12 Aprile
Madrid città aperta
La cronaca dalla capitale della Spagna, locali aperti fino alle 23, la sensazione di stare in un altro mondo. La campagna elettorale che va pieno ritmo, si vota il 4 maggio. La formula della presidente Isabel Díaz Ayuso in una Comunità che non ha più intenzione di chiudere. Il taccuino di viaggio di Maite Carpio
di Maite Carpio
Sono arrivata a Madrid qualche settimana fa per rivedere i miei e per motivi di lavoro. Sapevo che le restrizioni nella città erano minori che nel resto del paese (anche se per entrare mi hanno chiesto la traduzione in inglese del risultato negativo del PNR italiano, poi ho capito il perché di questa richiesta assurda) ma non sapevo che da lì a poco sarei piombata nel bel mezzo di uno scenario distopico.
Mi sembrava di essere ritornata all’infanzia, tanta era la gioia di guardarmi intorno. La gente per strada, tutto aperto! Bar, terrazze, ristoranti, cinema, teatri, la scuola... da non credere. Mi sono venuti i brividi quando ho prenotato un tavolo alla Giralda, un ristorante storico vicino a casa mia, uno di quelli di “tutta la vita”, e mi è sembrato di stare in un altro mondo. Non avrei mai pensato che trovare un ristorante aperto dove andare a cena potesse essere fonte di tanta felicità. Antonio, il responsabile di sala, mi ha subito avvertito che se volevo tornare per lo spettacolo di flamenco del sabato sera purtroppo non poteva garantirmi un tavolo, con una certa incredulità gli ho sentito dire che era tutto esaurito per almeno le prossime tre settimane. Il mio stupore ha dato seguito a un suo pizzico di orgoglio mentre insisteva “qui rispettiamo le distanze, manteniamo le finestre aperte, sanifichiamo due volte al giorno, mascherina, disinfettante e un po’ di senso comune e per fortuna si lavora”. Sono tornata dopo Pasqua ed era andata meglio di quanto aspettavano, “non ci possiamo lamentare e poi, per fortuna, è pieno di stranieri”. In effetti, colpisce sentir parlare in giro tanti giovani francesi e italiani alla ricerca di una po di “dolce vita”.
Un altro pomeriggio ho portato mio nipote al cinema a vedere “Godzilla vs...
di Maite Carpio
Sono arrivata a Madrid qualche settimana fa per rivedere i miei e per motivi di lavoro. Sapevo che le restrizioni nella città erano minori che nel resto del paese (anche se per entrare mi hanno chiesto la traduzione in inglese del risultato negativo del PNR italiano, poi ho capito il perché di questa richiesta assurda) ma non sapevo che da lì a poco sarei piombata nel bel mezzo di uno scenario distopico.
Mi sembrava di essere ritornata all’infanzia, tanta era la gioia di guardarmi intorno. La gente per strada, tutto aperto! Bar, terrazze, ristoranti, cinema, teatri, la scuola... da non credere. Mi sono venuti i brividi quando ho prenotato un tavolo alla Giralda, un ristorante storico vicino a casa mia, uno di quelli di “tutta la vita”, e mi è sembrato di stare in un altro mondo. Non avrei mai pensato che trovare un ristorante aperto dove andare a cena potesse essere fonte di tanta felicità. Antonio, il responsabile di sala, mi ha subito avvertito che se volevo tornare per lo spettacolo di flamenco del sabato sera purtroppo non poteva garantirmi un tavolo, con una certa incredulità gli ho sentito dire che era tutto esaurito per almeno le prossime tre settimane. Il mio stupore ha dato seguito a un suo pizzico di orgoglio mentre insisteva “qui rispettiamo le distanze, manteniamo le finestre aperte, sanifichiamo due volte al giorno, mascherina, disinfettante e un po’ di senso comune e per fortuna si lavora”. Sono tornata dopo Pasqua ed era andata meglio di quanto aspettavano, “non ci possiamo lamentare e poi, per fortuna, è pieno di stranieri”. In effetti, colpisce sentir parlare in giro tanti giovani francesi e italiani alla ricerca di una po di “dolce vita”.
