21 Settembre
Merkel e Macron separati dal governo populista in Italia
Berlino e Parigi non condividono la strategia per contrastare l'esecutivo giallo-verde. Il Presidente francese è per una linea dura a Bruxelles e di aperto contrasto (vedere alla voce Salvini). La Cancelliera non vuole crisi al buio nell'Unione e pensa alla presidenza della Commissione Ue. Composizione, ricomposizione, de-composizione dei gruppi nel Parlamento europeo
Nella storia d'Europa viaggiano in coppia, Francia e Germania. Oggi da questi due paesi avremo due dati utili per continuare a costruire lo scenario da qui all'appuntamento con le elezioni europee di Maggio 2019. Escono i dati revisionati dei conti trimestrali della Francia e gli indici PMI della manifattura e dei servizi in Francia e Germania.
Il numero del prodotto interno lordo (mese precedente + 0.2 per cento) per Emmanuel Macron è fondamentale, la Presidenza della Francia sta attraversando una profondissima crisi (l'audizione al Senato sul pestaggio del 1° Maggio della sua ex guardia del corpo, Alexandre Benalla, è stata imbarazzante - fatto completamente ignorato dai media mainstream d'Italia) e un dato negativo del pil sarebbe un'altra mazzata sull'Eliseo che vede il gradimento del suo lavoro sprofondare a livelli inferiori a quelli che si pensavano impossibili di Hollande.
- I conti trimestrali pubblicati dall'Insee lasciano il prodotto interno lordo invariato a + 0.2. Ma la pubblicazione degli indici Markit sulla manifattura e i servizi indicano un calo netto della fiducia delle imprese. L'indice PMI sulla manifattura si ferma a 52.5 (era previsto un 53.3 da Reuters), l'indice composite si ferma a 53.6, il peggiore degli ultimi 21 mesi.
Il dato della Germania è altrettanto importante alla luce delle sempre più grandi difficoltà politiche della Grosse Koalition di Angela Merkel. Il caso Maassen (il capo del controspionaggio rimosso - e promosso - dopo i fatti di Chemnitz) ha creato fortissime tensioni politiche, sui giornali tedeschi (da quelle parti sono ancora una seria), sono stati pubblicati articoli dove il senso di "fallimento" e "caduta" del governo federale è sempre più netto. La Cancelliera deve sperare nella tenuta e forza dell'economia, del sistema di imprese tedesco, ma la fase di governo arranca. In questo scenario, il voto in Baviera del 14 ottobre diventa fondamentale.
- L'indice PMI composite FLASH è pari a 55.7. Il dato...
Nella storia d'Europa viaggiano in coppia, Francia e Germania. Oggi da questi due paesi avremo due dati utili per continuare a costruire lo scenario da qui all'appuntamento con le elezioni europee di Maggio 2019. Escono i dati revisionati dei conti trimestrali della Francia e gli indici PMI della manifattura e dei servizi in Francia e Germania.
Il numero del prodotto interno lordo (mese precedente + 0.2 per cento) per Emmanuel Macron è fondamentale, la Presidenza della Francia sta attraversando una profondissima crisi (l'audizione al Senato sul pestaggio del 1° Maggio della sua ex guardia del corpo, Alexandre Benalla, è stata imbarazzante - fatto completamente ignorato dai media mainstream d'Italia) e un dato negativo del pil sarebbe un'altra mazzata sull'Eliseo che vede il gradimento del suo lavoro sprofondare a livelli inferiori a quelli che si pensavano impossibili di Hollande.
- I conti trimestrali pubblicati dall'Insee lasciano il prodotto interno lordo invariato a + 0.2. Ma la pubblicazione degli indici Markit sulla manifattura e i servizi indicano un calo netto della fiducia delle imprese. L'indice PMI sulla manifattura si ferma a 52.5 (era previsto un 53.3 da Reuters), l'indice composite si ferma a 53.6, il peggiore degli ultimi 21 mesi.
Il dato della Germania è altrettanto importante alla luce delle sempre più grandi difficoltà politiche della Grosse Koalition di Angela Merkel. Il caso Maassen (il capo del controspionaggio rimosso - e promosso - dopo i fatti di Chemnitz) ha creato fortissime tensioni politiche, sui giornali tedeschi (da quelle parti sono ancora una seria), sono stati pubblicati articoli dove il senso di "fallimento" e "caduta" del governo federale è sempre più netto. La Cancelliera deve sperare nella tenuta e forza dell'economia, del sistema di imprese tedesco, ma la fase di governo arranca. In questo scenario, il voto in Baviera del 14 ottobre diventa fondamentale.
