7 Settembre
"Nessun golpe giudiziario. Integrazione? Sto con il Papa"
Il Tribunale di Palermo notifica l'indagine a Salvini per sequestro di persona aggravato. Il ministro dell'Interno fa la mossa mediatica: apre la busta in diretta social. Salvini 24 ore dopo: "Non c'è nessun golpe giudiziario, ci sono delle inchieste, spero che facciano bene e in fretta. Integrazione? Condivido le parole di Papa Francesco"
Aggiornamento (8 settembre). Dichiarazione di Matteo Salvini dal Forum di Cernobbio: "Non c'è nessun golpe giudiziario. Ci sono delle inchieste, spero che facciamo bene e in fretta. Non mi tolgono il sonno: vado avanti a lavorare per fare quello che gli italiani mi chiedono di fare". Salvini ha aggiunto: "Non sono al di sopra della legge. Aspetto con estrema curiosità le sentenze che mi riguardano, questo è un governo di inclusione e pace sociale, accogliamo chi possiamo integrare, meno arrivi significa più integrazione; condivido le parole di Papa Francesco".
Cosa aveva detto Papa Francesco? Ecco l'articolo di List del 27 agosto scorso sul Papa e il tema dell'integrazione.
01
Il caso Salvini e il Papa prudente sull'accoglienza
La figura di Papa Bergoglio è prismatica e inafferrabile. Non piace ai conservatori perché lo ritengono un "marxista" o qualcosa di simile, un cheguevarista di bianco vestito, entusiasma gli atei devoti in progress per ragioni nonteologiche ma ideologiche, vedono in Francesco il leader "di sinistra" che (in Italia) non hanno più avuto dalla scomparsa di Enrico Berlinguer (vedere alla voce icone, figure ieratiche, etc.), non piace alla Curia romana perché l'ha scudisciata, cambiata, indebolita, resa marginale rispetto al disegno globale che deve avere un Papa nello scenario contemporaneo.
Un Papa che ha annullato la distanza, abbracciato il terreno riducendo l'ultra, reso il sacro meno dogma e più ospedale da campo, suscita dubbi, speranze, illusioni, emozioni. Nonostante la crisi della Chiesa - abbiamo percepito tutti la difficoltà, il gelo delle istituzioni, che hanno circondato la più che mai necessaria visita di Francesco in Irlanda - questa figura resta l'unica capace di parlare al mondo e essere ascoltata. È l'universalità del Papa di Roma, centro della cristianità.
Questo Papa non ha la grandiosa cultura teologica di Benedetto XVI (leggere tutta la sua opera su Gesù), ma questo non ne...
Aggiornamento (8 settembre). Dichiarazione di Matteo Salvini dal Forum di Cernobbio: "Non c'è nessun golpe giudiziario. Ci sono delle inchieste, spero che facciamo bene e in fretta. Non mi tolgono il sonno: vado avanti a lavorare per fare quello che gli italiani mi chiedono di fare". Salvini ha aggiunto: "Non sono al di sopra della legge. Aspetto con estrema curiosità le sentenze che mi riguardano, questo è un governo di inclusione e pace sociale, accogliamo chi possiamo integrare, meno arrivi significa più integrazione; condivido le parole di Papa Francesco".
Cosa aveva detto Papa Francesco? Ecco l'articolo di List del 27 agosto scorso sul Papa e il tema dell'integrazione.
01
Il caso Salvini e il Papa prudente sull'accoglienza
La figura di Papa Bergoglio è prismatica e inafferrabile. Non piace ai conservatori perché lo ritengono un "marxista" o qualcosa di simile, un cheguevarista di bianco vestito, entusiasma gli atei devoti in progress per ragioni nonteologiche ma ideologiche, vedono in Francesco il leader "di sinistra" che (in Italia) non hanno più avuto dalla scomparsa di Enrico Berlinguer (vedere alla voce icone, figure ieratiche, etc.), non piace alla Curia romana perché l'ha scudisciata, cambiata, indebolita, resa marginale rispetto al disegno globale che deve avere un Papa nello scenario contemporaneo.
