16 Luglio
Non era né guerra né fredda
Stati Uniti-Russia. Il summit in Finlandia. Visi tesi, 3 secondi di stretta di mano, 2 ore di colloquio personale a porte chiuse. Una conferenza stampa dove Trump e Putin sono più vicini e su alcuni punti sempre lontani. E il Russia-gate? Putin nega interferenze. Trump dice che la collusione è una farsa.
Chiuso il pranzo e limati i dettagli sulle cose da comunicare, Trump e Putin hanno fatto la loro comparsa davanti ai giornalisti. Putin ha preso la parola per primo e detto che i colloqui si sono svolti in un'"atmosfera di lavoro, aperta e li ritengo di successo e utili". Trump ha messo in evidenza il passo avanti: "Le nostre relazioni non sono mai state peggiori di adesso, ma questo è cambiato. Dal momento che quattro ore fa ci siamo incontrati e c'è stato un dialogo così proficuo". L'0biettivo di entrambi è quello di mostrare i progressi. Naturalmente, le differenze esistono. È Putin a mettere in luce quella più grande: "Sulla Crimea la pensiamo diversamente". Come diversamente? Così, Putin dixit: "La posizione del presidente Trump sulla Crimea è chiara e l'ha ribadita fermamente nel nostro colloquio: l'annessione non è legale". Putin va da sè dice che "è legale. Si tratta di una delle questioni, su cui la vediamo in modo differente".
Il dossier del Russia-gate, piovuto sul tavolo del vertice di Helsinki, è trattato in questa maniera da Putin: "La Russia non ha mai interferito e mai interferirà negli affari interni americani, comprese le elezioni. Il presidente Trump ha sollevato la questione dell'ingerenza russa nelle elezioni americane e ho dovuto ripetere quello che ho già detto più volte, anche nel corso di nostre telefonate: la Russia non ha mai interferito e mai interferirà negli affari interni americani, comprese le elezioni, ma siamo pronti ad analizzare ogni prova, se verrà presentata".
Putin alza il muro, nessuna sorpresa. Trump gira la faccenda in chiave interna: "L'inchiesta è stata un disastro per i nostri Paesi. Tutti sanno che è una farsa senza prove, nulla di quello portato alla luce è relativo alla mia campagna elettorale. La mia campagna è stata onesta, ho battuto con facilità Hillary Clinton e la batterei di...
Chiuso il pranzo e limati i dettagli sulle cose da comunicare, Trump e Putin hanno fatto la loro comparsa davanti ai giornalisti. Putin ha preso la parola per primo e detto che i colloqui si sono svolti in un'"atmosfera di lavoro, aperta e li ritengo di successo e utili". Trump ha messo in evidenza il passo avanti: "Le nostre relazioni non sono mai state peggiori di adesso, ma questo è cambiato. Dal momento che quattro ore fa ci siamo incontrati e c'è stato un dialogo così proficuo". L'0biettivo di entrambi è quello di mostrare i progressi. Naturalmente, le differenze esistono. È Putin a mettere in luce quella più grande: "Sulla Crimea la pensiamo diversamente". Come diversamente? Così, Putin dixit: "La posizione del presidente Trump sulla Crimea è chiara e l'ha ribadita fermamente nel nostro colloquio: l'annessione non è legale". Putin va da sè dice che "è legale. Si tratta di una delle questioni, su cui la vediamo in modo differente".
Il dossier del Russia-gate, piovuto sul tavolo del vertice di Helsinki, è trattato in questa maniera da Putin: "La Russia non ha mai interferito e mai interferirà negli affari interni americani, comprese le elezioni. Il presidente Trump ha sollevato la questione dell'ingerenza russa nelle elezioni americane e ho dovuto ripetere quello che ho già detto più volte, anche nel corso di nostre telefonate: la Russia non ha mai interferito e mai interferirà negli affari interni americani, comprese le elezioni, ma siamo pronti ad analizzare ogni prova, se verrà presentata".
