14 Giugno
Merkel rischia una crisi di governo sull'immigrazione
Alta tensione in Germania, la coalizione che sostiene Angela Merkel è divisa. I bavaresi della Csu chiedono una politica di respingimenti più severa, la Cancelliera dice no. Il leader della Csu: "È una situazione molto seria".
La Banca centrale europea prepara la fine del programma di acquisto di titoli per la fine dell'anno, Draghi sottolinea che non fa bene a nessuno mettere in discussione l'euro e che non c'è nessun complotto dietro la diminuzione degli acquisti di Btp nel mese di maggio; Macron si è scusato (con felpato linguaggio diplomatico, ma le scuse ci sono) e Conte domani sarà a Parigi; Putin ha invitato Kim jong-un in Russia per il mese di settembre e nel frattempo sfrutta la vetrina dei mondiali di calcio; in Germania Cdu e Csu sono ai ferri corti sulle nuove norme per il contrasto all'immigrazione clandestina e il governo balla, non cadrà ma la crisi c'è, segnala che la coalizione di Angela Merkel non è stabile e il quarto mandato della cancelliera avrà molti scossoni. Cominciamo questo numero serale di List da qui, dalla febbre di Berlino.
01
La Csu avvisa Merkel: situazione seria
Mentre sui giornali italiani si vaticina di un'Italia isolata sulla questione dell'immigrazione clandestina, in Germania il governo di Angela Merkel balla la rumba. Il master plan del ministro dell'Interno Horst Seehofer non piace alla Cdu, ma i bavaresi della Csu non sembrano intenzionati a mollare un centimetro sul rispetto dei confini e quella norma che prevede l'espulsione immediata per gli stranieri che hanno già avuto il no all'asilo dalla Germania. Il piano doveva essere presentato martedì scorso, è saltato tutto per quella che la Bild ha definito una "enorme lite" tra Merkel e Seehofer. In altri tempi tutto si sarebbe risolto a favore della cancelliera, ma lo scenario dopo il voto dello scorso settembre e l'avanzata della destra di Afd è cambiato in maniera radicale.
Oggi la Csu fa sapere di non voler lasciare l'ultima parola alla Merkel. Alexander Dobrindt, capogruppo della Csu in Baviera, ha ribadito: "È una situazione molto seria. Siamo in...
La Banca centrale europea prepara la fine del programma di acquisto di titoli per la fine dell'anno, Draghi sottolinea che non fa bene a nessuno mettere in discussione l'euro e che non c'è nessun complotto dietro la diminuzione degli acquisti di Btp nel mese di maggio; Macron si è scusato (con felpato linguaggio diplomatico, ma le scuse ci sono) e Conte domani sarà a Parigi; Putin ha invitato Kim jong-un in Russia per il mese di settembre e nel frattempo sfrutta la vetrina dei mondiali di calcio; in Germania Cdu e Csu sono ai ferri corti sulle nuove norme per il contrasto all'immigrazione clandestina e il governo balla, non cadrà ma la crisi c'è, segnala che la coalizione di Angela Merkel non è stabile e il quarto mandato della cancelliera avrà molti scossoni. Cominciamo questo numero serale di List da qui, dalla febbre di Berlino.
01
La Csu avvisa Merkel: situazione seria
Mentre sui giornali italiani si vaticina di un'Italia isolata sulla questione dell'immigrazione clandestina, in Germania il governo di Angela Merkel balla la rumba. Il master plan del ministro dell'Interno Horst Seehofer non piace alla Cdu, ma i bavaresi della Csu non sembrano intenzionati a mollare un centimetro sul rispetto dei confini e quella norma che prevede l'espulsione immediata per gli stranieri che hanno già avuto il no all'asilo dalla Germania. Il piano doveva essere presentato martedì scorso, è saltato tutto per quella che la Bild ha definito una "enorme lite" tra Merkel e Seehofer. In altri tempi tutto si sarebbe risolto a favore della cancelliera, ma lo scenario dopo il voto dello scorso settembre e l'avanzata della destra di Afd è cambiato in maniera radicale.
Oggi la Csu fa sapere di non voler lasciare l'ultima parola alla Merkel. Alexander Dobrindt, capogruppo della Csu in Baviera, ha ribadito: "È una situazione molto seria. Siamo in una situazione storica", la norma sui respingimenti è "coperta dal diritto europeo" e "non vediamo la possibilità di aspettare una decisione europea". Tra quattro mesi si vota in Baviera, elezioni per il Land e i nazionalisti di Afd nei sondaggi volano. Merkel cercherà come sempre di prendere tempo e sminuzzare il problema, la sua prima risposta però è di quelle da burrasca politica:
L'immigrazione illegale è una grande sfida per l'Ue e credo che non si possa agire in modo unilaterale, senza provvedimenti concordati. Il dissenso è solo su un punto: i respingimenti. Ritengo che non sia lo strumento giusto, si tratterebbe di un mezzo unilaterale.
