23 Ottobre
McTrump in corsia di sorpasso
La campagna dell'ex Presidente ha colmato la distanza con Harris, il colpo pop da McDonald's, la politica tra patatine e hamburger, i precedenti di Ronald Reagan e Barack Obama. L'Economist: "Meloni renderebbe orgoglioso Machiavelli". Il mazzo di carte di Netanyahu, leader in tempo di guerra
Cosa succede? McTrump è in corsia di sorpasso, l'unico leader che ha conservato il consenso in Europa si chiama Giorgia Meloni, in Israele Benjamin Netanyahu dopo la strage del 7 ottobre e un anno di guerra condotta con successo ha recuperato la leadership anche nei sondaggi. Il trend è favorevole a politici che hanno un collocamento nell'area conservatrice. Un'eccezione è il Regno Unito, dove i Laburisti di Keir Starmer hanno vinto le elezioni, ma sono rapidamente colati a picco nei favori degli elettori inglesi a causa di una pessima gestione della comunicazione (e quindi delle scelte politiche fatte e dei programmi annunciati) sull'immigrazione e la criminalità.
01
L'Economist: Machiavelli sarebbe orgoglioso di Meloni
Sui giornali il governo sembra sull'orlo della caduta, il centrodestra in piena crisi di nervi, il Paese pronto a fallire. La realtà è che le cose stanno esattamente come le ha raccontate l'Economist ieri:
Ma per il momento la realtà è che la Meloni gode di un indice di gradimento superiore al 40%, due volte superiore a quello del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Non male per un primo ministro che si avvicina al punto di metà mandato in cui la popolarità dei leader spesso crolla.
Altro elemento di riflessione: mentre le opposizioni gridano all'Armageddon finanziario e dicono che la legge di Bilancio è un disastro, gli investitori ieri dopo il giudizio positivo dell'agenzia di rating Fitch sui conti, si sono buttati a pesce sui titoli di Stato italiani con una richiesta di 200 miliardi di Btp su un totale di due emissioni di 13 miliardi. C'è qualcosa che non va. È il racconto anti-italiano, da ricovero per ossessione compulsiva, che il compagno in redazione ogni giorno imbastisce senza mai azzeccarne una.
Clamoroso il testacoda in cui ieri si sono infilati...
Cosa succede? McTrump è in corsia di sorpasso, l'unico leader che ha conservato il consenso in Europa si chiama Giorgia Meloni, in Israele Benjamin Netanyahu dopo la strage del 7 ottobre e un anno di guerra condotta con successo ha recuperato la leadership anche nei sondaggi. Il trend è favorevole a politici che hanno un collocamento nell'area conservatrice. Un'eccezione è il Regno Unito, dove i Laburisti di Keir Starmer hanno vinto le elezioni, ma sono rapidamente colati a picco nei favori degli elettori inglesi a causa di una pessima gestione della comunicazione (e quindi delle scelte politiche fatte e dei programmi annunciati) sull'immigrazione e la criminalità.
01
L'Economist: Machiavelli sarebbe orgoglioso di Meloni
Sui giornali il governo sembra sull'orlo della caduta, il centrodestra in piena crisi di nervi, il Paese pronto a fallire. La realtà è che le cose stanno esattamente come le ha raccontate l'Economist ieri:
Ma per il momento la realtà è che la Meloni gode di un indice di gradimento superiore al 40%, due volte superiore a quello del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Non male per un primo ministro che si avvicina al punto di metà mandato in cui la popolarità dei leader spesso crolla.
Altro elemento di riflessione: mentre le opposizioni gridano all'Armageddon finanziario e dicono che la legge di Bilancio è un disastro, gli investitori ieri dopo il giudizio positivo dell'agenzia di rating Fitch sui conti, si sono buttati a pesce sui titoli di Stato italiani con una richiesta di 200 miliardi di Btp su un totale di due emissioni di 13 miliardi. C'è qualcosa che non va. È il racconto anti-italiano, da ricovero per ossessione compulsiva, che il compagno in redazione ogni giorno imbastisce senza mai azzeccarne una.
