26 Maggio
Macron ha un piano per salvare la voiture
Il presidente francese: "Sono in gioco migliaia di posti di lavoro, pronti a investimenti massicci". Notizie di politica industriale dall'Italia? Open Arms, no al processo a Salvini. L'era del proibizionismo: il sindaco di Milano vieta la vendita di alcolici dopo le 19, il governo si spacca sui vigilantes della movida
Che succede? Mentre a Palazzo Chigi apparecchiano un altro vertice sugli "assistenti civici" e la Giunta del Senato ha respinto il processo a Salvini per il caso Open Arms. Nel resto del mondo la realtà galoppa. Ecco il quadro delle notizie che contano, facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Macron lancia il piano per salvare l'auto francese
Emmanuel Macron ha annunciato un piano per il sostegno dell'automobile. Dice il presidente francese: "La crisi ha inferto un duro e brutale colpo, sono in gioco migliaia di posti di lavoro, pronti a investimenti massici". In Europa ad aprile le immatricolazioni sono calate del 67%, in Italia lo sprofondo è a quota -85,5%. Anche in Italia sono in gioco migliaia di posti di lavoro (pensate alle fabbriche di Fca, alla rete dei concessionari, ai fornitori, ai meccanici, etc.), sono a rischio oltre 120 mila posti di lavoro, 1400 imprese, 55 miliardi di fatturato. Notizie di politica industriale dall'Italia? Ah, certo è partita la discussione su Fca e la sua sede legale. A qualcuno interessa il destino degli operai, degli impiegati, dei lavoratori dell'indotto?
Il Pil italiano nel mese di aprile calerà del 24%, a maggio la flessione sarà del 16%. Sono le stime di Confcommercio-Censis. Un italiano su tre non andrà in vacanza.
Secondo il Cerved il 15,5% delle imprese rischia il fallimento. I settori più esposti sono l'edilizia e il turismo.
Le Borse europee e i future di Wall Street sono positivi (S&P 500 a +1.8%), scommettono sul riavvio dell'attività economica con le riaperture in America e Europa.
Gli Stati Uniti sono vicini a quota 100 mila morti per coronavirus, i contagiati sono 1,7 milioni.
A Hong Kong la Cina non molla la presa: "Siamo determinati a garantire sicurezza e sovranità".
Di fronte a tutto questo,...
Che succede? Mentre a Palazzo Chigi apparecchiano un altro vertice sugli "assistenti civici" e la Giunta del Senato ha respinto il processo a Salvini per il caso Open Arms. Nel resto del mondo la realtà galoppa. Ecco il quadro delle notizie che contano, facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Macron lancia il piano per salvare l'auto francese
Emmanuel Macron ha annunciato un piano per il sostegno dell'automobile. Dice il presidente francese: "La crisi ha inferto un duro e brutale colpo, sono in gioco migliaia di posti di lavoro, pronti a investimenti massici". In Europa ad aprile le immatricolazioni sono calate del 67%, in Italia lo sprofondo è a quota -85,5%. Anche in Italia sono in gioco migliaia di posti di lavoro (pensate alle fabbriche di Fca, alla rete dei concessionari, ai fornitori, ai meccanici, etc.), sono a rischio oltre 120 mila posti di lavoro, 1400 imprese, 55 miliardi di fatturato. Notizie di politica industriale dall'Italia? Ah, certo è partita la discussione su Fca e la sua sede legale. A qualcuno interessa il destino degli operai, degli impiegati, dei lavoratori dell'indotto?
Il Pil italiano nel mese di aprile calerà del 24%, a maggio la flessione sarà del 16%. Sono le stime di Confcommercio-Censis. Un italiano su tre non andrà in vacanza.
Secondo il Cerved il 15,5% delle imprese rischia il fallimento. I settori più esposti sono l'edilizia e il turismo.
Le Borse europee e i future di Wall Street sono positivi (S&P 500 a +1.8%), scommettono sul riavvio dell'attività economica con le riaperture in America e Europa.
Gli Stati Uniti sono vicini a quota 100 mila morti per coronavirus, i contagiati sono 1,7 milioni.
A Hong Kong la Cina non molla la presa: "Siamo determinati a garantire sicurezza e sovranità".
