8 Maggio
"Mai arrendersi, mai disperare"
Il discorso della Regina Elisabetta per la celebrazione del giorno della Vittoria nella Seconda guerra mondiale: "Le nostre strade non sono vuote, sono piene con l'amore e la cura che abbiamo gli uni degli altri". Disoccupazione record (14,7%) negli Stati Uniti. L'Eurogruppo approva il Mes, i Cinque Stelle lo bocciano. Riaperture e richiusure, la vera fila è al banco dei pegni
Che cosa è lo straordinario? È una donna d'acciaio che ha conosciuto tutti i grandi (e piccoli) uomini del Novecento e poi quelli di un Terzo Millenio mesto e senza nobiltà. Una donna che ha avuto gioie, dolori, lutti, ha visto la guerra, la pace, il pericolo imminente e la liberazione, il sogno europeo e la sua crisi. Novantaquattro primavere e una forza che ha il rombo di uno Spitfire in volo sui cieli d'Europa nei giorni in cui dominava l'ora più buia. La Regina Elisabetta stasera ha fatto il discorso del VE Day, il 75esimo anniversario della Vittoria sulla Germania nazista. "Mai arrendersi, mai disperare", ha detto la Regina ai suoi connazionali nel secondo discorso da quando è cominciata la crisi del coronavirus. Il messaggio di oggi, ha ricordato la Regina, viene trasmesso a 75 anni esatti da quando suo padre, Re Giorgio VI, annunciò alla radio la fine della Seconda guerra mondiale.
La Regina ha incoraggiato gli inglesi: "Le nostre strade non sono vuote, sono piene con l'amore e la cura che abbiamo gli uni degli altri". Un discorso che fa vibrare il cuore: "Quando guardo al nostro paese oggi, e vedo quello che stiamo facendo per proteggerci e sostenerci l'un l'altro, dico con orgoglio che siamo ancora una nazione che quei soldati, marinai e avieri coraggiosi riconoscerebbero e ammirerebbero". Grande donna temprata dalla storia, Elisabetta. God Save The Queen.
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Che succede in Italia? Piovono cose dal lessico politico meravigliose: il decreto legge aprile è diventato maggio, poi qualcuno s'è accorto che la cosa era un po' comica e metteva in evidenza il lieve ritardo sul binario d'emergenza così oggi è stato ribattezzato decreto rilancio. Non sappiamo con certezza quando vedrà la luce, si parla di un consiglio dei ministri domenica, vedremo. Segnaliamo solo che la sintesi...
Che cosa è lo straordinario? È una donna d'acciaio che ha conosciuto tutti i grandi (e piccoli) uomini del Novecento e poi quelli di un Terzo Millenio mesto e senza nobiltà. Una donna che ha avuto gioie, dolori, lutti, ha visto la guerra, la pace, il pericolo imminente e la liberazione, il sogno europeo e la sua crisi. Novantaquattro primavere e una forza che ha il rombo di uno Spitfire in volo sui cieli d'Europa nei giorni in cui dominava l'ora più buia. La Regina Elisabetta stasera ha fatto il discorso del VE Day, il 75esimo anniversario della Vittoria sulla Germania nazista. "Mai arrendersi, mai disperare", ha detto la Regina ai suoi connazionali nel secondo discorso da quando è cominciata la crisi del coronavirus. Il messaggio di oggi, ha ricordato la Regina, viene trasmesso a 75 anni esatti da quando suo padre, Re Giorgio VI, annunciò alla radio la fine della Seconda guerra mondiale.
La Regina ha incoraggiato gli inglesi: "Le nostre strade non sono vuote, sono piene con l'amore e la cura che abbiamo gli uni degli altri". Un discorso che fa vibrare il cuore: "Quando guardo al nostro paese oggi, e vedo quello che stiamo facendo per proteggerci e sostenerci l'un l'altro, dico con orgoglio che siamo ancora una nazione che quei soldati, marinai e avieri coraggiosi riconoscerebbero e ammirerebbero". Grande donna temprata dalla storia, Elisabetta. God Save The Queen.