Clamoroso il testacoda in cui ieri si sono infilati i parlamentari dell'opposizione che si sono messi a cavalcare un report del Consiglio d'Europa che accusava niente meno che di razzismo la polizia italiana. Una follia che ha innescato la reazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in un colpo solo ha espresso solidarietà alla Polizia e messo la sinistra di fronte all'incapacità di distinguere tra vero e falso, politica e propaganda, nazione e retrobottega di partito.
***
Andiamo in America, tra dodici giorni si vota per la Casa Bianca e al McDonald's c'è la fila.
02
America 2024. McTrump in corsia di sorpasso
Come sta andando la campagna presidenziale americana? Siamo all'ultima curva e poi al finale, non sappiamo chi vincerà il voto del 5 novembre, ma sappiamo come stanno andando i sondaggi, che clima si respira nei team dei due candidati. Donald Trump frigge patatine e serve hamburger da McDonald's, ha il vento nelle vele (i democratici sono impazziti sulla storia, hanno capito che Donald ha azzeccato la mossa pop), mentre Kamala Harris ha esaurito il vantaggio che i media avevano pompato dopo la sostituzione in corsa (un golpe nel Partito democratico) di Joe Biden. Situazione negli Stati in bilico, quello che conta:
Altri segnali, i dati di Polymarket, dove si scommette su chi vincerà:
Con questi numeri, Trump è il favorito per la vittoria, ma le elezioni americane si giocano su un terreno complesso dove esiste una sola parola d'ordine: prudenza. Il testa a testa è probabile, una vittoria a valanga - la landslide victory - di Trump è possibile, un recupero in curva di Harris non si può escludere. La campagna di The Donald ha tutti i segni di una cavalcata verso la Casa Bianca, per il momento, la storia è uno stop per un hamburger al McTrump, un classico della politica americana, fatto di costume, luogo popolare che gli strateghi della campagna di Harris hanno completamente "bucato". Giusto un paio di immagini, per sapere, per capire.
Ronald Reagan da McDonald's durante una visita all'università dell'Alabama, a Tuscaloosa, il 15 ottobre del 1984. Il Presidente Reagan ordinò un Big Mac, patatine fritte grandi e un tè freddo zuccherato.
Altro esempio di comunicazione politica, il Presidente Barack Obama e il Presidente russo Dmitry Medvedev chiacchierano mentre aspettano il pranzo al Ray's Hell Burger di Arlington, Virginia, il 24 giugno del 2010. Erano i tempi in cui Obama pensava che Medvedev (il più incendiario dei politici russi quando parla della guerra in Ucraina) fosse un futuro leader 'moderato'.
03
"Fanno campagna per Harris". Trump denuncia i laburisti inglesi
Il primo ministro britannico non deve sottovalutare il guaio: Donald Trump ha presentato una denuncia alla Commissione elettorale federale contro il partito laburista britannico, accusandolo di "contributi e interferenze illegali da parte di stranieri” per aiutare Kamala Harris nelle elezioni presidenziali statunitensi. Secondo Trump il partito laburista ha inviato strateghi e collaboratori a dar man forte alla campagna elettorale dei democratici.
Il primo ministro britannico, il laburista Keir Starmer (Foto: Zuma).Lo scontro transatlantico, in caso di ritorno di Trump alla Casa Bianca, rischia di costare caro a Downing Street. Starmer, che non può negare quanto accaduto, ha detto che alcuni laburisti hanno offerto aiuto volontario... nel loro tempo libero! Ma parliamo di personaggi di primissimo piano: Morgan McSweeney, il suo capo stratega, Deborah Mattinson, e Matthew Doyle, direttore delle comunicazioni di Downing Street. Lo staff della campagna di Trump ha definito la questione come l'episodio di una "lunga serie di interferenze elettorali antiamericane” e equipara l'aiuto dato ai dem come un contributo, in violazione delle leggi americane sui finanziamenti elettorali.
