20 Ottobre
Macron fa strike, Grillo fa crac
Emmanuel diventa imperatore in Francia. In Italia i Cinque Stelle crollano. Berlusconi è tornato, Renzi è rimasto. Elezioni anticipate? Ecco lo scenario
Che domenica. Un turno elettorale ad alto voltaggio. In Francia Macron ha fatto a pezzi l’ancien régime dei partiti novecenteschi, in Italia Grillo si è fatto a pezzi da solo e Berlusconi comincia a vedere all’orizzonte l’isola di un centrodestra vincente (forse) alle elezioni politiche. Prima del voto che ha incoronato Macron, il titolare ha sul taccuino una serie di note sul significato del voto in Italia. Quale sarà il suo impatto? Seguite il titolare di List?
Vincenti e perdenti. Qui la risposta è facile, ma trascina come una cometa una luminosa scia che conduce a esiti imprevedibili fino a poco tempo fa: ha perso Grillo, il Pd ha tenuto bene il campo, la sorpresa (non per List) è Berlusconi. Ecco il totalizzatore alle ore 10:19 preparato da YouTrend:
Sono numeri che parlano da soli. In uno scenario altamente polverizzato (e vedremo come tra qualche riga, grazie a una tabella dell’Istituto Cattaneo) la Due Cavalli del centrosinistra supera bene le dune del voto, il dragster del Movimento 5 Stelle si impantana tra i vaffa a getto continuo (7 soli candidati finora al ballottaggio di cui solo 1 in testa al primo turno) e la jeep del Cavaliere ruggisce. E’ un voto di eccezionale significato politico. Nota sul taccuino del titolare: per i partiti il voto amministrativo “è locale” quando perdono, ma diventa “nazionale” quando vincono. Questo è un test nazionale e dice molto – ma non tutto – sul futuro scenario politico del Belpaese.
Che scenario farà? Quello di un tripolarismo dove l’anti-tutto del Movimento 5Stelle comincia a non avere più presa sul territorio (le vittorie di Roma e Torino sono state cancellate con un colpo di matita), un centrodestra in rapida avanzata e un Pd che va verso le elezioni politiche con il grande problema delle...
Che domenica. Un turno elettorale ad alto voltaggio. In Francia Macron ha fatto a pezzi l’ancien régime dei partiti novecenteschi, in Italia Grillo si è fatto a pezzi da solo e Berlusconi comincia a vedere all’orizzonte l’isola di un centrodestra vincente (forse) alle elezioni politiche. Prima del voto che ha incoronato Macron, il titolare ha sul taccuino una serie di note sul significato del voto in Italia. Quale sarà il suo impatto? Seguite il titolare di List?
Vincenti e perdenti. Qui la risposta è facile, ma trascina come una cometa una luminosa scia che conduce a esiti imprevedibili fino a poco tempo fa: ha perso Grillo, il Pd ha tenuto bene il campo, la sorpresa (non per List) è Berlusconi. Ecco il totalizzatore alle ore 10:19 preparato da YouTrend:
Sono numeri che parlano da soli. In uno scenario altamente polverizzato (e vedremo come tra qualche riga, grazie a una tabella dell’Istituto Cattaneo) la Due Cavalli del centrosinistra supera bene le dune del voto, il dragster del Movimento 5 Stelle si impantana tra i vaffa a getto continuo (7 soli candidati finora al ballottaggio di cui solo 1 in testa al primo turno) e la jeep del Cavaliere ruggisce. E’ un voto di eccezionale significato politico. Nota sul taccuino del titolare: per i partiti il voto amministrativo “è locale” quando perdono, ma diventa “nazionale” quando vincono. Questo è un test nazionale e dice molto – ma non tutto – sul futuro scenario politico del Belpaese.
