13 Giugno
Macron all'angolo. Verso un'intesa tra Berlino, Roma e Vienna
L'Italia dà una risposta dura alla Francia. Il ministro dell'Economia Tria annulla l'incontro con Bruno Le Maire. Salvini in Senato: Parigi e Madrid rispettino gli accordi. Il ministro dell'Interno della Germania cerca un'intesa con Italia e Austria sull'immigrazione. Roma non delude mai: 9 arresti per la costruzione del nuovo stadio e giunta grillina nei guai.
La Francia ricorderà a lungo questi giorni della metà di giugno del 2018. Il governo di Parigi sta andando incontro a un epic fail diplomatico da manuale. La crisi dei migranti, il caso Aquarius, le dichiarazioni - non basate sui fatti e intrise di supponenza - del Presidente Emmanuel Macron sull'Italia e le frasi inaccettabili e volgari pronunciate in tv dal portavoce di En Marche, il partito del Presidente, hanno innescato una ferma reazione del governo italiano. E in Europa la soluzione sui migranti potrebbe arrivare da un'intesa, una triangolazione tra Germania, Austria e Italia.
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Francia. La risposta ferma del governo italiano
Macron si è messo all'angolo con le sue mosse scomposte. E il governo italiano ha agito in maniera corale. Il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha annullato incontro a Parigi previsto per oggi con il suo omologo Bruno Le Maire. Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha convocato l'ambasciatore francese e chiesto di "recuperare". Il ministro dell'Interno Matteo Salvini in Senato ha difeso l'operato ineguagliabile dell'Italia nel Mediterraneo, messo in evidenza i numeri del disimpegno della Francia e della Spagna (Salvini ha ringraziato Sanchez per il primo contributo dato nel caso Aquarius) e poi ha chiesto le scuse dell'Eliseo. Arriveranno? Una cosa appare certa, senza un gesto di riconciliazione da parte di Parigi, il vertice bilaterale tra il premier Giuseppe Conte e Emmanuel Macron previsto per venerdì salta.
Il cuore pulsante della crisi della governance dell'Unione europea, è il contrasto all'immigrazione clandestina, la condivisione delle responsabilità. Nella sua informativa al Senato (che List pubblica integralmente) il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha posto al centro del suo ragionamento un concetto sempre dichiarato, ma mai trasformato dalle autorità europee in realtà in questi anni di crisi migratoria:
Ho parlato con il collega tedesco, con il quale abbiamo condiviso che occorre tornare a ragionare di protezione delle...
La Francia ricorderà a lungo questi giorni della metà di giugno del 2018. Il governo di Parigi sta andando incontro a un epic fail diplomatico da manuale. La crisi dei migranti, il caso Aquarius, le dichiarazioni - non basate sui fatti e intrise di supponenza - del Presidente Emmanuel Macron sull'Italia e le frasi inaccettabili e volgari pronunciate in tv dal portavoce di En Marche, il partito del Presidente, hanno innescato una ferma reazione del governo italiano. E in Europa la soluzione sui migranti potrebbe arrivare da un'intesa, una triangolazione tra Germania, Austria e Italia.
01
Francia. La risposta ferma del governo italiano
Macron si è messo all'angolo con le sue mosse scomposte. E il governo italiano ha agito in maniera corale. Il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha annullato incontro a Parigi previsto per oggi con il suo omologo Bruno Le Maire. Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha convocato l'ambasciatore francese e chiesto di "recuperare". Il ministro dell'Interno Matteo Salvini in Senato ha difeso l'operato ineguagliabile dell'Italia nel Mediterraneo, messo in evidenza i numeri del disimpegno della Francia e della Spagna (Salvini ha ringraziato Sanchez per il primo contributo dato nel caso Aquarius) e poi ha chiesto le scuse dell'Eliseo. Arriveranno? Una cosa appare certa, senza un gesto di riconciliazione da parte di Parigi, il vertice bilaterale tra il premier Giuseppe Conte e Emmanuel Macron previsto per venerdì salta.