- L'indice PMI composite FLASH è pari a 55.7. Il dato notevole - e preoccupante per l'economia tedesca - è quello della manifattura dove l'indice PMI è calato in maniera netta a 53.7, il peggior numero degli ultimi 25 mesi. Compensato da un buon dato dell'indice dei servizi a quota 56.5. La locomotiva dell'industria tedesca rallenta.
01
Macron, Merkel e il governo populista in Italia
Berlino e Parigi sono anche due visioni differenti di come affrontare il nuovo quadro politico dell'Italia, un paese fondatore dell'Europa che in questo momento (altri seguiranno) è un laboratorio politico dove il potere è di un governo che in tutte le forze che lo compongono si autodefinisce "populista". Come confrontarsi con questo nuovo fatto? Ci sono due vie possibili e vedremo a brevissimo emergere queste linee proprio tra la Francia e la Germania.
La prima tesi è quella di Emmanuel Macron, l'idea di provocare una crisi italiana sbarrando la strada a qualsiasi accordo sul bilancio a Bruxelles, tenendo un atteggiamento di ostruzione, spingendo dunque l'Italia alla rottura totale, innescando un evento speculativo sui mercati. Di fronte al crash dell'Italia le forze euro-macroniste (assediate dai partiti populisti) userebbero poi la crisi di Roma per dire "avete visto cosa succede a farsi governare dai populisti?". Le dichiarazioni del commissario Ue all'economia, Pierre Moscovici, francese, sono l'espressione di questa linea di condotta: alzare il tono e il muro e vedere che succede con la collisione dei due mondi.
La seconda idea è quella di Angela Merkel che, come tradizione, sminuzza ogni problema diplomatico e cerca di evitare rotture traumatiche. Lo stile della Cancelliera in questo è stato prezioso nel corso degli anni, ha evitato molti shock ma ha il difetto di posticipare sempre la soluzione dei problemi. Il caso dell'immigrazione è sotto gli occhi di tutto. Sul tema del bilancio italiano la Germania non vuole e non cerca strappi, non pensa che vi sia niente di pedagogico in una crisi a Roma e anzi, sarebbe una complicazione nel già minato campo europeo. Nonostante le dichiarazioni psichedeliche del commissario Ue al bilancio, Günther Oettinger, alla fine a Berlino l'impostazione è quella di negoziare, senza traumi.
02
Composizione e de-composizione dei gruppi politici europei
Questa contrapposizione tra Macron e Merkel sul caso italiano ha un sotto testo importante per quanto riguarda la composizione, de-composizione e ri-composizione dei gruppi politici europei: il gruppo socialista sa di essere in piena fase di zombificazione, il gruppo dei popolari è percorso da divisioni nette (vedere com'è andato il voto sull'Ungheria di Orban, il gruppo si è spezzato) e insegue la presidenza della Commissione Ue, al vertice della quale Merkel ha candidato il bavarese Manfred Weber, esponente di spicco della CSU (alleata di Merkel a Berlino) e capogruppo del Ppe al Parlamento europeo. Macron in questo momento è leader di un movimento politico (La République En Marche) che è alla ricerca di una casa in Europa, non si riconosce pienamente nel Ppe, vede i socialisti come una ditta fallita, e vorrebbe un rimescolamento di carte nel Ppe (ha chiesto la cacciata del partito di Orban) chiaramente per spostare gli equilibri a suo favore. Macron vuole essere determinante per eleggere il Presidente della Commissione Ue, ma il suo gioco si scontra con un altro schema: i Popolari che si alleano con i... Populisti. Weber in una recente intervista ha detto a chiare lettere di aver bisogno dei voti di Orban e ribadito che con i partiti populisti lui cerca di collaborarci, non di cacciarli dalla finestra. Il testo sotto inteso della storia è che i voti della Lega di Matteo Salvini non saranno sgraditi. Lo stesso Salvini ha detto senza filtri che cosa vuol fare a Bruxelles: un'alleanza con i Popolari per mettere alla porta i socialisti.
Macron pensa a una larga intesa (e a una sua scalata interna) tra i progressisti, centristi, popolari - il fronte europeista - contro l'assedio populista, Merkel si tiene aperta la possibilità di fare altro, di non finire per replicare lo schema da Grosse Koalition in Europa. Una diga europeista non risolverebbe il problema, è l'inclusione, la capacità di impegnare i partiti populisti nel governo a segnare una svolta. Il manicheismo di Macron per la Merkel è un problema finora risolto con il rinvio alla tedesca. Nel frattempo, in Italia...