Di fronte a tutto questo, l'Italia che fa? Processa ex ministri (e dovrebbe giudicarlo quella magistratura che in chat lo trattava come il nemico da abbattere anche "se ha ragione"), mentre il governo discute dei vigilantes della movida, i controllori dell'aperitivo, un nuovo ritrovato del qualunquismo politico applicato al controllo sociale.
02
Open Arms. La Giunta respinge il processo a Salvini
No all'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per la vicenda Open Arms, la nave della Ong spagnola trattenuta al largo delle coste siciliane nell'agosto dello scorso anno con a bordo 150 migranti. Lo ha deciso la Giunta per le immunità del Senato. La relazione del presidente della Giunta, Maurizio Gasparri, che ha proposto di respingere la richiesta dei magistrati di Palermo è stata accolta da 13 componenti della Giunta su 23. I tre rappresentanti di Italia viva non hanno partecipato alla votazione perché, ha spiegato il capogruppo in Giunta Francesco Bonifazi, "non c'èstata un'istruttoria seria: era necessario ricevere indicazioni sui rischi reali di terrorismo e sullo stato di salute riguardo alle imbarcazioni bloccate in mare dall'ex ministro dell'Interno, che non sono arrivate". Contro il processo si sono espressi i cinque senatori della Lega, i quattro di Forza Italia, Alberto Balboni di Fratelli d'Italia, Meinhard Durnwalder delle Autonomie, Mario Giarrusso, ex M5s ora nel Misto, e - in dissenso dal suo gruppo - la senatrice M5s Alessandra Riccardi. I sette voti contrari alla relazione (e quindi favorevoli alla richiesta dei giudici) sono degli altri quattro senatori del Movimento 5 stelle, di Pietro Grasso di Leu, di Anna Rossomando del Pd e di Gregorio De Falco del Misto.
***
Viviamo in una sorta di realtà parallela. E la buoncostume del coronavirus colpisce ancora mentre la situazione economica sprofonda.
02
Maggioranza spaccata sui guardiani dell'aperitivo
Non è una puntata di Guerre Stellari, ma il sequel di una saga terra terra. Dopo aver tentato con sprezzo del ridicolo di regolare via dpcm i rapporti affettivi, il governo ha deciso di puntare sul nuovo nemico pubblico: i giovani e la movida. Ha deciso talmente tanto bene e in maniera corale che il trambusto istituzionale (soggetti privati che svolgono funzioni della pubblicaa sicurezza) ieri ha innescato un vertice con il premier Conte che per non sconfessare il proponente (il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia) ha trovato una supercazzola del tipo sì, ci saranno ma non saranno "ronde", porteranno cibo (esistono già tante fondazioni del terzo settore che lo fanno) e medicine a gente che non può uscire di casa. Le attività potranno essere indicate dai sindaci, quindi controlleranno i parchi e le aree di gioco, ma non si sovraporranno alle forze dell'ordine. Viene così evitata a Boccia e al Partito democratico una cancellazione totale di un'idea sbagliata, ma il grande pasticcio resta. Prima di tutto, parlano i sindaci, travolti improvvisamente dalla realtà. I giovani si ribellano alle regole dopo quasi tre mesi di lockdown, toh, che scoperta. Multano chi si bacia, un grande passo avanti per la libertà. Più vietano e più disobbedienti ci saranno.
Post scriptum: ma l'accordo nella maggioranza sui vigilantes-delatori-postini c'è o no? Ecco la risposta di ieri sera del Movimento Cinque Stelle, nota di Vito Crimi, l'autoreggente del partito:
Bene il passo indietro sull'ordinanza e che si sia chiarito che nessuna gestione della sicurezza sarà affidata a dei volontari: la sicurezza è una cosa seria. Il governo ha già dislocato oltre 2.300 volontari nelle varie strutture ospedaliere, RSA, carceri con importanti risultati, questo è un fatto. I ministri tecnicamente coinvolti - Interno e Lavoro - hanno chiarito quali sono i possibili utilizzi dei volontari da parte dei comuni, ma prima di parlare di accordo sull'iniziativa serve un confronto politico.
Non c'è nessun accordo nella maggioranza giallo-rossa. Tutto va bene. E oggi ci sarà un nuovo vertice sui vigilantes fai-da-te, mentre si prepara una catena di fallimenti nelle aziende del paese.