Il cuore pulsante della crisi della governance dell'Unione europea, è il contrasto all'immigrazione clandestina, la condivisione delle responsabilità. Nella sua informativa al Senato (che List pubblica integralmente) il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha posto al centro del suo ragionamento un concetto sempre dichiarato, ma mai trasformato dalle autorità europee in realtà in questi anni di crisi migratoria:
Ho parlato con il collega tedesco, con il quale abbiamo condiviso che occorre tornare a ragionare di protezione delle frontiere esterne italiane come frontiere europee e non solo italiane. Non possiamo essere gli unici a fare quello che meritoriamente facciamo nel Mediterraneo, sopportandone costi economici e costi sociali. Se l'Europa c'è, batta un colpo adesso o taccia per sempre. Noi gliene abbiamo dato l'occasione e l'opportunità.
Il riferimento di Salvini al ministro dell'Interno della Germania non è casuale, perché è da Berlino che potrebbero arrivare le novità più importanti. Quali? Seguite il titolare di List.
02
La spaccatura a Berlino
Il governo tedesco si è spaccato sul master plan dell'immigrazione del ministro dell'Interno Horst Seehofer, esponente della Csu, il partito che sostiene Angela Merkel insieme alla Cdu.
La divisione è profonda (quello nell'immagine sopra è il titolo di Handelsblatt, il più importante giornale economico della Germania), ma Seehofer ha il sostegno del suo partito e si sta muovendo in queste ore in Europa per coordinare un'iniziativa diplomatica con l'Austria e l'Italia. La conferma dell'esistenza di questo triangolo tra Berlino, Vienna e Roma è arrivata stamattina dal premier austriaco Sebastian Kurz:
È necessario un asse dei volenterosi. Sono lieto della buona cooperazione che vogliamo costruire fra Roma, Vienna e Berlino. È ragionevole collaborare per ridurre ulteriormente l'immigrazione illegale.
Chi c'era al fianco di Kurz? Il ministro degli Interni tedesco Horst Seehofer (nella foto Ansa, in alto, stamattina Kurz e Seehofer durante la conferenza stampa). Come abbiamo raccontato su List ieri, il radar va tenuto puntato su Berlino.
Lo scenario che si sta delineando è quello di un'intesa con la Germania e l'Austria per rafforzare le misure contro l'immigrazione clandestina ma in un quadro europeo - necessario per Angela Merkel e il suo partito - messo sotto pressione dagli alleati e da scadenze elettorali in arrivo (si vota per il Land in Baviera tra quattro mesi e la competizione con la destra di Afd sarà dura). Il quadro in evoluzione è stato confermato anche da Matteo Salvini in un'intervista al Corriere della Sera ("sta nascendo un asse con i tedeschi") e mentre Roma conduceva la contro-offensiva su Parigi, da Berlino è arrivata una dichiarazione di Steffen Seibert, il portavoce di Angela Merkel, significativa per il contesto (sempre durante l'incontro tra Seehofer e Kurz) e il timing:
L'Italia per la sua posizione geografica è particolarmente esposta a un numero grande di profughi e di migranti. Noi siamo dell'idea che nessun paese dovrebbe esser lasciato solo con questo compito. Per questo sosteniamo l'Italia, e la riteniamo un importante partner nella ricerca di una soluzione europea.
I pezzi sulla scacchiera si stanno muovendo rapidamente: Berlino, Roma e Vienna stanno convergendo. Cosa farà la Francia di Macron? Che cosa dirà la Spagna di Sanchez? Sono due Paesi esposti nel Mediterraneo che in questi anni hanno fatto una politica di porti chiusi. Viviamo tempi galleggianti. Forse troppo.
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Per sapere, per capire, come tradizione di List, pubblichiamo un documento parlamentare: il testo integrale dell'informativa sul caso Aquarius che il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha presentato stamattina in Senato.