Putin alza il muro, nessuna sorpresa. Trump gira la faccenda in chiave interna: "L'inchiesta è stata un disastro per i nostri Paesi. Tutti sanno che è una farsa senza prove, nulla di quello portato alla luce è relativo alla mia campagna elettorale. La mia campagna è stata onesta, ho battuto con facilità Hillary Clinton e la batterei di nuovo. È una vergogna che ci sia questa inchiesta, io non conoscevo Putin e non c'è stata nessuna collusione". Fronte interno, altro muro. Ma attenzione, Putin è come sempre molto abile e "apre" uno spazio - più immaginario che reale, ma serve a regolare la distanza con gli avversari di Trump e la Casa Bianca - dicendo: "Siamo aperti a una piena collaborazione sulle indagini con il procuratore speciale Muller, possiamo anche permettergli di interrogare le persone coinvolte in Russia, ma mi aspetto che gli Stati Uniti facciano lo stesso con noi e ci permettano di interrogare negli Stati Uniti le persone che hanno condotto operazioni illegali in Russia".
E poi, la stoccata di Putin: "Se gli Stati Uniti sono uno Stato democratico, le conclusioni sul tema dell'interferenza russa nelle elezioni possono essere fatte solo dai tribunali e non dai servizi segreti. Considero la Russia uno Stato democratico e spero che lei ritenga tale anche il suo Paese, gli Stati Uniti".
L'Iran? Trump ha cercato un deal, un accordo con Putin che ha ribadito che "con l'accordo sul nucleare l'Iran si è sottoposto ai controlli, e l'intesa ha permesso di evitare una proliferazione nucleare nella Repubblica islamica". Su questo, c'è distanza. La questione iraniana è strettamente legata alla sicurezza di Israele e Trump ha confermato il link: "Si è parlato di Israele di quanto sia importante la sua sicurezza" cosi' come dell'impegno per ridurre "la presenza dell'Iran in Medioriente".
Domanda finale sul taccuino: "Com'è andata a Helsinki?". Risposta: "Non era né guerra né fredda".
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New. Due ore di faccia a faccia a porte chiuse solo tra i due Presidenti. Ora pranzo di lavoro (i due hanno chiacchierato parecchio e s'è fatto tardi) con le delegazioni diplomatiche. Conferenza stampa? Tutto da decidere. Trump ha fatto un commento: "Un buon inizio".
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New. Le parole di Putin. Ecco la frase integrale di Putin poco prima dell'inizio del vertice: "Illustre presidente, è un piacere incontrarla qui a Helsinki, nell'ospitale territorio finlandese. Continuiamo ad avere contatti regolari - abbiamo parlato al telefono e ci siamo incontrati diverse volte in occasione di vari eventi internazionali. Ma, naturalmente, ora è il momento di parlare in dettaglio delle nostre relazioni bilaterali e le varie aree problematiche nel mondo. Ce ne sono parecchie". Lo Zar ha cominciato a giocare a scacchi.
New. Trump e Putin da soli (e Vladimir con il taccuino). Ci sono valide ragioni: evitare i leak, le fughe di notizie, evitare pressioni da parte dello staff in una direzione o in un'altra (soprattutto per Trump), entrare rapidamente a proprio agio nel faccia a faccia. Attenzione al tavolino, nella foto della stretta di mano. Putin ha pronti taccuino e penna per prendere appunti. Trump sembrebbe di no.
New. Il vertice tra Trump e Putin è iniziato. Vladimir Putin ha detto a Donald Trump che "è giunto il tempo di parlare in modo concreto" e "nel merito" delle relazioni tra i due Paesi. Il summit è cominciato poco dopo le 13 ora italiana a Helsinki. Putin e Trump si sono stretti la mano per tre secondi. Sguardi tesi.
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Russia e America. Le grandi distese di girasoli dell'Ohio e il permafrost della Siberia, il petrolio di Exxon e quello di Gazprom, gli F-35 e i Sukhoj, il dominio dei mari e sempre il vecchio gioco di Caccia a Ottobre Rosso. Helsinki, vecchio covo di spie, di luci barcollanti, ricordi sbiaditi, un addio, troppe vodka, donne per una notte e un proiettile per sempre.
Trump e Putin a Helsinki. Russia e America. Serve una guida, una bussola per non perdersi nella disinformatia del tutti contro tutti, tra i burattini di una Guerra Fredda che non c'è... ma serve. Questo numero speciale di List è una mappa della contemporaneità, la nostra breve guida al vertice tra i due grandi del nostro tempo, Trump e Putin. Buon vertice di Helsinki a tutti.
