27 Novembre
Macron e Trump hanno un guaio con l'auto
Oggi il Presidente della Francia darà la sua risposta alla protesta dei gilet gialli sulla tassa sui carburanti. Quello americano "tradito" da General Motors che chiude stabilimenti e licenzia migliaia di dipendenti. Cosa sta succedendo nel settore dell'automobile. Sfida tecnologica, cambio degli stili di consumo. C'è un paese che produce auto, ma la sua politica di tutto questo non si preoccupa: l'Italia. La Nasa va su Marte, i marziani sono qua
L'automobile è uno dei simboli del moderno che irrompe nella storia, metafora del movimento, della libertà, della produzione, del lavoro. L'industria dell'auto fin dalla sua nascita fu il centro dello sviluppo dell'economia: la produzione della Ford T di Henry Ford segnò un passaggio storico, la catena di montaggio e l'applicazione su vasta scala del taylorismo furono uno shock globale. Il motore a scoppio e l'evoluzione del design condussero dal calesse motorizzato alle super car del presente e del futuro. Intorno all'auto si sviluppò la rete stradale, l'industria dell'asfalto e del cemento, le infrastrutture viarie, quella dell'acciaio e della plastica, fiorirono i produttori di componenti da assemblare in fabbrica, gli operai si specializzarono, gli ingegneri cominciarono a dividersi i settori in applicazione e ricerca, la vendita diretta dei produttori di auto fu sostituita dai dealer, i concessionari, il finanziamento al consumo cominciò con l'acquisto dell'auto, il settore delle benzine divenne strategico come quello militare, il controllo del petrolio e il gioco sul prezzo del barile cambiarono il risiko geopolitico, chi produceva l'auto aspirava a influenzare tutto il resto dell'industria. L'auto era il simbolo della potenza.
01
L'auto di Macron e Trump
L'auto fu lo stupore del viaggio, la scoperta, la migrazione interna, la fine della diligenza e del calesse, il tramonto della cultura del cow boy, la frontiera senza più ostacoli, l'Europa in lungo e in largo, l'indipendenza dell'uomo, la dipendenza del borghese, la gita in famiglia, il racconto on the road, la spider Alfa Romeo e la scopertissima e saettante Corvette, la bellezza della Giulia, una Lancia signorile, il Sessantotto in Due Cavalli, il pick up americano tra le distese di girasoli, la 500 della felicità italiana, il mito della Chevrolet Bel Air, la spaziale Citroen DS, la sfrontata bellezza di una Cadillac Eldorado, la Mustang che mordeva l'asfalto, la Ferrari...
L'automobile è uno dei simboli del moderno che irrompe nella storia, metafora del movimento, della libertà, della produzione, del lavoro. L'industria dell'auto fin dalla sua nascita fu il centro dello sviluppo dell'economia: la produzione della Ford T di Henry Ford segnò un passaggio storico, la catena di montaggio e l'applicazione su vasta scala del taylorismo furono uno shock globale. Il motore a scoppio e l'evoluzione del design condussero dal calesse motorizzato alle super car del presente e del futuro. Intorno all'auto si sviluppò la rete stradale, l'industria dell'asfalto e del cemento, le infrastrutture viarie, quella dell'acciaio e della plastica, fiorirono i produttori di componenti da assemblare in fabbrica, gli operai si specializzarono, gli ingegneri cominciarono a dividersi i settori in applicazione e ricerca, la vendita diretta dei produttori di auto fu sostituita dai dealer, i concessionari, il finanziamento al consumo cominciò con l'acquisto dell'auto, il settore delle benzine divenne strategico come quello militare, il controllo del petrolio e il gioco sul prezzo del barile cambiarono il risiko geopolitico, chi produceva l'auto aspirava a influenzare tutto il resto dell'industria. L'auto era il simbolo della potenza.