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"Le nostre frontiere sono europee non solo italiane"
di Matteo Salvini
Signor Presidente, nel ringraziare per l'applauso preventivo, sulla fiducia, confesso la mia emozione: mai nella vita, quando ho cominciato la mia attività politica, avrei pensato di sedere sui banchi del Governo, ma neanche sui banchi del Parlamento. Sento forte l'onore, l'onere e la responsabilità. È il mio primo intervento, quindi ringrazio voi per l'attenzione - ascolterò tutti - e chi ci sta seguendo da casa. Mi sono fatto dare una documentazione puntuale sui fatti, ovviamente, e mi permetterò di introdurre e concludere con due riflessioni. Innanzitutto, desidero ringraziare l'ex procuratore di Venezia, Carlo Nordio, che oggi ha scritto un articolo che mi ha confortato, dal titolo: «Diritto e diritti: la lezione che nessuno può dare al nostro Paese», che mi impone di dire che intervengo a nome di un Governo e di una maggioranza, ma che arrivo ad avere l'ambizione di parlare a nome di un popolo che in termini di generosità, volontariato, accoglienza e solidarietà non ha niente da imparare da nessuno. Il problema non è il derby Italia-Francia dei mondiali, che peraltro ci vedono esclusi, ma che la nostra storia di solidarietà, generosità e volontariato non merita di essere apostrofata con alcuni termini usati nelle ultime ore da parte di qualche esponente del Governo francese, che spero e penso dia le scuse ufficiali nel più breve tempo possibile. Continua a leggere il documento su List.
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E la Spagna che fa? Pedro Sanchez ha incassato il ringraziamento di Salvini, ma con un auspicio che per Madrid sarà fonte di problemi: "I numeri ci dicono che in Spagna sono 16.000; 16.000 contro 170.000. Ringrazio il buon cuore del presidente Sanchez, il quale ha ampio margine per esercitare la sua generosità e la sua accoglienza anche nelle settimane a venire, visti i numeri da cui partiamo", ha detto Salvini. La Spagna ha un nuovo governo, Rajoy è caduto, i socialisti sono di nuovo al potere. Maite Carpio ci racconta che governo è quello di Sanchez e perché non è frutto del caso ma di un lavoro durato un anno.
04
Il governo Sanchez è un lampo nato un anno fa
di Maite Carpio
Il nuovo primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha fatto un governo senza concessioni alle questioni territoriali, al suo partito o agli oppositori-alleati. Con altissimi profili professionali, nettamente europeista, attento alle questioni sociali e alla stabilità economico-finanziaria. Nel giro di 48 ore ha tirato fuori una rosa di nomi che a un certo punto sembravano funghi venuti fuori dopo un giorno di pioggia, quando in realtà ci era voluto più di un anno per portare a termine quella che è stata una ricerca accurata del tartufo. Il nuovo governo spagnolo, copertina del Financial Times e di Le Monde (“una squadra da sogno”), ha avuto una lunga gestazione, il che vuol dire che dietro questa mossa apparentemente improvvisata, c’era un vero disegno politico. È da più di un anno che Sanchez lavora in maniera certosina alla formazione del suo esecutivo. Tutto è cominciato nei primi mesi del lontano 2017. Continua a leggere l'articolo su List.
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Dobbiamo sempre ricordare l'origine del caos nel Mediterraneo. Seconda puntata di Libia Files, l'inchiesta di List sull'intervento militare e la caduta del regime del Colonnello Gheddafi. C'è la zampona della Francia e dobbiamo pur aiutare gli amici francesi a tenere allenata la memoria che in questo momento svalvola.
