30 Gennaio
L'orologio della crisi è fermo
L'esplorazione di Fico all'interno di una maggioranza con un format consumato, la roulette del Pd ancora immobile sul nome di Conte e i Cinque Stelle che chiedono di accantonare il tema del Mes. Il vincitore è Renzi che ha ancora la golden share sul governo, ma ha gli stessi problemi di ieri sul programma. Status quo e alternativa sono nelle sue mani, mentre maggioranza e opposizione sono una realtà invertita. I numeri che nessuno vuole vedere, il collasso dell'economia e il ruolo ritrovato di Confindustria
Che succede? Le cose seguono le leggi della politica che sono un po' come quelle della fisica, non tutte sono dimostrate, alcune restano sospese a mezz'aria, alcune più che funzionanti non hanno una coerenza con altre leggi (pensate alla teoria della relatività di Einstein e alla teoria dei quanti), ma alla fine tutto torna. E anche nella crisi di governo tutto tornerà, si tratta solo di una questione di tempo e di direzione. Si possono fare ampi giri e perdere giorni, mesi, perfino anni, poi... voilà, si materializza ciò che in pochi vedevano fin dall'inizio. La nostra dimensione è nota, ma regolarmente dimenticata, così l'Italia ha una crisi di governo ora formale perché prima era sostanziale e messa sotto al tappeto. Non si vota, perché il voto è diventato un tabù: ieri c'era il virus dell'economia, oggi il virus tout court. Sta di fatto che chiamare il popolo a dare il suo giudizio è considerato un fatto innaturale. Non si vota per ragioni di piccolissimo cabotaggio, perché si teme la sconfitta, perché soprattutto si sa che buona parte di questa classe politica finirebbe per restare a casa. Istinto di sopravvivenza, nessun nobile ideale. Così l'orologio della crisi resterà fermo.
Il presidente della Camera Roberto Fico fa le consultazioni ulteriori all'interno della stessa maggioranza che ha fallito l'aggancio con la realtà. L'ora è scattata da un pezzo, ma il governo non c'è. Si gioca sul nome di Giuseppe Conte come se fosse Luigi Einaudi, come se non vi fossero alternative, come se tutti non sapessero che il nome giusto per uscire da questa crisi è solo uno, quello di Mario Draghi, come se non fosse chiaro che il format della maggioranza è in ogni caso esaurito. È una sorta di rivolta del Parlamento contro la realtà, contro l'evidenza dei fatti. "Indichiamo solo Conte", dice...
Che succede? Le cose seguono le leggi della politica che sono un po' come quelle della fisica, non tutte sono dimostrate, alcune restano sospese a mezz'aria, alcune più che funzionanti non hanno una coerenza con altre leggi (pensate alla teoria della relatività di Einstein e alla teoria dei quanti), ma alla fine tutto torna. E anche nella crisi di governo tutto tornerà, si tratta solo di una questione di tempo e di direzione. Si possono fare ampi giri e perdere giorni, mesi, perfino anni, poi... voilà, si materializza ciò che in pochi vedevano fin dall'inizio. La nostra dimensione è nota, ma regolarmente dimenticata, così l'Italia ha una crisi di governo ora formale perché prima era sostanziale e messa sotto al tappeto. Non si vota, perché il voto è diventato un tabù: ieri c'era il virus dell'economia, oggi il virus tout court. Sta di fatto che chiamare il popolo a dare il suo giudizio è considerato un fatto innaturale. Non si vota per ragioni di piccolissimo cabotaggio, perché si teme la sconfitta, perché soprattutto si sa che buona parte di questa classe politica finirebbe per restare a casa. Istinto di sopravvivenza, nessun nobile ideale. Così l'orologio della crisi resterà fermo.
