1 Giugno
Non-Fiction e realtà
Zelensky chiede certezze sull'ingresso dell'Ucraina nella Nato. Trump ultra-favorito per le primarie dei repubblicani (e se la gioca per tornare alla Casa Bianca). Crescita, capitale umano e qualche lezione dal Pnrr (im)possibile e dall'Italia senza culle. Kim Jong-un visto dall'Intelligenza Artificiale
La guerra in Ucraina continua, Zelensky spinge per un'accelerazione dell'ingresso di Kiev nella Nato, mentre in America si va verso la replica della sfida del 2020 per la Casa Bianca, Joe contro Don, la rivincita. In Italia il Pnrr è una lezione per cambiare la burocrazia di una nazione a cui mancano le competenze per realizzare i progetti e le culle per non finire congelata nell'inverno demografico. Ci salverà l'Intelligenza Artificiale! gridano gli ottimisti. A quanto pare no, non sarà così. Non tutto è perduto, è la cronaca e ogni giorno sembra la fine del mondo. C'è tempo per sparecchiare il tavolo della vita, preparatevi a festeggiare il 2 giugno, viva l'Italia.
01
Zelensky e l'ingresso dell'Ucraina nella Nato
Ucraina nella Nato? Un giorno accadrà, ma non si sa quando e soprattutto non finché ci sarà la guerra. Il presidente Volodymyr Zelenskyy dice durante il vertice della Comunità politica europea in Moldavia che Kiev è pronta, ma gli alleati lo sono decisamente meno, anche perché la durata e l'esito della guerra continuano ad essere incerti. Per l'Ucraina l'adesione all'alleanza militare è il pilastro della sua sicurezza futura, ma gli alleati della NATO sono divisi su come e quando si realizzerà. "L'Ucraina è pronta a far parte della Nato. Siamo pronti per quando la Nato sarà pronta...". La Nato non è pronta.
02
Il facile e il difficile. La lezione del Pnrr
L'Italia è una potenza con un debito pubblico che la espone ai mutamenti dei cicli dell'economia e della politica monetaria. In un quadro internazionale di rialzo dei tassi, inflazione e guerra, una strategia prudente è necessaria per mantere i conti dello Stato in ordine e tutelare il risparmio. Questa scelta è stata fatta dal governo Meloni e ha dato ottimi risultati: i mercati hanno premiato la legge di Bilancio, lo...
La guerra in Ucraina continua, Zelensky spinge per un'accelerazione dell'ingresso di Kiev nella Nato, mentre in America si va verso la replica della sfida del 2020 per la Casa Bianca, Joe contro Don, la rivincita. In Italia il Pnrr è una lezione per cambiare la burocrazia di una nazione a cui mancano le competenze per realizzare i progetti e le culle per non finire congelata nell'inverno demografico. Ci salverà l'Intelligenza Artificiale! gridano gli ottimisti. A quanto pare no, non sarà così. Non tutto è perduto, è la cronaca e ogni giorno sembra la fine del mondo. C'è tempo per sparecchiare il tavolo della vita, preparatevi a festeggiare il 2 giugno, viva l'Italia.
01
Zelensky e l'ingresso dell'Ucraina nella Nato
Ucraina nella Nato? Un giorno accadrà, ma non si sa quando e soprattutto non finché ci sarà la guerra. Il presidente Volodymyr Zelenskyy dice durante il vertice della Comunità politica europea in Moldavia che Kiev è pronta, ma gli alleati lo sono decisamente meno, anche perché la durata e l'esito della guerra continuano ad essere incerti. Per l'Ucraina l'adesione all'alleanza militare è il pilastro della sua sicurezza futura, ma gli alleati della NATO sono divisi su come e quando si realizzerà. "L'Ucraina è pronta a far parte della Nato. Siamo pronti per quando la Nato sarà pronta...". La Nato non è pronta.
02
Il facile e il difficile. La lezione del Pnrr
L'Italia è una potenza con un debito pubblico che la espone ai mutamenti dei cicli dell'economia e della politica monetaria. In un quadro internazionale di rialzo dei tassi, inflazione e guerra, una strategia prudente è necessaria per mantere i conti dello Stato in ordine e tutelare il risparmio. Questa scelta è stata fatta dal governo Meloni e ha dato ottimi risultati: i mercati hanno premiato la legge di Bilancio, lo spread è sotto controllo, le aste dei titoli vanno bene e i rendimenti sono il meglio del mercato (il Btp Valore a 4 anni presentato oggi dal ministero dell'Economia ha cedole minime garantite a 3,25% per i primi due anni e 4% per i successivi due anni), il Pil cresce più della media dell'Eurozona, non ci sono particolari tensioni sociali (vedere alla voce piazza in Francia).