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Libia Files. Sarkozy e Clinton, le mosse segrete della guerra
Ecco la seconda puntata di Libia Files, l'inchiesta di List sulla guerra in Libia. Grazie alla ricostruzione fatta sull'archivio delle email di Hillary Clinton e alle testimonianze dirette raccolte, è possibile avere un quadro ben diverso da quello descritto nelle dichiarazioni ufficiali e nei resoconti dell'epoca. Buona lettura. Nei giorni della rivoluzione libica, in quell'anno di straordinaria tensione interna e internazionale - quel 2011 che andrà esplorato a fondo dagli storici - il governo Berlusconi era alle prese con la sua crisi più intensa. Mentre Gheddafi cercava di sfuggire al suo destino, l'Italia stava per sperimentare la caduta di un governo via spread, un sottosopra finanziario innescato dalla speculazione sul debito sovrano. Ma nelle ore in cui Bengasi bruciava e Tripoli era in rivolta, tutto questo era lontano. Berlusconi aveva piena disponibilità del suo potere di presidente del Consiglio, l'Italia cercava di evitare il collasso della Libia. La ricostruzione di quei giorni, quelle settimane, è fondamentale. Il racconto si snoda tra Washington, Parigi, Roma, Tripoli, Londra, come una spy story. Sono i documenti a dare i passaggi della sceneggiature, scandire il ritmo della storia, dipingere il quadro. Libia Files li riordina, è il puzzle che si compone. Continua a leggere la seconda puntata di Libia Files su List.
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C'è altro? Perbacco, c'è Roma. La Capitale non delude mai. Cronaca rapida, satira di Guido Ciompi e un approfondimento sulla scia di un celebre titolo dell'Espresso: "Capitale corrotta, nazione infetta". Annamo.
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Nuovo stadio, vecchi vizi: 9 arresti a Roma
Nove arresti nella Capitale legati a un'inchiesta sulla costruzione del nuovo stadio della Roma. L'indagine è condotta dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo. I nomi degli arrestati, come si scrive nelle cronache in questurese, sono "eccellenti". Luca Parnasi, proprietario della società Eurnova (quella che realizza lo stadio) e cinque suoi collboratori; agli arresti domiciliari ci sono Luca Lanzalone, presidente di Acea (società controllata dal Comune di Roma al 51 per cento) che è coinvolto in quanto seguì l'iter amministrativo dell'opera da consulente del Movimento 5Stelle, Adriano Palozzi vicepresidente del Consiglio regionale, di Forza Italia, Michele Civita ex assessore regionale all'Urbanistica, del Pd. Tra gli indagati, Paolo Ferrara, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Comune di Roma, Davide Bordoni, capogruppo di Forza Italia e Mauro Vaglio, presidente dell'ordine degli avvocati di Roma che fu anche candidato (poi non eletto) al Senato per il Movimento 5Stelle. La società sportiva AS Roma non è coinvolta nell'inchiesta.
La giunta comunale guidata dal sindaco Virginia Raggi si trova dunque al centro del maelstrom giudiziario e le reazioni dei vertici grillini sono seriamente preoccupate perché Roma è un "buco nero" dell'esperienza pentastellata. Sai che c'è, ma non sai dove può andare a finire. E di guai in Campidoglio ce ne sono stati già parecchi. Che dice Luigi Di Maio? "Ho contattato subito i probiviri del Movimento e ho detto subito di accertare tutto quello che c'è sulle persone che potrebbero essere coinvolte in questa cosa. E, per quanto mi riguarda, come abbiamo sempre dimostrato, chi sbaglia paga. E mi permetto di dire che se le accuse verso queste persone, non solo del Movimento ma in generale, dovessero esser provate, questo dimostrerebbe come la gente si rovina la vita pur avendo delle posizioni di tutto rispetto". Duro. Di Maio sa che non si possono mostrare cedimenti, i grillini sono al governo della Capitale e ora anche del Paese. E il progetto dello stadio della Roma era anche una delle pochissime cose portate a termine dal Campidoglio in versione pentastellata. Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture, non nasconde i timori per gli sviluppi e il peso che potrebbe avere sul Movimento questa inchiesta: "Per quanto riguarda la faccenda dell'indagine siamo molto preoccupati. Non ho informazioni per poterla commentare. Quello che mi viene da ribadire è che la battaglia che il M5s ha fatto per far sì che la colata di cemento che doveva cadere a norma del primo progetto del Pd, di cui lo stadio era solo una minima parte, è stata enormemente limitata e questo è un successo".
Viviamo tempi interessanti. E a Roma non lo sono mai troppo. Il titolare di List vi ripropone un affresco sulla Capitale pubblicato la scorsa estate.
