4 Dicembre
Macron en Retromarche
L'annuncio del governo: tassa sospesa per sei mesi. Il tentativo di Macron di arginare la protesta dei gilet gialli e fermare un drammatico calo dei consensi per la Presidenza della Francia. Salvini e Spataro a colpi di clava. E Confindustria che critica il governo? Avere ragione senza avere il consenso. L'immagine del giorno: Trump sull'attenti nell'ultimo saluto a George H.W. Bush
Che cosa sta succedendo? Macron ha fatto Retromarche sulla tassa sui carburanti, ma solo per sei mesi e la cosa per Jean-Luc Mélenchon puzza di mossa elettorale (ci sono le elezioni europee in maggio 2019). In Italia Salvini ha un match di box aperto con Confindustria (lo vedremo dopo) e il procuratore capo di Torino Armando Spataro che lo ha accusato niente meno di aver rivelato un blitz anti-criminalità su Twitter (ha grilletto digitale facile) e aver così messo a rischio un'operazione di polizia in corso, Salvini l'ha presa benissimo e ha sobriamente risposto: "Vada in pensione". Magnifico, tutto edificante, da una parte e dall'altra. Potrebbero telefonarsi, spiegarsi, essere istituzionali, invece no, si scrivono in pubblico, così il Re è nudo e il popolo andrà avanti con applausi e sputi, diviso in fazioni schiumanti di rabbia, risate da pazzi, il Colosseo elettronico.
Allora ecco che arriva la tentazione, spegnere tutto, andare a bere un Gin Martini, iscriversi a un corso di yoga, poi per fortuna sullo schermo arriva una splendida immagine del servizio fotografico dell'Ansa e il titolare alla fine ritrova almeno un buon motivo per continuare a scrivere, raccontare, studiare:
Donald Trump e Melania rendono omaggio a George H.W. Bush e questo frammento di umanità e storia ci riporta ai fondamenti di una nazione, alla solidità della sua meravigliosa Costituzione, alla bandiera, ai Presidenti (il quarantunesimo), alle storie di questi uomini e donne che come tutti sbagliano, cadono, si rialzano ma contribuiscono a scrivere questa storia collettiva. È quello che manca all'Italia, divisa in guelfi e ghibellini 2.0, il suo decadimento è grande, come d'altronde grande è il sottosopra della Francia. Sì, la cara vecchia Europa ha un problema serio, si è smarrita.
01
Sondaggi. Macron cola a picco come Hollande
Il governo francese ha annunciato che sospenderà la tassa ecologica sui carburanti...
Che cosa sta succedendo? Macron ha fatto Retromarche sulla tassa sui carburanti, ma solo per sei mesi e la cosa per Jean-Luc Mélenchon puzza di mossa elettorale (ci sono le elezioni europee in maggio 2019). In Italia Salvini ha un match di box aperto con Confindustria (lo vedremo dopo) e il procuratore capo di Torino Armando Spataro che lo ha accusato niente meno di aver rivelato un blitz anti-criminalità su Twitter (ha grilletto digitale facile) e aver così messo a rischio un'operazione di polizia in corso, Salvini l'ha presa benissimo e ha sobriamente risposto: "Vada in pensione". Magnifico, tutto edificante, da una parte e dall'altra. Potrebbero telefonarsi, spiegarsi, essere istituzionali, invece no, si scrivono in pubblico, così il Re è nudo e il popolo andrà avanti con applausi e sputi, diviso in fazioni schiumanti di rabbia, risate da pazzi, il Colosseo elettronico.
Allora ecco che arriva la tentazione, spegnere tutto, andare a bere un Gin Martini, iscriversi a un corso di yoga, poi per fortuna sullo schermo arriva una splendida immagine del servizio fotografico dell'Ansa e il titolare alla fine ritrova almeno un buon motivo per continuare a scrivere, raccontare, studiare:
Donald Trump e Melania rendono omaggio a George H.W. Bush e questo frammento di umanità e storia ci riporta ai fondamenti di una nazione, alla solidità della sua meravigliosa Costituzione, alla bandiera, ai Presidenti (il quarantunesimo), alle storie di questi uomini e donne che come tutti sbagliano, cadono, si rialzano ma contribuiscono a scrivere questa storia collettiva. È quello che manca all'Italia, divisa in guelfi e ghibellini 2.0, il suo decadimento è grande, come d'altronde grande è il sottosopra della Francia. Sì, la cara vecchia Europa ha un problema serio, si è smarrita.
