7 Giugno

Nel Pd è finito il gioco del silenzio

Il caso Lotti costringe il segretario Zingaretti a uscire allo scoperto e prendere una posizione. Ma questo rivela la debolezza della sua leadership. Uno scenario ideale per Renzi che punta al centro e progetta il suo ritorno. Maite Carpio racconta perché la vera partita di potere del grosso guaio del Csm è dentro il Partito democratico

di Maite Carpio

Cosa sta bollendo in pentola, nella cucina del Partito democratico? Giovedì scorso è successo un fatto molto grave che sarebbe conveniente tenere in considerazione con la dovuta precauzione se si vuole evitare che il cuoco si bruci. Perché il caso Lotti-Palamara, a livello politico, scotta. Il segretario Zingaretti, dopo troppi giorni di silenzio, ha convocato l’ex ministro renziano dello Sport, molto presto la mattina (quando ci sono solo le aziende delle pulizie) presso la sede del Nazareno, prima che arrivasse qualcuno, per chiedergli  spiegazioni (si suppone) sul caso che sta travolgendo la magistratura del paese e che, guarda caso, vede lui, Lotti, nel cuore dello scandalo. 

Zingaretti voleva che l’incontro rimanesse privato ma dopo il faccia a faccia l'agenzia di stampa La Presse manda in rete un lancio che parla di "totale solidarietà" di Zingaretti nei confronti di Lotti. Fine della riservatezza, grande caos, il segretario del Pd è costretto a tirar la testa fuori dal guscio per rispondere - goffamente - che non era vero, nessuna “solidarietà”. Che pasticcio! 

Dietro lo sgarbo però si nascondono diverse questioni di partito. Innanzitutto, il Pd è costretto a ribadire la linea garantista, ma insiste con il sostegno e la piena fiducia alla magistratura. A differenza di Catiuscia Marini, ex presidente dem dell’Umbria, Lotti non è indagato, ma la questione politica c'è, eccome! Che ci facevano due parlamentari del Pd, Luca Lotti e Cosimo Ferri, nella stanza (prenotata) di un albergo nel centro di Roma insieme al pm Luca Palamara, indagato dalla procura di Perugia per corruzione, e altri due magistrati del Csm mentre - secondo l'ipotesi di indagine - si spartivano le nomine di diverse procure? Lotti si è difeso dicendo che lui può andare a cena con chi vuole (fa politica, dovrebbe sapere che non è così!) e che non...


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