5 Luglio
L'uscita di scena, il nuovo mondo e i vecchi problemi
L'emergenza pandemica in Occidente sta finendo, la ripresa economica è forte (anche in Italia), Johnson oggi annuncia un altro passo verso la "liberazione" inglese. Cosa succede nel nuovo ordine post-coronavirus? Nuovi attori, vecchi problemi, grandi sfide. Il Papa operato al Gemelli, sta bene. Ddl Zan, Renzi fa impazzire sempre il Pd (perché sa fare politica)
Che succede? Il Papa è in ospedale (operato, tutto bene), Mario Draghi è a Palazzo Chigi, gli italiani stanno entrando in fase vacanza dopo un anno vissuto pericolosamente. Si progettano rientri, esodi, ferie, nuova vita. Siamo già nel mondo post-pandemico, il virus se ne sta andando (per restare) sarà "un lungo addio" come con efficacia sintetizza l'ultimo numero dell'Economist:
Il mondo si presenta come un mosaico frantumato, stiamo raccogliendo i pezzi, ma in realtà bisogna inventarne di nuovi. Un anno e mezzo di pandemia ha schiantato al suolo molte certezze, confermato e accelerato alcuni dei mega-trend, creato nuovi attori. Leggevo ieri sera il documento per la quotazione di Robinhood a Wall Street. Il mito della "finanza per tutti", la liberazione dell'individuo contro il moloch delle banche. Tutto scritto nel prospetto dell'offerta. Non sembrava Wall Street, ma la sceneggiatura di un romanzo dove c'è chi vendica l'uomo della mainstreet e delle periferie dall'abuso di potere della finanza, dai colletti bianchi, dai Gordon Gekko che popolano le sale trading. Il documento è stato pubblicato dalla Sec il 1° luglio, è una dichiarazione di guerra all'establishment:
"Fin dal nostro inizio, abbiamo costruito strumenti finanziari per la gente comune". Robinhood si presenta con questo incipit nel prospetto di quotazione. Siamo al confine tra il reale e l'immaginario, ma nel mondo della Silicon Valley questo confine non esiste. Nel mondo della tecnica, nel dominio dell'algoritmo sull'uomo, non c'è liberazione, c'è il passaggio da un dominio all'altro. Chi ti libera oggi, ti fa prigioniero domani. Vale quanto diceva Gordon Gekko, il più rivoluzionario degli Wallstreeters, inventato dalla penna e dall'obiettivo di Oliver Stone: "È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione".
Siamo già nel pieno di una ripartenza a razzo dell'economia, le banche centrali stanno cominciando a immaginare come e quando fermare definitivamente la politica...
Che succede? Il Papa è in ospedale (operato, tutto bene), Mario Draghi è a Palazzo Chigi, gli italiani stanno entrando in fase vacanza dopo un anno vissuto pericolosamente. Si progettano rientri, esodi, ferie, nuova vita. Siamo già nel mondo post-pandemico, il virus se ne sta andando (per restare) sarà "un lungo addio" come con efficacia sintetizza l'ultimo numero dell'Economist:
Il mondo si presenta come un mosaico frantumato, stiamo raccogliendo i pezzi, ma in realtà bisogna inventarne di nuovi. Un anno e mezzo di pandemia ha schiantato al suolo molte certezze, confermato e accelerato alcuni dei mega-trend, creato nuovi attori. Leggevo ieri sera il documento per la quotazione di Robinhood a Wall Street. Il mito della "finanza per tutti", la liberazione dell'individuo contro il moloch delle banche. Tutto scritto nel prospetto dell'offerta. Non sembrava Wall Street, ma la sceneggiatura di un romanzo dove c'è chi vendica l'uomo della mainstreet e delle periferie dall'abuso di potere della finanza, dai colletti bianchi, dai Gordon Gekko che popolano le sale trading. Il documento è stato pubblicato dalla Sec il 1° luglio, è una dichiarazione di guerra all'establishment:
"Fin dal nostro inizio, abbiamo costruito strumenti finanziari per la gente comune". Robinhood si presenta con questo incipit nel prospetto di quotazione. Siamo al confine tra il reale e l'immaginario, ma nel mondo della Silicon Valley questo confine non esiste. Nel mondo della tecnica, nel dominio dell'algoritmo sull'uomo, non c'è liberazione, c'è il passaggio da un dominio all'altro. Chi ti libera oggi, ti fa prigioniero domani. Vale quanto diceva Gordon Gekko, il più rivoluzionario degli Wallstreeters, inventato dalla penna e dall'obiettivo di Oliver Stone: "È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione".