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Che succede in Italia? Piovono cose dal lessico politico meravigliose: il decreto legge aprile è diventato maggio, poi qualcuno s'è accorto che la cosa era un po' comica e metteva in evidenza il lieve ritardo sul binario d'emergenza così oggi è stato ribattezzato decreto rilancio. Non sappiamo con certezza quando vedrà la luce, si parla di un consiglio dei ministri domenica, vedremo. Segnaliamo solo che la sintesi non sembra essere la qualità della maggioranza, il provvedimento dovrebbe uscire da un altro testo di circa 1000 pagine con le proposte dei ministeri.
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Mentre si sforbiciano le mille pagine, le agenzie di rating hanno ripreso a dare i voti al nostro rischio-paese. È il turno di Dbrs e Moody's. Che hanno detto? Dbrs Morningstar ha confermato il rating BBB High dell'Italia ma ha rivisto il trend da stabile a negativo. La decisione di peggiorare l'outlook, spiega una nota, "riflette la considerevole incertezza sulle ripercussioni economiche che potra' avere l'impatto dell'epidemia di coronavirus in un contesto già debole". Secondo Dbrs, c'è "il rischio che una prolungata perdita di capacità produttiva indebolisca ulteriormente il già debole potenziale di crescita dell'Italia, pesando sulla capacità del Paese di migliorare la sostenibilità del suo debito pubblico in futuro". Note positive? Dbrs "si attende che l'Italia riuscirà a gestire efficacemente il netto incremento di necessità finanziaria in un ambiente di bassi tassi d'interesse", oltre a beneficiare degli acquisti della Bce. Secondo l'agenzia di rating "quella italiana è un'economia in salute e diversificata". La posizione esterna del Paese "è buona" e "cittadini e imprese stanno affrontando questo shock con uno dei più bassi tassi di indebitamento del settore privato tra le economie avanzate". E Moody's? Ha rinviato l'esame del rating sul rating dell'Italia che resta dunque pari a Baa3 con outlook stabile. Moody's ha rinviato il giudizio anche sulla Grecia. Traduzione del rating di Dbrs: possiamo farcela.
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Prima di tornare a casa nostra e occuparci dell'accordo sul Mes, andiamo in America. Allacciate le cinture.
01
America. Decollo verticale della disoccupazione
In America, come previsto, la disoccupazione è schizzata a quota 14,7 per cento ad aprile. L'economia americana ha perso in aprile 20,5 milioni di posti, sono numeri che non si vedevano dal 1948, quando il tasso di disoccupazione toccò il 10,8 per cento, mentre durante la Grande Depressione il tasso fu del 25 per cento. Il crollo dell'occupazione ha spazzato via decenni di crescita dei posti di lavoro in poche settimane. Questa è la natura della crisi del coronavirus: profonda, rapida, devastante. In due grafici abbiamo la fotografia della situazione:
Decollo verticale del tasso di disoccupazione (è aumentato di 10.3 punti in un mese, prima era al 4.4 per cento), tracollo del numero di persone impiegate e disoccupati che sono passati da 15.9 milioni a 23.1 million in aprile. L'effetto della pandemia.
Che cosa accadrà? Siamo in un anno di elezioni presidenziali, contesto rovente e incerto per gli effetti della pandemia sul sentimento degli elettori nei vari Stati. L'America sta riaprendo, ma le ferite sono gravissime. Gli Stati Uniti hanno sempre mostrato una grande capacità di ripresa, l'abbiamo visto nella crisi del 2008 con la presidenza di Barack Obama e la Federal Reserve di Ben Bernanke, ma questo è uno scenario diverso, molto più insidioso. Trump sostiene che "il crollo è atteso e il lavoro tornerà presto". La sua campagna elettorale in stile "Guerre Stellari" (ci torneremo) è partita, ha incassato un punto in suo favore con la caduta delle accuse contro Flynn (confermato il ruolo pessimo dell'Fbi) e per sua fortuna Biden è sostanzialmente sparito. Il vero nemico di Trump non è il Partito democratico, ma la crisi economica. Anche per questo c'è l'accordo con la Cina nel negoziato sui dazi, la Fase 1 con Pechino va avanti e The Donald corregge il tiro (poi cambierà di nuovo, figuriamoci) sulle responsabilità della Cina nella pandemia: "Non ha diffuso il virus di proposito". Oh, Donald.