01
Sondaggi. Macron cola a picco come Hollande
Il governo francese ha annunciato che sospenderà la tassa ecologica sui carburanti per sei mesi. L'esecutivo guidato da Édouard Philippe cerca così di arginare la crisi aperta dalla protesta dei gilet gialli e il calo drammatico di consensi della Presidenza Macron. Il primo ministro ha annunciato la moratoria sulla tassa che doveva entrare in vigore dal 1° gennaio.
Dopo tre manifestazioni consecutive che hanno bloccato la Francia e trasformato Parigi in un campo di guerriglia urbana, il governo francese ha ceduto. Ora si cerca un tavolo negoziale per arrivare all'applicazione del piano di transizione ecologica del governo. La mossa per ora non sembra aver funzionato, le prime reazioni dei gruppi di gilet gialli sparsi sul territorio francese sono negative, si prepara il "quarto atto", una nuova manifestazione sabato a Parigi. Le autorità cercano di correre ai ripari. L'incontro di calcio tra Paris Saint-Germain e Montpellier, in programma sabato, è stato rinviato su richiesta della polizia. Così anche quella tra Tolosa e Lione. Si ferma il pallone in una nazione nel pallone. Siamo nel pieno della tradizione rivoluzionaria francese, l'obiettivo è sempre più chiaro: far cadere il monarca, Macron.
La situazione per il Presidente è molto critica, un sondaggio Ifop pubblicato oggi da Paris Match dice che 8 francesi su 10 non approvano il suo operato. Macron con il sondaggio Ifop di oggi (solo il 23 per cento esprime consenso sulla sua politica) eguaglia il record negativo di Hollande, cioè il record del disastro per un Presidente francese.
Il Paese sembra cominciare a trasformare la "nevrosi" di cui parlò con genio visionario un anno fa lo scrittore Michel Houellebecq in uno stato di febbrile disordine.
La Francia è un paese nel caos. A Tolosa gli studenti manifestano, la protesta si è unita a quella dei gilet gialli, ci sono stati scontri con la polizia e un liceo è stato incendiato. Al fuoco, la France.
Naturalmente la polemica tra maggioranza e opposizione è forte, chi (forse) becca la palla giusta è Jean-Luc Melenchon che via Twitter fa il punto:
L'accusa è quella di aver sospeso la tassa in vista delle elezioni europee, sei mesi di moratoria e poi via, dopo il voto per Strasburgo, con il piano originario. In Francia vivono tempi interessanti. Forse troppo.
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Che cosa sta succedendo in Italia? Confindustria e Salvini sono nella fase "Wilma, dammi la clava".
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Salvini a Confindustria: sono stati zitti per anni
La fase Antenati è stata aperta ieri da Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, quando ha detto che senza una correzione di rotta sul bilancio Conte dovrebbe dimettersi. Stamattina Salvini l'ha messa giù così: "Siamo qui da sei mesi, ascolterò e incontrerò tutti ma lasciateci lavorare. C'è qualcuno che è stato zitto per anni, quando gli italiani, gli imprenditori, gli artigiani venivano massacrati. Ci lasciassero lavorare e vedranno che l'Italia sarà molto meglio di come l'abbiamo ereditata". Prima il colpo, poi la mano tesa: "Se Boccia vuole, io anche domani lo incontro e gli offro volentieri un caffè. Le porte del ministero e del governo sono sempre aperte, penso che questo sia il governo che ascolta di più e passa di più dalle parole ai fatti. La nostra manovra indispettisce qualcuno a Bruxelles, ma le nostre priorità erano lavoro, legge Fornero, riduzione fiscale per le partite Iva e reddito. Sono contento di quello che abbiamo cominciato a fare, tenuto conto che siamo solo da 6 mesi al governo. Gli imprenditori del nord? Ci parlo quotidianamente, li ascolto e quando hanno delle proposte le portiamo avanti. Fossimo qui da 6 anni accetterei critiche, ma siamo qui da neanche 6 mesi, lasciateci lavorare un po' tranquilli".