Che scenario farà? Quello di un tripolarismo dove l’anti-tutto del Movimento 5Stelle comincia a non avere più presa sul territorio (le vittorie di Roma e Torino sono state cancellate con un colpo di matita), un centrodestra in rapida avanzata e un Pd che va verso le elezioni politiche con il grande problema delle alleanze. Ecco un quadro delle liste girato a List dagli amici di YouTrend:
Lorenzo Pregliasco, cofondatore e direttore di YouTrend, lascia sul taccuino del titolare di List questa sintesi: “Erano 81 comuni amministrati dal centrosinistra e 41 dal centrodestra, che quindi esce rafforzato dal primo turno. Ben 77 comuni infatti vedono il centrodestra al ballottaggio, di cui 44 con più voti, e 86 il centrosinistra. Deludente il Movimento 5 Stelle che porta al ballottaggio solo 8 candidati”. Wonderful last night. Alla fine, il dato macroscopico per chi legge i fondi del caffè della politica è che il centrodestra è là, sul territorio, in quel luogo dalla mappatura instabile dove non sempre ha brillato, ma stavolta ha dato prova di essere competitivo quando presenta candidati riconoscibili e credibili. Rispetto ad altri turni di voto locale, siamo in presenza di qualcosa di nuovo, un riposizionamento dell’elettorato, una scelta basata sul ti (ri)conosco e ti concedo la mia fiducia. Non è una cambiale in bianco, questa scelta può cambiare, è quella mobilità dell’elettore che si è vista in Francia con la spazzolata di Macron ai socialisti e repubblicani e nel Regno Unito con l’indietro tutta dei Tories di Theresa May. I tempi della politica e della sua sanzione da parte degli elettori sono diventati più brevi e più intensi, il rate si è compresso. E’ la forza della contemporaneità in cui il virtuale e il reale si mischiano. In questo senso, il territorio digitale e quello fisico vanno in cortocircuito. E una vittima illustre – siamo di fronte ai paradossi terminali della politica – è proprio il partito più in bit del panorama politico italiano, il Movimento 5Stelle. Cosa è successo ai grillini? Seguite il titolare di List.
La scatoletta di Grillo. Com’era la storia della scatoletta di tonno? Dovevano aprire il Palazzo come una scatoletta di tonno, poi sono entrati nel Palazzo e sono diventati loro, il tonno. I grillini rispetto al passato si sono presentati in massa al voto locale e per questo il crash landing è ancor più significativo. Guardate queste tabelle dell’Istituto Cattaneo: i grillini c’erano, avevano scelto di essere della partita, non avevano fatto come altre volte il gioco dell’assenza. La botta è clamorosa per queste ragioni. Il gruppo dirigente (parola grossa) è sul banco degli imputati, ma nel partito di Grillo i processi alla fine li fa (e decide) il capo insieme a Davide Casaleggio. Un fatto è certo: Luigi Di Maio balla la rumba delle sue sgrammaticature (politiche e lessicali) e Dibba (Alessandro Di Battista) è un pittoresco ologramma politico in Vespa. Ai Cinque Stelle serve altro e per ora sono chiaramente afflitti da raggite acute. Al netto della realtà di un voto d’opinione nazionale ancora molto forte, siamo in presenza di un dato che per i Cinque Stelle ha il suono (per ora remoto, ma presente) di un avviso di campana a morto. Ci sono precedenti illustri che dovrebbero essere una lezione per Grillo e Casaleggio, il più lampante e vicino è la scomparsa di Ukip dal quadro politico del Regno Unito: Farage e compagni si sono gonfiati come un rospo e sgonfiati come un soufflè nel giro di pochi anni. Esaurito lo scopo – il no all’Europa, il vaffa al sistema – sono stati trascinati dentro il buco nero dell’oblio elettorale, finisce la storia, si mette un punto e ne comincia un’altra. Degli altri. O di altro, cioè di vere e proprie start-up politiche che mobilitano l’opinione pubblica sull’istante, lo colgono tempestivamente e lasciano macerie fumanti di ex partiti al loro passaggio. Macron in Francia è l’apripista del nuovo giro di giostra, presto ne vedremo gli effetti nella mappa politica europea. Ma quale sarà l’impatto immediato sul quadro italiano del voto locale? Wait and see, per ora possiamo fare due o tre ipotesi che poi avranno il banco di prova in Parlamento nei prossimi giorni.