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Altro? L'Eurogruppo ha approvato il Mes, l'oggetto misterioso del dibattito politico italiano sulla crisi del coronavirus.
02
Mes in pista
L'Eurogruppo ha trovato l'accordo sul Mes, come era logico, perché fin dall'inizio questo era lo strumento che la Germania e i paesi del Nord avevano scelto. Vale per tutti il commento di Olaf Scholz, ministro delle Finanze della Germania:
Oggi i Paesi dell'Eurozona hanno inviato un segnale forte e solidale esprimendo la volontà di combattere insieme la crisi del coronavirus. I 240 miliardi di euro sono una risposta forte, è il prerequisito per azionare rapidamente l'intero pacchetto di salvataggio a sostegno degli Stati membri.
Via libera da Berlino, passo e chiudo. La scadenza dei prestiti sarà decennale, il tasso annuale è un quasi zero, le risorse saranno destinate alle spese sanitarie dirette e indirette per il contrasto alla crisi del coronavirus. Gli Stati membri avranno tempo fino a dicembre del 2022 per richiedere il prestito, la scadenza potrà essere estesa. Nell'accordo raggiunto dai ministri delle Finanze si conferma che le linee di credito del Mes saranno "disponibili per tutti gli Stati membri dell'area dell'euro per importi fino al 2% del Pil dei rispettivi membri alla fine del 2019, per sostenere il finanziamento interno di finanziamenti diretti e indiretti dei costi sanitari, di cura e di prevenzione dovuti alla crisi Covid-19".
Sono state ammorbidite le posizioni dei falchi (leggere alla voce Olanda), le condizionalità non sono sparite (se ti presto dei soldi, le condizioni esistono per forza), ma non ci sarà nessuna trojka. L'Italia avrà a disposizione 36 miliardi di liquidità da usare nella Sanità, settore che ha un bisogno disperato di essere rivisto in chiave prevenzione del coronavirus. La voce Sanità va intesa in senso largo, per ripartire l'industria e il commercio hanno bisogno di uno scenario del contagio sotto controllo, un altro lockdown per il nostro paese sarebbe una sciagura, basta vedere gli effetti enormi del primo che de facto è ancora tutto in piedi.
03
Il governo lo userà? I Cinque Stelle dicono no
Domanda sul taccuino: il governo ricorrerà ai fondi del Mes? La risposta la avremo presto, il premier Conte ha detto che "da Commissione e Bce è arrivato uno sforzo significativo, ora gli Stato membri devono fare la loro parte". Cosa vuol dire? Che il premier non ha in tasca il sì di tutto il Movimento Cinque Stelle all'utilizzo dei finanziamenti e non a caso Conte dice che "il Recovery Fund non è più una promessa, può diventare una proposta concreta". Siamo sempre al diversivo che è un po' anche il detersivo che lava più bianco della politica, di qualunque segno esso sia. Commenti dal giro pentastellato? Confermano il quadro, ecco dunque Luigi Di Maio avvisare: "Se il Fondo è poderoso non ci sarà bisogno del Mes". Poderoso, segnate la parola. Sapranno Poco dopo il commento del ministro degli Esteri, arriva una lunga nota del Movimento Cinque Stelle:
Le misure fin qui prospettate in sede europea risultano ancora insufficienti rispetto alle reali necessità legate a questa emergenza. Per questo è necessario compiere uno sforzo straordinario rispetto al Recovery Fund, l'unico strumento in grado di affrontare seriamente questa emergenza e il maggior debito legato a questa emergenza deve essere scorporato dai calcoli futuri dei parametri sul debito. Non possiamo esultare per i risultati dell'eurogruppo di oggi sul Mes: sebbene debolmente migliorato, resta uno strumento inadeguato per rispondere all'emergenza che stiamo attraversando, sia per la quantità di risorse che può mettere in campo, sia perché continua a essere insidioso nelle potenziali condizionalità future, sulle quali non sono stati ancora fugati tutti i dubbi. Attivazione del Mes? Il nostro Paese ha dimostrato la capacità di reagire e di trovare soluzioni alternative. Annunciare che l'Italia userà il Mes è una fuga in avanti che non condividiamo. Anche altri paesi, ad esempio hanno dichiarato che non accederanno al Mes. Approfondiremo ovviamente nei dettagli la proposta emersa dall'Eurogruppo, che, lo ricordiamo, andrà ora sottoposta al vaglio del prossimo vertice dei capi di stato o di governo degli Stati membri dell'eurozona. Sarà solo in quella sede che verranno assunte le decisioni definitive.