Il presidente della Camera Roberto Fico fa le consultazioni ulteriori all'interno della stessa maggioranza che ha fallito l'aggancio con la realtà. L'ora è scattata da un pezzo, ma il governo non c'è. Si gioca sul nome di Giuseppe Conte come se fosse Luigi Einaudi, come se non vi fossero alternative, come se tutti non sapessero che il nome giusto per uscire da questa crisi è solo uno, quello di Mario Draghi, come se non fosse chiaro che il format della maggioranza è in ogni caso esaurito. È una sorta di rivolta del Parlamento contro la realtà, contro l'evidenza dei fatti. "Indichiamo solo Conte", dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Come se il Pd non avesse un proprio candidato da proporre, come se il partito fosse privo di personalità. E il Movimento Cinque Stelle conferma che l'orologio è fermo quando al termine dell'incontro con Roberto Fico afferma - virgolettato di Crimi - che "abbiamo chiesto che siano accantonati alcune temi, strumentali e divisi, penso al Mes" perché sul punto "bisogna prendere atto che non c'è una maggioranza" che lo appoggia e quindi che "venga tolto dall'agenda e ci si concentri sulle questioni che hanno un sentire comune e siano più importanti". È il gioco dell'oca. Si torna al punto di partenza. In realtà mancano le idee e il coraggio per fare un'altra maggioranza. E ci sono momenti della storia in cui i fatti non prevalgono subito e il sonnambulismo coglie un'intera nazione. All'Italia succede molto spesso, negli ultimi anni in maniera accelerata e ormai ciclica. Un po' come la stagione degli uragani nei Tropici. Vediamola, la realtà, facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Direzione e tempo della crisi
Direzione e tempo, dicevamo. Che direzione ha preso la storia della crisi e che tempo di maturazione ha? Prima di tutto, diciamo che lo scenario che abbiamo anticipato ieri su List ha resistito alla prova delle consultazioni, dunque, in serie: Sergio Mattarella vede chiaramente il logoramento dei format di maggioranza e vuole fatti concreti per dare un incarico pieno di formare il governo (il nome si vedrà in seguito), il presidente della Camera Roberto Fico ottiene così un mandato esplorativo, Giuseppe Conte è frizzato in panchina e aspetta Godot per la terza volta, Matteo Renzi è finora il vincitore assoluto della mano (e della partita), il Pd è in bambola e senza una direzione, il centrodestra non si è spaccato, chiede il voto ma il fatto nuovo è che non chiude alle larghe intese (che sono dietro l'angolo più di quanto si immagini). Tutto procede secondo la sceneggiatura, ma da questo momento siamo in una foresta popolata da fiere, piante carnivore e con le botole che si aprono e chiude, un'avventura da Indiana Jones. Proviamo a tessere ancora la trama del racconto. Partiamo dal protagonista, Matteo Renzi.
02
Matteo Renzi, il vincitore che non può vincere troppo
Matteo Renzi ha ottenuto finora una vittoria su tutti i fronti. Ha aperto la crisi quando tutti pensavano che non l'avrebbe fatto, ha tenuto botta a un vero e proprio assalto orchestrato dal premier, dal Pd, dai Cinque Stelle, da LeU e da un pezzo del piccolo establishment burocratico-ministeriale che regge il governo Conte. Renzi non ha un partito, ha se stesso, ma è bastata la sua figura per mandare in frantumi tutto il piano di Conte: il blitz sul Recovery Fund è fallito, il premier ha dovuto cedere la delega sui Servizi Segreti, la manovra con i Mastellas è naufragata, il "mai più con Renzi" è diventata una telefonata di preghiera di Conte all'ultimo minuto e poi una sfilata di "rifacciamo la maggioranza con Renzi" all'uscita dello studio del presidente della Repubblica. Renzi ha creato il Conte bis, lo ha distrutto e ora ha in mano le carte per farne un terzo o addirittura chiedere il cambio del premier.
Matteo Renzi all'uscita del Quirinale, dopo il colloquio con il presidente Sergio Mattarella (Foto Ansa).La golden share di Renzi - visti i fatti e lo stato gassoso di Zingaretti - si estende fino al Pd, di cui Renzi ormai condiziona ogni scelta. Qui però c'è anche il limite della prova di Renzi, egli infatti può tornare al format originario, ottenere molto sul piano quantitativo e qualitativo (la poltrona più importante che balla, dopo quella del presidente del Consiglio, è quella del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri), ma se non cambia il premier la sua vittoria diventa anche un facile bersaglio: hai aperto la crisi, sei tornato alla casella di partenza (la stessa maggioranza) e il tuo nemico, quello che ha cercato di farti fuori con il suk dei senatori, è ancora al suo posto. Troppo. I simboli in politica e in guerra sono fondamentali, non basta sconfiggere Napoleone, bisogna mandarlo in esilio a Sant'Elena e, sia chiaro, qui di Napoleone non c'è l'ombra. La prova di Renzi comincia oggi, finora ha giocato con gli altri, ora ha un avversario più difficile: se stesso, la prova con la coerenza. È nella classica posizione del vincitore che potrebbe sbagliare per voler vincere troppo. Status quo e alternativa sono nelle sue mani.
