir faire istituzionale, rispetto del risultato del voto. Alla coppia bisogna aggiungere Mario Draghi, il premier è il motore di una transizione ordinata da un governo di unità nazionale (nato nell’emergenza pandemica) a un governo politico scaturito dalle scelte degli elettori (che nasce nell’emergenza della guerra), un esempio virtuoso (non a caso il primo atto di Meloni subito dopo aver accettato l’incarico è stato quello di fare una telefonata a Draghi, “prima di incontrare i presidenti di Camera e Senato”), una bella pagina della nostra politica, parte di un ‘cambio di stagione’ di cui Giorgia Meloni è il simbolo, un momento storico: la prima donna presidente del Consiglio nella storia d’Italia.
Giorgia Meloni incontra il Presidente Sergio Mattarella al Quirinale per le consultazioni (Foto Ansa).Procedura costituzionale? Sabato alle 10 al Quirinale ci sarà il giuramento dei ministri, domenica alle 10.30 a Palazzo Chigi ci sarà la cerimonia della campanella (e non sarà come quella tra Matteo Renzi e Enrico Letta, esponenti dello stesso partito che in quell’occasione a Palazzo Chigi non si guardarono neppure in faccia), lo scambio simbolico di consegne tra Meloni e Draghi. Sempre domenica alle 12 ci sarà la prima riunione del Consiglio dei ministri, una novità, segno che Meloni vuole accendere subito il motore della macchina del governo. All’inizio della prossima settimana ci sarà il voto di fiducia. Seguiranno poi le nomine dei viceministri e sottosegretari, la nave è partita.
Tutti questi passaggi hanno una grande importanza sul piano costituzionale. Come spiega il professor Francesco Clementi (con il quale il titolare, insieme a Marcello Sorgi, ha condiviso le dirette del Tg1 in questi ultimi giorni) la nostra Carta non prevede ‘vuoti di potere’...
Come si fa un governo? Come hanno fatto Giorgia Meloni e il Presidente Sergio Mattarella, con pazienza, attenzione per la Costituzione e savoir faire istituzionale, rispetto del risultato del voto. Alla coppia bisogna aggiungere Mario Draghi, il premier è il motore di una transizione ordinata da un governo di unità nazionale (nato nell’emergenza pandemica) a un governo politico scaturito dalle scelte degli elettori (che nasce nell’emergenza della guerra), un esempio virtuoso (non a caso il primo atto di Meloni subito dopo aver accettato l’incarico è stato quello di fare una telefonata a Draghi, “prima di incontrare i presidenti di Camera e Senato”), una bella pagina della nostra politica, parte di un ‘cambio di stagione’ di cui Giorgia Meloni è il simbolo, un momento storico: la prima donna presidente del Consiglio nella storia d’Italia.
Giorgia Meloni incontra il Presidente Sergio Mattarella al Quirinale per le consultazioni (Foto Ansa).Procedura costituzionale? Sabato alle 10 al Quirinale ci sarà il giuramento dei ministri, domenica alle 10.30 a Palazzo Chigi ci sarà la cerimonia della campanella (e non sarà come quella tra Matteo Renzi e Enrico Letta, esponenti dello stesso partito che in quell’occasione a Palazzo Chigi non si guardarono neppure in faccia), lo scambio simbolico di consegne tra Meloni e Draghi. Sempre domenica alle 12 ci sarà la prima riunione del Consiglio dei ministri, una novità, segno che Meloni vuole accendere subito il motore della macchina del governo. All’inizio della prossima settimana ci sarà il voto di fiducia. Seguiranno poi le nomine dei viceministri e sottosegretari, la nave è partita.
Tutti questi passaggi hanno una grande importanza sul piano costituzionale. Come spiega il professor Francesco Clementi (con il quale il titolare, insieme a Marcello Sorgi, ha condiviso le dirette del Tg1 in questi ultimi giorni) la nostra Carta non prevede ‘vuoti di potere’ nel passaggio tra un governo e l’altro. "In questo momento - osserva Clementi - abbiamo un presidente del Consiglio nominato dal presidente della Repubblica, ma questa nomina deve essere perfezionata, come prevede l'articolo 93 della Costituzione, con il giuramento, che deve avvenire prima di assumere le funzioni". Dopo il giuramento, ai sensi della legge 400/1988 che disciplina l'attività di Governo e l'ordinamento della presidenza del Consiglio dei ministri, "il decreto di nomina del presidente del Consiglio entrante - spiega Clementi - viene firmato contestualmente al decreto di accettazione delle dimissioni del presidente del Consiglio uscente. Entrambi i decreti vengono firmati dal presidente della Repubblica e controfirmati dal presidente del Consiglio entrante, in questo caso Giorgia Meloni, che se ne assume la responsabilità”. Infine, "entro 10 giorni, come prevede l'articolo 94 della Costituzione, il nuovo presidente del Consiglio deve recarsi a entrambe le Camere per avere la fiducia".
