26 Agosto

L'ultima cavalcata di John McCain

L'America saluta un eroe, il simbolo di un Partito repubblicano che non c'è più. Fu l'avversario vero di Trump, aveva capito che nel dibattito pubblico lo spirito di fazione e il rancore sono la rovina della politica. La biografia vulcanica di un uomo con il mestiere delle armi nel sangue.

Nelle raffiche di polvere sanguigna vomitata dal sole spronò il cavallo e riprese a marciare col viso ramato dagli ultimi raggi di luce, mentre il vento rosso dell'ovest spazzava il paesaggio crepuscolare e gli uccelli del deserto svolazzavano cinguettando fra le felci secche, e il cavallo, il cavaliere e il secondo cavallo passarono, e passarono le loro ombre affiancate come l'ombra di un unico essere. Passarono e impallidirono sulla terra sempre più buia, sul mondo a venire.

Cormac McCarthy, Cavalli Selvaggi. 

Tutte le bandiere di Washington a mezz'asta. Un tumore al cervello ha chiuso il sipario della vita di John McCain, eroe americano, senatore, punto di riferimento di un Partito repubblicano che non c'è più. Combatteva contro il male dal luglio del 2017. Non ha mai smesso di combattere, John McCain. Un uomo sopravvissuto a due incidenti aerei, cinque anni di prigionia in Vietnam, non poteva far altro che questo, combattere. Vinse sei volte le elezioni per il Senato, perse due volte la corsa alla Presidenza degli Stati Uniti.

Quest'uomo ferito e solido come una roccia, ha insegnato a tutti che puoi vincere, perdere, cadere, rialzarti, arrenderti dolcemente alla vita che ha deciso di scrivere la parola "fine" sulla tua sceneggiatura e essere ricordato  come un vincente perché la cosa importante nella vita è uscire dalla battaglia a testa alta. 

Niente Studio Ovale, per John McCain, meritava di diventare Presidente e sarebbe stato un grande perché in lui scorreva la tradizione carsica dei Jefferson, dei Lincoln, dei Roosevelt, ma nel 2007, quando poteva agganciare la navicella della Casa Bianca, la crisi finanziaria si schiantò contro il suo velivolo, George W. Bush prese la sciagurata decisione di far fallire Lehman Brothers, i sondaggi favorevoli virarono e la presidenza andò a Barack Obama. La storia aveva giocato i suoi dadi e non c'erano i numeri di McCain,...


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