07
Eterna. Corrotta. Roma
Senza acqua, con i trasporti fallimentari. Sono trascorsi decenni dall'inchiesta dell'Espresso che fece scalpore. Dai palazzinari ai grillini. Ritratto dell'Inganno Capitale.
A che punto è la notte? Nel Macbeth lotta con il giorno, a Roma è sempre luce, anche se è buio pesto. La Capitale non è mai stata una città come le altre, fin dalla sua fondazione si capiva che tutto sarebbe andato storto e maledettamente bene. La sua Eternità è il suo animismo, protetta dai numina, da Dio, dalle legioni, dagli imperatori, ma non dai romani d'entrata e d'uscita, di sopra e di sotto. Roma è stata fotografata e ritratta da tutti i grandi della letteratura, la memorialistica è intrisa del suo passato, ma il problema con questa città è sempre stato il suo baloccante futuro da cuccagna dove Franza o Spagna basta che se magna. Eterna. Corrotta. Roma.
L’11 dicembre del 1955 l’Espresso fece una copertina destinata a diventare celebre: “Capitale corrotta, nazione infetta”. Era la cronaca di ieri, di oggi, di domani firmata da Manlio Cancogni, un sacco edilizio dietro l'altro. Lo smazzettamento del potere. Sono trascorsi 62 anni e siamo a questo punto: si pensa al razionamento dell’acqua, la società dei trasporti è da chiudere. In entrambi i casi, è il fallimento del pubblico (e del privato che fa soldi con lo Stato). È la Suburra delle regole. Non c'è niente di nuovo, solo la conferma non del declino (parola che non descrive in maniera compiuta lo scenario) ma del Sottosopra Capitale. Filosoficamente, le due cose in sé - la crisi idrica e il patatrac dei trasporti - sono fatti arcinoti. La rete dell'acqua di Roma è un colabrodo (come nel resto d'Italia), i rapporti tra azionisti privati e Comune dentro Acea sono sempre stati pessimi, l'Atac è un altro colabrodo economico che da altre parti sarebbe già stato messo a riposare per sempre, eterna gloria. Questi sono soltanto picchi sismografici, Roma è ben altro e l'arrivo della Giunta Raggi non ne ha cambiato i connotati, la città è sempre quella: bellissima, sfrontata, viziata, corrotta, ammaliante, una tentazione perenne. Bisogna amarla, Roma. E odiarla, detestarla, schiaffeggiarla, lasciarla. E riprenderla. Non cade, si butta a terra, lasciva. Non si rialza, rimbalza. Non sparisce, si traveste. Non si spegne, arde sotto la cenere. Non è reale, è immaginaria. Eterna. Corrotta. Roma.
Roma è burosaura, l'Acea, l'Atac, tutte queste sigle infilate in un burocratico grigiore da ufficio pre-ministeriale, da "il dottore è fuori stanza", sono l'acronimo che nasconde la palude, il debito Capitale: 13,6 miliardi, un titano che se ne fotte dell'austerità, della Germania, dell'Europa, del resto d'Italia, tutte cose che a Roma finiscono rubricate alla voce "sticazzi". Qui a Roma c'è l'aliquota Irpef più alta d'Italia, la voragine contabile è pari a due volte il bilancio del Campidoglio, le tasse locali in vent'anni sono triplicate. Voi intelligenti e performanti che fate i corsi di sopravvivenza tra i tagliatori di teste del Borneo, non avete capito niente: provate a sopravvivere un anno a Roma.
Roma non è un sindaco. Ne hanno eletto un altro. Raggi, così si chiama. Il titolare di List fece un sogno, lo mise nero su bianco sul Foglio: "Ho fatto un sogno e ho visto i primi cento giorni di Raggi in Campidoglio". Si è realizzato tutto: la monnezza, il diluvio, i sorci, le sceneggiate grilline, il parentame. Tutto. In peggio. E figuratevi se il problema è "la sindaca" con questo tutto che già c'era, che c'è e che ci sarà. Non sapendo far nulla, non fanno nulla. Quando fanno qualcosa, lo fanno al meglio del peggio possibile. No alle Olimpiadi, vaffanculo. No allo stadio e anche sì, ma senza grattacieli, vaffanculo. E basta notti bianche, facciamole nere, con la musichetta di strada e arivaffanculo. E monnezza, monnezza, monezza ovunque, un sublime marcescente palcoscenico. La Grande Bellezza, Jep Gambardella: "So' belli i trenini delle feste, so' belli perchè non vanno da nessuna parte!". Dov'è da nessuna da parte, ve lo siete mai chiesti? A Roma.