Siamo già nel pieno di una ripartenza a razzo dell'economia, le banche centrali stanno cominciando a immaginare come e quando fermare definitivamente la politica monetaria espansiva. L'indice Pmi servizi in Italia sale a 56,7 a giugno, dai 53,1 di maggio. Il dato è oltre le attese che prevedevano 56. La rinascita del settore terziario italiano, rileva Ihs Markit, "continua e a un tasso accelerato. L'attività economica è aumentata al tasso più rapido da gennaio 2018, grazie a un altro forte incremento della domanda, con il campione d'indagine che ha menzionato l'allentamento delle restrizioni pandemiche e la conseguente riapertura di molte aziende. Il risultato è che le previsioni di produzione dei prossimi dodici mesi del settore terziario si sono rafforzate con il miglior livello di fiducia da gennaio 2010". La barca va. E va veloce. Verso dove?
Sono emerse tutte le contraddizioni di un pianeta che mostra segni di logoramento. I cambiamenti climatici sono una realtà, i piani non sembrano adeguati (se non si centrano gli obiettivi di contenimento delle emissioni e la temperatura media sale, bisognerà anche prendere in considerazione scenari di adattamento al nuovo scenario climatico - mai permanente - che infatti sono in fase di studio) e l'idea - sempre delle classi ricche, che mai pagano le rivoluzioni fatte per cancellare i sensi di colpa del pensiero debole - di far diventare "verde" la perenne rivoluzione industriale è quella più veloce per innescare guerre, ampliare i divari, emarginare i più deboli. La transizione energetica si può fare, ma deve essere graduale, realista, responsabile. Avremo presto esempi tangibili del possibile e soprattutto dell'impossibile.
Il coronavirus ha spianato le illusioni, il mondo è un'arena di soggetti in competizione, la Cina è emersa come una minaccia chiara e presente per i sistemi liberali, quel che resta dell'Occidente in piena crisi esistenziale, dilaniato dalle "guerre culturali" e senza Dio. Milan Kundera nel bellissimo L'arte del romanzo racconta l'importanza di un romanzo come il Don Chisciotte di Cervantes.
Mentre Dio andava lentamente abbandonando il posto da cui aveva diretto l'universo e il suo ordine di valori, separato il bene dal male e dato un senso ad ogni cosa. Don Chisciotte uscì di casa e non fu più in grado di riconoscere il mondo. Questo, in assenza del Giudice supremo, apparve all'improvviso in una temibile ambiguità; l'unica Verità divina si scompose in centinaia di verità relative, che gli uomini si spartirono fra loro. Nacque così il mondo dei Tempi moderni, e con esso il romanzo, sua immagine e modello.
Intendere, come fa Descartes, l'io pensante come il fondamento di tutto, essere dunque soli di fronte all'universo, è un atteggiamento che Hegel, a giusto titolo, giudico eroico.
Intendere, come fa Cervantes, il mondo come ambiguità, dover affrontare, invece che una sola verità assoluta, una quantità di verità relative che si contraddicono (verità incarnate in una serie di io immaginari chiamati personaggi), possedere dunque come sola certezza la saggezza dell'incertezza, richiede una forza altrettanto grande.
Che cosa vuol dire il grande romanzo di Cervantes? Sull'argomento si è scritto molto. C'è chi pretende di vedere in questo romanzo la critica razionalista del fumoso idealismo di Don Chisciotte. Altri vi vedono l'esaltazione di questo stesso idealismo. Entrambe le interpretazioni sono sbagliate, perché vogliono trovare alla base del romanzo non un interrogativo, ma un assunto morale.
