12 Luglio
Ombre rosse sul mondiale
FormulaList. Il capolavoro della Ferrari a Silverstone, il nervosismo della Mercedes e la rottura dell'asse "politico" delle due scuderie. Analisi del Gran Premio di Silvertone e scenario per il prossimo giro di pista in Germania.
di Mariano Froldi
Cosa dire di un Gran Premio bello come pochi, di una feroce e morbida coltellata, un lampo accecante che porta alla vittoria di Vettel con il collo mezzo acciaccato? Partiamo dalla “vendetta” (anche quella nobilmente sportiva): un piatto che va servito freddo; ma se è bollente come gli ultimi, meravigliosi, 10 giri di Silverstone 2018, va bene lo stesso. O forse di più.
“Ta ta ta tatatata, yes, grazie ragazzi, qui a casa loro ah ah ah, adesso portiamo la bandiera inglese a Maranello”, dice Vettel, raggiante (e si può ben capire), al proprio Team, dal casco, dopo aver tagliato da vincitore il traguardo di uno dei più bei Gran Premi degli ultimi anni ed aver incorniciato un sorpasso magistrale su Bottas a 5 giri dalla fine. Probabilmente non ce lo diranno mai, ma questo giorno in Ferrari lo sognavano da Monza 2017, quando la Mercedes aveva vinto umiliando la Ferrari, vincendo in parata e facendo festa con il suo re nero davanti alla marea rossa dei tifosi italiani. In casa di Lewis è dunque arrivato ciò che alla vigilia del Gran Premio d’Inghilterra neanche il più ottimista ed incallito ferrarista poteva pronosticare.
Ombre rosse si allungano sul Mondiale, anche se mancano ancora 11 gare. Ma questo decimo round era uno snodo essenziale, lo avevamo scritto. E dal trittico pericoloso la Ferrari esce rafforzata. Due i momenti essenziali in Inghilterra; la partenza: perfetta quella di Vettel e quella al rallentatore di Hamilton (cui seguirà il contatto con Raikkonen, penalizzato di 10 secondi) che è sembrato pagare psicologicamente lo sforzo incredibile per fare una pole position molto più sua che della Mercedes (accadono talvolta ad Hamilton questi black out). E poi, secondo momento appunto, il sorpasso da campione che ci restituisce un Vettel degno di coltivare il sogno...
di Mariano Froldi
Cosa dire di un Gran Premio bello come pochi, di una feroce e morbida coltellata, un lampo accecante che porta alla vittoria di Vettel con il collo mezzo acciaccato? Partiamo dalla “vendetta” (anche quella nobilmente sportiva): un piatto che va servito freddo; ma se è bollente come gli ultimi, meravigliosi, 10 giri di Silverstone 2018, va bene lo stesso. O forse di più.
“Ta ta ta tatatata, yes, grazie ragazzi, qui a casa loro ah ah ah, adesso portiamo la bandiera inglese a Maranello”, dice Vettel, raggiante (e si può ben capire), al proprio Team, dal casco, dopo aver tagliato da vincitore il traguardo di uno dei più bei Gran Premi degli ultimi anni ed aver incorniciato un sorpasso magistrale su Bottas a 5 giri dalla fine. Probabilmente non ce lo diranno mai, ma questo giorno in Ferrari lo sognavano da Monza 2017, quando la Mercedes aveva vinto umiliando la Ferrari, vincendo in parata e facendo festa con il suo re nero davanti alla marea rossa dei tifosi italiani. In casa di Lewis è dunque arrivato ciò che alla vigilia del Gran Premio d’Inghilterra neanche il più ottimista ed incallito ferrarista poteva pronosticare.
Ombre rosse si allungano sul Mondiale, anche se mancano ancora 11 gare. Ma questo decimo round era uno snodo essenziale, lo avevamo scritto. E dal trittico pericoloso la Ferrari esce rafforzata. Due i momenti essenziali in Inghilterra; la partenza: perfetta quella di Vettel e quella al rallentatore di Hamilton (cui seguirà il contatto con Raikkonen, penalizzato di 10 secondi) che è sembrato pagare psicologicamente lo sforzo incredibile per fare una pole position molto più sua che della Mercedes (accadono talvolta ad Hamilton questi black out). E poi, secondo momento appunto, il sorpasso da campione che ci restituisce un Vettel degno di coltivare il sogno iridato sotto le insegne del cavallino rampante.
Silverstone era uno snodo essenziale. Due i momenti chiave in Inghilterra; la partenza: perfetta quella di Vettel e quella al rallentatore di Hamilton e poi il sorpasso da campione che ci restituisce un Vettel degno di coltivare il sogno iridato.
Andiamo con ordine. La Ferrari ha portato per questa tappa del Mondiale un corposo aggiornamento alla sua SF71H. L’idea era quella di limitare i danni, tenendo conto del tipo di circuito e dell’utilizzo di pneumatici con mescole più dure e con battistrada ribassato (questo era l’ultimo appuntamento, poi torneranno gli pneumatici “regolari”): tutte caratteristiche che ben si adattano di solito alle Mercedes.