Roma è la conferma della Regola Eterna, è un "lo famo strano" con Jessica e Ivano (Viaggi di Nozze, Carlo Verdone) che scendono dall'auto, masticano chewing-gum, fanno le bolle, hanno acconciature psichedeliche, l'ultimo smartphone, fanno delibere di giunta in chat e governano il Campidoglio. Era chiarissimo che il voto sarebbe stato una sciagura. In una fase da stunt-man del giornalismo, fatta la cosiddetta analisi politica, il titolare scrisse che a Roma bisogna sospendere la democrazia e chiamare con urgenza la Trojka, la cancelliera Merkel, il ministro dell'Economia Schauble e i carri armati Tiger. Gnente di gnente, hanno votato. E dal cilindro psichedelico del popolo romano è arrivato il Marchese del Grillo, chi altro? D'altronde, anche questo era scritto: "Io so' io e voi non siete un cazzo".
Roma è una neo-lingua, uno scalpello furioso che modella frasi, parole, fulminazioni. Il commuter non esiste qui, il pendolare è già superato, a Roma la gente prende "gli auti". Quando passano. E quando non si incendiano. L'Atac è una splendida azienda fiammeggiante. Mentre ti sposti nell'ingorgo metallico, tra le bestemmie e "li mortacci tua e de tu nonno", all'improvviso, sei nella giungla, in Vietnam, a Hanoi: il rogo del metallo, la gomma che brucia, la ggente che scatta, s'incazza e riscatta i "serfie", perché c'è "un mezzo" in fiamme sospeso su un ponte sul Tevere e in un lampo cinematografico ti viene in mente Francis Ford Coppola, Apocalypse Now, la voce pazza del Colonnello Kilgore: "Mi piace l'odore del Napalm al mattino". È una distonia da cinematografari di Cinecittà senza grandezza felliniana. Ah, sì, certo Fellini, quel giro di vita e di vite senza il terrore di Henry James, ma con lo spavento del Grande Vuoto, l'ennui, la noia, lo spiaggiarsi e dare sempre un'ultima versione dei misfatti e dei disfatti: "Le versioni degli avvenimenti le modifichiamo continuamente per non annoiarci", diceva Fellini. E l'ultima versione è sempre la stessa, cambia l'aggettivo, il vestito, il fondale, ma non la sostanza e quella cosa che a Roma ha lo stesso effetto della Kryptonite su Superman: il numero, la realtà.