Un Papa che ha annullato la distanza, abbracciato il terreno riducendo l'ultra, reso il sacro meno dogma e più ospedale da campo, suscita dubbi, speranze, illusioni, emozioni. Nonostante la crisi della Chiesa - abbiamo percepito tutti la difficoltà, il gelo delle istituzioni, che hanno circondato la più che mai necessaria visita di Francesco in Irlanda - questa figura resta l'unica capace di parlare al mondo e essere ascoltata. È l'universalità del Papa di Roma, centro della cristianità.
Questo Papa non ha la grandiosa cultura teologica di Benedetto XVI (leggere tutta la sua opera su Gesù), ma questo non ne fa un Pontefice minore, Bergoglio è una figura diversa e tutt'altro che priva di conoscenza. Possiamo giudicarne bene o male le sue azioni, ma bisogna ricordare che i pontificati e le misure della Chiesa sono quelli della longue durée, i tempi non sono quelli compulsivi dell'inutile lavorìo di nulla - in termini filosofici, nihil - della contemporaneità. Nella Chiesa c'è una dimensione di azione e meditazione che sono insondabili nel breve periodo ma si manifestano in un altro tempo. Per chi crede, sono le vie della Divina Provvidenza, per chi non crede ma ha una cultura storico-filosofica, è il moto circolare della Storia.
Bergoglio al rientro dall'Irlanda ha detto molte cose importanti, una in particolare tocca la cronaca, l'attualità, proietta la figura della Chiesa nel gioco politico per la sua decisione e azione sui migranti della Diciotti accolti dalla Cei. Cosa ha detto Bergoglio? Prendiamo Repubblica, totem dell'Italia illuminata, delle porte aperte:
Le parole di Bergoglio sono chiare, fresche, limpide (siamo in zona Petrarca). Sul tema dell'immigrazione non sono un punto di arrivo, ma di partenza. Suonano come un richiamo, uno stormo di campane per quelli che non esistono le frontiere, gli utopisti che non si pongono il problema del dopo, cioè del destino dei reietti nel paese in cui arrivano e della loro integrazione - più spesso, purtroppo, disintegrazione - nella società in cui si ritrovano proiettati.
C'è il cuore, c'è l'integrazione e c'è la prudenza. Una politica migratoria deve essere capace di tenere insieme queste cose, dare loro uno svolgimento armonioso. Tutto questo in Italia non c'è. Non c'era ieri e non c'è oggi. Ma la soluzione - se prendiamo le parole del Papa come un'indicazione preziosa - non è quella sostenuta da chi vuole aprire le frontiere a tutti. Non si può fare per le ragioni esposte da Bergoglio: "Un popolo che può ricevere ma non può integrare è meglio che non accolga". L'Italia non può ricevere perché non può integrare. O meglio, può ricevere poco perché non ancora capace di integrare al meglio lo straniero che deve costruire da zero il proprio futuro.
***
Torniamo a oggi, o meglio, a ieri, alla giornata in cui Salvini ha ricevuto l'avviso di garanzia e alla sua mossa mediatica.
02
L'apertura della busta in diretta Facebook
Il tribunale di Palermo ha notificato a Matteo Salvini l'avviso di indagine. Il ministro dell'Interno è accusato di sequestro di persona. Il caso è quello degli immigrati della nave Diciotti, l'atto era ampiamente annunciato e i dubbi sull'opportunità - e fondamento giuridico - del provvedimento della magistratura li abbiamo messi nero su bianco su List fin dall'inizio, un magistrato saggio e pieno di esperienza come Carlo Nordio ne ha tracciato limiti, confini e assurdità. Consideravamo tutto questo un boomerang ieri, quello che è accaduto oggi non solo conferma la nostra modesta impressione, ma proietta lo strano caso del ministro-sequestratore in una dimensione surreale.