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Sul tempo, Salvini ha ragione, ma sulla questione dei conti e soprattutto sul rapporto tra spesa corrente, assistenziale, e gli investimenti ci sono meno certezze a causa dei flip flop del Movimento Cinque Stelle. Vedremo. Confindustria non ha niente su cui riflettere? Altro che, seguite il titolare di List. Alt, prima una notizia tragicomica, si parla di Di Maio. E del Pd.
03
Il Pd presenta un esposto contro Di Maio
Il Partito democratico presenta un esposto contro il ministro Luigi Di Maio. La storia è quella dell'azienda del babbo. E il Pd ora parte lancia in resta, à la Brancaleone, cioè usa il metodo giudiziario per combattere un avversario, cosa che così a memoria del titolare non sembra sia mai stata esercitata (direttamente) neppure contro l'arcinemico, Berlusconi, che oggi vabbè è considerato un partner affidabile perfino per farci insieme un nuovo partito a fusione fredda.
L'esposto sul caso del babbo contiene roba tostissima, elenchiamo: sottrazione fraudolenta del pagamento delle imposte, esercizio di attività con lavoratori in nero, dichiarazioni fiscali infedeli, falsi in bilancio. Tutto presentato alla procura di Napoli contro appunto Luigi Di Maio e la società Ardima Srl. Tra i firmatari c'è il deputato del Pd Carmelo Miceli, avvocato, che spiega: "Il deus ex machina della società è sempre stato Antonio Di Maio. Prima con la ditta individuale, Antonio Di Maio aveva debiti per centinaia di migliaia di euro. Per questi debiti la ditta fu costretta a chiudere i battenti nel marzo del 2006. A quel punto nasce una nuova ditta, la Ardima, che aveva come amministratore la mamma di Luigi Di Maio, la signora Esposito. Di Maio senior, dunque, chiude per debiti e la signora Esposito, insegnante, apre una sua società di costruzioni. L'attività di impresa viene sempre gestita dal padre di Di Maio. Se una ditta chiude per debiti e trasferisce il proprio patrimonio ad un'altra ditta è un reato molto grave punito dall'articolo 648 del codice penale. C'è una evidente continuità tra le due operazioni". Mancano solo Scotland Yard e Sherlock Holmes.
Dal punto di vista giudiziario vedremo come andrà a finire, sul piano politico invece è il Pd a fare una mossa sbagliata per due o tre ragioni che segnalano un problema di fosforo tra i dem: la prima è che usano "il metodo del piemme" che il partito renziano fino all'altro ieri rimproverava ai Cinque Stelle, il secondo motivo è che il partito di Di Maio va battuto politicamente, nel voto, nella discussione parlamentare e nel dibattito informato nel paese, non con l'arma giudiziaria. La terza ragione è che se i democratici inseguono il giustizialismo e la ghigliottina come hanno sempre fatto i Cinque Stelle, non andranno lontano. Di Maio è nella fase della vittima (vedere il video del padre su Facebook e cosa dicono in paese - "qui fan tutti così" - e buonanotte, Italia) e questo dunque diventerà solo un assist (in)volontario alla sua parte in commedia in questo momento.
A questa sortita si affianca quella di chiamare a Montecitorio Di Maio per riferire su questa penosa vicenda paesana. Il Pd con Andrea Marcucci pensa che sia una mossa da volpe: "Nell'interesse dello stesso Di Maio, abbiamo chiesto urgentemente la sua presenza in Senato, per chiedergli di esporre la sua vicenda personale. È ministro del lavoro, deve dire la verità, rispettare le istituzioni, non scappare un'altra volta". Povera Italia, una seduta parlamentare per parlare delle carriole, dei calcinacci, dei contributi previdenziali e delle tasse del babbo di Di Maio. Come abbiamo visto, la rivoluzione prima o poi mangia sempre i suoi figli. Tutti, anche quelli che la inseguono senza usare il cervello.
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Ora possiamo tornare alle cose (un po') più serie. A Confindustria, agli industriali, al confronto tra Capitale (spesso senza capitani) e voto (spesso senza politici). Che paese.