03
Zelig-Sala, dall'aperitivo cinese al proibizionismo orario
Strano soggetto, Giuseppe Sala. Il sindaco di Milano (qui sopra, nella foto Ansa) nel pieno della crisi del coronavirus, con l'epidemia al galoppo, aveva lanciato l'aperitivo per "riaprire Milano". Un lockdown meno scriteriato avrebbe evitato il collasso economico, il problema è che né ieri né oggi c'era (e c'è) un criterio, un pensiero, una strategia. Sala è così, tutto una sensazione cool (dunque senza un pensiero solido, una cosa da fighetto che non ha mai preso in mano una zappa in vita sua), quindi prima fa l'aperitivo "cinese" con Zingaretti (seguito da contagio, contrappasso dantesco), poi si converte al lockdown à la Wuhan, poi riapre con "Milano riparte" e ora scopre il proibizionismo alcolico orario con stop della distribuzione di bevande ricche di spirito dalle 19.00 e "saranno in campo tutte le forze dell'ordine", caspita, siamo in una puntata di Batman a Gotham City. A Milano e altrove si spaccia alla luce del sole, ma la birretta non passerà. Come se questo neo-proibizionismo alcolico potesse fermare i giovani che da bere lo avranno sotto il sedile dello scooter o nel cofano della macchina o semplicemente dietro l'angolo e naturalmente in casa dove si faranno degli happy our di massa in stanze perfette per il coronavirus, come abbiamo visto durante il lockdown. Lo stesso Sala, in uno sprazzo di lucidità, afferma che i volontari-vigilantes "non sono adatti" a fare quello che al limite - e ci sono molti dubbi visto che il coprifuoco da guerra-senza-guerra è finito - devono fare le forze dell'ordine. Siamo al caos provocato da crani vuoti, hanno inventato i guardiani dello spritz, cribbio.
04
Le notti di Salem e l'assistente civico
Recap. Il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha deciso di arruolare 60 mila volontari che dovrebbero niente meno fermare milioni di italiani giovani e non in fase di assembramento, abbracci non autorizzati, sbaciucchiamento più che voluttuoso, danze collettive senza freni, sbornia di massa, consumo di varie sostanze psicotrope, acquistate da spacciatori sempre indisturbati, gimkane sui marciapiedi, impennate da motocross sui tavolini, incontri ravvicinati sopra, sotto e non del terzo tipo. Mentre si animano queste "Notti di Salem" (oh sì, il brivido di Stephen King) s'avvicina una sagoma, dpcm alla mano, che con il tono comico da "Scuola di Polizia" dichiara: "Voi laggiù, rispettate la distanza o chiamo i vigili!". Improvvisamente, cala il silenzio, il gruppo di vampiri guarda in faccia il capo del branco, il quale osserva sorridendo il tipo che indossa un giubbetto con la scritta "assistente civico", poi lascia stillare per terra una goccia di sangue dal canino destro e... se lo mangia.
Da tutto ci si può difendere, ma il ridicolo per la politica è un'arma micidiale che può essere letale. La sortita è talmente improvvida che ha suscitato l'irritazione del Viminale il quale nel pomeriggio ha fatto sapere di... non sapere niente e alla fine ha posto una domanda non piccola: se ci sono forze dell'ordine a mantenere l'ordine, loro cosa dovranno fare? Il potere di mantenere l'ordine pubblico non lo esercita il primo che passa, si chiamano "forze dell'ordine" perché tutto è regolato dalla legge, con limiti precisi (sì, è vero, durante il lockdown ne abbiamo di ogni colore, ma ora basta), dunque ripetiamo la domanda come l'ha messa stamattina Ginetto al bar con il primo caffè (ar vetro), in stampatello e un po' verace: "A' diretto', ma che cazzo faranno gli assistenti civici?".
Il ministro Boccia in men che non si dica è rimasto solo, la cosa fa un certo ribrezzo perfino ai giustizialisti del Movimento Cinque Stelle, il Partito democratico non potendo sconfessare del tutto l'iniziativa del Boccia annega nel silenzio (con la lodevole eccezione di Matteo Orfini), il premier Giuseppe Conte fa finta di nulla e entra in modalità saponetta che (ri)mette tutti d'accordo salvo poi scoprire che il suo partito (Conte da quella sponda proviene) non lo è affatto. Sembra una commedia, invece è la realtà dell'Italia in stato confusionale da coronavirus. E oggi si replica a Palazzo Chigi, sempre sullo stesso tema. Ci sarebbe da ridere, ma viste le condizioni dell'economia, è una tragedia.