L'uomo sogna un mondo in cui il bene e il male siano nettamente distinguibili, e questo perché, innato e indomabile, esiste in lui il desiderio di giudicare prima di aver capito. Su questo desiderio sono fondate le religioni e le ideologie. Esse possono conciliarsi con il romanzo solo traducendo il suo linguaggio di relatività e di ambiguità nel loro discorso apodittico e dogmatico. Religioni e ideologie esigono che qualcuno abbia ragione: o Anna Karenina è vittima di un despota ottuso, o Karenin è vittima di una donna immorale; o K., innocente, è schiacciato da un tribunale ingiusto, o dietro il tribunale si nasconde la giustizia divina e K. è colpevole.
In questo “aut-aut” è racchiusa tutta l'incapacità di sopportare la sostanziale relatività delle cose umane, l'incapacità di guardare in faccia l'assenza del Giudice supremo. Ed è questa incapacità che rende la saggezza del romanzo (la saggezza dell'incertezza) difficile da accertare e da capire.
Questo cavaliere smarrito, galoppa su praterie dove non c'è più Dio e la Ragione non lo sostituisce. Quest'uomo, alla fine, combatterà contro i mulini a vento. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Il Papa operato
Il Papa è stato operato ieri sera all'ospedale Gemelli. Un intervento programmato. Ma in ogni caso, tenuto riservato. L'intervento per un diverticolo al colon - deciso dall'archiatra del Papa, Roberto Bernabei - è durato cinque ore, il bollettino medico dice che il Papa "ha reagito bene" e la notte è trascorsa tranquilla. Per un paziente di 84 anni non è un fatto scontato. Grande attenzione, com'è logico, per la notizia in tutto il mondo. È il primo ricovero del suo pontificato.
Chi è il supplente del Papa? Per le questioni temporali c'è l'amministrazione che si occupa del lavoro ordinario, in questo caso non ci sono problemi, Bergoglio si sta riprendendo. Quando un Pontefice si assenta per lungo tempo, in teoria (in pratica è successo pochissime volte) i poteri vengono delegati dal Papa al camerlengo. Caso rarissimo, anche perché al fianco dei Papi ci sono sempre dei potenti segretari, così Giovanni Paolo II aveva il suo Dziwisz, e Benedetto XVI il suo Gaenswein. E Bergoglio? Ecco, qui c'è una differenza con i predecessori, il Papa non ha una figura-ombra.
La convalescenza di Bergoglio nella "stanza dei Papi", al decimo piano del Policlinico Gemelli, sarà di almeno un paio di giorni (si parla di cinque, vedremo), poi Francesco riprenderà la sua agenda.
***
In attesa di un nuovo bollettino medico, facciamo un giro del mondo. Prima tappa sulla politica italiana, un punto nave.
02
Renzi fa sempre impazzire il Pd
Rapido punto nave sulla situazione della politica italiana. Il Partito democratico nel complicarsi la vita è imbattibile e soprattutto capace di commettere gli stessi errori con segretari diversi, un'impresa. Ai tempi di Zingaretti dissero "O Conte o morte". E morte fu, data da Renzi. Ai tempi di Enrico Letta dicono "il ddl Zan si approva così com'è". Lo ha affondato Renzi. Sempre lui, per una semplice ragione: è l'unico che fa politica e ogni sua decisione è uno scossone perché non si tratta di chiacchiere, ma di voti che si contano e pesano in Parlamento. Questo significa fare politica, non conta cosa dici, ma cosa fai a Montecitorio e a Palazzo Madama.
Così il ddl Zan non ha più la maggioranza. E Italia Viva riparte dal testo Scalfarotto per una ragione semplice: quello proposto dai dem non passerebbe mai. L'operazione di Renzi ha una logica (posizionamento politico rispetto agli elettori moderati, cattolici, la realtà italiana) e non fa una piega dal punto di vista del lavoro parlamentare. Il problema è che nel Pd sono in preda a convulsioni utopiche, pensano di avere la maggioranza, sono come tutti un partito di minoranza che ha bisogno di alleati.