04
Tutti da Putin a Kazan. Anche Guterres
Il leader cinese Xi Jinping e il presidente indiano Narendra Modi terranno mercoledì il loro primo incontro bilaterale formale dal 2019, a margine del vertice dei BRICS a Kazan, in Russia. All'inizio della settimana la Cina e l'India hanno concordato di consentire il pattugliamento lungo il loro confine himalayano conteso. Oggi a Kazan arriva anche il segretario generale dell’Onu, António Guterres, il capo delle Nazioni Unite, infestate da dittatori e antisemiti, va a casa dell’invasore dell’Ucraina. Tutto torna.
05
Poco intelligence. Fuga di notizie Usa sui piani di Israele contro l'Iran
L’Fbi sta indagando su una fuga di documenti classificati dell'intelligence americana sui piani israeliani di attacco all'Iran. I documenti sono finiti su Telegram la scorsa settimana. Nel frattempo Israele ha dichiarato di aver arrestato sette persone sospettate di aver pianificato l'assassinio di uno scienziato israeliano di alto livello e di un sindaco «sotto la direzione iraniana».
06
Il mazzo di carte di Netanyahu
L’esercito israeliano ha confermato di aver ucciso, in un attacco all’inizio del mese di ottobre, Hashem Safieddine, uno dei potenziali successori del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Safieddine, capo del consiglio esecutivo del gruppo terroristico, era cugino di Nasrallah. Netanyahu sta eliminando tutte le figure del mazzo di carte di Hamas e Hezbollah.
Mai dimenticare la lezione di Georgi Plekhanov: «La funzione degli uomini veramente grandi consiste nell'essere i promotori, perché essi vedono più lontano e hanno una volontà più forte degli altri». Benjamin Netanyahu ha rivelato la sua funzione nella storia quando Israele ha dovuto (ri)aprire gli occhi di fronte alla minaccia esistenziale, la caccia all’ebreo, la strage degli innocenti. Quando le belve di Hamas hanno ucciso, stuprato, bruciato, torturato, gridato «cane ebreo», fatto a pezzi nonni, padri, madri, bambini, quando l’orrore ha ghermito ogni speranza, un uomo si è sollevato su tutti e ha visto con chiarezza la via del riscatto, Bibi Netanyahu. Dopo la strage del 7 ottobre 2023 e il crollo nei sondaggi, Netanyahu ha recuperato il consenso grazie alla conduzione della guerra e all'eliminazione dei leader dei terroristi.
Gli ultimi istanti di vita di Yahya Sinwar, il volto coperto, ferito a un braccio, ripreso da un drone a Rafah, mentre è in fuga.Un anno dopo la strage degli ebrei, Israele ha distrutto Hamas, ucciso tutti i suoi capi, messo su Gaza un punto e tracciato un nuovo inizio. La morte di Yahya Sinwar a Rafah è un segno del destino, una beffa insanguinata della storia: il terrorista, il capo e la mente dell’assalto del 7 ottobre, è stato ucciso a Rafah, dove Kamala Harris (una tragica figura della scena americana, la voce recitante dei democratici) diceva che l’esercito di Israele non sarebbe mai dovuto entrare, perché aveva «studiato bene le mappe». Non troppo bene, a quanto pare. Sinwar è morto senza nessuna gloria, in fuga tra le macerie, in un palazzo di Rafah, accasciato su una poltrona, mentre un drone prendeva le misure e un carro armato preparava il colpo finale della biografia del «macellaio di Khan Yunis». Sinwar è finito nella polvere, i medici israeliani lo avevano curato, salvandogli la vita, quando era in carcere, in una chiusura circolare, è stato Israele a scrivere anche la parola fine. Lo slogan "All eyes on Rafah" resterà come la testimonianza del grande errore dei filo-Hamas che ammonivano Israele. Sinwar era a Rafah, alcuni ostaggi ebrei sono stati uccisi a Rafah. Lui ha dato l'ordine, a Rafah.