Trump e Putin troveranno un accordo a Helsinki? (Foto Ansa)La storia comincia da lontano. L'archivio di List è pieno di sassolini luminosi. Seguiamoli
01
In principio... Trump invita Putin
Imprevedibile. Spiazzante. La macchina a vapore dell'America. Trump. In 24 ore abbiamo un doppio colpo: 1. La Cina risponde alla guerra commerciale con i dazi sulla carne di maiale (e vedrete quanto è importante tutto questo nella storia americana); 2. Il Presidente ha invitato Vladimir Putin a un incontro alla Casa Bianca. Entrambi i fatti sono l'andamento di uno stesso spartito, la vetta e il precipizio di un'opera in fieri. Non ne conosciamo l'esito. Ma siamo di fronte ai tre uomini che rappresentano la contemporaneità: Donald Trump, Xi Jinping, Vladimir Putin. America, Cina, Russia. Gli ultimi due si parlano, la Russia è stata spinta tra le braccia del suo nemico storico (ascolta su RadioList il dialogo tra il titolare e Fabio Squillante sul poker di Putin) e i leader dei due paesi sono quelli con cui l'America - piaccia o meno - deve scontrarsi e confrontarsi, rompere e parlare. Putin è stato appena rieletto, altri sei anni al Cremlino. Xi Jinping è un uomo da qui all'eternità, potrà restare in carica finché lo vorrà.
Tra i due, c'è Trump, l'imprevisto della Storia, l'uomo che viaggia in sidecar con il Signor Zeitgeist, lo spirito del tempo.
Il vecchio e nuovo gioco della Russia lo abbiamo visto qualche giorno fa su List. La telefonata tra i due è del 20 marzo scorso, due giorni dopo la vittoria elettorale di Putin. Poi sono arrivate le 60 espulsioni di diplomatici russi legate al caso dell'avvelenamento dell'ex spia russa con il gas nervino nel Regno Unito. La risposta di Mosca è stata speculare, 60 diplomatici americani espulsi. Questo non sarà un ostacolo per un incontro, la diplomazia è piena di passaggi simili. Quando ci sono le crisi, è il momento per vedersi. Continua a leggere l'articolo su List.
Quando il potere si consolida, quello è il momento per incontrarsi. Putin Presidente per la quarta volta.
02
Casa Russia. Putin fa poker
Ti amo... di un amore maturo ed elettrizzante. Tutti i miei fallimenti erano la strada che mi portava a te... Tu sei il mio solo paese, ormai.
La Casa Russia.
Sono le parole di Barley Scott Blair a Katya Orlova, un uomo e una donna avvolti nel turbine ghiacciato della Guerra Fredda. Nel romanzo di Le Carré e nel film che ne ha tratto Fred Schepisi (con una colonna sonora da sogno) la storia d'amore e spionaggio palpita insieme a un'altra parola: patria.
La prima edizione de La Casa Russia.
Patria è la Russia, l'immenso paese coperto dal mantello di permafrost, tempestato di città che la notte diventano fantasmi, popolato di esseri che escono dai romanzi di Gogol'. Quella Russia, quella patria, è il paese di Vladimir Putin, presidente per la quarta volta.
La Russia è la beffa, il gioco, il sarcasmo, lo zig zag della sua letteratura, i polmoni carichi di nebbia e taglienti violini. "L'affluenza è più alta di quanto ci aspettassimo, di circa l'8-10 per cento, per cui dobbiamo dire grazie alla Gran Bretagna", ha detto ieri sera Andrei Kondrashov, portavoce della campagna di Putin. Conseguenze inattese di un plot occidentale: accusare Putin di aver ordinato l'uso di gas nervino nel Regno Unito per uccidere una spia e rafforzarlo dove conta, in patria. Con una sola prova: credere a quello che dice l'MI6, il servizio segreto inglese, dove non c'è James Bond e di cui si ricordano le formidabili prove sulle armi di distruzione di massa presenti in Iraq. Ci vuole fede. Forse troppa. E il grande gioco non è quello delle spie, ma dell'espansione della Nato a Est. Continua a leggere l'articolo su List.
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Il fattore scatenante: l'allargamento della Nato a Est. James Baker nel 1991 promise a Gorbaciov: "La Nato non si espanderà di un pollice". È andata come sappiamo.