Il fatto nuovo è che Salvini ha preso la busta del tribunale e l'ha aperta in diretta su Facebook. Qualcuno dirà che non si tratta di un fatto rilevante, ma tra qualche riga dovrà ricredersi perché quello che a cui abbiamo assistito dimostra, ancora una volta, come lo scenario politico contemporaneo sia profondamente diverso dal passato, come le dinamiche della comunicazione siano immediate e dotate di straordinaria efficacia, come proprio alla luce di questo scenario la magistratura non possa agire in una splendida dimensione di astrattezza, ma debba valutare bene ogni sua iniziativa, non solo sul piano del formalismo giuridico ma delle conseguenze sostanziali che possono avere azioni che entrano nel delicato spazio del politico che esercita le sue funzioni, per soprammercato un ministro che applica la linea del programma di governo. Il video di Salvini su Facebook è un fatto politico importante - comunque lo si voglia giudicare - e i numeri dicono (bilancio alle ore 20.47: 59 mila commenti, quasi 15 mila condivisioni e circa mezzo milione di visualizzazioni) che ha avuto e avrà un impatto notevole sull'immaginario dell'elettore, cioè la vera posta in palio in questa storia che è diventata un vaudeville digitale: la campagna elettorale per il voto europeo.
Una cosa è chiarissima, le pietre rotolano a valle, alla magistratura la faccenda è sfuggita di mano subito, fin dal momento in cui ha puntato sul ministro. Partita la macchina, si sono ritrovati senza freni e con l'acceleratore bloccato. I problemi politici - se vi sono - si risolvono con la politica, non con l'azione giudiziaria. È una regola di buon senso, di democrazia, di tatto e prudenza istituzionale. C'è la maestra di tutti noi, la storia, a disposizione per lezioni pubbliche e private sulla materia.
Ci sono cose che non sono previste dai codici e solitamente quando vengono ignorate arrivano spiacevoli conseguenze inattese. La magistratura ha il pieno diritto di esercitare la sua azione, intendiamoci (non raccontateci dell'obbligatorietà dell'azione penale, abbiamo vissuto da cronisti Tangentopoli e sappiamo che questa è in realtà altamente selettiva), ma deve farlo ricordando che anche la Costituzione è formale e materiale, non dimenticando mai che c'è la parte scritta e c'è quella che deriva dalla prassi e dal contesto storico, non tralasciando di considerare azioni e reazioni sul piano istituzionale.
Nelle democrazie mature, solide e senza poteri sbilanciati, tutte queste cose non scritte sono consuetudine di buon governo dello Stato. In America, tanto per fare un esempio, la Costituzione parla di impeachment del Presidente, ma non cita mai uno scudo o un'immunità speciale a suo favore. Nonostante non vi sia traccia di "protezione", il Dipartimento della Giustizia - come prassi consolidata - in generale si astiene dall'agire penalmente contro il Presidente e la Corte Suprema dal 1803 ha costruito una casistica nella quale lo scudo c'è o cade. Questo accade per evitare strappi all'istituzione e colpi di mano sulla Presidenza, si rispetta il primato della politica.
03
I pensieri dell'uomo della strada
All'italiano medio oggi appare davanti agli occhi questa singolare successione di eventi:
- Al partito di Salvini vengono sequestrati 49 milioni di euro (che non ha) per reati consumati in un'altra era politica, un provvedimento che riduce le capacità del partito di fare attività politica sul territorio;
- Il ministro Salvini viene indagato per sequestro di persona aggravato, cioè per aver impedito a dei migranti di sbarcare in Italia in attesa di trovare una soluzione diplomatica a un problema europeo che è stato oggetto dell'ultimo Consiglio dei capi di Stato e di governo a Bruxelles, cioè la ripartizione degli immigrati nei vari Stati dell'Unione;
- Salvini è accusato del sequestro di persona di immigrati che in buona parte (75) si sono letteralmente volatilizzati dopo aver messo piede sul territorio italiano, dopo essere stati salvati in mare, curati e assistiti dalla Chiesa. La conclusione dell'uomo della strada, certamente sommaria e non raffinata come vorrebbero i competenti, è che appare francamente complicato essere stati sequestrati da Salvini e poi andare in giro liberamente sul suolo italiano in condizioni di clandestinità.
Egli, l'uomo della strada, non pensa al complotto, ma nella sua semplice osservazione dei fatti, comincia a giocare con la Settimana Enigmistica e si fa strada nella sua mente l'idea che ci sia un "certo clima". E non è quello di una scampagnata.