03
Salvini e il centrodestra che non può spaccarsi
Matteo Salvini al Quirinale (Foto Ansa)Ieri al Quirinale Matteo Salvini ha fatto ciò che era possibile. Il suo imperativo era arrivare con il centrodestra unito sul Colle. Ha chiesto secondo logica (il centrodestra è in testa a tutti i sondaggi) le elezioni anticipate (e così facendo ha tenuto nel perimetro dell'alleanza Fratelli d'Italia, perché in caso contrario Giorgia Meloni sarebbe andata da sola da Mattarella), ha escluso il soccorso blu all'attuale maggioranza (e così ha avvisato il Pd e Conte che Berlusconi non balla da solo), ha lasciato aperta la porta a una soluzione diversa di governo, cioè un patto di fine legislatura per un esecutivo di larghe intese (e così ha messo nelle mani del presidente Mattarella un'altra carta da giocare dopo le consultazioni di Fico). Il giro di giostra dell'opposizione comincia tenendo aperta la porta di un'altra soluzione istituzionale, non questa maggioranza, ma le larghe intese con un programma di legislatura ben definito. Il centrodestra potrebbe avere un'occasione, ma non può spaccarsi per inseguire le formule di un'altra maggioranza senza un sostegno corale, qui sta il suo limite e la sua forza.
04
L'esploratore, la foglia di Fico
Roberto Fico. L'esploratore esplora, è la foglia di Fico (più che mai nomen open) che serve per saggiare il terreno dell'attuale maggioranza (dissolta), egli deve soprattutto vedere quanto sia friabile il terreno dei Cinque Stelle (minacce di Di Battista, malpancisti in Senato, scissionisti dell'atomo, attese messianiche per una grillata del Beppe), un non-partito che ha un gruppo parlamentare destinato in ogni caso a ridursi al lumicino non appena scatta la corsa al voto. Dunque, "primum vivere", niente voto che siamo diventati europeisti, istituzionali, gessati, incollati alla poltrona e poi ci toccherebbe cercare un lavoro che non abbiamo mai avuto. Molti pensano che Fico - terza carica dello Stato - possa soffiare il posto a Conte, sarebbe divertente dal punto di vista giornalistico, ma sul piano istituzionale saremmo punto e a capo, sarebbe un passaggio dal titolo nobiliare al tipo botanico, il risultato non cambia: niente. Fico deve esplorare, nella sua ricerca a un certo punto sentirà un dolore acuto: in quel momento avrà la certezza di aver scoperto Renzi.
La sala della Regina della Camera allestita per le consultazioni del presidente Fico.Alle 16:00 è cominciata l'esplorazione, Fico parte dai Cinque Stelle, un caffè in casa degli amici. Ecco il calendario delle consultazioni, tutte all'interno della maggioranza in coma:
Ore 16 - Gruppi Parlamentari "Movimento 5 Stelle" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
Ore 17.20 - Gruppi Parlamentari "Partito Democratico" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
Ore 18.40 - Gruppi Parlamentari "Italia Viva - PSI" del Senato della Repubblica e "Italia Viva" della Camera dei deputati
Ore 20 - Gruppo Parlamentare "Liberi e Uguali" della Camera dei deputati
Domenica 31 gennaio
Ore 10 - Gruppo parlamentare "Europeisti - MAIE - Centro Democratico" del Senato della Repubblica
Ore 11.20 - Gruppo Parlamentare "Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)" del Senato della Repubblica
Ore 12.40 - Gruppo Parlamentare Misto della Camera dei deputati limitatamente alle Componenti che fanno riferimento alla maggioranza: Centro Democratico- Italiani in Europa; Maie-Movimento associativo Italiani all'estero-Psi; Minoranze linguistiche
Ore 14 - Gruppo Parlamentare Misto del Senato della Repubblica limitatamente ai componenti che fanno riferimento alla maggioranza.
***
Il solo elenco dà la cifra del problema istituzionale: una crisi globale, con uno stato d'eccezione, un paese indebitato oltre ogni misura, cerca una soluzione di governo consultando una maggioranza che è minoranza nel paese.
05
Maggioranza e opposizione, la realtà invertita
Dati dell'ultima Supermedia AGI/YouTrend, questi sono i numeri di maggioranza e opposizione:
E questi sono i consensi dei partiti singoli:
La realtà invertita, il fatto parlamentare che non corrisponde alla realtà del paese reale. Così non se ne esce e vedremo perché. Andiamo avanti.