Legge elettorale e voto. I risultati del Pd di Renzi sono più che buoni, quelli del centrodestra di Berlusconi ottimi. Questi due fatti in una situazione normale condurrebbero dritti al voto anticipato. Cogliere il momento favorevole in politica è tutto. Renzi, Berlusconi (e Grillo fino a ieri) avevano in mente il voto anticipato ed erano giunti a un passo dal semaforo verde alla nuova legge elettorale. Il processo di avvicinamento al voto è andato in testacoda per l’imperizia del Pd che in aula si è incartato (il gruppo non ha tenuto) su un insignificante emendamento sul voto in Trentino-Alto Adige. I dati del voto a questo punto sono chiari e soprattutto Renzi è a un bivio: votare o aspettare? Andare a vedere le carte (in apparenza buone) degli elettori o proseguire con il governo Gentiloni fino alla scadenza della legislatura? Che dilemma. Berlusconi può attendere – più passa il tempo e più si sta rafforzando, esistono tonnellate di dati in proposito – ma il segretario del Pd può permettersi di lasciare scorrere la sabbia nella clessidra? Grillo in un allungamento dei tempi potrebbe correre ai ripari, accelerare la campagna d’opposizione search & destroy e mettere i cerotti sul voto locale. I Cinque Stelle sono feriti, la domanda è una sola: finirli o vedere se muoiono dissanguati? Per il Pd tutto questo è un rischio: cucinare l’avversario a fuoco lento presuppone una capacità che le prove del partito in Parlamento negano continuamente e cucinando a volte ti scotti e altre finisci cucinato. Quante probabilità ci sono che si vada al voto anticipato? Il titolare di List pensa che siamo a un canonico fifty fifty, le prossime ore ci daranno qualche indicazione in più, le pietre hanno cominciato solo ora a rotolare a valle. C’è altro? Cribbio, Macron!
01
Macron, il nuovo imperatore
Sono tempi difficili e davvero interessanti (forse troppo). Emmanuel Macron ha fatto il pieno al primo turno del voto legislativo come a nessuno era mai riuscito nella Quinta Repubblica. Questo è il quadro, esaltante per Macron e devastante per tutti gli altri, si chiama egemonia:
Pura dinamite che ha un esito politico da retrò en marche, la sovranità, un vecchio concetto che i francesi conoscono bene. Macron sarà il nuovo Napoleone della contemporaneità? Su Aspenia c’è un acuto articolo di Marta Dassù (pubblicato nei giorni scorsi sulla Stampa) che anticipa lo scenario e spiega la nevrosi che l’accompagna: “Si capirebbe poco della Francia senza tenere conto che il sistema politico attuale è il figlio travagliato di una Rivoluzione prima e poi del periodo napoleonico. Il presidente incarna la sovranità, in modo visivo e tangibile, più di quanto possa fare il Parlamento dei sistemi che presidenziali non sono. Per questo, da Alexis de Tocqueville fino ad oggi, America e Francia si specchiano, pur nella loro strana e impari rivalità, l’una nell’altra: i sistemi politici rispettivi sono prodotti di due rivoluzioni, ossia di traumi politici e sociali che hanno stimolato una generazione di intellettuali a disegnare strutture costituzionali innovative per impedire il ritorno alla fase precedente”. Macron ha lo scettro, ma il dato basso dell’affluenza al primo turno(astensione oltre il 51 per cento) dice una cosa di cui bisognerà tenere conto nei prossimi mesi, Macron governa un paese spaccato. E per lui il cammino non sarà facile, perché dovrà coniugare il naturale sovranismo dei suoi compatrioti con l’europeismo di cui Macron s’è fatto alfiere. Starà più dalla parte della Francia o dell’Europa brussellese a trazione tedesca? Risposta sul taccuino del titolare di List: la France.
02
Chi vuol fare l'astronauta?
Il titolare di List da bambino voleva fare l'astronauta. Poi è tornato sulla terra e ora fa il giornalista (anche in questo mestiere si decolla e si atterra, e non sempre con il carrello abbassato), con uno sguardo sempre su quello che succede là in cielo. La Nasa ieri ha svelato i nomi dei candidati a volare nello spazio nel 2017, la Nasa Astronaut Class. Scientific American spiega cosa dovranno affrontare. I candidati erano oltre 18 mila! Dopo quella gloriosa tra Stati Uniti e Unione Sovietica, è nata una nuova corsa allo spazio. Allacciate le cinture e... three, two, one... liftoff.
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impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.