04
Avere ragione senza avere il consenso
Gli industriali chiedono la realizzazione della Torino-Lione, grandi opere, più investimenti e meno spesa assistenziale. Il Presidente di Confindustria attacca il governo e Salvini risponde: rappresenta davvero gli imprenditori? Un viaggio nel conflitto tra produzione e democrazia, capitale e voto, il partito del Pil e quello dei senza reddito
Gli imprenditori si sono riuniti a Torino per sostenere la Tav e chiedere un taglio della spesa corrente nel bilancio del governo italiano a favore degli investimenti. Le associazioni più importanti hanno presentato un manifesto in 12 punti per la realizzazione dell'Alta Velocità Torino-Lione. Il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha detto: "Fossi in Conte chiamerei i due vicepremier e direi loro di togliere 2 miliardi l'uno e 2 l'altro, se nessuno dei due non vuole arretrare mi dimetterei e denuncerei all'opinione pubblica chi non vuole arretrare". Matteo Salvini ha risposto così: "Alcuni come Confindustria non so quanto rappresentino gli imprenditori veri. Problemi al Nord? Abbiamo preso il 30 per cento in Trentino e il 30 a Bolzano". Tutto molto interessante e adesso vedremo perché questo botta e risposta rappresenta il conflitto del nostro tempo, due visioni del mondo destinate per ora a non incontrarsi. Continua a leggere l'articolo su List.
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In quale scenario è incastonato questo aspro confronto tra gli industriali e il governo? Ecco il quadro di riferimento.
05
Il gioco a dadi della Storia
La storia si diverte a lanciare dadi, incrociare le date, i destini grandi e piccoli. Così l'unico governo possibile si è trovato in uno scenario impossibile. Il Governo Frankenstein dopo soli 6 mesi si è trovato davanti a un quadro che non è più quello del giugno scorso. Che quadro?
1. La crescita dell'economia mondiale sta rallentando, ma a un ritmo più veloce di quanto previsto, la pax finanziaria è finita;
3. L'Unione europea è in una crisi conclamata, con i governi dei partiti popolari e socialdemocratici impegnati a difendere con le unghie con i denti il potere in casa e in Europa;
3. La guerra del container tra Stati Uniti e Cina comincia a impattare sul commercio e per ora è stata siglata al G20 di Buenos Aires una tregua tra Trump e Xi Jinping;
4. La Germania ha una crescita piatta, la fiducia delle imprese è svanita, gli indici sono in calo per il terzo mese consecutivo, l'economia è in fase di congelamento;
5. La Francia è in piena "nevrosi", la protesta dei gilet gialli è solo la punta dell'iceberg, sul taccuino del vostro cronista è annotata una frase dell'ex ministro dell'Interno Collomb: "La Francia rischia la guerra civile entro 5 anni";
6. Il cambiamento climatico è uno shock reale che comporta costi imprevisti, ne abbiamo avuto una tragica prova nelle scorse settimane e continueremo ad averne in futuro (ne parleremo ancora tra qualche riga).
Di fronte a questo risiko iper-accelerato, assistiamo al governo che discute al ritmo di una lumaca una contraddittoria manovra economica, mentre l'opposizione pensa di aver risolto il suo compito facendo una mascherata in Parlamento e ora anche presentando esposti giudiziari. Nel frattempo i dati sul prodotto interno lordo e l'occupazione cominciano a subire l'impatto dello scenario che abbiamo descritto qualche riga fa. L'inverno sta arrivando.
Il testo finale della manovra lo vedremo a fine dicembre e quello che è emerso finora è che tra Salvini e Di Maio ci sono differenze sempre più grandi: il ceto imprenditoriale del Nord chiede riforme per creare produzione e lavoro, quello del Mezzogiorno invoca il reddito subito, una versione all'italiana della teoria dell'Helicopter Money, solo che l'elicottero e la moneta sono pagati da chi lavora. La Lega ha tenuto alta l'attenzione su sicurezza e immigrazione (riforme a costo zero), ha sacrificato la flat tax e tenuto sulla riforma delle pensioni (con assegno più piccolo se te ne vai in anticipo), mentre i Cinque Stelle hanno fatto sapere che "non ci sarà nessun taglio ai 780 euro" del reddito di cittadinanza. Questa spesa non produce crescita sufficiente per sostenere gli obiettivi del bilancio, dunque servono investimenti in grandi opere, infrastrutture e reti, cioè quei settori sui quali proprio i pentastellati mostrano una utopistica e dannosa visione anti-industriale. Ogni pregiudizio sul governo è sbagliato, ma la prudenza di fronte a questi fatti è necessaria e saggia. Come diceva Oscar Wilde, "non sono un pessimista, sono un ottimista bene informato".
