20 Maggio
Merkel ha un problema: il declino socialdemocratico
I sondaggi del voto europeo danno la Spd al terzo posto dietro i Verdi, in pieno boom, che minacciano anche la tenuta dei voti liberal della Cdu. Giorgetti: Conte non è una figura di garanzia. Effetto Trump: Google blocca le forniture a Huawei
Che succede? Siamo in piena accelerazione, verso il voto europeo. In Inghilterra il Brexit Party domina i sondaggi, in Francia c'è un testa a testa tra il partito di Le Pen e quello di Macron, in Italia ci sarà la conferma della centralità della Lega. E la Germania? Il più stabile paese europeo, nonostante tutto, presenta un quadro che la dice lunga sui cambiamenti della futura mappa politica: i socialdemocratici della SPD guidati da Andrea Nahles potrebbero arrivare terzi nelle elezioni europee, dietro i Verdi, un partito in pieno boom. E non è un tema che riguarda solo i seggi di Bruxelles, visto che si prospetta una dura sconfitta anche a Brema, da settant'anni dominio dei socialdemocratici. Un crollo della SPD a Brema sarebbe di grande impatto simbolico.
L'altro dato da osservare per la Germania è quello di una possibile migrazione dei voti liberal dalla CDU verso i Verdi. La missione di AKK (Annegret Kramp-Karrenbauer, segretario della CDU, nella foto in apertura di List con Angela Merkel) è molto difficile: succedere alla guida del partito a Angela Merkel e provare a non apparire come la Cancelliera. Tre donne - Merkel, Nahles e Kramp-Karrenbauer - un doppio destino, quello dell'Unione europea e della Germania. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
***
Prima di tutto diamo un'occhiata all'agenda della settimana.
01
L'agenda della settimana
Elezioni in India (e Indonesia). Avremo i risultati del voto della più grande democrazia del mondo, un paese chiave della crescita, iscritto al club del nucleare. Riuscirà il premier uscente Narendra Modi a conquistare la maggioranza? Mercoledì arriverà la conferma ufficiale dei risultati del voto in Indonesia, il paese musulmano più grande del mondo, i numeri danno Joko Widodo vincente sul premier uscente, Prabowo Subianto.
Stati Uniti-Cina. Prosegue il negoziato sul commercio, a inizio giugno si incontreranno al G20 in Giappone Trump e Xi Jinping. ...
Che succede? Siamo in piena accelerazione, verso il voto europeo. In Inghilterra il Brexit Party domina i sondaggi, in Francia c'è un testa a testa tra il partito di Le Pen e quello di Macron, in Italia ci sarà la conferma della centralità della Lega. E la Germania? Il più stabile paese europeo, nonostante tutto, presenta un quadro che la dice lunga sui cambiamenti della futura mappa politica: i socialdemocratici della SPD guidati da Andrea Nahles potrebbero arrivare terzi nelle elezioni europee, dietro i Verdi, un partito in pieno boom. E non è un tema che riguarda solo i seggi di Bruxelles, visto che si prospetta una dura sconfitta anche a Brema, da settant'anni dominio dei socialdemocratici. Un crollo della SPD a Brema sarebbe di grande impatto simbolico.
L'altro dato da osservare per la Germania è quello di una possibile migrazione dei voti liberal dalla CDU verso i Verdi. La missione di AKK (Annegret Kramp-Karrenbauer, segretario della CDU, nella foto in apertura di List con Angela Merkel) è molto difficile: succedere alla guida del partito a Angela Merkel e provare a non apparire come la Cancelliera. Tre donne - Merkel, Nahles e Kramp-Karrenbauer - un doppio destino, quello dell'Unione europea e della Germania. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
***
Prima di tutto diamo un'occhiata all'agenda della settimana.
01
L'agenda della settimana
Elezioni in India (e Indonesia). Avremo i risultati del voto della più grande democrazia del mondo, un paese chiave della crescita, iscritto al club del nucleare. Riuscirà il premier uscente Narendra Modi a conquistare la maggioranza? Mercoledì arriverà la conferma ufficiale dei risultati del voto in Indonesia, il paese musulmano più grande del mondo, i numeri danno Joko Widodo vincente sul premier uscente, Prabowo Subianto.