03
Il Conte tennista e il mestiere della politica
Cosa sta facendo Conte? Fa Lassie, torna a casa. A un certo punto della sceneggiatura, anche per lui è arrivata la realtà: come fare un partito? Bisogna lavorare (primo problema), servono soldi degli altri (secondo problema), bisogna mettere soldi di tasca propria (terzo problema), viaggiare senza volo di Stato (quarto problema), bisogna organizzare una segreteria politica e presentare un programma politico concreto (quinto problema), riempire le piazze e ogni tanto scoprirle vuote (sesto problema), prendere i voti che non sono like su Facebook (settimo problema), convincere gli altri che tu sei un leader infallibile avendo bruciato due governi di segno diverso (ottavo problema), cercare candidati che si suicidano per fare bello te (nono problema), devi avere una storia da raccontare agli italiani senza che si veda che è falsa (decimo problema). Messo insieme questo problematico pacchetto di dieci carte, Conte ha capito che il suo partito è un'impresa fuori dalla sua portata. Talmente fuori che il brillante gruppo di pentastellati pronto a seguirlo nella battaglia di ora in ora si è assottigliato, fino a diventare una "cosa" allo stato gassoso. Tutti sanno che i voti li ha Grillo, quelli che restano. E una scissione sarebbe solo l'orazione funebre per gli eletti. Altro che terzo mandato, tutti a casa, in nome di Conte. Così la storia pentastellata è tornata dove stava all'inizio, in casa di Beppe, a Bibbona. Ta-dà, ecco Grillo prendere in mano la situazione, convocare 7 "saggi" e cominciare a ritessere la trama del partito. Conte? L'ultima sua immagine, surreale, lo ritrae mentre va a giocare a tennis (nella foto Ansa qui sopra), un principino di Wimbledon, forse un buon partito, ma non un leader di partito. Avanti un altro.
04
Salvini, referendum e draghismo
Un, due, tre. C'è un'altra sagoma che distrae il Pd, Matteo Salvini. Il leader leghista ha firmato il manifesto dei sovranisti (e naturalmente questo ha aperto il fuoco del fronte europeista in Italia) e poi ha cominciato a fare campagna per i referendum sulla giustizia, è cominciata la raccolta di firme e, a giudicare dalle prime immagini, la cosa è destinata ad avere successo. Nel Pd c'è chi spera che il movimentismo di Salvini conduca a un'altra uscita in testacoda dal governo. Accadrà esattamente il contrario - sempre nel pieno della tradizione delle azzeccate previsioni dem - Salvini rafforzerà la posizione leghista nell'esecutivo, anche senza far nulla, per manifesta debolezza degli altri partner della maggioranza. Lui lo sa (e anche Letta che cerca un'alternativa senza trovarla, gli mancano gli alleati e una "intelligenza di partito" che è finita con l'uscita di Renzi) e per questo ieri ha rassicurato gli avversari: "Non cade il governo, spero che la smettano presto di litigare, poi non mi appassiona la telenovela estiva se ha ragione Conte o ha ragione Grillo: per me han torto tutti e due". Appuntamento al 2023. E soprattutto all'elezione del presidente della Repubblica all'inizio del 2022. Vivremo tempi interessanti. Forse troppo.
***
Che facciamo? Andiamo altrove, al centro del Mediterraneo. Il caso della Sardegna è un esempio di come la leadership di Mario Draghi sia necessaria ma abbia bisogno di alleanze, intellligenza, collaborazione, interesse per il bene comune, capacità d'esecuzione. Il Recovery Plan si farà sul territorio. E le classi dirigenti locali devono dare una mano, devono pensare, avere un'idea realizzabile di futuro. Bene, tutto questo non accade in Sardegna. E quello che leggerete si può trasporre per gran parte dell'Italia. Un quadro glocal scritto per l'Unione Sarda.
05
Un'isola dove il futuro è sempre domani
Due secondi fa stavo pensando: scrivo un articolo sullo stato dell'arte della politica italiana. Poi mi è venuta un'altra idea, mi frulla in testa da settimane, è il momento di metterla nero su bianco perché lo scenario è maturo e il calendario della storia sta correndo come un titanico stormo di cavallette.