03
Il gioco di Putin e quello della Nato
La politica di solito quando fa salti indietro è perché deve nascondere qualcosa di indicibile che ha davanti. Il salto indietro è la surreale Guerra Fredda tra Occidente e Russia. Con un colpo di teatro da macchina del tempo, Regno Unito, Stati Uniti, Germania, una riluttante Francia (e una spiazzatissima Italia) si sono allineati in una dichiarazione di condanna della Russia che ha un solo problema: non ci sono prove che ci sia la manina di Mosca nell'avvelenamento al gas nervino di un'ex spia russa nel suolo dell'isola di Inghilterra. Vladimir Putin e Serghei Lavrov sono decisamente più navigati di Trump, May, Macron e soci e infatti il caso finora ha prodotto il brillante risultato di rafforzare ancor di più Putin alla vigilia del voto di domenica. La Russia aveva mille occasioni per far secco il doppio giochista Sergei Skripal, farlo sparire e buonanotte a tutti, perché mai scegliere il modo più stupido e rumoroso? Usare il gas nervino, rischiando di fallire (come è avvenuto) e in un luogo pubblico. Solo un idiota può usare un metodo simile e sperare di non destare l'attenzione delle polizie di mezzo mondo. Continua a leggere l'articolo su List.
04
Le regole del Risiko tra Cremlino e Casa Bianca
Per capire che cosa è Trump, bisogna conoscere le regole del Grande Gioco. Una guida la trovate in questa puntata di RadioList con il titolare e Dario Fabbri di Limes.
Un altro punto di vista sulla Russia, per arricchire le visioni. Un colloquio con Luigi De Biase.
05
Gas, petrolio, missili
La mossa di Trump era davvero un'apertura alla Russia o solo tattica? E al Cremlino interessa davvero rientrare nel format del G8? La Germania delle sanzioni è la stessa che poi flirta con Mosca per il gas. La posizione strategica e i dilemmi del nuovo governo italiano. Un'indagine del titolare di List e Luigi De Biase sul confronto tra Stati Uniti e Russia. La strategia di Putin e il nuovo ordine mondiale, dazi e sanzioni, armi e ricerca tecnologica, nazione e cultura. Un viaggio nell'immenso paese che per l'Occidente resta ancora un dilemma. Una non democrazia che non può essere definita dittatura, un paese debole che è nello stesso tempo una potenza: la Russia di Putin. Ascolta RadioList.
Dove c'è energia e competizione globale ci sono spie. Eccolo, il dossier sul tavolo di Trump. Che importanza gli daranno durante i colloqui? Trump ha detto che chiederà a Putin di non interferire (inutile, visto che gli americani e i russi si spiano da sempre), ma la volontà di entrambi è quella di non impiccare il vertice su questo. Per Trump si tratta di un deficit dell'amministrazione Obama, per Putin è il lavoro quotidiano delle sue spie.
06
Dodici agenti di Mosca indagati per il Russiagate
Il caso gioca a dadi con la matrioska. Il procuratore speciale Robert Mueller ha presentato incriminazioni per 12 cittadini russi, accuse relative alle interferenze sul voto negli Usa. Puntualissimo all'appuntamento di Helsinki. Così dentro la bambolina del vertice tra Putin e Trump ci sarà anche questo elemento radioattivo. Il vice procuratore generale del Dipartimento della giustizia, Rod Rosenstein, ha presentato le accuse contro l'intelligence russa per i reati di hackeraggio durante le elezioni presidenziali del 2016.
I russi sono accusati di hackeraggio del sistema informatico del Comitato nazionale democratico e della campagna presidenziale di Hillary Clinton. Il tema è sempre quello dell'influenza sulla campagna presidenziale del 2016. Rosenstein ha detto che internet "permette agli avversari stranieri di attaccare gli americani in modi nuovi e inaspettati. Elezioni libere ed eque sono combattute e controverse e ci saranno sempre avversari che lavoreranno per esacerbare le differenze interne e cercheranno di confonderci, di dividerci e di conquistarci". E fin qui, siamo alla scoperta dell'ovvio, da sempre le spie (anche quelle americane, chiedere a Obama dell'intercettazione delle conversazioni di Angela Merkel) fanno questo lavoro. Oggi online, ieri offline. Qualche ora prima dell'annuncio del Dipartimento della Giustizia, Trump si era lamentato del fatto che l'indagine di Mueller sta complicando i suoi sforzi per stabilire un rapporto migliore con la Russia: "Abbiamo un problema politico, una pura stupidaggine", ha detto Trump riferendosi all'indagine di Mueller. "Ma rende molto difficile fare qualcosa con la Russia. Qualsiasi cosa tu faccia, sarà sempre, "Oh, la Russia, ama la Russia". Amo gli Stati Uniti", ha spiegato Trump, "ma mi piace andare d'accordo con la Russia, la Cina e altri paesi". Dalla Russia con amore.