05
Breve lezione di Carlo M. Cipolla sulla stupidità
Carlo M. Cipolla, grande storico dotato di ineffabile umorismo, nelle sue leggi sulla stupidità ricordava alcuni fatti incontestabili:
1. gli stupidi danneggiano l'intera società;
2. gli stupidi al potere fanno più danni degli altri;
3. gli stupidi democratici usano le elezioni per mantenere alta la percentuale di stupidi al potere;
4. gli stupidi sono più pericolosi dei banditi perché le persone ragionevoli possono capire la logica dei banditi;
5. i ragionevoli sono vulnerabili dagli stupidi perché:
* generalmente vengono sorpresi dall'attacco;
* non riescono ad organizzare una difesa razionale perché l'attacco non ha alcuna struttura razionale.
Non occorre una laurea in antropologia per riconoscere in questo elenco alcuni tipi umani al potere oggi.
06
Il flip flop del governo dei virologi
La buon costume del coronavirus è all'opera fin da quando si è capito che il lockdown è un ottimo strumento per annichilire la coscienza, il modo più facile e diretto per acquisire il controllo della vita del cittadino, fare un continuo zapping sulle sue abitudini, esercitare un potere immenso nel disporre della libertà dei propri simili. Qualsiasi potere tende a diventare dispotico, non incontrando più limiti, avendo sospeso la Costituzione, agendo sulla leva della paura - un vero e proprio regime del terrore - il governo si è trovato in una dimensione ideale per allungarsi la vita, ma del tutto fuori dalla norma democratica.
Ricordiamo che in Iran hanno arrestato un poveraccio che baciava la fidanzata sul tetto. Nota bene: noi non siamo l'Iran... forse. D'altronde, abbiamo assistito basiti e poi sempre più divertiti allo spettacolo surreale di un governo che voleva niente meno che definire con un atto amministrativo che cosa fosse un rapporto affettivo stabile e cosa no. Per giorni gli amanti e i fidanzati, i litiganti eterni e sempre instabili nell'amore, si sono chiesti in quale capitolo delle FAQ di Palazzo Chigi fossero inseriti.
Abbiamo visto all'opera il governo dei virologi, coadiuvato brillantemente dai manager sociali, una legione di tecnocrati (cominciano a non farsi più vedere, la crisi avanza e si dilegueranno) che avrebbe dovuto regolare come un orologio svizzero la nostra vita. Prima il restate a casa e ballate sul terrazzino come scimmiette ammaestrate, dopo un improvviso uscite pure di casa ma con il metro in tasca e state attenti alle effusioni con gli sconosciuti. Tutto nel rigoroso disordine. Il lockdown senza un criterio territoriale che ammazza l'economia, poi la riapertura nel caos dell'iper-regolazione e dello svacco totale.
I virologi hanno trascorso molto tempo in tv e poco in laboratorio e il risultato s'è visto, il coronavirus di cui quasi niente sapevano - ma che descrivevano con granitica certezza - si è preso la vita dei più deboli che ha incontrato e si è anche preso gioco degli esperti con la complicità delle tv che li hanno usati per sollevare l'audience in talk show che lasciavano rigorosamente bassa la comprensione. Quello che ha più impressionato in questa vicenda è la boria degli scienziati che non coltivavano un dubbio pur offrendo ripetute versioni contraddittorie sull'origine e lo sviluppo del coronavirus. Beati loro, hanno sempre ragione.
***
Il professor Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, ha postato sulla sua pagina Facebook un commento della situazione che ci pare perfetto, lo riproduciamo integralmente.
07
Il totem del lockdown sempre meno totem
di Guido Silvestri
Un paio di amici mi chiedono: “come mai sei passato da pro-chiusura a contro-chiusura nel giro di due mesi?”
