17 Febbraio

Non siate troppo buoni

Così l'esercito dei buoni sentimenti ha dimenticato la bussola dell'equità. "Contro l'empatia", il libro di Paul Bloom. La lezione di Churchill, le pagine di Thomas Bernhard e Tom Wolfe. Un'indagine di Fabrizia Sabbatini sull'ascesa (e il declino) del politicamente corretto

di Fabrizia Sabbatini

“Non me ne fotte nulla del Rwanda, però lo dico. Voi no, non ve ne fotte, ma non lo dite!”. È il 1994 quando Carmelo Bene, dalle poltrone del teatro Parioli, in un’epica puntata del Maurizio Costanzo Show, inveisce contro un gruppo di giornalisti.

Siamo in piena deriva politicalcorrettista, è solo l’inizio di un lento declino che arriverà fino ai nostri giorni, una parabola che toccherà le sue vette più alte nell’ultimo decennio per poi iniziare a scivolare verso il basso.

L’uomo bianco occidentale è in overdose da umanitarismo, empatia, buonismo, terzomondismo. Ne ha le tasche piene delle lezioni di umanità, per salvarsi ha bisogno di smettere di fingere interesse per cause perse e lontane dalla sua vita quotidiana. È stanco di essere trattato come un reo da rieducare con iniezioni di empatia. L’empatia lo rende solo una persona peggiore e di ciò ne è fermamente convinto Paul Bloom, celebre psicologo di Yale, che lo afferma provocatoriamente nel suo ultimo saggio, Contro l’empatia, appena uscito in Italia per Liberilibri.

L’autore americano infatti non si dichiara contro la moralità, la compassione, la rispettabilità o le giuste cause, ma evidenzia gli aspetti nefasti di quell’empatia che secondo i progressisti salverà il mondo, quella stessa empatia che nelle scelte politiche tende invece a divenire più forte dell’equità.

“L’empatia è soltanto un riflettore da palcoscenico. Un riflettore che ha un raggio ristretto, illumina intensamente quelli che amiamo e diventa debole verso quelli che sono strani, diversi e spaventosi”, ecco cos’è la vera empatia ed ecco perché sempre più spesso si rivela una pessima guida morale, dando luogo a politiche irrazionali e dettate dall’emotività, a scelte immorali.

E lo sappiamo bene, soprattutto noi europei, che una politica dell’empatia presenta alla fine un conto salato. Ma il tema è sempre stato...


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