La polemica è aperta, c'è chi dice che un'interferenza c'è: quella dell'indagine sul Russia-gate sulla politica estera americana. E in effetti la coincidenza di date autorizza a pensar male senza fare troppo peccato, è sotto gli occhi. Tanto che i Democratici ora chiedono a Trump di cancellare il faccia a faccia con Putin "fino a quando Mosca non garantirà che non interferirà più nelle nostre elezioni". È come chiedere a un leone di non mangiarti quando te lo ritrovi faccia a faccia nella Savana e lui ha fame. Il leone sbadiglierà. E poi ti mangerà. Chuck Schumer, leader della minoranza Dem in Senato, ha fatto il suo appello e il suo gioco. Trump ne fa un altro, è il leader della prima potenza mondiale, e per governare il mondo bisogna andare se non d'amore quanto meno d'accordo con i russi. Vedere alla voce Medio Oriente.
Reazione di Trump? "Le storie che avete sentito ieri sui 12 russi si riferiscono a cose avvenute durante l'amministrazione Obama, non l'amministrazione Trump. Perché non hanno fatto qualcosa, soprattutto quando si è saputo che il presidente Obama era stato informato dall'Fbi a settembre, prima delle elezioni?". Dal suo punto di vista, non fa una piega. Sul tavolo di Helsinki ci sarà però un documento scottante. Quale? L'atto d'accusa di Mueller contro le 12 spie russe. List ha tradotto e pubblicato l'atto giudiziario in versione integrale.
07
L'atto d'accusa alle spie di Mosca
Quello che segue è l'atto d'accusa del Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti contro 12 agenti russi accusati di aver interferito nella campagna presidenziale del 2016 ai danni dei Democratici. List lo ha tradotto integralmente (manca solo la parte finale con la formalizzazione dei capi d'accusa, non serve ai fini della ricostruzione dei fatti). Si tratta di un documento di grande interesse dove vengono alla luce fatti nuovi e altri già noti, ma dal quale non emergono fatti che possano condurre - almeno in questa fase dell'indagine - a un'incriminazione di Trump. La pistola fumante sul Presidente non c'è. È presente invece una dettagliata cronologia di azioni fatte dal servizio segreto russo (la GRU) che dimostra come oggi la cyber-guerra sia un fattore determinante nello scontro tra potenze. L'atto d'accusa - e appare difficile ritenerlo frutto del caso - arriva praticamente alla vigilia dell'incontro tra Putin e Trump a Helsinki, il 16 luglio. Alcuni elementi importanti dell'atto d'accusa:
- Organizzazione 1. Nel documento viene citata una Organizzazione 1, si ipotizza - ma non c'è alcuna conferma per ora - che sia WikiLeaks.
- Bitcoin. L'uso della cripto-moneta per finanziare e coprire l'azione di degli agenti russi è uno dei nuovi elementi emersi e, ancora una volta, segnalano come il Bitcoin sia un veicolo ideale per compiere operazioni illecite. Continua a leggere l'articolo e l'atto d'accusa integrale su List.
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Spie e guerra, dicevamo. L'altro terreno di scontro è l'Iran. I russi dialogano con tutti e la tecnologia nucleare viene da Mosca. Missili? Parecchi. Uranio e missili non fanno mai dormire gli americani.
08
Stati Uniti via dall'accordo nucleare con l'Iran
Gli Stati Uniti usciranno dall'accordo nucleare con l'Iran. Questa è la decisione di Donald Trump annunciata stasera con un discorso dalla Casa Bianca. Un atto che mette la parola fine su uno dei pilastri della politica estera dell'amministrazione Obama e apre un nuovo capitolo del difficile confronto tra Washington e Teheran sul programma nucleare. Il discorso di Trump è stato netto: il regime di Teheran mente sul programma nucleare e va fermato. "Per me è chiaro che non possiamo impedire all'Iran di avere la bomba nucleare sulla base della struttura decadente, marcia di questo accordo", ha affermato Trump che, chiudendo il suo intervento, ha detto che "gli Stati Uniti da oggi sono più sicuri". Confermata anche la notizia che l'amministrazione americana introdurrà sanzioni "al più alto livello". Trump nel suo intervento ha riaffermato la sua linea sulle questioni strategiche: "Gli Stati Uniti non fanno più vuote minacce. Quando io faccio una promessa la mantengo". Continua a leggere l'articolo su List.