Un punto che per i bavaresi della Csu è fondamentale. Merkel vuole percorrere la strada degli accordi bilaterali con gli altri paesi dell'Unione. La frattura è netta.
La faccenda è talmente seria che Jean-Claude Juncker parlando a Monaco di fronte al parlamento bavarese ha detto: "Sull'immigrazione sono per soluzioni europee e contro soluzioni nazionali. Ma non possiamo e non dobbiamo aspettare per sempre per avere queste soluzioni europee". Seehofer vuole un intervento della Germania, Merkel chiede una soluzione europea. Siamo di fronte a uno scontro che sul taccuino del titolare diventa una sintesi paradossale: di solito vincono i tedeschi.
02
Conte domani da Macron
Il Presidente francese ha inviato le sue scuse, il comunicato prima di Palazzo Chigi e poi dell'Eliseo chiude l'incidente e apre una fase che Roma e Parigi definiscono "nuova". Nuovo è certamente lo scenario politico italiano e la durezza con cui il ministro dell'Interno Salvini e l'intero governo hanno risposto alle frasi fuori posto di Macron e del portavoce di En Marche, ha sorpreso l'Eliseo. Non hanno mai avuto a che fare con interlocutori che sollevavano obiezioni e alle parole facevano seguire i fatti. Il caso Aquarius alla fine si è rivelato un boomerang per Macron. Conte domani a Parigi chiederà una collaborazione reale della Francia nel Mediterraneo.
Il gruppo di En Marche all'Assemblea nazionale si è spaccato, la politica dei porti chiusi messa in atto fin dall'anno scorso dal Presidente provoca le reazioni a sinistra e nella parte più progressista di En Marche. E l'estate non è ancora iniziata. Quale sarà la strategia italiana per i prossimi mesi che si annunciano affollati nel Mediterraneo? La Francia continuerà tenere chiusi i suoi scali marittimi? Per ora, Macron cerca di stabilire relazioni strette con il premier Giuseppe Conte: "È il tempo della distensione. Dall'inizio del mio mandato ho la volontà di collaborare con l'Italia". Con le regole di Parigi fino all'altro ieri. Lo schema è saltato.
Gli interessi tra Roma e Parigi sono intrecciati e qualcuno ha ipotizzato un giro di ritorsioni sui dossier economici da entrambe le parti. A questo proposito è significativa la dichiarazione del ministro dell'Economia Bruno Le Maire: "Ho il piacere di rassicurare che l'accordo tra Fincantieri e Cantieri navali di Saint Nazaire è solido. Ho sentito in tale senso il mio omologo in Italia, il ministro dell'Economia Giovanni Tria. L'accordo è strategico, e lo dico in questo momento di piccole tensioni e irritazioni con l'Italia. Le piccole irritazioni passano, i progetti restano". Alla fine della giornata il governo Conte esce vincitore da questa battaglia, ma con i francesi non c'è mai da fidarsi. Agiscono in silenzio e quando devono affermare il loro interesse non guardano in faccia a nessuno.
03
Macron vuole il francese lingua ufficiale Ue
Ah, la Grandeur. Il diavolo s'annida nei dettagli che in realtà sono macigni. Il Wall Street Journal pubblica un articolo sul piano di Macron per stabilire il primato culturale, un disegno di egemonia al quale l'Italia dovrebbe guardare con una certa attenzione. Quale? Visto che gli inglesi hanno scelto la Brexit, allora la lingua ufficiale dell'Unione sia il francese. "Questo dominio non è inevitabile" ha detto Macron tempo fa. Ciò che è inevitabile per Macron è la separazione dalla realtà. Fare una battaglia per la purezza e uso corretto della lingua nazionale è sacrosanto, imporla agli altri in direzione contraria a quanto avviene nel mondo reale è un'idea che poteva venire in mente solo a Frou Frou Macron.
L'Europa è diventata uno strano posto dove si parla di inevitabile e irreversibile senza tener conto di una materia incandescente che agisce secondo i suoi disegni, la locomotiva della storia alimentata dal Signor Zeitgeist, lo spirito del tempo. Inevitabile e irreversibile. Macron e Draghi.