03
Rieccolo. Chi? Il centrodestra degli incredibili 3
Il Manifesto centra il tema con questa prima pagina: "Gli incredibili 3":
Il fatto politico è ineludibile: il Centrodestra andrà unito alle elezioni regionali, come spazio politico esiste e ogni volta che si vota viene occupato da chi idealmente è piazzato in quella parte del campo. La sorpresa non dovrebbe esserci, perché Salvini fa il suo interesse politico - come chiunque altro - guarda alla competizione elettorale locale e fa alleanze. Non può allearsi con i Cinque Stelle perché sono un partner di governo, non un partito gemello. L'obiezione del loggionista intelligente: ah, ma governano insieme! Certo, ma basta leggere un libro di storia politica italiana per scoprire che i governi di coalizione nella storia della Repubblica sono formati da partiti che poi si sfidano singolarmente nel voto. Non solo, il dato di sistema che abbiamo sempre sottolineato è che Lega e Cinque Stelle sono complementari e necessari per fare l'unico governo possibile - Frankenstein - e nello stesso tempo sono in competizione nello scenario del nuovo bipolarismo italiano di cui la Lega è la parte destra e i Cinque Stelle sono la parte sinistra. Dunque la Lega procede per alleanza e assorbimento dell'elettorato di Forza Italia e Fratelli d'Italia, mentre per i Cinque Stelle il problema sta tutto nella competizione con il Pd con il quale però non può allearsi neanche a livello locale. Da tutto questo discende il semplice e inesorabile fatto che il Centrodestra - per le condizioni politiche e di sistema che abbiamo descritto - è maggioranza nel Paese (45 per cento dei consensi) e in caso di crisi di governo e elezioni anticipate vincerebbe il voto e avrebbe i seggi per governare anche con il Rosatellum. Ecco spiegate le ragioni per cui "Gli incredibili 3" sono insieme. Si chiama calcolo politico.
***
Che facciamo? Torniamo a Bruxelles, c'è un fatto che si lega allo scenario "sovranista" e dimostra come manchino saggezza e lungimiranza in Europa. Le pietre stanno rotolando e quello che è accaduto sulla Brexit ieri è significativo. Cosa è successo? Seguite il titolare di List.
04
La Polonia rompe l'unità su Brexit
La riunione del consiglio degli Affari Generali dell'Unione è stata una doccia fredda: la Polonia ha rotto il fronte unitario sulla Brexit e affermato che se non c'è accordo con il Regno Unito alla bisogna riscrivere le regole d'ingaggio in Ottobre. Il ministro polacco Konrad Szymański è stato l'unico a sostenere questa tesi, ma è proprio questa singolarità a far emergere il problema: non c'è più una visione unanime sulla via da seguire nei colloqui, l'accordo con il Regno Unito è lontano, Theresa May ha detto che sui confini irlandesi (e molto altro) non può accettare le proposte della Commissione Ue. La posizione della Polonia va incontro alle richieste del Regno Unito. Le fonti diplomatiche dicono: "La Polonia è isolata". E in questa frase c'è tutta la cecità da ministeriali delle burocrazie brussellesi, perché se la Polonia è isolata, come loro dicono, allora l'Unione avrà un serio problema ad andare avanti nella trattativa con Londra. Se alla Polonia in questa dimensione si unirà anche l'Ungheria di Orban allora il problema sarà ancora più grande e tutto potrebbe finire in un colossale crac della trattativa sulla Brexit. Questa saldatura tra Varsavia e Budapest, tra l'altro, è stata rafforzata dall'iniziativa di promuovere le sanzioni contro l'Ungheria. Il Parlamento europeo ha votato a favore, si attende una decisione del Consiglio europeo, ma la Polonia ha già fatto sapere che opporrà il veto. Con l'idea di dare una lezione ad Orban, come avevamo ampiamente scritto su un numero precedente di List, si è innescato un domino per cui i paesi dell'Est cominciano a serrare le fila di fronte a tutti i dossier importanti e il primo tra questi è la Brexit. Si chiamano conseguenze inattese e di solito conducono al disastro. Non siamo pessimisti, siamo ottimisti bene informati.
05
La battaglia sul bilancio italiano
In questo schema di volatilità e incertezza europea, l'Italia ha una posizione delicata, perfino vantaggiosa se gestita con arguzia (ok, lo sappiamo, è difficile). Il governo non rispetterà i parametri di deficit-pil che erano stati impostati dal governo Gentiloni né - questa è la posizione che fonti autorevoli del governo hanno ribadito a List - accetterà flessibilità decimale che serve a poco ai fini del programma politico giallo-verde. Questo ormai è chiarissimo. L'asticella è sul 2 per cento e anche oltre, fino a sfiorare il numero del 3 per cento. Fare deficit in teoria non è un problema, bisogna accompagnare il piano economico con provvedimenti credibili e investimenti pubblici. Ieri l'Ocse nel suo rapporto ha offerto un assist prezioso, riassunto in questo grafico sul debito pubblico dei paesi Ocse:
E nelle raccomandazioni finali:
La parola chiave per l'Ocse è investimenti. Cioè quanto ha già delineato Paolo Savona, ministro degli Affari Europei, nel documento inviato a Juncker e Mattarella qualche giorno fa. List ha pubblicato integralmente, potete leggerlo qui. Ribadiamo il punto: l'Italia ha bisogno di fare investimenti; sono l'unico modo in questa fase di moderata espansione in vistoso rallentamento per alimentare la crescita, i posti di lavoro, l'innovazione; non possono essere bocciati dall'Unione europea perché sono in linea con quanto raccomandano oggi i principali osservatori economici, come dimostra il report dell'Ocse. Salvini e Di Maio capiranno che fuori da questo perimetro c'è un'avventura in un mare tempestoso?