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Il regime di Teheran e quello di Damasco. La sorpresa di Trump: un attacco missilistico in Siria. Insieme agli inglesi e ai francesi. Un avviso a Putin: ci siamo anche noi, ricordalo.
09
Siria. Il piccolo attacco e il Grande Gioco
Chi sono gli attori sul teatro della guerra, a cosa mirano davvero Putin e Trump, l'ombra sempre più lunga dell'Iran e della Turchia nella regione. Scenario e analisi del titolare di List e Dario Fabbri di Limes.
Il cacciatorpediniere americano USS Donald Cook in missione al largo delle coste siriane.Il blitz aereo di Stati Uniti, Regno Unito e Francia contro il regime di Assad in Siria è un piccolo intervento militare nel quadro geopolitico complesso e incandescente del Medio Oriente. Chi sono gli attori sul teatro della guerra, a cosa mirano davvero Putin e Trump, l'ombra sempre più lunga dell'Iran e della Turchia nella regione. Le reazioni internazionali e il dibattito italiano. Una puntata speciale di List, un'analisi del titolare e Dario Fabbri di Limes. Ascolta RadioList.
Un piccolo strike e un Grande Gioco. La questione siriana è questo intreccio, un movimento di grandi masse che si cela dietro la guerra civile di un paese che dal 2011 conta oltre 400 mila morti morti, nessuna prospettiva di pace, un'altra fase della guerra cominciata ieri notte con l'attacco di Stati Uniti, Regno Unito e Francia.
10
Il gatto e il topo in Siria
L'attacco a Assad segue quello di un anno fa (4 aprile 2017) ed è doppio per intensità e forze impiegate. I missili cruise impiegati sono 120 (furono 59 nel 2017) e non è più lo strike degli Stati Uniti come sola forza contro il regime siriano ma l'attacco di una coalizione di paesi della Nato con la novità della Francia di Emmanuel Macron che lancia missili cruise.
Donald Trump ha detto: "Missione compiuta". La sua abilità è stata quella di organizzare intorno all'intervento americano una coalizione con Londra e Parigi, incassando il sostegno della Germania di Angela Merkel - che fino al bombardamento si era tenuta defilata - e di tutte le altre nazioni del Patto Atlantico. Realpolitik tedesca e rilancio di Regno Unito e Francia. Niente male sul piano politico per un presidente che il sistema del mainstream media dipinge come un clown. O lo è o la grande stampa ha una visione miope di quel che accade nei dintorni della Casa Bianca.
Vladimir Putin ha provato ancora una volta che la Nato come forum di cooperazione militare (e politica) - nonostante la crisi al suo interno - resta solido e gli Stati Uniti lo governano ancora con mano ferma. Putin ha provato in tutti i modi a evitare l'attacco. Ha chiamato Macron e Erdogan, ha usato tutta la pressione psicologica (e non solo) di cui è da sempre capace la politica estera del Cremlino. Mentre il Pentagono muoveva le navi e i bombardieri, le truppe della Siria e della Russia sul terreno si spostavano. Ecco una mappa dell'Institute for the Study of War:
Siriani e russi hanno spostato l'aviazione in aeroporti che non potevano essere colpiti dagli americani senza provocare vittime tra i civili. È lo stesso Pentagono a ipotizzare che russi e siriano abbiano traslocato nei giorni scorsi gli arsenali, anche quelli chimici. La difesa contraerea che abbiamo visto in azione a Damasco secondo Mosca ha funzionato con grande efficacia (71 missili cruise intercettati secondo la Difesa Russa), Hezbollah in questa fase prima dei bombardamenti avrebbe fatto rientrare parte delle sue truppe dentro il confine del Libano e mentre il Pentagono preparava l'attacco, gli Houti in Yemen sostenuti dall'Iran facevano piovere missili sull'Arabia Saudita. La Siria è una matrioska, in ogni bambolina c'è dentro un'altra bambolina. Letale.
Nonostante la pressione diplomatica di Mosca e gli sforzi per mettere in difficoltà presso l'opinione pubblica gli alleati di Trump, in particolare il Regno Unito, ieri notte alle 21.00 ora di Washington (le 3.00 in Italia) 120 missili Tomahawk sono stati lanciati dalla coalizione per colpire tre obiettivi individuati dai generali del Pentagono. Ecco la mappa:
Gli Stati Uniti sotto l'amministrazione Trump in Siria e in Iraq stanno conducendo una guerra silenziosa, gli obiettivi colpiti sono molti, siamo in presenza di una guerra dimenticata dai media, ma attiva e a giudicare dalla quantità di perdite dei terroristi efficace anche sul fronte occupato dagli americani.