04
Draghi, l'Euro e la storia
L'Europa è attraversata da tensioni, il suo futuro è messo in discussione da una serie di problemi politici che non può risolvere certo la moneta, siamo in una zona di profondità dove si leggono i bagliori della storia. Mario Draghi afferma ancora una volta con una sicurezza che dimentica le lezioni della storia che "l'euro è irreversibile, perché è forte, perché le persone lo vogliono e perché non giova a nessuno metterlo in discussione". Anche l'impero romano si considerava eterno e sui possedimenti di Carlo V d'Asburgo non tramontava il sole, ma la storia non è materia che gli economisti contemporanei frequentano con prudenza e umiltà. L'Euro è un ottimo strumento, è una moneta che comincia e finisce finché gli europei - quelli riuniti nell'Eurozona - decideranno di stare insieme. E questo, con grande rispetto per le parole di Draghi, non è né irreversibile né eterno. I fatti che giungono oggi da Francoforte non sono le dichiarazioni sui totem e i tabù, ma alcune decisioni di più o meno largo respiro.
05
Il quantitative easing è finito (forse)
Mario Draghi ha annunciato il taglio del quantitative easing da 3o miliardi a 15 miliardi di euro al mese a partire da ottobre fino a dicembre e poi dal gennaio del 2019 stop. La decisione era attesa, è stata presa dopo aver valutato inflazione e crescita come obiettivi raggiunti dal piano della Bce. È stata fatta "un'attenta valutazione dei progressi" ha spiegato Draghi. Il programma di acquisto dei titoli resta come una freccia nell'arco della Bce, anche perché in realtà le proiezioni economiche per il futuro non sono così sicure: l'economia tedesca sta rallentando e infatti le stime del Pil per il 2018 sono state ribassate da Francoforte dal + 2.4 per cento al + 2.1 per cento. Tutto o quasi dipende alla corsa della locomotiva tedesca. L'altro ieri l'indice Zew che misura le aspettative degli investitori in Germania ha fatto brillare un altro allarme (dopo i dati sugli ordinativi della manifattura) segnando a giugno - 16,1 da - 8,2 di maggio (quando era passato in negativo) e facendo peggio del - 14 atteso dagli economisti. Draghi sa bene che è su Berlino che bisogna concentrare l'attenzione per i dati sull'economia e per le fibrillazioni politiche evidenti. Ecco perché dice che le incertezze per l'economia dell'Eurozona sono aumentate "senza dubbio" e in alcuni paesi la fase di debolezza mostrata dagli ultimi dati "potrebbe protrarsi nel secondo trimestre".
Potremmo trovarci in autunno di fronte a un rallentamento significativo della produzione europea proprio nel momento in cui il quantitative easing si sta esaurendo. Un controsenso. Ma proprio per questo motivo Draghi ha tenuto la porta aperta e spiegato che la Bce "è pronta a rivedere i propri strumenti di politica monetaria" e gli acquisti di titoli del Qe "non stanno sparendo, restano parte degli strumenti di politica monetaria" che "potranno essere usati in particolari frangenti". Infine, un passaggio sull'Italia e il nuovo scenario politico: "Non c'è nessun contagio" e "non c'è nessun complotto" rispetto alla diminuzione nell'acquisto dei Btp da parte della Bce nel mese di maggio.
***
Da Francoforte andiamo in Russia. È cominciato il mondiale di Putin. La Russia ha regolato il primo incontro con l'Arabia Saudita con 5 gol. Partenza col botto, zar felice e Risiko geopolitico aperto. Spettacolo, sport, potenza.
06
Il gol di Putin. Geopolitica del calcio
Sono i mondiali di Putin, una straordinaria occasione per l'immagine del leader e del suo Paese. Il Presidente russo vuole vincere sul piano sportivo e organizzativo e ha tirato Mosca a lucido.
Lo sport è politica e il calcio è geopolitica al massimo livello. Oggi alle 17 comincia a Mosca il Campionato del mondo, partita inaugurale di grande significato per il Risiko pallonaro di List: Russia contro Arabia Saudita (è finita 5 a zero per la Russia, ndr), Putin contro Mohammed Bin Salman. Lo zar russo contro il principe della corona, l'uomo forte, l'erede al trono di un regno che è in piena rivoluzione. Permafrost e cattedrali, deserto e moschee. Che incontro meraviglioso. Immensi spazi, storia, cultura, un Occidente remoto, un intenso profumo d'Asia, fiumi e oasi, ghiacciai e dune infinite, Medio Oriente, spezie, the, vodka, l'innata astuzia e forza di chi deve sopravvivere in ambienti estremi. Un concentrato di storia e... energia. Continua a leggere l'articolo su List.
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Con che cosa chiudiamo questo numero serale di List? Abbiamo una vignetta di Guido Ciompi, una signora, due bimbi, l'asilo Mariuccia della politica. C'è sempre la mamma. Ma le daranno retta? E poi c'è un problema: siamo di fronte all'unico caso in cui la mamma è incerta, si chiama Europa.
07
Mamma Europa
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7. Obblighi e garanzie dell'Utente
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7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
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danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.