Radiografia dell’esecutivo? Vediamo un po’ di numeri e curiosità.
Il governo sarà composto da 26 membri, la Presidente del Consiglio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e 24 ministri, di cui due (Matteo Salvini e Antonio Tajani) con anche il ruolo (simbolico) di vicepresidente del Consiglio.
Giorgia Meloni giurerà da presidente del Consiglio 27 giorni dopo le elezioni, quattro settimane (meno un giorno) dopo il voto dello scorso 25 settembre. L'esecutivo Meloni è con quello di Romano Prodi al secondo posto della classifica di velocità nella formazione del governo; al primo c’è Silvio Berlusconi che nel 2008 arrivò a Palazzo Chigi 24 giorni dopo le elezioni.
L’età media dei membri del governo - secondo i dati elaborati da YouTrend - è di 60 anni, Giorgia Meloni è la più giovane (45 anni) e Maria Elisabetta Alberti Casellati è la più anziana (76 anni). Il governo è composto da 19 uomini e 7 donne (che sono dunque il 27%). Ripartizione per gruppo politico: 10 i membri di Fratelli d’Italia, 5 per la Lega e Forza Italia e 6 ministri indipendenti, resta senza rappresentanti il gruppo di ‘Noi Moderati’. In 7 hanno già fatto parte di un governo, mentre per 19 (il 73% del totale) sarà la prima volta a Palazzo Chigi.
L’anzianità media per anni trascorsi nel Parlamento è di 9 anni. Sarà un governo ‘nordista’, con 5 membri provenienti dalla Lombardia (regione più rappresentata insieme al Lazio), 3
dal Veneto e dal Piemonte, 2 da Emilia-Romagna, Campania e Puglia, uno da Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna. Il 35% viene dunque dal Nord-Ovest, il 23% dal Nord-Est, il 19% dal Centro, il 15% del Sud e l’8% dalle Isole.
Durante la lettura della lista dei ministri, subito dopo l’incontro con Mattarella al Quirinale, Meloni ha ‘scambiato’ i posti di Gilberto Pichetto Fratin (dato alla Pubblica amministrazione) e Paolo Zangrillo (assegnato all’ex Mite). C’è chi ha visto un problema politico irrisolto con Forza Italia, poi dallo staff di Meloni è arrivata correzione, un “errore di trascrizione”. Com’è la squadra? Ecco la lista, i nomi dei ministri:
- Luca Ciriani - Rapporti con il Parlamento.
- Gilberto Pichetto Fratin - Ambiente e Sicurezza energetica (ex Mite)
- Roberto Calderoli - Affari regionali e Autonomie.
- Sebastiano 'Nello' Musumeci - Politiche Mare e per il Sud.
- Raffaele Fitto Affari europei, politiche di Coesione e Pnrr.
- Andrea Abodi - Sport e Giovani.
- Eugenia Maria Roccella - Famiglia, Natalità e Pari opportunità.
- Alessandra Locatelli - Disabilità.
- Maria Elisabetta Alberti Casellati - Riforme.
- Antonio Tajani - Esteri e vicepremier.
- Matteo Piantedosi - Interno.
- Carlo Nordio - Giustizia.
- Guido Crosetto - Difesa.
- Giancarlo Giorgetti - Economia e Finanze.
- Adolfo Urso - Imprese e made in Italy (ex Mise)
- Francesco Lollobrigida - Agricoltura e Sovranità alimentare.
- Paolo Zangrillo - Pubblica amministrazione.
- Matteo Salvini - Infrastrutture, Mobilità sostenibili e vicepremier.
- Marina Elvira Calderone - Lavoro e politiche sociali.
- Giuseppe Valditara - Istruzione e merito.
- Anna Maria Bernini - Università e Ricerca.