L'altro teatro, quello che non ti aspetti, è l'Onu. Dopo anni di anonimato e dominio russo nelle riunioni del Consiglio di sicurezza e non solo, al Palazzo di Vetro una donna cambia tutto e lo scontro tra Mosca e Washington ritorna interessante come ai vecchi tempi. Siamo in zona Nikki Haley, l'ambasciatore russo non la scorderà mai più. E non sarà un dolce ricordo.
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Onu. Wilma, passami la clava
Partiamo da un dato politico controvento: non è vero che l'Onu non conta niente, questo dato di nullità era valido fino all'altro ieri, ma da quando Trump ha piazzato Nikki Haley nel posto di ambasciatore alle Nazioni Unite, le riunioni del Consiglio di Sicurezza sono uno spettacolo di gladiatori. La Haley è tostissima, ha messo la Russia e la Cina svariate volte in questi mesi di fronte alle loro responsabilità e sulla Corea del Nord ha fatto un lavoro di eccezionale bravura. Questa repubblicana americana ha talento. La riunione chiesta dalla Russia è partita a colpi di clava. Ha cominciato la Haley: "Gli Stati Uniti sono pronti e carichi a colpire ancora in caso di un nuovo attacco chimico in Siria. I tempi delle parole sono finiti". Vi sembra pesante? Non avete mai visto la Haley in versione Wilma che non passa la clava al marito Fred Flinstone perché ha deciso di usarla lei: "La Russia usa il veto il Consiglio di sicurezza dell'Onu, come il regime siriano usa il Sarin. Non possiamo permettere che la Russia getti nella spazzatura tutte le nome internazionali, e consenta che l'uso di armi chimiche non riceva una risposta". Il rappresentante russo da quando c'è lei non dorme la notte, ma anche Vasily Nebenzya, il rappresentate di Mosca all'Onu, è uno da Fight Club: "L 'attacco condotto da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna in Siria distrugge il sistema delle relazioni internazionali e rischia di destabilizzare tutta l'area. La Russia ha fatto tutto il possibile per evitare queste strategia destabilizzatrici, ma nonostante questo gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno ignorato gli appelli di tornare alla ragione". Vodka & Whiskey Bourbon.
Il titolare di List aveva scritto un ritrattino della Haley, luglio 2017. Dama di ferro, eccolo.
Ritratti da List. La dama di ferro dell'Onu
Al centro della scacchiera, c'è una regina: Nikki Haley, l'ambasciatore degli Stati Uniti all'Onu. È lei il problema di Kim Jong-un e di Putin. La Haley al Consiglio di sicurezza dell'Onu ha messo per l'ennesima volta la Russia di fronte alla nuova realtà: alla Casa Bianca non c'è più Obama, ma Trump. E la politica americana è diventata improvvisamente su alcuni temi non solo più assertiva, ma anche non disposta a lasciare spazio alle manovre della Russia. La riunione del Consiglio di sicurezza sulla crisi dei missili con la Corea del Nord è la prova ulteriore: gli Stati Uniti hanno annunciato una nuova bozza di sanzioni contro la Corea del Nord, la Russia e la Cina hanno fatto fronte comune preannunciando il loro no. Di fronte al veto minacciato da Mosca e Pechino, la Haley ha fatto la contromossa che sul piano diplomatico è inusuale: facciamo lo stesso una bozza contro il regime di Kim e la mettiamo comunque ai voti. "Se siete contenti delle azioni della Corea del Nord, mettete il veto. Se siete amici della Corea del Nord, mettete il veto", sono state le parole di ghiaccio della Haley. Da quando lei è all'Onu, la Russia si è trovata di fronte un carro armato Abrams in mezzo al cammino. Indisturbati durante l'era Obama, i russi al Consiglio di Sicurezza hanno questa dama di ferro che ne ostacola i piani di espansione e ritorno alle sfere di influenza. La Haley è tostissima, le riunioni al Palazzo di Vetro non erano così interessanti da anni. È la sua biografia a raccontare la sua ascesa. La Haley è di origine indiana, il suo cognome da nubile è Randhawa, la famiglia viene dalla regione del Punjab. Nata nella Carolina del Sud, Haley è una repubblicana al titanio, sostenuta in passato da Mitt Romney, ha scalato le posizioni nel partito. Eletta per la prima volta alla Camera nel 2004, diventa nel 2011 governatore della Carolina del Sud. E'un razzo a decollo verticale in un Partito repubblicano a corto di leadership. Lei occupa lo spazio che gli altri non sono in grado di riempire e lo fa con determinazione. Haley è una che non ha mezze parole, ama il discorso diretto, mostra da subito di non avere alcun timore reverenziale nei confronti dei leader, fa