24 Ottobre

Né fischi né applausi. A San Lorenzo serve la polizia

La morte di una sedicenne, la sortita di Salvini, un quartiere dove non c'è "movida" ma il festival della droga e della malavita, il fallimento dell'amministrazione Raggi. Cronaca del disastro Capitale.

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini è stato applaudito e fischiato a San Lorenzo.  Per molti la novità e nella seconda parte, i fischi. Al ministro è andata bene, poteva finire come minimo a bottigliate. Chi si sorprende dei fischi non conosce San Lorenzo o fa finta di non conoscerlo. Quel quartiere è un problema di ordine pubblico da anni e anni, la cosiddetta "movida" da quelle parti è un mix di alcol, droga, risse e spaccio. Sono passate molte amministrazioni, ma il problema resta e nella caotica giunta a Cinque Stelle della Capitale non si riesce a spazzare la strada (cosa che non riusciva neppure agli altri sindaci, sia chiaro), figuriamoci se la Raggi può riuscire a raddrizzare il legno storto dell'Urbe.

L'orrenda vicenda della sedicenne trovata morta tra i ruderi di uno dei tanti stabili abbandonati della zona (non siamo in periferia, siamo a due passi dal centro) è nient'altro che la tragica conseguenza dello sfacelo della Capitale. Prendiamo un numero qualsiasi del Messaggero. Ecco quello del 21 ottobre, leggiamo le pagine della cronaca di Roma, il bollettino degli arresti e denunce dall'avamposto di  San Lorenzo. ​​​​​ 

  • Dentro un pusher della Guinea di 48 anni che spacciava eroina;
  • Dentro un altro spacciatore del Congo di 40 anni;
  • Dentro un marocchino di 36 anni senza fissa dimora, ma molto fisso nello spaccio nel quartiere;
  • Denunciato un polacco di 35 anni in possesso di hashish.

L'unico servizio che funziona a San Lorenzo - insieme a quello dell'alcol - è la distribuzione della droga. Efficiente. Capillare. Se succede un imprevisto (arresti), il servizio viene subito ripristinato con nuovi pusher che generosamente si mettono al servizio della collettività di zombi che circola ogni sera nella zona.

In Campidoglio tutto questo viene accolto da un'amministrazione più che sonnambula. Con Alemanno si era toccato il fondo, con Marino si è cominciato a...


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