Sono risultati importanti, ma il governo è la sfida di ogni giorno e l'attenzione allo scenario deve essere costante. Servono scelte e strumenti per far crescere la produzione, provvedimenti che hanno effetto immediato e investimenti robusti per il futuro, un mix di politica fiscale da una parte e spesa pubblica strategica su infrastrutture, reti, capitale umano dall'altra.
La strada è a zig zag, il sistema istituzionale è un freno, troppi centri decisionali finiscono per costituire una formazione invisibile di 'blocco' delle iniziative di Palazzo Chigi, chiunque sia al timone. Il Pnrr è l'esempio più clamoroso di questo stato di cose: scritto da Conte, revisionato da Draghi, ereditato dal governo Meloni, è un piano che non faceva i conti con la realtà dell'amministrazione italiana, un moloch incapace di decidere in tempi brevi, con zero idee forti e vincoli legali kafkiani.
I cantieri non si aprono per 'paura della firma', gli atti non corrono perché la Corte dei Conti è un'ombra che s'allunga su ogni decisione. Una nazione che vuole competere con le altre potenze non può finire in ostaggio della 'cultura del Tar' che di competizione non ha bisogno, visto che abita nello status quo dove tutto cambia perché nulla cambi. Gattopardescamente si parla di competenze, di slancio, di immaginazione, si dispensano lezioni, ma la pratica quotidiana è un'altra cosa. Sulle spalle del governo c'è la mole di non fatto e di disfatto degli ultimi trent'anni. Quelli che alzano il dito oggi, avevano la mano sulla cosa pubblica (e privata) fino a ieri, è bene ricordarlo. E quelli che governano oggi, sperimentano quanto sia facile far le leggi e difficile farle applicare.
03
L'ultimo Adamo
La storia di Adamo è quella dell’ultimo bambino nato in Italia, succede nel 2050, la racconta l’Economist. Adamo è il protagonista di un film della Plasmon (molti tra i lettori avranno l’effetto ‘madeleine’ di Proust nel ricordare il sapore di quei biscotti) che si svolge in un domani distopico, l’Italia senza bambini.
L’Italia è la punta dell’iceberg (insieme al Giappone) del problema dell’Occidente, il suo inverno demografico. Come ricorda l’Economist “il numero di nascite in Italia ha raggiunto il picco di 1 milione nel 1964; nel 2050, secondo le proiezioni dell'ONU, si sarà ridotto di quasi due terzi, fino a 346.000 unità”. Quali saranno le conseguenze? Una popolazione di anziani si traduce in questa formula: - innovazione + spesa. Il risultato è un calo netto della crescita economica, la diminuzione del benessere generale, il declino della nazione. Senza un’inversione dei trend, questa parabola è certa. Italia e Giappone non sono casi isolati, la bassa natalità non è solo dei paesi ricchi, riguarda anche quelli a medio reddito e “tutte le 15 maggiori economie mondiali, tra cui Brasile, Cina, India e Messico, hanno un tasso di fertilità inferiore a 2,1”. Abbiamo un problema: l’Essere umano.
04
Ex machina. Estinzione per troppa Intelligenza
Sam Altman, Ceo di OpenAI e inventore del software di ChatGPT (Foto Epa).La non-vita potrebbe prendere il comando delle operazioni molto presto, dicono i guru dell’intelligenza artificiale. Come, è tutto da scoprire (e discutere) resta l’appello pubblicato dal Center for AI Safety firmato da figure di primissimo piano, scienziati e imprenditori hi-tech, tra cui Sam Altman, il fondatore di ChatGPT:
Mitigare il rischio di estinzione causato dall’AI dovrebbe essere una priorità globale, insieme ad altri rischi su scala sociale come le pandemie e la guerra nucleare.
Sono poche righe, volutamente distillate, servono a raccogliere un largo consenso e aprire una discussione informata. Stiamo affidando il potere alla macchina super-intelligente, se ne cominciano a vedere nettamente i contorni, a cominciare dall’inizio di tutto, la nascita dell’essere umano. Tutta la fantascienza si sta materializzando davanti a noi.