04
Cavalcare la tigre
Salvini dal canto suo coglie la palla al balzo e si muove secondo le regole di un leader di partito: cavalca la tigre. Abbiamo già scritto che in lui prevale (purtroppo o forse per fortuna, dipende dai casi, a questo punto) la figura del segretario della Lega e non quella del ministro, dunque nessuna sorpresa. Le sue critiche alla magistratura sono la risposta di chi si considera - a torto o a ragione - oggetto di un assalto politico.
Tra l'altro, nelle frasi di Salvini non c'è niente di nuovo né di sconvolgente, abbiamo visto ben altro in questi ultimi trent'anni: le correnti esistono, il tema della politicizzazione è irrisolto, il Csm dipinto tempo fa da Piercamillo Davigo in un'intervista al Fatto Quotidiano è cosa reale e non proprio rassicurante per chiunque. Il ministro della Giustizia, il pentastellato Alfonso Bonafede, la rilegga con calma, parola dopo parola, troverà quanto meno fuori luogo il suo commento alla vicenda: "Il ministro dell'Interno può ritenere che un magistrato sbagli, ma rievocare toghe di destra e di sinistra è fuori dal tempo. Non credo che Salvini abbia nostalgia di quando la Lega governava con Berlusconi. Chi sta scrivendo il cambiamento non può pensare di far ritornare l'Italia nella Seconda Repubblica". Il Partito democratico, come sempre, va a rimorchio della magistratura, anche qui niente di nuovo.
Si può dire a Salvini che va sopra le righe, che non ha bon ton istituzionale, che ha tirato la corda sugli immigrati, che divide e non unisce, che è brutto, sporco, cattivo e non sa neppure farsi il nodo della cravatta. Ci si può battere per un mondo senza confini, un'utopia senza frontiere, sostenere che si possono accogliere tutti, ma queste ultime sono nobili posizioni ideali (che non si sogna di sostenere nel mondo terreno neppure il Papa, ma sorvoliamo) che non hanno nulla a che fare con il tema: le scelte politiche di Salvini possono essere oggetto di un'indagine giudiziaria?
Naturalmente si può sostenere la tesi che la magistratura debba agire senza tenere in minima considerazione quei fatti sostanziali che abbiamo evocato qualche riga fa, si può dire che è cosa buona e giusta dare una sonora lezione a quel cafone di Salvini, godere nel vederlo incarcerato e sperare nella fine del suo partito. Questa è lotta politica, non è mai stata roba da dame di San Vincenzo, ma bisogna anche chiedersi cosa ne sarà dell'immagine della magistratura se tutta questa storia dovesse finire nel nulla. Un ministro e leader del primo partito italiano (questo dicono i sondaggi) accusato di sequestro di persona non è uno scherzo, anche se si fa di tutto per farne una commedia.
Con queste cose bizzarre che gli ronzano furiosamente in testa, l'uomo della strada - questo bifolco che non conosce i codici, ma guarda al caso con un barlume di buonsenso - vede il video di Salvini, l'apertura della busta con l'atto giudiziario, l'incriminazione del ministro dell'Interno, il discorso di quest'ultimo e si chiede grattandosi il capo in quale dimensione parallela sia finita l'Italia.
***
Il personaggio al centro del Maelstrom è lui, Salvini. E i sondaggi appena usciti confermano che il quadro politico è in grande movimento.
05
RadioList. La salvinizzazione a destra, il buio a sinistra
I sondaggi dopo la pausa d'agosto certificano il sorpasso della Lega sui Cinque Stelle (quattro punti di distacco) il passaggio di consensi da Forza Italia al partito di Salvini, la crisi del Partito democratico al suo minimo storico. Dove conduce questo scenario? Il centrodestra è al 45 per cento, un numero che dà la maggioranza in Parlamento. Ecco la Supermedia di YouTrend per Agi:
Quale sarà il quadro da qui alle elezioni europee di maggio 2019? Un'indagine del titolare di List con Lorenzo Pregliasco, fondatore e direttore di YouTrend. Ascolta Radiolist.