Inizio con una domanda: dove sta andando la Sardegna? La risposta dovrebbe essere: va dove va l'Italia. Ma è vero solo in parte, perché a Roma governa Mario Draghi, un premier di livello internazionale che ha dato una sterzata decisiva alle sorti del paese. La situazione sarda è differente (forse perfino divergente), per la posizione geografica, l'economia, la storia e soprattutto la qualità della nostra classe politica. Il famigerato pranzo di Sardara (svariato e avariato potentame dell'isola riunito a tavola, in ristorante, durante il Covid e in piena zona rossa, ndr), questa scena da "Ancien Régime" che non muore mai, ce lo ricorda, il dipinto grottesco dello stato delle cose, il limbo del potere imbandito.
La rivoluzione di Palazzo Chigi è netta, un cambio di passo enorme che ha portato l'attenzione della comunità internazionale sul "metodo Draghi", il pragmatismo e lo stile del capo del governo. Il premier italiano è considerato il successore naturale della cancelliera Angela Merkel nella leadership europea. L'Italia ne trarrà un grande beneficio, siamo in pista per un decollo verticale della crescita. E come ha ricordato lo stesso Draghi, per non correre rischi la ripresa dovrà essere grande, perché grande è il nostro debito.
Torna la domanda sul taccuino del vostro cronista: dove va la Sardegna? Non lo sappiamo, si fanno molti discorsi - sempre quelli - sull'identità dell'isola, sul "sardismo", sulla singolarità della "nazione sarda" e via così, tutti temi che sono diventati con il trascorrere dei decenni gli orpelli del "folklore" della classe dominante, fattori di conservazione e passatismo che Antonio Gramsci aveva descritto mirabilmente nei "Quaderni del carcere". Uno dei più grandi pensatori della politica di tutti i tempi, tra Machiavelli e Hobbes, dimenticato a sinistra, semi-sconosciuto a destra, studiato nelle più importanti università del mondo. Nato in Sardegna, il primo nostro "nemo propheta in patria", uno dei tanti.
É da quando sono bambino che sento dire che il domani della Sardegna è il turismo, la cultura e l'agroalimentare. Sempre domani, mai oggi. Il futuro è rimasto futuro affinché se ne parli, riempia il vuoto delle menti, così viviamo in un eterno "presentismo", siamo a bordo di una nave la cui rotta è ignota. La pandemia ha cristallizzato quel poco che si era mosso quasi per inerzia negli anni scorsi, i numeri della nostra economia, la condizione sociale, parlano da soli. Li conoscono in pochi e la politica non li cita perché sono scomodi. Per tutti. L'ultimo rapporto Crenos offre uno scenario da isola alla deriva: al 1° gennaio del 2021 i residenti in Sardegna sono 1.611.121, l'età media è di 47,3 anni (nel 2011 era 43,9), mentre quella nazionale è pari a 45,7 anni, ci sono 222 anziani ogni 100 giovani, il numero dei morti (anche a causa della pandemia) è aumentato del 16,5%. Siamo sempre più vecchi, una terra di pensionati senza bambini. I dati sul prodotto interno lordo sono quelli di una desertificazione economica: la Sardegna è al 178° posto su 240 regioni europee, abbiamo 144 mila imprese attive e il 96% di queste ha meno di 10 addetti. L'export dà l'esatta misura di quello che non siamo e non si è fatto, altro che turismo, cultura e agroalimentare, il nostro export nel 2020 è stato di 3,4 miliardi di euro (-41% rispetto al 2019) e il 71% di questo valore è rappresentato dai prodotti petroliferi, l'8,2% dai prodotti in metallo, il 5,6% dai prodotti chimici e il 3,1% dal settore lattiero-caseario. Senza l'industria della raffinazione e della chimica, l'export sardo semplicemente non esisterebbe. I dati del mercato del lavoro sono impressionanti, su una platea di potenziali lavoratori di 1.442.214 abitanti (sopra i 15 anni), gli inattivi sono 793.160, di questi ben 120.356 sono scoraggiati o impossibilitati a lavorare, mentre i lavoratori attivi sono solo 563.034, è su di loro che continua ad aumentare il carico sociale ed economico. Il turismo, l'eterna speranza, schiantato al suolo dal Covid, si regge(va) sul flusso di stranieri, rappresentano il 51% degli arrivi, ma l'anno pandemico è un nuovo inizio per tutti, la concorrenza nella fase di ripartenza e ricostruzione del settore sarà ancora più forte, l'indice di utilizzazione delle strutture turistiche è basso (27% negli hotel, il 59% a agosto, indice che cala all'11% nelle altre strutture) e il sommerso diffusissimo, è stimato nel 36% delle presenze degli italiani. Un mondo remoto rispetto alla politica che discute di province, di nomine, di assessorati e spesa sanitaria che sì, allunga la vita (e il nostro senescente destino), ma non è l'investimento che apre la porta del futuro.