06
Tabaccismo e mastellismo, il ritorno sulla terra di Conte
Giuseppe Conte. È la vittima di se stesso, si sta esercitando nella parte del sugherone che torna a galla, forse per manifesta incapacità di tutti gli riuscirà il colpo senza muover foglia. È bene per lui che faccia il meno possibile, niente è l'ideale. Quando ha provato a far politica, è finito arrosto, infiocinato da Renzi mentre cercava di tramare con i Mastellas. Grande politica, il contismo.
In bilico. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri (Foto Ansa).La cosa divertente è che il capo dello Stato, giustamente, dopo aver detto che è urgente avere un nuovo governo, ha concesso a Fico tempo fino a martedì. Quattro giorni. Il capo dello Stato vuole che sia chiaro il fatto che deve esserci una maggioranza con un sostegno adeguato. Così Conte resta in freezer per ben quattro giorni, un tempo che in una crisi di governo è un'eternità, sono 96 ore in cui il Palazzo potrebbe dimenticarsi dell'esistenza di Conte e ricordarsi improvvisamente che è un senza storia e senza partito. Non avendo i partiti (per ora) una soluzione in tasca, egli è la perfetta non-soluzione della crisi, per Renzi sarebbe a questo punto il premier ideale: depotenziato, spennato di ogni potere, privato dello charme della poltrona per giorni, senza sbocco istituzionale, fulminato a metà strada tra le grandi ideologie del tabaccismo e del mastellismo. Chi meglio di Conte per dominare a lungo, non ottenere mai più un no ma sempre un signorsì, fare e disfare come se Renzi fosse il segretario del Pd. Il Conte Ter, la palude perfetta.
07
Una domanda, un mistero: dov'è il Pd?
Il soggetto misterioso di questa storia è il Pd. Quando nacque il Conte bis al Nazareno sapevano che Renzi ne era il padre, che a tempo debito l'avrebbe affondato e che poi ne avrebbe fatto un altro. Il Pd ha pazienza, dicono i suoi altissimi dirigenti. Ottimo, perbacco, risultato? Governa Renzi, un senza partito ma con tutte le qualità del leader di partito. Ce l'aveva, il partito, ma alla fine a forza di fare direzioni in cui si diceva che lui non fosse il leader ideale, che c'era di meglio, che il carisma era in testa ad altri, che la sinistra, cribbio, è una cosa che non si può mettere in discussione e rifare in riva all'Arno, oplà! è arrivata la scissione.
Nicola Zingaretti e Andrea Marcucci al Quirinale (Foto Ansa).Esito della guerra termonucleare dei dem: Renzi non ha un partito, il Pd non ha una guida e di questo passo perderà le elezioni (e i voti, perché una lista di Giuseppe Conte porterà via consensi proprio al Pd), quando un giorno si voterà. Degli errori di Zingaretti durante le consultazioni abbiamo già scritto, di quello che sta accadendo dopo possiamo solo ipotizzare perché il Pd non ha una linea, tranne quella della "pazienza". E a cosa mai dovrebbe condurre tanto esercizio di stoicismo? Perché se il Pd ottiene il reincarico di Conte, avrà qualcos'altro da pagare a Renzi (la poltrona di Gualtieri sta già ballando la rumba) e non si vede neppure l'ombra del gattopardismo per cui tutto cambia affinché nulla cambi. Zingaretti può sempre dire che non abbiamo aperto noi la crisi, ma non ha neppure preso un'iniziativa per dare al finale di legislatura una curva diversa dalla parabola discendente, ha accettato il degrado della caccia ai "responsabili", ne ha subito il fallimento, ha lasciato che a tessere la tela fosse l'ex segretario. Grande pazienza e senso di responsabilità, certo, ma dove sono le idee del Pd? Una domanda, un mistero: dov'è il Pd? Risposta: al ministero.