Roma è un bilancio in rosso, l'Atac, voi dite, ora è in pericolo. Se non ora quando? Sciagurati. Il titolare ripesca dall'archivio dell'anno scorso, inchiostro con vuoto a perdere: "L’Atac in queste ore è sull’orlo del fallimento. Chiuderla sarebbe cosa buona e giusta. Mettere tutto in garage, creare una bad company e far ripartire i bus senza la zavorra che l’ha resa ingestibile. Il consiglio di amministrazione si riunisce domani, il collegio sindacale vuole portare i libri in tribunale, la Corte dei conti ha chiesto 15 milioni di euro di risarcimento agli ex dirigenti colpevoli di nepotismo e assunzioni illegittime, il deficit del 2014 ancora non si conosce ma parliamo di una cifra che ha il suo punto di riferimento nei bilanci precedenti: nel 2012 la perdita secca fu di 156,7 milioni, nel 2013 un altro salto di qualità, 219,1 milioni. E voi vi preoccupate di Atene? La nostra Grecia viaggia in bus e il garage ha un nome di quattro lettere: crac". Atac. Mancava il bilancio del 2015 e quello in via di decomposizione del 2016. L'ultimo disponibile è un film splatter, sangue dappertutto, c'è un tipo che ride con la motosega in mano. Eccolo, santi numi, proteggeteci voi: unmiliardotrecentocinquantamilioni, ripetete con il titolare, 1.350.000.000 milioni di euro, ancora una volta, 1 miliardo 350 milioni di euro, e ora sì che possiamo stappare il fiasco del vino dei Castelli. Il direttore generale di Atac, Bruno Rota, da marzo si gratta la testa di fronte ai numeri del bilancio, ha studiato la situazione, lui, abituato a lavorare a Milano, e non sa che l'intervista che ha dato ieri al Corriere della Sera rischia di staccargli di netto il capo. Cosa ha detto, il nostro Prometeo dei Trasporti? La verità, quella cosa che a Roma non e-si-ste e il passaggio vero dell'intervista di Federico Fubini a Rota non è quello sui numeri - sono quelli, da sempre, eterni come Roma - ma quello quando racconta il suo incontro con i sindacati, un'epifania letteraria: "I sindacati rappresentativi li ho incontrati tutti. Per la verità qui si presentano come rappresentanti delle posizioni del sindacato gente che ha trecento iscritti su undicimila dipendenti. Gente che va in tivù a spiegare come funzionano i sistemi di sicurezza dei mezzi senza saperne nulla». Il Fubini non conosce Roma, la annusa da cronista d'alto bordo finanziario, e si fa sotto con la domanda: Non saranno tutti così… la risposta del Rota è umida di stupore, una sudaticcia meraviglia: «No, certo. Ci sono sindacati più rappresentativi. Quando ho incontrato i loro rappresentanti ho avuto l’impressione che non avessero fino in fondo la percezione della gravità e della dimensione del problema. Poi naturalmente sono andati in assessorato a chiedere garanzie. Non hanno capito che è l’ultima spiaggia». L'ultima a spiaggia, caro Rota, a Roma non esiste, la vita di questa città è tutta un penultimatum, un rinvio, un vediamoci da Ciampini così ne parliamo meglio. Caffè, maritozzo, altro caffè, du' spaghi dalla Matricianella e via, avemo fatto er mejo, annamo. E Rota? Ora lo vogliono far secco, poraccio, ha detto la verità. L'ultima spiaggia? Ma chi è questo? Sembra il marziano a Roma di Ennio Flaiano che nell'indifferenza, nel cinismo, nell'abitudine millenaria allo straordinario spettacolo, finisce fermo al semaforo e uno gli si avvicina e pronuncia la frase che lo liquida per sempre come un Marziano nell'ordinario: "A Marzia' famme accende". L'ultima spiaggia? A Fregene, a Ostia, du' spaghi, un tuffo, chi ha comprato la Roma? Che fa Lotito?
Roma è un banchetto. Una cena, un salotto, un unico ciclopico Colosseo di baci e abbracci da gladiatores, strette di mano da legionari, Roma è sempre imperiale anche nel suo sfascio di muscoli, polmoni, cervelli spenti, è una fiera campionaria di divani, poltrone, sfregamenti, porte girevoli, anticamere, amori, odi perenni, famiglie che si scannano, nemici che si sposano, Roma è l'amante più languida, feroce, splendida che si possa desiderare. Ti abborda, non c'è alcun bisogno di mettersi a pensare a una strategia d'assalto. Non devi essere un attaccasottane, ti prende lei. Ti conduce. Ti guida. E tu sei morto con gli occhi aperti di fronte a tanta meraviglia. Roma è un intreccio, un cestino di vimini pieno di serpenti. Stringi mani, fai cose, vedi gente, e alla fine scorgi gli inviti da fiera e sai già quali volti, quali nomi, quali fandonie, quali cialtronerie, quali drammi di tragico non detto avrai davanti al tuo taccuino. Sì, Roma manda baci che non mantengono mai la promessa. È la cronaca del penultimo crac. Roma è una beffa. Roma è questo cartello.
C'è tutto, non serve altro. Sipario, applausi. Crac.
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l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.