17 Giugno

Merkel e Salvini. Vecchio e nuovo. L'Europa vista da Ferguson

Lo storico inglese racconta il sottosopra dell'Europa e la crisi dei migranti. La Cancelliera guida di un ordine in crisi, il leader della Lega forza emergente di un nuovo schema politico. Analisi di Lorenzo Castellani sul laboratorio Italia e il futuro incerto dell'Unione.

 

di Lorenzo Castellani

Niall Ferguson è il più famoso storico al mondo. I suoi libri sul Novecento e sulla storia del mondo sono tradotti in decine di lingue e hanno venduto milioni e milioni di copie. Scozzese, cinquantaquattro anni, cresciuto in una semplice famiglia della middle class britannica è arrivato fino ad Oxford, dove ha studiato e iniziato la propria carriera accademica. Dopo i primi successi editoriali il giovane Ferguson si è spostato in America, prima ad Harvard poi a Stanford. Da quest'ultima università si è recentemente dimesso a causa di una polemica tutta all'insegna del politically correct in cui numerose colleghe lo criticavano per avere organizzato un seminario in cui erano presenti solo due donne su quaranta partecipanti. Il seminario era in storia politica e militare, un campo di studi purtroppo - e ce ne sarebbe bisogno per aumentare la ricchezza della discussione - non propriamente diffuso tra le donne dedite alla ricerca. Eppure non gli è stato risparmiato l'attacco pubblico e la bollinatura della cupola accademica del politicamente corretto come maschilista e conservatore. Sdegnato della polemica, a suo avviso lesiva della libertà accademica e di pensiero, ha scelto di lasciare l'università per dedicarsi alla scrittura di un altro libro.

Ferguson è molto lontano dallo stereotipo classico e occhialuto dello storico contemporaneo: non è un topo da biblioteca di successo, ma commentatore arguto e dalla parlantina sciolta della Cnn e del Times di Londra. Ha prodotto documentari, tenuto conferenze per il TED Talks, sviluppato mega kermesse per think-tank e università, vergato analisi strapagate per il mondo finanziario. È un public intellectual, pensatore a disposizione dell'opinione pubblica e in prima fila nella scena intellettuale contemporanea. È uno che non ha mai costruito nessuna turris eburnea in cui segregare i propri pensieri.

Molti dei suoi colleghi lo considerano più un divulgatore...


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