La tempesta pare non interessare gli investitori americani. In Borsa è Toro e nessuna ha intenzione di prenderlo per le corna.
06
Wall Street batte ancora tutti i record
Le tensioni sul commercio e le previsioni di un rallentamento dell'economia nel 2019 - c'è tra gli analisti chi dice anche brusco - non fermano la Borsa americana che ieri ha toccato nuovi record con gli indici Dow Jones e S&P500 ai massimi (rispettivamente al 7.8% e al 9.6% in più nell'anno). Nonostante le divergenze presenti nel mercato - tassi dei titoli americani in rialzo e sopra la soglia del 3 per cento, dollaro ai minimi degli ultimi due mesi - gli investitori comprano fanno decollare i valori dell'azionario. Il mercato pensa che le tensioni tra Stati Uniti e Cina sui dazi si ricomporranno e nonostante i segnali anomali esistano, continuano a premere sull'acceleratore. La riforma fiscale di Trump ha messo il turbo alle aziende dell'indice SP&500: il prossimo trimestre i profitti saranno al 19 per cento, dopo aver messo già a segno un + 25 per cento nei precedenti trimestri. Nel mercato americano sono stati investititi in una settimana oltre 14 miiliardi di dollari nei fondi azionari. Si vola altissimo. E i mercati asiatici stamattina dopo la chiusura di Wall Street sono in positivo. C'è il boom. Quando arriva lo sboom? Meglio non parlarne, come dice Gordon Gekko, "non mi piacciono le perdite, mi mettono di malumore".
07
Google e la politica dell'algoritmo
Qualche giorno fa abbiamo dato conto del Google Tape, il video che mostrava i top manager di Google attapirati per l'elezione di Trump. Ci abbiamo fatto sopra un paio di considerazioni sul rapporto sensibile tra Titani di Internet e politica, sulla questione democratica in una società iper-connessa. Quelle riflessioni sono ancor più valide e urgenti alla luce di un'altra notizia pubblicata dal Wall Street Journal: uno scambio di email interno a Google dove si discute come contrastare con il motore di ricerca la politica del travel ban di Trump. Google sostiene che nessuna delle soluzioni emerse nella discussione è stata implementata e definisce il tutto come un "brainstorming di idee". Interessante, il brainstorming, agire sul motore di ricerca per favorire - o sfavorire - taluni risultati legati a parole come "Islam", "Musulmano", "Iran", "Messico", "Latino", etc. Favorire nel motore di ricerca l'emersione di società contrarie alla scelta politica di Trump e le donazioni a loro favore e così via con l'enciclopedia delle contromisure. Sono idee, certamente, e il travel ban di Trump può certamente essere contestato duramente. C'è solo un dettaglio: stiamo parlando di Google, cioè dell'unico vero motore di ricerca, il "luogo" dove oggi si fanno e disfano i destini della politica, del business, di tutto. È un bene che la società non abbia dato corso a queste idee, ma è un male che non vi sia la possibilità di sottoporre a severo e corretto scrutinio uno strumento che - come abbiamo visto dalle discussioni interne - è fonte di scelta, orientamento, dominio. La cosa è talmente seria che uno dei responsabili del settore del Pubblic Affairs consigliando cautela pone la domanda: "Quanto vogliamo essere partisan su questo?". Siamo su un crinale che conduce al controllo totale, forse lo abbiamo già superato e non lo sappiamo. La politica è una cosa seria, la mia libertà non è solo quella di cercare online quello che voglio, ma di trovarlo senza la distorsione del pregiudizio, per come è e non per come vorrebbe essere nei desideri di Google e degli altri giganti di Internet. Un mondo che si consegna alle elucubrazioni politiche degli ingegneri della Silicon Valley (il massimo dell'espressione tecnocratica) finisce per essere prigioniero delle idee delle persone che scrivono il codice. Non il codice delle leggi, della democrazia, del voto, della Costituzione, del check and balance dei poteri, della responsabilità e della sanzione elettorale, ma il codice dell'algoritmo.
08
L'ultimo libro
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che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.