05
Trump torna alla Casa Bianca? Non-Fiction
Chi vincerà le primarie nel Partito Repubblicano? Trump. La realtà si sta facendo strada anche tra coloro che puntualmente confondono i propri desideri con la realtà. Donald Trump è la base repubblicana, cioè quella più motivata che va a votare alle primarie, fa la fila ai seggi, va in massa ai rally di The Donald. Non piace agli intellettuali, perché rappresenta la Red Nation che il salotto europeo e quello bostoniano guardano con orrore. L'Economist (dopo averlo mancato tante volte) stavolta coglie il punto e inalbera questa copertina:
Con un tocco di ironia ("non-fiction") il settimanale inglese prende atto della realtà: "Trump è il front-runner perché piace molto a un'ampia fetta di repubblicani. I suoi sostenitori hanno le mani sul Comitato nazionale repubblicano da sei anni. Più della metà dei repubblicani della Camera dei Rappresentanti sono stati eletti per la prima volta dal 2016, e quindi sotto la bandiera di Trump. Quasi tutti i repubblicani di Camera e Senato che si sono rifiutati di fare pace con lui si sono dimessi o si sono ritirati. Dei dieci membri della Camera che hanno votato per l'impeachment di Trump nel gennaio 2021, solo due sono ancora lì. Sono in minoranza all'interno del loro stesso gruppo di oltre 100 a 1". Qualcuno dirà che quello dipinto è il Congresso repubblicano, un covo di ripugnanti trumpiani e diversamente-trumpiani, che il popolo è un'altra cosa, sorseggiando vino francese si farà avanti l'intellettuale a spiegare alle masse ignoranti che Trump è sempre il capo dei "miserabili" e sarà messo a posto da Liz Cheney (no, aspetta, forse no, ha perso rovinosamente in Wyoming, 38 punti di distacco nello Stato dei Cowboys, tra i barbari, una disgrazia) e allora arriverà Ron DeSantis (il miglior candidato, ma indietro di oltre 30 punti) a regolare per sempre i conti. Sì, ma cosa dice il popolo? L'ultimo sondaggio di YouGov Economist lascia poco spazio all'immaginazione, Trump è il superfavorito, il candidato che la base repubblicana voterà alle primarie:
Chi ha votato per la Casa Bianca nel 2020, gli elettori registrati nel Gop, coloro che si definiscono conservatori, l'America rurale, tra DeSantis e Trump scelgono quello che appare impresentabile. È un elemento di distanza siderale tra il commento e il fatto, la realtà e il sistema mediatico. Ciò non fa di Trump un esempio da seguire, tutt'altro, l'ex presidente resta un personaggio esondante perfino al cospetto di un apparato democratico che ha cercato di 'cucinarlo' fin dall'inizio della sua avventura politica. Il tentativo di farlo uscire di scena con ogni mezzo infine lo ha rafforzato. C'è chi perfidamente sostiene che sia stato lo stesso Biden a apparecchiare questo scenario, in fondo per il vecchio presidente Trump è l'avversario migliore, quello che può battere. Con un grande forse, perché lo stesso sondaggio di YouGov Economist dice che il gradimento del lavoro del presidente è in profondo rosso:
Il 54% degli americani non approva il lavoro di Biden. Emerge ancora una volta il tema dei 'due mondi', l'America delle città e quella della campagna e delle aree suburbane, la prima favorevole (sempre meno) ai democratici e la seconda profondamente insoddisfatta delle scelte fatte dal presidente.
Una sfida per la Casa Bianca tra Biden e Trump sarebbe un testa a testa, con un frazionamento tra le aree urbane, suburbane e rurali. Due mondi, un voto e due candidati che ben pochi americani vorrebbero vedere ancora in corsa. La crisi americana è tutta in un dejà vu.
06
Kim Jong-un secondo l'AI: pesa più di 140 Kg e dorme poco
Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un durante la sua ultima apparizione televisiva il 16 maggio scorso (Foto Epa).I servizi segreti della Corea del Sud hanno usato l'Intelligenza Artificiale per monitorare la salute del leader della Corea del Nord. Risultato: Kim pesa più di 140 kg, fuma troppo, mangia snack stranieri a raffica, non dorme e ha una storia familiare di problemi cardiovascolari. "Durante la sua apparizione in pubblico il 16 maggio, Kim è apparso stanco, con evidenti occhiaie, e secondo le analisi dell'AI pesava più di 140 chili", ha dichiarato ai giornalisti Yoo Sang-bum, membro della commissione parlamentare per l'intelligence. Secondo l'intelligence sudcoreana Kim soffre di un grave disturbo del sonno. Una sagoma così può spingere il pulsante della bomba atomica, rassicurante.
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8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.