01
L'auto di Macron e Trump
L'auto fu lo stupore del viaggio, la scoperta, la migrazione interna, la fine della diligenza e del calesse, il tramonto della cultura del cow boy, la frontiera senza più ostacoli, l'Europa in lungo e in largo, l'indipendenza dell'uomo, la dipendenza del borghese, la gita in famiglia, il racconto on the road, la spider Alfa Romeo e la scopertissima e saettante Corvette, la bellezza della Giulia, una Lancia signorile, il Sessantotto in Due Cavalli, il pick up americano tra le distese di girasoli, la 500 della felicità italiana, il mito della Chevrolet Bel Air, la spaziale Citroen DS, la sfrontata bellezza di una Cadillac Eldorado, la Mustang che mordeva l'asfalto, la Ferrari senza rivali, l'Aston Martin di James Bond, la sfrecciante Jaguar E-Type, la Porsche 911 Carrera della mezza età, la Renault 4 delle fughe dall'università, lo status symbol del ricco e il tempo liberato della classe media e bassa.
Tutto questo durò fino al boom economico, poi lo scenario cominciò a trasformarsi. Gli shock geopolitici sul petrolio misero a dura prova i produttori, ma la proprietà dell'auto, la sua necessità, la resistenza della "macchina" alla critica della società dei consumi, il suo ruolo centrale nelle società industriali, è sempre rimasto. Quando scricchiola il mondo dell'auto, improvvisamente si ritorna sulla terra. Se va in crisi il sistema dei social network con le sue ricche trimestrali senza posti di lavoro, il mondo va avanti, se collassa l'industria dell'automobile, se si sviluppa un incendio nei suoi dintorni, scoppia la rivoluzione.
L'auto di Macron e quella di Trump, Washington e Parigi, le città delle rivoluzioni, sono un memento sulla sfida della contemporaneità: la trasformazione dell'industria e il lavoro.
Macron oggi dirà la sua sulla protesta contro il caro carburanti, un primo segnale ai gilet gialli che hanno in programma un "terzo atto" a Parigi il 1° dicembre. Il Presidente della Francia con l'intento di far partire una transizione ecologica, si è dimenticato dell'esistenza di una Francia diversa da quella metropolitana, il paese dei pendolari, della campagna e delle città dove il diesel è lo spostamento, la necessità, il lavoro.
Trump ha di fronte un dramma: la chiusura delle fabbriche e il taglio di 14.800 posti di lavoro di General Motors tra Stati Uniti e Canada. L'azienda cambia tutto, punta sulla ricerca e la propulsione elettrica per il futuro e per farlo deve recuperare risorse da investire. La competizione non è più solo con le altre case automobilistiche, ma con i titani della Silicon Valley dotati di una mostruosa cassa da investire oggi e domani. Mary Barra, numero uno di GM, ha parlato di una scelta ineludibile, ma qui siamo alla collisione tra la libertà d'impresa e la politica, tra la globalizzazione e delocalizzazione e la responsabilità sociale dell'azienda americana.
L'auto di Macron e quella di Trump sono una metafora dei limiti della politica, dei suoi errori, della reale posta in gioco: il lavoro, il benessere, la democrazia.
02
Il volante digitale
La digitalizzazione e smaterializzazione del presente furono predetti dai primi pensatori della rivoluzione psichedelica californiana negli anni Sessanta. Quando il futurologo Alvin Toffler nel 1971 pubblicò "Future Shock", si immaginava questo "domani" lontanissimo e impossibile. L'abbiamo davanti a noi.
Tutto quello che Yuval Noah Harari ha scritto con brio e intelligenza in Homo Deus era in fondo già chiaro nel preludio dell'avventura psichedelica della Silicon Valley. Nel momento in cui il mondo è connesso e quando queste connessioni saranno controllate e guidate dall'algoritmo, lo spazio dell'esperienza umana si sarà ampliato e ristretto. La guida dei veicoli diventerà un fatto raro, decine di milioni di posti di lavoro nella mobilità - e nella fabbrica tradizionale - spariranno. Sta succedendo. Quando un gigante come General Motors chiude stabilimenti e manda a casa migliaia di dipendenti, significa che là fuori la trasformazione sta accelerando. Waymo è la vera minaccia per GM e gli altri produttori tradizionali.
Sono tutti in pista per costruire un sistema nervoso della mobilità. Saranno le metropoli il teatro di questa trasformazione. E il resto del mondo seguirà. O sarà disconnesso.
03
La fabbrica e il sonnambulismo italiano
Di fronte a queste trasformazioni, un paese industriale che ha una grande tradizione storica nel settore dell'auto, è in preda al sonnambulismo. La sua classe dirigente discute di pensioni (cioè del passato del lavoro) e di redditi di cittadinanza (assistenza e non lavoro), ma della produzione - che dipende in maniera determinante dal contributo dell'industria dell'auto - non se ne parla, la parola "futuro" è una nota a margine. Il governo, tutte le forze politiche, devono puntare il radar su quello che sta accadendo nel settore dell'auto.