- Gennaro Sangiuliano - Cultura.
- Orazio Schillaci - Salute.
- Daniala Garnero Santachè - Turismo.
- Alfredo Mantovano - sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e segretario del Consiglio dei Ministri.
Cosa ci dicono questi nomi? Che Giorgia Meloni ha costruito un esecutivo per assicurarsi il controllo della ‘macchina’ di Palazzo Chigi. Il suo braccio destro nel governo sarà Alfredo Mantovano, giurista, magistrato, politico esperto, attento alle questioni della sicurezza (probabilmente avrà la delega sui Servizi segreti), un galantuomo compente che ha il raro dono dell’equilibrio e della riservatezza, qualità essenziale per il ruolo che ricoprirà nel governo.
Alfredo Mantovano è la ‘variante’ più importante che è arrivata nella lista dei ministri discussa da Meloni con il Capo dello Stato, frutto di un cambio in corsa tra esponenti di punta di Fratelli d’Italia, con l’arrivo di Francesco Lollobrigida al ministero dell’Agricoltura (che per FdI ha un valore strategico, vedere le dichiarazioni di Giorgia Meloni nell’ultimo evento di Coldiretti a Milano il 1° ottobre scorso) e di Luca Ciriani ai Rapporti con il Parlamento, altro dicastero senza portafoglio, ma carico di relazioni politiche e programmi da far viaggiare tra una Camera e l'altra, perfetto per un uomo come Ciriani, dotato di naturale diplomazia. Meloni ha deciso di piazzare i due capigruppo appena eletti nel governo, ruoli che sono impossibili da svolgere contemporaneamente, dunque la coppia dovrà essere sostituita. Al Senato dovrebbe prendere il timone un altro fedelissimo, Giovanbattista Fazzolari, destinato in precedenza alla casella che ora è di Mantovano, mentre alla Camera la scelta potrebbe cadere su Tommaso Foti. Vedremo, il sudoku non è chiuso e le caselle di Palazzo Chigi e del Parlamento da riempiere sono molte, a cominciare dalle presidenze delle Commissioni dove si giocano tutte le partite dell’esecutivo, il sempre teso esame della legge di Bilancio e, naturalmente, le riforme istituzionali e quelle della Giustizia (civile e penale) guidata dall’ex magistrato Carlo Nordio che avrà un gran lavoro da fare con i suoi ex colleghi, le toghe che spesso si sostituiscono al Parlamento e per trent’anni hanno de facto ‘selezionato’ a colpi di avvisi di garanzia (e ne abbiamo visto le conseguenze) la classe politica.
È tra i ministri senza portafoglio che Meloni piazza altri elementi importanti della sua squadra: Raffaele Fitto agli Affari Europei avrà il compito di dare sostanza ai rapporti con Bruxelles (e al Pnrr), mentre Sebastiano ‘Nello’ Musumeci nel neonato ministero del Mare e del Sud tenterà di rianimare una politica per il Mezzogiorno e per lo spazio del Mediterraneo che manca da decenni. Riordinate le ragioni di fondo delle scelte, emerge un disegno, un’idea di Italia.
Al ministero dell’Economia va Giancarlo Giorgetti, la scelta migliore, la carta giusta nel mazzo a disposizione di Meloni. Archiviata l’ipotesi di Fabio Panetta (ha declinato l'offerta del ministero perché vuole giocarsi la scalata al vertice di Bankitalia, di cui è stato direttore generale), si è fatta largo l’idea di una soluzione politica, la scelta naturale è stata quella di Giorgetti. L’uomo è colto, ha visione, esperienza. La macchina di via XX Settembre è un gigante che incute timore a chiunque, ma le doti diplomatiche di Giorgetti sono una qualità essenziale per riuscire nell’impresa. I mercati lo rispettano, ha la stima di Mario Draghi (che continuerà ad avere un peso nelle vicende italiane, più di quanto si possa immaginare oggi) e di Sergio Mattarella, ottime relazioni nel mondo dell’industria e della finanza. Dovrà custodire la cassaforte dei conti pubblici, trovare nuove risorse per gli investimenti, far marciare il Pnrr, contenere le richieste dei partiti per riforme (im)possibili, instaurare una relazione virtuosa con la Ragioneria generale dello Stato e le tecnostrutture del ministero. Meloni lo ha scelto con l’intuizione giusta, Giorgetti è la soluzione del cubo di Rubik del governo appena nato, è stato 'selezionato' (e convinto) dalla premier per la sua affidabilità e serietà, è un capitano di lungo corso a cui Salvini non ha potuto opporsi e alla fine ci ha messo saggiamente il cappello. È l’elemento chiave della missione spaziale di Meloni, non può fallire il lancio e la navigazione nel cosmo del bilancio dello Stato.