Nell’analisi delle qualifiche Cristiano Sponton e Pier Giorgio Donanoni, di FUno Analisi tecnica, hanno sintetizzato così la qualifica e anticipato quelle che poi sono state effettivamente le chiavi di lettura della gara: “Una Mercedes che ha sofferto il caldo anomalo di Silverstone con gli oltre 50°C di pista (cosa che in gara non si è ripetuta, visto che ovviamente il ritmo non è quello della qualifica, ndr). Il trovare un secondo settore praticamente perfetto ha permesso al quattro volte campione del mondo inglese di conquistare la Pole Position ai danni di una Ferrari però tornata a livelli impressionanti grazie ad un nuovo fondo (da cui Ferrari si aspettava molto) che sembra aver risolto completamente i problemi incontrati dalla Spagna fino allo scorso GP d'Austria. È tornato quel bilanciamento perfetto ammirato per l'ultima volta a Baku; solo i passi in avanti a livello di Power Unit e aerodinamica portati dalla Mercedes in Francia e Austria (ora le Power Unit si crede abbiano livelli di potenza simili), oltre al già detto giro monstre di Lewis Hamilton, non hanno permesso di vedere un'altra prima fila tutta Ferrari. […] Dal lato box di Sebastian Vettel, da un certo punto di vista si è rammaricati per i pochi millesimi che lo separano dalla Pole Position, mentre dall’altro, quello odierno, è valutato come un risultato positivo visto che, dopo i problemi al collo riscontrati durante la sessione mattutina, il pilota tedesco ha anche rischiato di non prendere parte alle qualifiche.
Molto interessanti i dati riscontrati allo Speed Trap dove vediamo svettare le due SF71H di Vettel e Raikkonen che precedono le Force India e le due Mercedes. Questo dato sarà molto importante, per la gara, soprattutto nel caso di attacco in rettifilo della Ferrari sulle W09. Come abbiamo visto in Austria, una volta che Ferrari utilizza il tasto K1, quello che si può definire l'overboost della Power Unit Ferrari, c'è la chiara possibilità di un sorpasso Ferrari sui grigi. Un qualcosa che lo scorso anno sia Vettel che Raikkonen difficilmente riuscivano a fare (Spa, un esempio)”. Della partenza “double face” abbiamo già detto.
Spostiamoci al 32esimo giro. Safety car in pista per uno spettacolare ma per fortuna innocuo incidente di Ericsson (poi arriverà quasi subito un’altra Safety Car per incidente altamente spettacolare ma altrettanto innocuo fra Grosjean e Sainz). È il momento in cui la Ferrari osa: Vettel va ad un secondo cambio gomme e perde la testa della gara a favore di Bottas ma sia lui che Raikkonen montano le gomme gialle (le più performanti). Gli strateghi di Maranello si assumono un grande rischio. Infatti per quanto il circuito offra diversi punti di sorpasso, se le monoposto quasi si equivalgono è difficile comunque superare. Ma i tecnici hanno fiducia che si possa fare. Un pizzico di follia in un mondo ipertecnologico. D’altronde se la Ferrari adotta strategie conservative va sempre a finire che poi perde punti. Ed hanno ragione ad osare. Perché Vettel prende subito le misure su Bottas (che, non richiamato ai box dal Team, comincia ad avere problemi di usura sulle sue Pirelli) e cerca di capire come superarlo. Ma il finlandese rintuzza bene i tentativi del tedesco. Poi, al giro 47, quando non te lo aspetti, ecco il colpo da maestro. Vettel nel lungo rettilineo prima di curva 6 si avvicina tanto agli scarichi di Bottas, ma gli resta leggermente all’esterno, quasi mimetizzandosi e non dando al pilota finlandese punti di riferimento. Bottas si avvia quindi a voltare a sinistra, convinto che Vettel lì non potrà ormai più attaccarlo, ma un attimo prima, la lucida follia dei grandi piloti, Vettel lo anticipa e lo affianca impostando meravigliosamente la curva. Sono manovre fatte in frazioni di secondi, a 300 chilometri all’ora! Per Bottas nulla da fare. Poi, in evidente crisi (anche con il morale sotto i tacchi?), lascerà passare prima Hamilton e poi Raikkonen. Game Over. E la Rossa può festeggiare. Ma può festeggiare anche la Formula Uno: 10 giri con 4 piloti che si attaccano a vicenda e potevano aspirare potenzialmente tutti al gradino più alto; colpi di scena, sorpassi magistrali (soprattutto quello di Vettel, che il vostro modesto cronista ha rivisto in loop tante volte da averne perso il conto), Hamilton, da talento cristallino qual è, che rimonta come una furia dall’ultima alla seconda posizione. Che spettacolo! Riconcilia con questo sport.