Stati Uniti-Cina. Prosegue il negoziato sul commercio, a inizio giugno si incontreranno al G20 in Giappone Trump e Xi Jinping.
Trump in Japan. Sabato il presidente degli Stati Uniti andrà in visita ufficiale in Giappone. Il rapporto con il premier Shinzo Abe è ottimo anche se a Tokyo guardano con preoccupazione al problema delle crescenti tensioni sul commercio. In agenda: relazioni bilaterali, dazi, Cina e Corea del Nord.
Produzione giapponese. È uscito il dato del primo trimestre, molto buono: + 2.1 per cento anno su anno. Le stime degli analisti erano di segno negativo (-0.2 per cento). Bersaglio mancato in pieno. E centrato da Shinzo Abe.
Numeri. Domani escono i numeri americani sulla vendita delle case (esistenti, non nuove costruzioni); mercoledì leggeremo le minute della Federal Reserve per cercare di capire cosa hanno in mente quelli che fannoThe only game in town, il solo gioco che conta, i banchieri centrali; giovedì è un giorno importante per i dati europei: prodotto interno lordo della Germania, indice Pmi e indagine IFO sulla fiducia di famiglie e imprese, escono anche i numeri sulla fiducia nel business in Francia e i dati sulle vendite al dettaglio di Berlino. Altro? Sempre giovedì arrivano due numeri dall'America da annotare sul taccuino: vendita di nuove abitazioni e dati sulle iscrizioni alle liste di disoccupazione.
Domenica. Elezioni europee, dopo tante chiacchiere, parla il popolo.
Ora andiamo a vedere l'altro grande giocatore al tavolo del poker globale. Chi? Trump.
02
Il colpo di Trump. Google blocca le forniture a Huawei
Sergio Marchionne dopo averlo incontrato disse: "Trump è un game changer". Quanto? Notizia battuta stamattina da Reuters: Google ha bloccato fornitura e assistenza del sistema Android per gli smartphone di Huawei. Ecco cosa significa avere un problema con gli Stati Uniti e il suo presidente. Se alla Casa Bianca dichiarano che la disputa con l'azienda cinese è "un'emergenza nazionale" sul tema della sicurezza e si decide di limitarne l'uso dei dispositivi, il gioco entra in una dimensione e va in una direzione in cui nessuna azienda - per quanto grande - può reggere, siamo nel campo di una forza superiore, quella del Leviatano, lo Stato. La decisione di Google non è solitaria, tutte le aziende hi-tech americane stanno seguendo quanto stabilito dall'amministrazione Trump. Anche l'azienda tedesca Infineon ha bloccato le forniture. Si va oltre gli Stati Uniti. E i report dell'intelligence americana sull'attività dei cinesi sono allarmati e chiedono decisioni nette per proteggere la sicurezza nazionale. Huawei è nei guai. Veri. Vedremo presto la contromossa di Pechino. È la guerra tra i giganti.
***
Non è un gigante, ma in Medio Oriente non si possono fare mosse azzardate senza aver calcolato la sua reazione. Chi? Erdogan.
03
La repressione di Erdogan
Un altro tipo da non sottovalutare e tenere sempre d'occhio è il presidente turco Erdogan. Il suo paese fa parte della Nato ma il suo leader ha deciso di fare shopping di sistemi anti-missile dalla Russia, uno dalla diplomazia disinvolta e spregiudicata. Sopravvissuto al colpo di Stato del luglio del 2016, la notte del golpe e del controgolpe, Erdogan negli ultimi tre anni ha messo in campo una durissima repressione sull'opposizione che fa capo a Fethullah Gülen, il religioso in esilio negli Stati Uniti. Questa mattina il governo turco ha ordinato l'arresto di 78 funzionari del ministero degli Esteri, tutti accusati di far parte di Feto, l'0rganizzazione gulenista. Secondo i dati del ministero degli Interni turco, circa 155 mila persone sono state colpite da provvedimenti di arresto o sono state sentite dal giudice, 48 mila sono in carcere. Felix Turchia.