Traduzione: nel nostro gruppo non tutti sono d'accordo e gli elettori non sono proprio felici, dunque puntiamo su altro. Nicola Zingaretti, segretario del Pd, ha un'opinione divergente: "Il Mes è una grande opportunità". Serata densa di interrogativi, altra domanda sul taccuino: in quale maggioranza sono i Cinque Stelle? Segue ampio dibattito che ci risparmiamo perché non aggiunge niente a quanto già sappiamo e il tempo è prezioso. Quanto alle speranze che altri risolvano i nostri evidenti problemi di finanziamento della Fase 2, molti dei quali dovuti a incapacità amministrativa, ripetiamo quanto scritto in un report di Bank Of America sul Recovery Fund: "È un foglio bianco".
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L'investimento nella Sanità è il pilastro di una riattivazione solida dell'attività economica, un paese sano produce, un paese malato muore. Qualche settimana il tema è stato affrontato dal titolare con Vittoria Colizza, scienziata dell'Inserm di Parigi che ha fornito studi importanti per il governo francese. Ribadiamo il punto:
04
Un problema di Salute e di Economia
Cambierà la Sanità, tema che è scomparso dai radar del dibattito italiano, ma si capisce benissimo che vanno preparate strutture specializzate, nuovi edifici, separati dagli ospedali di medicina generale. Servono investimenti di decine di miliardi di euro (per singola nazione, economia avanzata, e non si capisce davvero per quale motivo serio l'Italia non dovrebbe accedere ai 36 miliardi del Mes, proprio destinati alla Sanità e senza più condizionamenti) per preparare questa strategia, un mix di interventi, primo fra tutti - come spiega Colizza - la formazione del personale, siamo di fronte a una sfida nuova per la società contemporanea:
I nostri sistemi sanitari stanno uscendo ora da una fase di assoluta emergenza. Saranno sottoposti a intensi carichi di pazienti in condizioni critiche anche nei prossimi mesi. Se delle strategie di distanziamento sociale di vario livello di intensità, con il tracciamento dei casi, possono mantenere l’impatto epidemico sotto le soglie di capacità, investimenti oggi di medio termine per aumentare queste capacità in vista dell’autunno possono aiutare a controllare l’epidemia più rapidamente. Si tratta non solo di materiali, ma di strutture e formazione di personale. I costi di questi investimenti dovrebbero essere considerati nel bilancio dell’impatto economico.
Alla fine, la Sanità va ripensata e gli unici soldi disponibili subito sono quelli del Mes. Come possa rifiutarli un paese che ha superato oggi i 30 mila morti nella crisi del coronavirus e con un debito monstre (ora lo vediamo) dalle nostre parti resta un mistero. Avranno dei miliardi sotto il materasso, di certo abbiamo il debito.
05
Il debito pubblico, questo sconosciuto
Come andrà il debito pubblico nei prossimi mesi? Ecco le stime di Mazziero Research:
Comincia una fase di rialzo che secondo le stime arriverà tra un minimo di 2454 miliardi a un massimo di 2471 miliardi in luglio. Secondo Mazziero "il debito a fine 2020 è attualmente stimato tra 2.550 e 2.580 miliardi". Ancora un grafico, per sapere, per capire:
Viaggiamo al galoppo verso lo scenario peggiore. Siamo indebitati fino al collo. E la produzione cola a picco. Serve responsabilità, accesa la lanterna e fatto un giro tra le forze di maggioranza e opposizione, non ne vediamo tanta in giro.