Siamo nel mezzo di una spaventosa crisi del capitalismo (la realizzazione delle pagine profetiche de ‘L’intima mano’ di Emanuele Severino ), fare il ministro dell’Economia in un’era di recessione e rialzo dei tassi, shock energetico e inflazione, richiede nervi saldi. Giorgetti a tratti può sembrare crepuscolare, ma ha qualità rare che uno dall’intuito fine, Umberto Bossi, vide prima e meglio di tutti. In un'era di Big Bang, potrebbe far meglio del tecnico proprio per la sua intima essenza di politico.
In uno scenario di guerra, il ministero della Difesa è andato a Guido Crosetto, è il profilo giusto in una fase dove lo spazio della sicurezza in Europa verrà ridisegnato, con la Nato e gli Stati Uniti. Non c’è solo il conflitto in Ucraina, le attività di Pechino (leggere le dichiarazioni di Xi Jinping al Congresso del Partito comunista cinese) preoccupano l’Unione europea, Ursula von der Leyen ha detto che “a febbraio, appena prima dell'invasione dell'Ucraina, abbiamo assistito alla partnership 'senza limiti' tra Cina e Russia e questi sviluppi colpiranno le relazioni tra l'Ue e la Cina”. Siamo in una dimensione di competizione intensa tra le potenze e le aree geopolitiche, un gioco globale dove il contrasto tra l’Occidente e il ‘resto del mondo’ propone sfide inedite, a cominciare dalla proliferazione nucleare.
Antonio Tajani agli Esteri è una scelta logica, ex presidente dell’Europarlamento, uomo del Partito popolare europeo (che lo ha difeso con fermezza), ha il profilo che serve alla Farnesina in tempi in cui le divagazioni strategiche sulle alleanze internazionali non sono possibili. Le dichiarazioni di Berlusconi su Putin e la guerra in Ucraina lo hanno messo per un istante in bilico, lui ha recuperato andando a Bruxelles a rassicurare tutti (e ottenendo l’appoggio immediato di Manfred Weber), levarlo da quella posizione pre-destinata avrebbe rappresentato non una soluzione, ma un serio problema per tutti. La politica estera avrà il suo centro d’azione a Palazzo Chigi, sarà la premier Meloni a guidarla nei forum internazionali, Tajani dovrà misurarsi in un ruolo dove sarà chiamato a far valere le sue relazioni (consolidate in tanti anni nel Parlamento europeo e in Commissione) e il suo equilibrio. Quanto al suo ruolo di coordinatore di Forza Italia, vedremo nelle prossime settimane cosa ne sarà, il partito è uscito ammaccato e lacerato dalla vicenda del lambrusco e della vodka, un vero fiasco (politico) del Cavaliere.
Eccolo, Berlusconi, simbolo del tema ad alto rischio sismico dei rapporti nella coalizione (l'incognita vera, insieme a Salvini). Silvio ha fatto un altro bagno di realtà - l’incarico a Meloni, la formazione del governo, la leadership ferma di una donna - ma con lui le partite sono infinite, bisognerà avere grandi dosi di pazienza. Quanto all’altro elemento (in)stabile, Matteo Salvini, si è gettato a capofitto nel suo ruolo di ministro delle Infrastrutture e dunque ha dichiarato subito che realizzerà il Ponte di Messina, anche qui si attendono dosi di realtà, ma al leader della Lega questo ruolo potrebbe far bene, perché per fare le Grandi Opere l’entusiasmo è un buon ingrediente ma più di tutto occorre una costante politica quotidiana di piccoli passi, cioè duro lavoro nel ministero che gli è stato assegnato. La parola chiave è ‘continuità’, il dono è quello del realismo. Si chiama prova di maturità, vedremo se, come e quando arriverà.