***
Che facciamo? Torniamo in Italia, domenica si vota. Si misurano i rapporti di forza nel governo. E nella Lega c'è chi dice apertamente che Conte non è più sopra le parti. E il giudizio arriva dalla figura più istituzionale tra i leghisti, Giancarlo Giorgetti.
04
Giorgetti: Conte non è più figura di garanzia
Conte non è più una figura di garanzia nel governo. Lo avevamo messo nero su bianco tempo fa in un'analisi dedicata ai rapporti del trio di governo che in realtà doveva essere un duumvirato Di Maio-Salvini con Conte a fare da punto di equilibrio. Così non è stato. Oggi in un'intervista a La Stampa il più istituzionale tra i leghisti, Giancarlo Giorgetti - notare bene: è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, lavora fianco a fianco a Conte - afferma: "Conte ha cercato e cerca di interpretare un ruolo di mediazione, non ha i pregiudizi ideologici del mondo grillino. Ma non è una persona di garanzia. È espressione dei Cinque Stelle ed è chiamato alla coerenza di appartenenza".
E i rapporti tra Lega e Movimento Cinque Stelle a che punto sono? Sintesi del Giorgetti:
Vengono affrontati temi un po’ retrò come l’antifascismo, sui temi reali invece zero, delle cose da fare non si parla.
In queste ultime tre settimane il governo è in stallo per la campagna elettorale. Doveva essere una campagna sulle cose da fare in Italia e in Europa invece siamo rimasti alle varie ed eventuali. Al caos.
La campagna elettorale ha paralizzato il governo. Il consiglio dei ministri era fissato per il decreto sicurezza ora siamo in surplace come nel ciclismo. Perché è nato all’ultimo momento il decreto famiglia e lo hanno messo come contrappeso o come ricatto contro Salvini. Questi sono bracci di ferro in chiave elettorale.
La situazione non può durare in eterno, si misura nel tempo e la lealtà viene messa a dura prova. Se l’atteggiamento come quello del M5S continua, nuoce alla capacità di dare risposte.
La verità è che oggi c’è un unico politico in circolazione: Salvini. Rispetto al nulla pneumatico degli altri non c’è alternativa. Puoi essere pro o contro Salvini, ma faccio fatica a capire il progetto degli altri. Oggi la politica va dove la porta Salvini: solo lui ha scritto qualcosa in questa fase storica, altrimenti eravamo nel nulla cosmico.
Si va a votare domenica con questo scenario interno. E in un quadro europeo, come abbiamo visto in apertura, in grande movimento. Il punto nave è su RadioList.
05
Regno Unito, Francia e Italia. Leadership e voto in Europa
Il Brexit Party di Nigel Farage primo partito nei sondaggi del Regno Unito, Marine Le Pen testa a testa con Macron in Francia, l'ascesa della Lega di Salvini in Italia. Tre fenomeni del sovranismo europeo al banco di prova del voto di domenica. Un'indagine del titolare di List e Lorenzo Castellani sulla destra, la sinistra e il cambiamento della mappa e del linguaggio della politica. Ascolta RadioList.
RadioList è il podcast di List in testa alle classifiche di iTunes. Abbiamo due puntate nella top ten.
Come chiudiamo questo numero rapido di List del mattino? Andiamo sulla Luna.
06
Il mantello della Luna
I cinesi hanno inviato per la prima volta nella storia una navicella sull'altra faccia della Luna. Tutte le altre missioni, sulla parte visibile, sono americane e russe, ecco la mappa della Nasa:

I primi risultati scientifici della missione Chang’e-4 sono arrivati dopo l'esplorazione sul suolo lunare fatta dal rover Yutu2. La rivista Nature scrive che elementi del mantello lunare sono stati trovati in superficie e questo consentirà di studiare l'evoluzione del nostro satellite che è così sezionato:

E di tutto questo poi che ce ne facciamo? Buona domanda. Risposta: la Luna sarà la nostra prossima miniera. Jeff Bezos non spende soldi per andare a farsi un viaggio cosmico, lavora per l'Amazon dell'estrazione. Allacciate le cinture, ci vediamo più tardi, buona giornata a tutti.
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l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.