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Come sta andando la riapertura? Non c'è, quella economica è tutta da inventare. C'è la cronaca flip flop degli assembramenti e delle distese desolate delle città. Oggi l'Istituto Superiore di Sanità ha ribadito che le mascherine fatte in casa vanno benissimo, "ma devono essere multistrato". I virologi naturalmente hanno avvisato i semi detenuti in casa: "La curva dei contagi è in discesa ma le immagini della folla ai Navigli preoccupano". Folla?
06
Riaperture e richiusure. La vera fila è al banco dei pegni
La Fase 2 è caotica e nello stesso tempo anche spenta, le Regioni corrono verso la riapertura pressate dalle categorie economiche e dallo spettro della desertificazione che ora si profila all'orizzonte. Gli affollamenti che pure si vedono in alcune foto non devono trarre in inganno, le attività del commercio al dettaglio sono schiantate, si annunciano migliaia di chiusure (9000 tra Roma e Milano secondo i dati delle associazioni di caategoria) e la fiducia è ai minimi storici.
Il banco dei pegni registra un aumento di clienti del 30 per cento, siamo al vendo l'oro e non per la patria ma per la sopravvivenza della famiglia. Siamo arrivati a questo punto grazie al combinato disposto della politica che è evaporata di fronte ai virologi. L'impatto del lockdown sullo stato psicologico della popolazione è enorme: si corre da un estremo all'altro, dalla paura alla pazza gioia. Sono in fondo due tipi di inconsapevolezza, di ignoranza: in entrambi i casi vi è l'eccesso. Chiusi nel bunker o liberi e belli, tutti in fuga dalla realtà. Se si sceglie la via del lockdown, poi bisogna sapere che tornare indietro è difficile, perché tanti vivono in una dimensione di paura (e non mettono fuori un piede dall'uscio) e altrettanti sono talmente compressi da esplodere come una pentola a pressione (e invadono le strade come prima più di prima).
Il vostro cronista va in giro e quello che si vede è una zombificazione della vita economica e sociale. Questo, stamattina, è lo scenario del quartiere Ostiense, piazza Albania, zona pop e in tempi normali vie ipertrafficate di Roma:
Qui sotto, via degli Annibaldi, che offre una vista meravigliosa del Colosseo e... nient'altro, zero traffico.
La vera prova la vedremo però da stasera nella zona della movida più movida di tutte, Ponte Milvio, Roma. I bar hanno riaperto, l'asporto è pronto e c'è chi scommette che avremo sequenze memorabili di gioia post-lockdown. Attendiamo con il taccuino e squadernato e la fotocamera pronta allo scatto.
Si alza una voce dal loggione: "Titolare, come la mettiamo con l'affollamento dei Navigli?". Ottima domanda, intanto, impaginiamo la scena, foto Ansa da Milano:
Sì, c'è gente in giro ma bisogna partire dai fondamentali: che cosa è un assembramento? Vocabolario della lingua italiana, Treccani:
assembraménto s. m. [der. di assembrare1]. – 1. Riunione occasionale di persone all’aperto per dimostrazioni o altro: fare, proibire, sciogliere un a.; anche affollamento in genere: sul luogo del disastro s’era formato un grande a. (di gente, di cittadini, ecc.); non posso sopportare l’a. della folla. 2. ant. Adunanza di soldati per il combattimento; moltitudine di armati.