Premettendo che di tipi di lockdown ce sono tanti (i.e., a livello geografico o di intensità), e quindi definirsi pro o contro chiusura a priori non ha senso, la prima cosa da capire è che l’evidenza scientifica a nostra disposizione su COVID-19 cambia in modo tumultuoso. Non siamo come nel caso del vaccino per il morbillo, che è sicuro, efficace e non causa l’autismo – lo sappiamo da anni e non c’è nessuna ragione di cambiare opinione. Qui ogni giorno scopriamo cose nuove, e non è saggio rimanere della stessa idea quando cambiano i dati a nostra disposizione.
Ma torniamo alla chiusura. Se il Presidente Conte o chi per lui mi avesse chiesto il 10 marzo 2020 un parere sul lockdown, avrei detto senza esitazione: “Sì, lo dobbiamo fare, qui e subito”. Perché in quel momento non avevamo altra scelta. Ora, due mesi dopo, sappiamo fortunatamente molte più cose sul virus e sulla malattia, ed è normale che, quando cambiano le informazioni a nostra disposizione, cambino anche le nostre opinioni. Senza andare nel dettaglio, alcuni dei fatti chiave che sono emersi in queste ultime settimane sono che:
1. La stagionalità sembra avere un ruolo molto importante nell’andamento della pandemia in specifiche aree geografiche.
2. L’immunità naturale potrebbe essere più facile da raggiungere a causa di cross-reattività dell’immunità cellulare con altri coronavirus.
3. Non sempre le chiusure “totali” hanno dato risultati migliori delle chiusure parziali o limitate (vedi New York vs. Florida).
4. I clusters più grandi di contagi avvengono in ambienti non protetti dalla chiusura (case di riposo, ospedali, famiglie, meet-packing industry, etc), mentre i contagi in altri ambienti sono rari.
5. I danni psicologici della chiusura prolungata sui bambini e adolescenti sono notevoli, ed i danni socio-economici (disoccupazione, caduta PIL) si confermano essere ingenti.
6. Alcuni modelli epidemiologici che hanno previsto grandi benefici dalla chiusura potrebbero essere basati su dati iniziali incompleti e/o contenere errori metodologici.
7. Stanno emergendo terapie in grado di limitare la morbidità e mortalità da COVID-19 (for future reference).
Ognuno di questi punti meriterebbe un saggio di dieci o venti pagine che naturalmente non ho il tempo di scrivere adesso.
Ma il punto è un altro. Il punto è che io non sono né pro-chiusura né contro-chiusura. Io sono solo pro-scienza, pro-evidenza, e pro-dati. Sono uno che si fa un mazzo così per studiare e comprendere la mole enorme di dati che emergono ogni giorno su COVID-19, e questo compito richiede, oltre a tanta competenza (non ce lo scordiamo, signori virologi della domenica!), anche una notevole apertura mentale ed onestà intellettuale.
Soprattutto, cari amici, mettetevi bene in testa che il prof. Silvestri non ha “horses in the race” nel parlare di COVID-19, se non la speranza/desiderio che tutti noi possiamo presto metterci questa brutta parentesi dietro le spalle. Non ho bisogno di fare carriera (ne ho fatta fin troppa, credetemi), di avere visibilità (che detesto), guadagno più di quanto mi sarei mai aspettato ed ho già rinunciato a ruoli politici anche molto importanti proprio per mantenere la mia libertà.
Quello che faccio è combattere per sconfiggere COVID-19, a livello sia di ricerca scientifica che di medicina clinica, perché la ritengo la cosa giusta da fare, e lo faccio con la stessa passione ed intensità con cui da 30 anni combatto HIV e AIDS. Il tutto nello spirito di aumentare la conoscenza e ridurre le sofferenze de nostri simili. Inoltre, cerco di divulgare le conoscenza della scienza a persone non del mestiere che vedo stanche, ansiose ed impaurite.
Faccio tutto questo con grande convinzione, perché credo fermamente nella mia missione, con enorme ottimismo, perché ho una fiducia straordinaria nell’efficacia della scienza, e con l’energia che viene dal credere nella sostanziale positività della stragrande maggioranza delle persone, compresi gli oltre 50.000 che seguono questa pagina.
Questo è quello che avrete da me, e dalla squadra delle PILLOLE DI OTTIMISMO che stiamo preparando. Niente di più e niente di meno. Numeri, risultati, evidenza sperimentale, e ragionamenti seri ed onesti, SEMPRE. Opinioni di comodo e/o col paraocchi, MAI.