una politica fiscale che taglia le tasse, aumenta gli stipendi agli insegnanti ma li lega alla qualità delle prestazioni, la sua visione è quella di facilitare il business, ridurre al minimo i contrasti sindacali. Sta in campo per vincere. E vince facile in South Carolina per la seconda volta nel 2014. Nel 2016 le viene affidata la replica del Partito repubblicano al discorso sullo stato dell'Unione di Barack Obama. Entra sulla scena uno che in fondo le somiglia, Donal Trump. E scocca la scintilla che le cambierà ancora una volta la carriera e la vita: Trump la nomina ambasciatrice permanente all'Onu. La sua forte posizione pro Israele è un elemento decisivo nella scelta, è il primo elemento di discontinuità nella politica estera obamiana, soprattutto dopo la rottura totale tra Israele e l'amministrazione Obama. La Haley stravolge la liturgia consolidata delle riunioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu: critica i partner riluttanti, li espone alle loro contraddizioni, tratta duramente, arriva come poche ore fa a minacciare di far votare una risoluzione anche se sa che non passerà mai. E' uno stile che manda a carte quarantotto la consumata tradizione dei russi, la loro felpata strategia di non muovere i pezzi sulla scacchiera e vincere sempre la partita. Hanno davanti una regina, prima di fare matto, devono abbattere lei. E' la dama che dice "action is required".
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Tutto comincia con la Brexit, 23 giugno 2016. Per un gioco del destino, prima del vertice con Putin, Trump ha incontrato Theresa May. La storia continua a giocare a dadi e a incrociare le date che contano.
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L'altro inizio di tutto: la Brexit
di Lorenzo Castellani
Per parafrasare Ennio Flaiano, che così si riferiva alla politica in Italia, oggi la situazione nel Regno Unito è grave, ma non seria. Il governo May affronta un tornante della storia con un partito diviso in tante fazioni quante sono le sfumature di Brexit, il piano per l’uscita soft rischia di non avere il supporto del Parlamento, i due più importanti ministri del governo, David Davis e Boris Johnson, si sono appena dimessi. A complicare la situazione ci si è messo anche il Presidente americano Trump che dapprima ha dichiarato il suo apprezzamento per il dimissionario ministro degli Esteri Boris Johnson e poi ha minacciato il Primo Ministro di far saltare l’accordo di libero scambio tra Regno Unito e Stati Uniti se si proseguirà con la soft Brexit. Trump ha poi corretto il tiro, come spesso accade, ma resta il sospetto che per la Casa Bianca la special relationship con gli inglesi non sia poi più così speciale. Continua a leggere l'articolo su List.
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In mezzo, l'Europa. E un nuovo governo in Italia. C'è anche questo sul tavolo di Helsinki.
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Trump, Merkel, Putin e il Grande Gioco con l'Italia
In un mondo che per trent'anni si è identificato senza confini, la cosa più logica che può accadere è che tornino i confini. La Brexit è dunque il take back control di Boris Johnson e dei Brexiters, è quel "la Francia è tornata" urlato sulla spianata del Louvre da Emmanuel Macron, è l'America First di Donald Trump, il prima gli italiani di Matteo Salvini e la protezione dei perdenti della globalizzazione di Di Maio. Non c'è niente di nuovo, siamo dentro i cicli della storia: espansione e contrazione.
Non siamo però nell'ordinario, ma dentro una straordinaria sequenza di eventi, un flusso che sta cambiando lo scenario politico mondiale. L'Europa finora aveva resistito a questa ondata, ma il voto del 4 marzo in Italia ha dato una spinta decisiva a questa mutazione e ieri ne abbiamo avuto una prova notevole. Che prova? L'affondamento della riforma del trattato di Dublino sull'immigrazione. Continua a leggere l'articolo su List.
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Questo collage di approfondimenti si chiude qui. La giornata è lunga, il taccuino è aperto. Buona giornata.
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- Aggiornamenti
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Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
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Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
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Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.