10 Marzo

Nord e Sud

Il Mezzogiorno è a 5Stelle per il reddito di cittadinanza? Forse no. E per il Settentrione (e tutto il Paese) ricordate la lezione di Miglio. Michele Magno e Lorenzo Castellani su e giù in sidecar nell'Italia spaccata dal voto.

Nord e Sud. L'eterno irrisolto italiano, le due facce della stessa medaglia: l'unità cominciata male e mai finita peggio, il limbo istituzionale, politico e culturale di un Paese che è un'eterna speranza che non si realizza. Il voto del 4 marzo ha consegnato ai disegnatori di mappe un'Italia spaccata in due: la Lega al Nord, il Movimento 5Stelle al Sud. Si potrebbe dire che non c'è in fondo nessuna novità, che questa separazione è storica e no news good news. Non è così, perché quel voto ha aumentato la distanza, messo nell'urna due mondi che chiedono all'unisono una sola cosa: non di essere governati, ma di essere ascoltati e seguiti. Il Sud ha bisogno di lavoro, istruzione, legge, ordine, cioè dei pilastri dello Stato che servono a fare impresa; il Nord desidera un fisco dal volto umano, sviluppo tecnologico, una politica europea. L'antropologia italiana è questo incastro di visioni, emozioni, attenzioni e disattenzioni. Tra questi due poli, il titolare di List sulla scacchiera piazza uno strano pezzo che ha regole del gioco tutte sue: Roma, la Capitale, il suo non-essere guida del Paese, ma epicentro della sua dissoluzione in entità in fuga. Michele Magno e Lorenzo Castellani in questo duetto pongono domande, vedono dissoluzioni e soluzioni. Il voto è finito, non possiamo andare in pace. Buona lettura.

Sud. Non è il reddito di cittadinanza

di Michele Magno

Siamo proprio sicuri che il plebiscito ottenuto dai Cinquestelle nel Mezzogiorno sia ascrivibile, come si ripete a sinistra, soprattutto all’offerta di un nuovo assistenzialismo? Io non lo sono affatto. Certo, l’idea del reddito di cittadinanza ha pesato. Poco importa che esso, nella sua formulazione concreta, somigli al vecchio assegno di disoccupazione. La proposta ha comunque “bucato” lo schermo dell’immaginario collettivo, anche perché aveva il pregio delle soluzioni semplici per i problemi complessi. Ma percentuali di voto...


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