Grazie ancora a tutti!
PS: La ritirata continua. Siamo al CINQUANTUNESIMO giorno consecutivo in cui calano i ricoveri in terapia intensiva per COVID-19 in Italia – da 572 a 553, quindi di altre 19 unità, e siamo ormai al 13.6% del picco. Scende anche il numero dei ricoveri ospedalieri (da 8.695 a 8.613) e dei casi attivi (da 57.752 a 56.595, quindi di altre 1.157 unità). Siamo ormai al giorno VENTUNO dalla riapertura del 4 maggio, e del tanto temuto ritorno del virus neanche l’ombra.
***
Non c'è niente da aggiungere. Se non che a un certo punto la buoncostume del coronavirus si renderà conto che la realtà è più forte dei desideri. E sarà troppo tardi. Si, viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Come proseguiamo questo numero di List? Con una citazione da "La peste" di Albert Camus, dice molto, quasi tutto su quello che sta succedendo. E un tuffo nel passato, nella Repubblica di Weimar.
08
La peste
Quando scoppia una guerra, la gente dice: "Non durerà, è cosa troppo stupida". E non vi è dubbio che una guerra sia davvero troppo stupida, ma questo non le impedisce di durare.
È scoppiata una guerra ideologica, quella del coronavirus e dei lockdown, e non finirà presto, perché la pagano i poveri.
09
L'inizio della strada sbagliata
La storia si presenta con dei bagliori lontani all'orizzonte, avvisa sempre del suo arrivo, lascia segni che sono i sassolini di Pollicino per ritrovare la strada. Il ritorno alla fiaba è la riduzione all'essenziale, come scriveva Antoine de Saint-Exupéry nel Piccolo Principe:
Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.
Libro per bambini, dicono, dovrebbe essere letto molte volte dai presunti adulti.
Non si vede bene che col cuore. E l'urgenza di trovare l'inizio e la spiegazione. Non l'origine del virus, ma di quello che sta accadendo ora intorno a noi, cercare una (ri)lettura di un contesto che marcia come un esercito tra buffoneria e crudeltà, cercare il senso - e il controsenso - di questo dopo che è un durante.
Passata mezzanotte, si fa strada nella memoria la storia del Terzo Reich raccontata da Richard J. Evans, un'opera preziosa in tre volumi. Primo libro, sull'ascesa del nazismo, un pilastro per capire come sia stato possibile, come è arrivato. A pagina 80, un lampo, si racconta della Costituzione di Weimar:
La Costituzione che fu approvata il 31 luglio del 1919 era essenzialmente una versione modificata di quella approvata da Bismarck mezzo secolo prima. Al posto del Kaiser c'era il presidente del Reich che veniva eletto, come il Presidente degli Stati Uniti, con il voto popolare. (...) La Costituzione lo incoraggiava a usare poteri d'emergenza che gli erano conferiti dall'articolo 48. Nei momenti di difficoltà, egli poteva governare per decreto e usare l'esercito per riportare legge e ordine in ogni Stato federato che considerava in pericolo.
Conseguenze inattese di queste disposizioni sotto la prima presidenza, quella del socialdemocratico Friedrich Ebert?
Il potere di governare per decreto si intendeva solo per situazioni eccezionali, nell'emergenza. Ma Ebert, come primo Presidente della Repubblica, fece un uso estensivo del suo potere, utilizzandolo in non meno di 136 separate occasioni. Fece deporre due governi legittimamente eletti in Sassonia e in Turingia, quando tentarono, secondo la sua visione, di fomentare disordine. Ancor più dannosamente, emise un decreto retroattivo che applicava la pena di morte durante la guerra civile nella Ruhr a chi minacciava l'ordine pubblico, dando il via a esecuzioni sommarie. Ebert usò i suoi poteri non solo nell'emergenza, ma anche in situazioni di non emergenza per far passare leggi che avrebbero incontrato difficoltà nel Reichstag. In sintesi, l'eccessivo e cattivo uso dei poteri dell'articolo 48, il suo vasto spazio di applicazione, arrivarono al punto di essere una minaccia per la democrazia.
Così cominciano gli incubi, l'inizio della strada sbagliata è un dettaglio dove s'annida la dittatura.
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intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.