08
Confindustria. Bonomi riscopre l'era Carli
Confindustria rappresenta quella parte del paese che vive di internazionalizzazione, export, concorrenza, manifattura. Le critiche degli industriali al governo Conte sono pesantissime ("uno dei peggiori governi della storia repubblicana") e fondate, basta dare un'occhiata ai numeri e al vuoto di politica. Domani il presidente Carlo Bonomi parlerà in televisione, ospite di Lucia Annunziata, e vedremo quanto spingerà sull'acceleratore. La Confindustria bonomiana è un soggetto dinamico, è uno stacco netto rispetto al passato, non è filo-governativa, porta avanti una sua agenda e ha un obiettivo preciso: un piano di ricostruzione del paese. Questo non significa che siano scomparsi gli antichi difetti degli industriali italiani - il consociativismo e l'abbandono della vita politica - ma qualcosa è cambiato (in meglio) e il passo ulteriore sarebbe quello di promuovere un impegno concreto della borghesia italiana nella politica, i ceti produttivi (e le menti migliori del paese) devono stare in Parlamento e nelle istituzioni che tracciano la linea dello sviluppo dell'Italia. Chi sta fuori, ha torto e non può lamentarsi delle condizioni in cui versa il paese. Se abbandoni il campo e lasci che i peggiori si occupino del bene comune, non puoi lamentarti, è colpa tua.
Carlo Bonomi, presidente di Confindustria (Foto Ansa).Confindustria sta tornando a svolgere - in un contesto che presenta un grado di difficoltà ancora più elevato - il ruolo che ebbe durante la presidenza di Guido Carli (dal 1976 al 1980), Bonomi infatti mostra un'autonomia e una chiarezza del messaggio che non si vedevano da 40 anni. Con la presidenza di Vittorio Merloni (dal 1980 al 1984) Confindustria divenne ancella del progetto prima economico e poi politico di Romano Prodi. Nessuno scandalo, è normale, solo che quell'affiancamento poi divenne collateralismo e finì per trasformare l'associazione degli industriali in un soggetto che di volta in volta otteneva qualcosa dal governo senza trasformare l'Italia, senza partecipare alle riforme e alla creazione di una nuova classe dirigente. Carli non era solo un interlocutore riconosciuto dalla politica (che non era quella di oggi, parliamo di uno spessore incomparabile), ma aveva la forza dell'investitura diretta di Gianni Agnelli (suo predecessore al vertice di Confindustria), aveva il mandato della Fiat, cioè della più grande e influente azienda italiana. Altri tempi, drammatici, perché l'Italia era sotto l'attacco del terrorismo e Carli vedeva con i suoi occhi un capitalismo incerto e una società politica sotto assedio. Oggi Carlo Bonomi ha di fronte uno scenario terribile, una crisi economico-finanziaria alle porte (la ristrutturazione di interi settori dell'economia nel mondo post-coronavirus, un profondo cambiamento che pochi oggi vedono e commentano), la concorrenza tra nazioni estesa alla bio-sicurezza (di cui la guerra dei vaccini in corso è solo la parte più visibile), un quadro politico balcanizzato e un paese sonnambulo che non vuole prendere atto della sua immensa debolezza. Chi fa impresa sta suonando la campana sulla nave, c'è un iceberg, a bordo del Titanic l'orchestrina suona.
09
Quello che nessuno guarda. I numeri dell'economia
L'orchestrina suona sullo spartito dei numeri dell'economia. Ecco i dati della congiuntura flash di Confindustria, freschi di stampa. Colpo d'occhio sull'impatto del coronavirus nei settori dell'economia italiana:
Settori chiave della nostra economia sono collassati: abbigliamento, pelle, autoveicoli, tessile, manifattura varia, energia, presentano numeri terribili. A questo crollo dell'economia reale presto seguiranno sofferenze bancarie che per ora non sono visibili nei bilanci, ma emergeranno come isole vulcaniche nella nostra finanza. A questo scenario dovete aggiungere il decollo a razzo del debito pubblico, l'arrivo dei licenziamenti (non stanno in vita settori dove la domanda è crollata e non riprenderà per effetto del "new normal" post-coronavirus), uno scenario geopolitico incandescente con la guerra globale dei vaccini in corso. Abbiamo sperato tutti in una ripartenza forte legata alla distribuzione dei vaccini, ma le difficoltà appaiono in tutta la loro dimensione. Ecco quanto scrivono gli economisti di Confindustria:
- A inizio 2021, il peggioramento delle attese spinge una parte delle famiglie a risparmiare a scopo precauzionale; inoltre, vari acquisti sono ostacolati dalle norme anti-Covid. Tutto ciò frenerà i consumi e il PIL, almeno nel 1° trimestre. Un forte rimbalzo è atteso solo dal 3° trimestre 2021, sopra le stime iniziali se la vaccinazione sarà efficace e rapida. Un allentamento delle restrizioni anti-pandemia, infatti, rilancerebbe anche la fiducia e quindi la domanda, liberando per i consumi le risorse accumulate in questi mesi col risparmio “forzato”. Il recupero potrebbe poi proseguire, se l’aumento dei vaccinati continuasse a far calare i contagi. Comunque, la flessione stimata per fine 2020 e la debolezza attuale fanno già rivedere al ribasso la crescita complessiva attesa per quest’anno.