La fine dell'era Marchionne per il Gruppo FCA rappresenta un volta pagina. La cessione di un gioiello come Magneti Marelli ai giapponesi di Calsonic Kansei (6.2 miliardi di euro) era programmata, ma quella di Comau (robotica industriale) emersa in queste ore su Bloomberg, è una novità. Si aprono le trattative per il rinnovo del contratto collettivo di Fca, Cnh Industrial e Ferrari, parliamo di 80 mila lavoratori. Qui c'è un pezzo di futuro delle famiglie italiane. Le leadership sono da Barbara d'Urso.
Di tutto questo non c'è traccia nel dibattito pubblico. Impera una cultura che guarda al brevissimo periodo, una flash politics che prima o poi esploderà mettendo la realtà arroventata di fronte ai partitanti: l'Italia deve fare investimenti prima che sia troppo tardi, deve guardare alla produzione e al lavoro, al mercato dei capitali e dell'intelligenza, alla ricerca e all'istruzione. A futura memoria. E non sarà così lontana.
***
D'altronde, cosa si può pretendere dai governi europei? Il loro principale impegno è quello di andare a Bruxelles a discutere dei decimali. Il resto del mondo di questo, con tutto il rispetto, come il Rhett Butler di Via col vento, se ne infischia.
04
Bilancio & decimali
Nel frattempo il governo è nella fase perdere tempo per prendere tempo. Dopo la cena con il Presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, il premier Giuseppe Conte ieri ha riunito i ragazzi, Di Maio e Salvini, a Palazzo Chigi. Che si fa? Si lavora sui decimali. Si poteva fare anche prima, ma tutti i negoziati prevedono sempre la fase vedersi senza mai incontrarsi. Ora pare abbiano fatto un passo avanti - sia l'Unione europea che il governo - anche se in realtà è un indietro per tutti: il rigorismo brussellese è fiction di fronte alla realtà di un gigante economico (l'Italia) too big to fail, il sovranismo italiano è dichiarato ma non praticato sul serio, una cosa da diretta Facebook, un amore platonico. Tra l'altro, il depotenziamento della manovra su pensioni e reddito di cittadinanza deve essere bilanciato dagli investimenti. Alla fine del vertice, il governo ha spiegato cosa sta facendo (e non) in questa nota:
“Non è una questione di decimali, obiettivo del Governo è rilanciare la crescita e lo sviluppo. Confermati gli obiettivi già fissati, in particolare sulle pensioni, sul reddito di cittadinanza e sulla tutela del risparmio”. È quanto dichiarano il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i vicepresidenti Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Durante l'incontro di questa sera, il Presidente Conte ha riferito dell'esito dell'incontro di Bruxelles con i vertici della Commissione europea. Sono stati valutati gli emendamenti di iniziativa parlamentare al ddl sulla legge di bilancio e concordati quelli che saranno oggetto di approvazione. Per quanto riguarda il dialogo in corso con le istituzioni europee, si è convenuto di attendere le relazioni tecniche sulle proposte di riforma che hanno più rilevante impatto sociale, al fine di quantificare con precisione le spese effettive. Le somme recuperate saranno riallocate, privilegiando la spesa per investimenti, con particolare riferimento a quelle necessarie a mettere in sicurezza il territorio e a contrastare il dissesto idrogeologico.
Ok, abbiamo visto di meglio. E anche di peggio. Per il partito dello spread è un lutto nazionale, i mercati hanno subito azionato la retromarcia e il differenziale tra Btp e Bund ieri era in fase di smobilitazione:
L'Armageddon è ancora una volta rinviato. E per il futuro bisogna attrezzarsi in altra maniera. Spaziale.
***
Il futuro è il mondo in cui abitiamo. Aprite gli occhi, archiviate quello che dicono i nostri modesti partitanti, là fuori ci sono sogni grandiosi che si realizzano. L'uomo ha toccato ancora una volta il suolo di Marte con un suo veicolo. E presto ci sarà un nuovo Armstrong che poserà l'orma dell'essere umano sul suolo del pianeta rosso.