Gaza è liberata, il suo mostro assetato di sangue è un robot spento, una carcassa, i video pubblicati mentre si rifugia nel tunnel il giorno prima della strage del 7 ottobre sono un lampo, la moglie di Sinwar con una borsa griffata da decine di migliaia di dollari, sono il contrappasso. Non l'eroe, ma il sanguinario distruttore della vita degli innocenti, a cominciare da quella dei palestinesi. Quanto a loro, ai palestinesi, ora devono possono scegliere se essere liberati e liberi, o se restare prigionieri del loro fanatismo, di un islamismo che li usa come pretesto e scudo umano di una guerra orchestrata dalla cupola iraniana, anche quella destinata a prima o poi a cadere, dopo quella di Hezbollah che ora è nel mirino dei caccia bombardieri di Gerusalemme.
L’Iran ha cercato di alimentare il mito della «bella morte» di Sinwar, scrive l’account X di Teheran alle Nazioni Unite: «Quando le forze statunitensi tirarono fuori un Saddam Hussein trasandato da una buca, lui li implorò di non ucciderlo, nonostante fosse armato. Coloro che consideravano Saddam come il loro modello di resistenza alla fine crollarono. Tuttavia, quando i musulmani guardano al martire Sinwar in piedi sul campo di battaglia, in tenuta da combattimento e all'aperto, non in un nascondiglio, di fronte al nemico, lo spirito di resistenza sarà rafforzato. Diventerà un modello per i giovani e i bambini che porteranno avanti il suo cammino verso la liberazione della Palestina. Finché esisteranno occupazione e aggressione, la resistenza durerà, perché il martire rimane vivo e una fonte di ispirazione».
Segnate queste parole dettate dagli Ayatollah: «I giovani e i bambini». Altri innocenti da avviare al terrorismo, da far saltare in aria, da mandare nei campi di addestramento, da istruire sull’arte dello sgozzare, senza uccidere subito, lentamente, lasciando che la vittima sia cosciente per quell’attimo che serve a inondarlo di terrore e dolore. La testa del serpente è a Teheran, là è la prossima missione di Israele, il destino che non può essere eluso perché ogni giorno perso è un giorno in più per la costruzione della Bomba, l’arma nucleare dell’Iran. Se il leader spirituale, l'ayatollah Ali Khamenei, durante la preghiera accarezza la canna di un fucile, tutto è possibile.
Teheran, 4 ottobre 2024. La mano sinistra dell'ayatollah Ali Khamenei posata sulla canna del fucile durante la preghiera del venerdì (Foto: Zuma).La morte di Sinwar ha reso afono il segretario generale dell’Onu, quell’Antonio Guterres (oggi a Kazan, da Putin) che passa il tempo a non risolvere una sola controversia e a accusare Israele perché le Nazioni Unite con il suo mandato sono in ostaggio dai dittatori, mozzatori di teste che presiedono tavoli sui diritti umani, inviati speciali che usano la parola «genocidio» dimenticando i milioni di ebrei uccisi dal programma di sterminio della Germania nazista di cui il Gran Muftì di Gerusalemme era complice e ispiratore in Medio Oriente. Guterres non ha parlato perché le complicità delle agenzie dell’Onu con i terroristi palestinesi sono emerse, le scuole e gli asili trasformati in magazzini di armi e basi di lancio del terrorismo, pacifici insegnanti la mattina, caritevoli figure che poi a una certa ora imbracciavano il lancia-razzi, cose che capitano nell’Onu nella Striscia di Gaza e al confine Sud del Libano, dove la missione Unifil è un fallimento, fino a diventare uno scudo cieco di Hezbollah, l'Onu incapace di vedere gli ingressi dei tunnel e i razzi che partono dalla linea del confine libanese.
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o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.