Sul taccuino c'è la domanda del compagno Lenin: che fare? La manovra ha bisogno di un riequilibrio non perché lo chiede Bruxelles, ma perché è cambiato lo scenario di partenza. Questo non significa introdurre elementi di austerità (sarebbe un errore), ma impostare il deficit su un altro piano per contrastare il rischio reale della recessione e sostenere la crescita. Bisognerebbe agire sulla leva fiscale e dirottare il reddito di cittadinanza alle imprese che assumono (lavoro, non assistenza), diminuire la spesa corrente e dare un corpo robusto agli investimenti. Se questo è il Governo Frankenstein, allora vale la frase del dottor Viktor quando diede la scossa alla creatura: "Si può fare!". Lo faranno? Difficile, servono statisti che pensano a lungo termine, Salvini e Di Maio invece sono dei politici che guardano a breve distanza, d'altronde l'opposizione è un ectoplasma, non c'è alternativa, il voto europeo condiziona il quadro brussellese e le elezioni anticipate sono un'opzione (soprattutto per la Lega) per evitare gli effetti negativi di una recessione sui consensi di chi governa. Ecco perché bisogna mettersi il cappotto e ricordare la lezione del Trono di Spade: l'inverno sta arrivando.
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L'inverno arriva, ma le temperature medie sono più alte. Caldo. Freddo. Siccità e glaciazioni. Che tempo. E che tempi.
06
Politica estera e potenza del cambiamento climatico
Il fattore più sottovalutato e in realtà più potente che cambierà lo scenario è il clima. L'innalzamento delle temperature è un dato di fatto, ci si può dividere sulla causa antropocentrica o meno, ma il risultato non cambia ed è preoccupante. Abbiamo già visto qualche numero fa di List il report preparato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) in collaborazione con altre 12 agenzie federali, un documento illuminante sullo shock climatico. Stephen M. Walt, uno dei più autorevoli analisti della politica estera americana, su Foreign Policy ricorda che quello che pensa Trump sul clima è irrilevante perché che il Presidente lo voglia o no, gli effetti cominciano a vedersi e in futuro saranno di portata ancora più ampia. Fare previsioni su questo scenario è peggio che andare a cena con un econometrista, ma i dati scientifici per ora indicano questo trend. Walt ricorda uno studio del 2015 del Dipartimento della Difesa sul tema, lo abbiamo ripescato e la lettura ci racconta di una serie di operazioni urgenti che la Difesa americana deve fare per evitare di trovarsi di fronte a un mondo decisamente più ostile. Per una forza globale come gli Stati Uniti è fondamentale essere pronti prima e su scala planetaria. La Difesa americana è organizzata in zone geopolitiche che corrispondono a dei Comandi, eccoli:
Quando si gioca a Risiko a questo livello, se piove, nevica, scende il gelo o non si respira per il caldo, può fare la differenza in battaglia. Ecco perché il clima è importante, cambia la vita sul pianeta, tendiamo a dimenticarlo con impressionante facilità.
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Come chiudiamo questo numero di List? Siamo sul pianeta Terra, ci sono tante storie da raccontare, ma bisogna scriverle e impaginarle bene. Andiamo in un mondo sottosopra, sospeso tra il reale e l'immaginario. Doppia effe, Finanza e Fantascienza.
07
Wall Street Journal e i dieci anni della Grande Crisi
È arrivato sulla scrivania del titolare qualche giorno fa, il numero speciale di 12 pagine confezionato dal Wall Street Journal lo scorso 8 settembre sulla Grande Crisi. Un grande esempio di news design. I giornali si disegnano così:
Chi ha la passione per la grafica e vuole un numero da collezione, deve andare qui e scucire 20 dollari. La carta costa.
***
Anche la fantascienza va impaginata con gran classe. Ecco un altro gioiello di contenuti e grafica.
08
Storia della fantascienza
Illustrata magnificamente, raccontata da un gruppo di autori che non hanno nulla a che fare con le tessere del reddito di cittadinanza, il libro edito da Flame Tree Publishing è una meraviglia:
Se siete in cerca di altri mondi e non potete chiedere un passaggio su Marte a Elon Musk, questa è una grande evasione. Per tutto il resto del divertimento, c'è l'insuperabile spettacolo del Parlamento.
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dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.