Come sta andando la vaccinazione? Qui trovate tutto quello che serve per sapere, per capire:
Cosa stanno affrontando le imprese che sono rimaste aperte o pensano di riaprire? Lo spettro del debito. Rischiano l'avvitamento e la chiusura per default finanziario. Ancora dall'analisi di Confindustria:
- Impatto diversificato anche tra tipologie di imprese. Secondo una recente indagine ISTAT, a fine 2020 il 32,4% delle imprese ha segnalato rischi operativi e di sostenibilità della propria attività e il 37,5% ha richiesto il sostegno pubblico per liquidità e credito, ottenendolo nell’80% dei casi. Delle imprese intervistate circa il 70% è pienamente attivo, mentre più del 20% lo è solo parzialmente; il 7% ha dichiarato di essere chiuso (e un quinto di queste non prevede una riapertura). Si tratta per lo più di micro-imprese, concentrate nel settore dei servizi non commerciali e localizzate prevalentemente nel Mezzogiorno. Ben 7 imprese su 10 hanno dichiarato una riduzione del fatturato rispetto all’anno prima, nella metà dei casi tra il -10% e il -50%. Nonostante la crisi, il 25,8% delle imprese è orientata ad adottare strategie di espansione produttiva. Tra queste rientrano quelle che l’ISTAT definisce “proattive”: sono imprese di dimensione maggiore, con più elevati livelli di produttività, formazione, investimenti per addetto. Sono state in parte avvantaggiate dall’operare in comparti più dinamici (a maggiore intensità tecnologica/di conoscenza) e colpiti meno duramente dalla pandemia. Sono più numerose in settori quali le forniture energetiche e idriche e, appunto, in attività che hanno limitato i danni nell’emergenza sanitaria, quali chimica, farmaceutica, elettronica, bevande.
- Indebitamento eccessivo in tutti i settori. Nel 2020 i prestiti “emergenziali” hanno arginato la crisi di liquidità delle imprese dovuta al calo dei fatturati, tenendo in piedi l’attività corrente. Tuttavia, sommandosi al crollo del cash flow, hanno fatto crescere troppo il peso del debito rispetto alla situazione pre-Covid, quando per ripagarlo servivano 2,2 anni di flussi di cassa nell’industria e 1,9 nei servizi. Nell’industria la situazione debitoria è peggiorata in tutti i settori, anche nell’alimentare e chimico-farmaceutico dove il flusso di cassa si è ridotto meno. All’estremo opposto, in settori come automotive, metallurgia e macchinari, con flussi di cassa negativi, non è neanche possibile stimare il numero di anni che servirebbero a estinguere il debito. Anche nei servizi il peso del debito è balzato, a 11,2 anni di cash flow. Per il commercio e l’alloggio-ristorazione i flussi di cassa sono caduti in negativo. Una situazione che rischia di diventare insostenibile e rende arduo realizzare investimenti ai ritmi pre-crisi: se le risorse interne venissero impiegate solo per rimborsare il debito, l’impresa non avrebbe i mezzi per nuovi progetti. Nel 2021 si prevede che la situazione resti tesa, anche se meno critica: il fatturato dovrebbe risalire in parte e il cash flow tornerebbe positivo quasi ovunque. Tuttavia, in tutti i settori il debito resterebbe pesante: nel manifatturiero servirebbero 5,4 anni di cash flow, più del doppio del 2019. Nei servizi quasi 4 anni. E questo valore medio non rende appieno le difficoltà di comparti come alloggio-ristorazione e commercio, dove l’onere per interessi resterebbe oltre il 10% delle risorse interne.
***
Ci vuole tempo, la situazione migliorerà, i vaccini saranno distribuiti meglio e più in fretta, ma nel frattempo bisogna attrezzarsi per evitare il collasso economico del paese, ci sono Stati che corrono e le nostre imprese hanno bisogno di un sistema che funzioni. Traduzione: serve un governo forte, efficace, con una visione chiara del futuro.
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pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.