RadioList è un prodotto editoriale di List ai primi posti della classifica dei podcast di iTunes. La puntata precedente ("Rating, conti, produzione. Un piano di governo") è in testa alla classifica.
Che facciamo? Andiamo a Parigi, dal nostro beniamino sempre in movimento, frou frou Macron.
06
Penultimatum di Macron al Ppe. Weber farà il contrario
Con un senso del tempo e della posizione perfetti Emmanuel Macron ieri ha lanciato il suo penultimatum al Partito popolare europeo:
Il Ppe deve chiarire le sue posizioni. Non possono stare allo stesso tempo dalla parte di Merkel e di Orban.
Nello stesso istante in cui il presidente francese piazza il suo aut aut al gruppo parlamentare più forte di Strasburgo, Manfred Weber, candidato della Germania alla guida della Commissione europea, appoggiato da Angela Merkel, uomo di spicco della CSU, capogruppo del Ppe al Parlamento europeo, in un'intervista pubblicata oggi da La Stampa dice:
Credo sia necessario sederci a un tavolo e ascoltarci a vicenda. E poi trovare dei compromessi. Se guarda al panorama politico europeo di oggi vedo Salvini in Italia, Kaczinsky in Polonia, i socialisti romeni, Orban... Il panorama è questo. Potremmo desiderare altro, certo. Ma questa è la realtà. Dunque dobbiamo lavorare con tutti e ascoltare tutti per trovare una visione comune. Francamente non credo sia così difficile. Poi non dimentichiamo una cosa, il punto di partenza della Brexit è stata la decisione di Cameron di uscire dal Ppe. Ecco, io non voglio che ciò accada in altri paesi. Io voglio tenere unita l'Europa.
Qual è la differenza tra Macron e Weber? Che il secondo sa fare politica, il primo crede di essere lui la politica. Weber fa i conti con la realtà, Macron pensa di essere lui la realtà.
Macron nella visione dei renziani sarebbe l'icona da portare in giro tra le masse, l'immagine vincente alla quale affidare la propria campagna elettorale per l'Europa. Una figura politica che in patria ha un consenso rasoterra, peggiore di quello del già lillipuziano Hollande. L'istinto suicida del Partito democratico è unico.
***
L'altro soggetto che osserviamo con grande interesse è Donald Trump, alle prese con la caccia all'anonimo funzionario della Casa Bianca che ha scritto un articolo all'arsenico (senza merletti) sulla guerra in corso alla Casa Bianca per fermare l'esuberanza irrazionale del Presidente. Tutti negano, eppure c'è un modo per scoprire chi è la talpa. Quale? Seguite il titolare di List.
07
Le memorie di Kissinger e la talpa in casa Trump
Il titolare sta rileggendo le memorie di Henry Kissinger. Primo volume, "Gli anni della Casa Bianca". Il libro nella splendida edizione di SugarCo del 1980 profuma di "antico", ha l'aroma della grande politica, dell'avventura e commedia umana. All'inizio del volume, Kissinger racconta un suo incontro con Lyndon Johnson alla Casa Bianca, è in carica ma già nella fase della transizione, poi sarà la volta di Richard Nixon, e Kissinger lo descrive "giù di corda". A un certo punto Johnson comincia a dispensare consigli al giovane Kissinger destinato a diventare Consigliere per la Sicurezza nazionale nella prima amministrazione Nixon:
Mi consigliò di accertarmi che il corpo dei funzionari fosse leale; pensava infatti che il suo fallimento politico fosse dovuto in misura non esigua alla sistematica fuga di notizie. "Ho in particolare un consiglio da darle, professore", disse. Mi chinai in avanti per meglio cogliere la quintessenza di una saggezza maturata in decenni di pubblico servizio. "Segua la stampa", aggiunse, "e se un membro del suo personale vi sarà descritto come persona premurosa, zelante, o con altri attributi favorevoli, lo licenzi subito: è lui che passa le informazioni.
Trump ha già la soluzione: cercare i complimenti ai suoi funzionari sulla stampa e licenziarli tutti. Alla Casa Bianca vivono tempi interessanti. Forse troppo.
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stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.