Dulcis in fundo, c’è lei Giorgia Meloni. L’Operazione Prima Donna è tutta sua, frutto di un lavoro lungo dieci anni, dalla costruzione di un piccolo partito alla vittoria nel voto del 25 settembre scorso. Sa fare politica (e su questo non c’erano dubbi) ha le qualità della leadership naturale. Ha il carisma delle donne che si sono misurate nella realtà di ogni giorno, dovrà confrontarsi con il tema della continuità del governo, con lo sminuzzamento dei problemi e la loro soluzione volta per volta (la strategia merkeliana del potere), essere capace di imprimere improvvise accelerazioni rallentamenti al momento giusto. Ha costruito un governo del possibile, non una chimera, gli esecutivi perfetti non esistono, neppure nei manuali di politica. Ha resistito al tentativo di farla crollare subito, prima ancora di arrivare all’incarico e, con una nota di grande fermezza sulla linea della politica estera italiana, ha messo tutti di fronte all’ultimatum di una ‘lady di ferro’.
Meloni esprime una visione dell’Occidente, ne è la manifestazione nuova da mettere alla prova, la porterà presto nei forum internazionali, senza mai rinunciare all’interesse nazionale. Potrebbe sbagliare? Certo, l’errore è in agguato, ma è giovane, energica, ha spazi di progressione che altri hanno esaurito, può essere ‘la sorpresa’ di un paese che ha dimostrato di avere grandi risorse (guardate la crisi inglese, le dimissioni di Liz Truss e il ritorno di Boris Johnson, l’unico che da quelle parti ha senso storico, nonostante i suoi difetti - e chi non ne ha?). Già lunedì potrebbe esserci un incontro a Roma tra lei e il presidente francese Emmanuel Macron, in vista poi del G20 del 13 novembre in Indonesia, a Bali, tra ‘i grandi’ che giocano la partita tra Guerra e Pace, senza la delizia della lingua di Lev Tolstoj e con i dolori di un sistema che ha bisogno di un nuovo ordine mondiale, un’era post Yalta mai trovata dal crollo del muro di Berlino.
Molti ironizzano spesso (e a sproposito) sulla parola ‘patria’ che affiora qua e là nei discorsi di Meloni, ma questo elemento - l’amore per il paese, l'affermazione del suo carattere - è quello che è mancato alla politica italiana per troppi anni (senza andare troppo indietro, guardate il risultato surreale dei due recenti viaggi a Berlino di Enrico Letta - un enorme errore - che ha trovato il suo contrappasso nelle dichiarazioni di piena collaborazione del cancelliere Olaf Scholz - e di Emmanuel Macron). Draghi durante l'ultimo Consiglio europeo ha dimostrato che si può essere europeisti senza dimenticare l’Italia, lo ha fatto quando ha criticato duramente la Germania per le sue scelte di bilancio sullo shock energetico, la fuga in avanti usando il suo spazio fiscale.
È dai tempi di Georg Wilhelm Friedrich Hegel che la Germania è croce e delizia dell’Europa, basta leggere le abbaglianti ‘Considerazioni di un impolitico’ di Thomas Mann per ritrovarvi quel carattere tagliente che riemerge, quell’essere avanti e in ritardo, fino alla sbandata pericolosa della storia. Draghi ha ricevuto il grazie di tutti a Bruxelles, applausi a scena aperta dai partner europei, il valore dell’uomo è anche nella sua capacità di critica al momento giusto, nello scatto quando serve, nella schiettezza che si riserva a chi viaggia sulla diligenza con te e non ha capito che la mappa non è quella giusta e il rischio di uscire fuori pista è grande, perché è in gioco la sicurezza dello spazio vitale dell’Europa.
La geopolitica è una questione di spazi, di tendenze a riempirli, di espansione e regole per il contenimento, di resistenza alla pressione (e all’oppressione), di confini e di aperture, di risorse e scarsità (leggere ‘Il nomos della terra’, capolavoro di Carl Schmitt), lo spazio di noi tutti.
Meloni ha cominciato bene perché ha colto la svolta del ‘metodo Draghi’ fin dalla prima mossa: la scelta dei ministri. Ha messo insieme il possibile e la leadership, l’ideale e il reale e alla fine ne è venuto fuori non l’esecutivo delle meraviglie (che non può esserci) ma quello che può funzionare date le condizioni, lo scenario, il cambiamento di un’epoca nella politica italiana. Molti si perderanno nei dettagli in cronaca, ma il risultato è netto e diventa Storia: il premier giura di fronte al Capo dello Stato, è la Prima Donna.
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4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.