Escludiamo il significato numero 2 (non si vedono mitra e bombe a mano) proviamo a vedere che cosa è questo. Una riunione occasionale di persone all'aperto? Sì. Un affollamento in genere? Sì. Dunque secondo le norme della Fase 2 siamo in zona infrazione. Tuttavia, questi camminano quasi tutti e indossano una mascherina, tranne alcuni che sono seduti sul muretto e altri in fondo che sembrano intenti a chiacchierare in un capannello (per quanto tempo?). Dunque la faccenda è che passeggiano in tanti nello stesso luogo e non a distanza, ma allora il tema principale è quello della capacità del luogo che è limitata. I Navigli sono sinonimo di svago e di vita sociale, dopo due mesi di lockdown cosa si aspettano le istituzioni? I ragazzi escono all'aperto, è un fatto ineludibile. Dunque c'è un problema di numero di persone che hanno accesso ai Navigli. E se autorizzi (parola pessima, come "concedere", basta leggere la nostra Costituzione) le passeggiate devi metter nel conto che i cittadini andranno nei luoghi più belli, dove si riprende un alito di vita. Il sindaco Sala ha commentato: "O le cose cambiano o io domani prenderò provvedimenti: chiudo i Navigli, chiudo l'asporto. E poi lo spiegate voi ai baristi perché il sindaco non gli permette di vendere. Noi, non solo siamo in crisi dal punto di vista sanitario, ma siamo in una profondissima crisi socio economica. Milano ha bisogno di tornare a lavorare" e "io sto dalla parte di quelli che vanno a lavorare, non a divertirsi" ha detto Sala. La sua reazione è comprensibile, ma stiamo nel mondo reale, non tra i proclami: è impossibile tenere la popolazione in lockdown all'infinito e bisogna chiedersi quanto sia stato fatto dalle istituzioni per informare che è cosa diversa dal terrorizzare e segregare (facile e letale, basta vedere come stenta a riprendere uno straccio di vita "normale"), infine abbiamo una domanda sul taccuino: possibile che non si possa trovare una soluzione per regolare l'accesso ai Navigli? Nelle democrazie, non puoi mantenere all'infinito uno Stato di polizia, le regole di comportamento fanno parte di quella cosa chiamata educazione civica. Si rivela così un limite: l'irresponsabilità di una piccola parte della popolazione e il sonnambulismo di gran parte delle istituzioni che appena escono dall'uso della forza si ritrovano nel loro vuoto precedente al coronavirus.
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Come chiudiamo questo numero serale di List? Perbacco, con un classico di filosofia della scienza.
07
Pressapoco, precisione (e virologi)
Guardare i virologi in tv in queste settimane è stato uno spettacolo incredibile. Non conoscendo il virus - un nuovo arrivato - hanno offerto prestazioni uniche nel campo della contraddizione di se stessi. A un certo punto, sono sembrati più vicini ai cartomanti che agli scienziati. Cose che capitano se non sai che la tv è passeggera ma alla fine non dimentica. La galleria di opinioni sul nuovo coronavirus è stata una bella lezione per tutti noi (non si sa quanto per loro) per affidarci con più sapienza alla scienza. Consigliamo la lettura di un libro delizioso, colto, un classico ripescato dalla nostra biblioteca: "Dal mondo del pressapoco all'universo della precisione" di Alexandre Koyrè.
Siamo qui, di fronte alla razionalità, nell'anno 2020, quello del Big Bang, e nelle pagine di Koyrè leggiamo che Cartesio "aveva l'idea di una scienza (o anche di una filosofia) attiva, operativa, di una "pratica attraverso la quale, conoscendo il forno e le azioni del fuoco, dell'acqua, dell'aria, degli astri, dei cieli e di tutti gli altri corpi che ci circondano, così distintamente come conosciamo i diversi mestieri dei nostri artigiani", potremo "renderci come padroni e possessori della natura", della natura esteriore attraverso "la meccanica" e della natura del nostro corpo attraverso la medicina". Di fronte a quello che sta accadendo, a un agente infinitamente piccolo che ha provocato uno sconquasso nella nostra vita, il sogno cartesiano esce improvvisamente ridimensionato. "L'umanità vittoriosa sui mali che l'affliggono" ha un problema interiore gigantesco: riconoscere umilmente che quel sogno meraviglioso ha un limite e quando tu pensi di poter dominare tutto, di toccare le vette dell'impossibile, di solcare sempre le onde del Progresso, quel limite compare sempre nella Storia: si chiama Madre Natura.
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3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.