Un altro pomeriggio ho portato mio nipote al cinema a vedere “Godzilla vs Kong” e ci siamo ritrovati circondati da nuclei familiari perfettamente sistemati, rispettando le giuste distanze di sicurezza, mascherina e biglietti prenotati a vedere uno spettacolo raccapricciante, per fortuna il piccolo mi ha chiesto all’orecchio, con quel tono di voce di chi sa che vorrebbe trasgredire le regole, se era possible uscire dalla sala anche se il film non era finito (tanto era terrorizzato) e io non ho potuto resistere alla tentazione di confermare veemente che sì, te ne puoi andare, e così ce ne siamo andati alla chetichella, ma felici di risparmiarci quell’abominio.
Non ho trovato i biglietti per andare a teatro a vedere “Proximo”, una piece teatrale che gira intorno ad una relazione che cercano di portare avanti due uomini attraverso il telefono e tutte le varianti disponibili su internet. Tutto esaurito perché - come dopo ho letto da qualche parte - “all’improvviso tutti quanti hanno capito di cosa si parlava”. Standing ovation, in sintesi e lista d’attesa per andarci.
Invece ho potuto ammirare la struggente fioritura dei tulipani che ospita il Giardino botanico, in mezzo a tanti giovani (pensavo, sbagliando, che la passione per il giardinaggio arriva solo a una certa età) tutti rigorosamente con la mascherina e alla dovuta distanza, a goderci estasiati questo regalo sconcertante della natura. Ho sentito anche gli amici mecenati del Teatro Real per capire le novità che ci attendono, e mi hanno raccontato fuori di se stessi, del trionfo di un concerto inaspettato all’Auditorium - era in programma la grande pianista Mitsuko Uchida che ha avuto problemi di spostamento e doveva essere sostituita - con una delle star piu ricercate del palcoscenico, il giovane russo Daniil Trifonov che, miracolosamente (non sarebbe mai successo prima della pandemia) era libero!!! Ora si preparano a ricevere il grandioso Peter Grimes di Benjamin Britten, la cui prima ebbe luogo a Londra nel 1945 e che tra poco, come a fine Guerra, arriverà sul palcoscenico del Teatro Real a Madrid, ormai una “città aperta”.
Sono giorni che mi assilla una domanda, ma in che anno siamo? Ho fatto anche pranzi (lunghi, lunghi come una volta) di lavoro nei ristoranti piu alla moda del centro di Madrid sentendo i miei colleghi spagnoli che si lamentavano per un coprifuoco che scatta alle 11 di sera e “se si continua così dove andremo a finire” o in alternativa, perché arrivano i francesi e io non posso andare alla casa al mare? Mi sembravano marziani. Infatti sono tornata a casa tutte le sere con la sensazione di non aver capito più niente. Stanno facendo pure campagna elettorale! In mezzo a questo casino sanitario, hanno deciso che la data delle elezioni per la Presidenza della Comunità non c’è pandemia che la sposti. Così l’attuale presidenta Isabel Diaz Ayuso del Partito Popolare, Pablo Iglesias di Podemos, detto “il codino” (ha lasciato un governo dove si sentiva stretto e si è candidato in prima persona), insieme a Angel Gabilondo, il candidato dei socialisti che si presenta con lo slogan “scialbo, serio e affidabile” e tanti altri (incluso Vox e le sue manifestazioni di piazza provocanti) tutti in giro per i quartieri della provincia a far campagna elettorale, in persona, con iniziative piene di gente quasi quanto come le terrazze.
Colpisce che c’e gente dappertutto che mangia, beve, chiacchiera, ridono pure, mentre si prendono il solito aperitivo all’ora giusta invece che al posto del tè. Per i primi sette giorni ho pensato che fossero tutti pazzi, che bastava aspettare un po’ di più per vedere l’impennata dei dati del contagio. Poi è passato un giorno e poi un altro e le mie certezze sono definitivamente crollate. Infatti, i numeri erano cresciuti, ma prima non così tanto e poi, non sembrava importare a nessuno. Si è inserito nel mio cervello un tarlo shakespeariano, cioè fatidico ... ma, e se avessero ragione? A questo punto sono andata con implacabile decisione a verificare i dati.
