11 Novembre

Niente bis. Il punto fermo di Mattarella

Il Presidente della Repubblica ricordando il pensiero di Giovanni Leone allontana l'ipotesi di un secondo mandato: "Propose la non rieleggibilità e l'eliminazione del semestre bianco". Il candidato naturale al Quirinale è Draghi che incassa la standing ovation dei sindaci, ma per i partiti è un rebus. L'economia rimbalza, anche il Covid e l'inflazione

Che succede? Sergio Mattarella oggi ha liberato la casella del Quirinale. Il Capo dello Stato ha allontanato decisamente l'ipotesi di un suo bis al Quirinale. Lo ha fatto con un discorso nel ventennale della morte del Presidente Giovanni Leone, un intervento che nel taglio storico celava la notizia di cronaca: " Leone ripropose la sollecitazione (già sottolineata dal Presidente Segni), di introdurre la non rieleggibilità del Presidente della Repubblica, con la conseguente eliminazione del semestre bianco". Gong, Mattarella ha suonato la campana, la corsa per il Quirinale non lo vedrà in pista. Cambierà idea? Difficile, Mattarella ha un'idea precisa, sta avvisando i partiti, vuole essere lasciato fuori da un'elezione che nella sua visione deve portare a una svolta. 

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La zampata del Leone

Il Presidente Sergio Mattarella con la signora Vittoria Michitto Leone, moglie del Presidente Emerito della Repubblica Giovanni Leone (Foto Quirinale).

Il discorso del Capo dello Stato è denso, pieno di riferimenti storici che sono una catapulta sul presente: il ricordo della dimensione di "uomo solo" perché "la solitudine è coessenziale alla funzione di Presidente della Repubblica"; il valore delle "forze della saggezza e della conciliazione per riannodare il dialogo, per far proseguire il cammino, per aprire nuovi orizzonti"; l'esperienza "nel giugno del 1963, con un governo di tregua al quale veniva affidato “un compito determinato nel contenuto e, quindi, nel tempo” e ancora quella "del maggio del 1968, con il secondo Governo Leone", due scelte che furono "passi necessari per consentire una evoluzione del quadro politico e la prosecuzione ordinata della vita istituzionale del Paese"  (riferimento chiaro a un altro governo, un altro passo necessario, deciso da Mattarella, quello dell'esecutivo di Mario Draghi); il ricordo degli Anni di Piombo e della necessità di una "pace sociale" che "non significa rinuncia alle legittime aspirazioni e neanche alle spinte e...


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