Siamo di fronte a uno scenario di rovine fumanti, ma il sonnambulismo della classe dirigente (non c'è solo quella politica, che ha responsabilità gravi, di cui sembra non avere consapevolezza) è un'epidemia per la quale non abbiamo scoperto ancora il vaccino (eppure esiste, si chiama voto consapevole). L'occasione per la rinascita c'è, si chiama Recovery Plan, la guida nazionale anche (Mario Draghi), quello che è assente è un'idea concreta, realizzabile, un piano d'azione per la Sardegna e per i sardi. Lo devono fare le classi dirigenti dell'isola. E non si vede, galleggiamo nel vuoto, in uno stato di stordimento estivo, deambulanti nelle sagre sempre più improbabili (un segno di disperazione), le processioni e i balli, con il silenzio austero e giudicante del nuraghe all'orizzonte. Un'ombra che s'allunga, un memento. Alla fine, tutto sarà chiaro, esposto al pubblico, perché "sa gattu si cuada e sa coa si parada", il gatto si nasconde, ma la coda continua a vedersi.
***
Siamo ai quadri di una non-esposizione. Buone notizie? Dall'isola di Sardegna andiamo all'isola d'Inghilterra.
06
E un'isola dove il futuro è oggi. Il 19 luglio di BoJo
Cosa fanno quelli immunizzati con AstraZeneca? Prima di tutto, sono vivi, stanno bene e ben prima degli italiani si godono gli splendidi giardini della loro tradizione. Boris Johnson (sopra, nella foto Zuma) oggi annuncerà la fine dell'emergenza coronavirus per il 19 luglio nel Regno Unito. Gli scienziati sono contrari, ammoniscono che così si rischia di aprire "nuove fabbriche di varianti" (con questa forma mentis la "liberazione" non ci sarebbe mai). In una conferenza stampa il premier britannico dirà agli inglesi che bisogna "imparare a vivere" con il coronavirus e annuncerà il the end per le restrizioni. Mascherine indossate solo su base volontaria, obbligatorie negli ospedali e strutture sanitarie; gli adulti completamente vaccinati potranno viaggiare nei Paesi della 'lista ambra' - tra cui l'Italia - senza obbligo di quarantena al rientro e niente autoisolamento se si entra in contatto con una persona infetta. E la variante Delta? A dispetto dei titoli dei giornali, i vaccini funzionano. E per il domani si vedrà, non si può pensare di vivere sotto chiave in eterno. Gli inglesi, come tutti, hanno avuto il loro momento terribile, commesso i loro errori, ma con un'azione spettacolare (e uno straordinario vaccino che funziona, AstraZeneca, pioggia di applausi a Wimbledon per Sarah Gilbert, l'immunologa che lo ha sviluppato) Johnson ha dimostrato al mondo che la scienza serve per trovare soluzioni per la vita e non per la reclusione. I sudditi di Sua Maestà britannica con l'immunizzazione fanno quello che alla fine faranno tutti: tratteranno il virus come un nemico che si batte e si controlla. E lo faranno vivendo.
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2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.