Dopo gli eccessi della Pasqua, Madrid è la regione del paese con il numero più alto di ricoveri in terapia intensiva (38% di fronte al 20% della media nazionale) È la seconda per il piu alto numero di contagi (questa settimana 324 ogni 100.000 abitanti, mentre la media del paese è di 174). In Italia scatta il confinamento autonomatico con 250 casi. Lo scorso mese di gennaio, l’incidenza nella città era arrivata a 994, con il doppio di occupazione attuale dei ricoveri in ospedale, ma la presidenta Ayuso ha deciso con grande fermezza che lei il suo regno non lo chiudeva. Si è limitata a praticare ciò che chiamano “chiusure perimetrali”, cioè, s’identificano i focolai per quartieri o distretti e si isolano solo loro fino che i numeri non tornano accettabili. Ma nel resto della Comunità, tutto rimane come se niente fosse. La presidenta di Madrid, che ha dichiarato guerra al primo ministro Pedro Sánchez, non ha mai seguito le direttive del governo centrale che, qualche mese fa, lasciò la gestione della pandemia nelle mani delle Regioni e ha fatto dell’apertura della città la bandiera che ora mostra per provare a essere rieletta. Di sicuro è stata favorita dalla campagna di vaccinazione che sta aiutando a contenere le cifre, nelle RSA sono stati vaccinati il 90% degli anziani, per cui i decessi si sono ridotti di quasi il 100% e il numero di contagi del 98%. Ma la battaglia per questa forma di “libertà” a oltranza, ha diviso la città in due.
I tassisti adorano la Presidenta Ayuso come a Roma amano la Raggi. I ristoratori la venerano. Attenzione, non è stato predisposto nessun tipo di aiuto diretto (i famosi ristori) al settore della ristorazione, zero, (ha sostenuto il ramo in maniera indiretta con avalli bancari, aumento di liquidità o crediti vantaggiosi), ma il governo della Comunità sostiene che l’aiuto migliore è stato quello di permettere di aprire senza limite di orario (se non il coprifuoco delle 11 che non sempre si rispetta). Come dice Antonio, della Giralda, “noi quello che vogliamo è lavorare. Non mi interessa il colore politico, ma sinceramente non so che sarebbe stato di noi con il ristorante chiuso”. Un locale del casco antiguo, famoso por “le uova con patate fritte”, ha deciso di cambiare il nome del loro piatto piu famoso e ora lo promuove come “papas alla Ayuso, pocas papas y muchos huevos” (l’equivalente ad avere due palle). Tutti parlano di lei e delle sue “Ayusadas”. È più o meno come De Luca, ma piu a destra se fosse possibile, o la ami o la detesti, ma ti fa sempre ridere (anche se lei si prende sempre molto sul serio).
Le elezioni si terranno domenica 4 maggio e tutto si gioca sulla gestione della pandemia. Nessun risultato è scontato, nemmeno per Ayuso. Mentre le elezioni comunali a Roma sono state spostate al prossimo autunno (dovevano tenersi in primavera) a Madrid stanno già facendo i comizi, si andrà a votare con la mascherina, la dovuta distanza di sicurezza e poi a prendersi una “cervecita”.
Dopo tutti questi giorni vissuti in mezzo a questa nuova normalità, saranno stati gli aperitivi e los huevos fritos, ma devo confessare che mi ci sono felicemente abituata. Piano piano una certa vitalità ricomincia a circolare per le vene e uno si domanda se, dopo più di un anno, non ci sia un'alternativa più ragionevole al rosso o all’arancione. Un amico medico di base in una zona residenziale di Madrid mi raccontava che la maggior parte dei farmaci che prescrive ultimamente sono ansiolitici e antidepressivi. Non so sinceramente se Ayuso abbia ragione o meno (non è motivo d’orgoglio avere il primato del paese per numero di vittime, ma alla fine sono sempre meno che in Lombardia che è rimasta quasi sempre chiusa) ma una cosa è certa, non ne possiamo più. Acceleriamo la campagna di vaccinazione, soprattutto tra i nostri anziani, perché dobbiamo cominciare a vedere al più presto la luce alla fine del tunnel, un raggio di sole che illumina una bella terrazza, con tanta gente che chiacchiera mentre si prende un bel Campari, di un rosso intenso.
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10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.