05
Da Ulisse a The Martian
La sonda InSight si è posata sul suolo di Marte e ora comincerà a perforare il terreno per accumulare altri dati importanti sul pianeta. L'uomo sta cercando un'altra casa, lo fa consapevolmente e nello stesso tempo obbedendo all'antico istinto dell'esplorazione. Tutto affonda nel mito, si parte dalla Grecia, culla della nostra civiltà:
Il viaggio spaziale della sonda della Nasa è quello dell'uomo che da millenni è rapito dal viaggio, dal salto nell'ignoto. È un'avventura che comincia con il mito greco (il titolare consiglia di leggere i due splendidi volumi della collezione de I Meridiani), con gli eroi civilizzatori e esploratori, con "il luminoso Odisseo", è la ricerca dell'origine del mondo che va dal Caos ai Titani.
Questo viaggio ci ha già condotto fuori dal sistema solare, il confine espanso della nostra esperienza. Rivediamo il fantastico momento in cui InSigth atterra su Marte in un montaggio "dentro-fuori" che ne fa vedere le varie fasi:
Questi uomini e donne, questi scienziati, questi talenti unici, l'uomo nella sua più bella espressione, l'amore per il sapere e la scoperta.
06
JPL. La fabbrica dei sogni spaziali
Il viaggio nasce al JPL (Jet Propulsion Laboratory), una sigla che per gli appassionati di astronomia significa avventura. Il JPL è la fabbrica della ricerca spaziale, inventa satelliti, capsule, navicelle. È una storia che comincia nel 1958 con il lancio del satellite Explorer 1, sono stati concepiti dal JPL il Voyager 1 e il Voyager 2. Furono lanciati nel 1977, sono ancora in funzione, il Voyager 1 è nello spazio interstellare, è il primo oggetto lanciato dall'uomo fuori dal sistema solare; il Voyager 2 viaggia verso l'Eliopausa e poi anch'esso finirà nello spazio interstellare. Fin dagli anni Trenta il Caltech (California Institute of Technology) cominciò a studiare motori per lanciare razzi nello spazio, i primi fondi arrivarono dalla Difesa che era interessata a sistemi di propulsione in grado di far decollare gli aerei in breve tempo e spazio, da quel momento la ricerca si amplia, va dai propellenti, ai motori, fino ai satelliti e robot che sono stati lanciati su Marte.
Il pianeta rosso sarà la meta di una colonizzazione che vedrà la Luna (sarà usata come piattaforma intermedia) tornare protagonista di questa nuova corsa allo spazio. Vivere su Marte è possibile? Certamente, servono un po' di accorgimenti, non è un luogo che si può definire ospitale. Chi ha visto The Martian? Film tratto dal bellissimo libro di Andy Weir, ecco il trailer:
Qualcuno dirà che si tratta di un film e dunque si può anche fantasticare. Ok, allora leggete questo libro:
E se non avete tempo per leggere, ecco un Ted dell'autore, Stephen L. Petranek, gustosissimo:
Allacciate le cinture. Buon viaggio verso Marte. Non cercate i marziani, quelli sono sulla Terra. Direzione Montecitorio.
***
Torniamo sulla Terra, andiamo in Cina, quel posto dove abitano i comunisti meno chic (quelli sono in Italia) ma più ricchi del pianeta.
07
Quel comunista di Jack Ma
Grandi rivelazioni dalla Cina, il fondatore di Alibaba, il gigante asiatico del commercio elettronico, è iscritto al Partito comunista cinese. Lo annuncia il Quotidiano del Popolo, l'organo di stampa ufficiale del partito. In effetti avevamo qualche sospetto: fondi un impero economico, in un luogo dove la libertà è una cosa leggermente teorica, dove domina un Presidente-imperatore che può restare in carica finché vuole, forse è il caso che tu sia iscritto al partito dominante per dormire sonni tranquilli e continuare il tuo business. Jack Ma secondo il giornale è uno dei cento imprenditori che hanno contribuito a cambiare la Cina, il patrimonio del fondatore di Alibaba è pari a circa 35 miliardi di dollari, l'anno prossimo lascerà la guida dell'azienda. "Ma, 54 anni, membro del Pcc, è stato un'enorme forza trainante per la domanda interna", scrive il Quotidiano del Popolo. Il compagno Ma. Nel Pd sarebbe diventato il compagno Ma Anche. E senza domanda interna.
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rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.