Vettel va ad un secondo cambio gomme e perde la guida della corsa, ma sia lui che Raikkonen montano le gomme gialle più performanti. Gli strateghi di Maranello si assumono un grande rischio. D’altronde se la Ferrari adotta strategie conservative va sempre a finire che poi perde punti.
Poi arriva il fine gara, anch’esso infuocato. In un gioco quasi pirandelliano, la Mercedes dismette la solita maschera da superiore e diventa piagnona: accusa vedendo complotti e trasformandosi un po’ in “italiana”; la Ferrari rintuzza con forza e decisione sembrando quasi una scuderia anglosassone. Così vicine, Ferrari e Mercedes, ma mai così lontane. Al centro delle polemiche quello che avrebbe potuto derubricarsi in un incidente di gara come tanti. Nel primo giro, Kimi Raikkonen sbaglia la staccata verso curva 3, e prende in pieno lo pneumatico posteriore di Hamilton. Nessun danno alle due monoposto ma Hamilton che rientra in pista da ultimo. Poi Raikkonen verrà penalizzato con ben 10 secondi nel primo cambio gomme. Ora: lo stesso Iceman ha ammesso l’errore. Amen, ci sta. Ma ancora una volta ciò che ha colpito cronisti e appassionati è stata la difformità di giudizio dei commissari di pista. Per lo stesso episodio, in altre gare, sono arrivati 5 secondi di penalizzazione o addirittura nulla. 10 secondi sono troppi? Sono troppo pochi? Ognuno si sarà fatto una sua idea. Per il sottoscritto sono troppi e magari c’era l’effetto “casa Mercedes e casa Lewis” ma, a prescindere dalle opinioni personali, resta il dato incontestabile di continue difformità di giudizio per le penalità da infliggere.
E su questo sfido chiunque a dire il contrario. Leggiamo le scintille post gara, perché nascondono molto altro…
Hamilton: “È la seconda volta che le Ferrari buttano fuori le Mercedes e prendono penalità molto leggere”, ha tuonato in conferenza stampa e aggiunto “Dobbiamo fare più pole position possibili e stare lontani dalle macchine rosse perché non si sa mai cosa potrebbe succedere”. Poco dopo la gara aveva pure detto in modo sibillino che bisognava studiare le strategie Ferrari, sottintendendo che la manovra di Raikkonen fosse premeditata. Poi a rincarare la dose il capo del Team AMG, Toto Wolff: “Abbiamo perso molti punti costruttori… Per dirla con le parole di James Allison, ‘pensi che sia deliberato o che sia semplicemente incompetenza?’. Ecco, questa è la cosa che viene lasciata al nostro giudizio”.
Parole ingenerose e bruttine, per usare eufemismi. Uno psicodramma ad attori invertiti. Tra l’altro Hamilton è in qualche modo scusabile: era nella pista di casa, aveva ancora l’adrenalina a palla e la delusione davanti al suo pubblico, inoltre poi fa parte del suo carattere vedere complotti ovunque; per fortuna il giorno dopo ha smorzato i toni ed accettato le scuse di Kimi che aveva sdegnosamente rifiutato poco dopo la gara…e meno male, aggiungiamo. Si può capire di meno Wolff. E infatti, a stretto giro di posta, è arrivata la replica di Arrivabene. Il Team Principal della Ferrari spesso è stato accusato (anche dal sottoscritto) di non essere all’altezza. In questo caso era necessaria una sua perentoria presa di posizione. Serviva ed è servita per bloccare sul nascere assurde speculazioni. Era già in “borghese” quando ai microfoni di Sky ha voluto replicare: “Mi dà veramente fastidio. Incompetente chi? Kimi? Chi è Allison per giudicare cosa fa un pilota in macchina? Posso accettarlo da un ex pilota, ma da quel signore proprio no. Forse è incattivito perché ha perso a casa sua, punto… Vi garantisco che non è né incompetenza né deliberazione. Dovrebbe piuttosto guardarsi la telemetria e capire che il suo pilota è partito male, che ha perso subito due posizioni mentre Kimi è partito bene e si è trovato addosso a Hamilton. Ricordo che in Cina abbiamo avuto un problema tra Vettel e Verstappen, ma nessuno ha detto niente. Il messaggio che voglio dargli è che è stata una bella battaglia, gradita dal pubblico. Ne verranno altre, che probabilmente vinceranno loro. Questa è una lezione su come comportarsi, noi l’abbiamo fatto sempre in modo elegante”. Controreplica di Wolff che ammorbidisce i toni: “Non intendevo che fosse deliberato, ma che si può guardare se la situazione sia frutto di deliberazione o incompetenza. In ogni caso, è stato uno scherzo… Non è assolutamente deliberato secondo me, però è stancante vedere queste cose perché è la seconda volta in tre gare che veniamo buttati fuori e questo rovina la domenica di tutta la squadra”. Chiosa finale di Arrivabene: “Mi auguro che fosse uno scherzo. Se era uno scherzo è ok, ci mettiamo tutti a ridere. Se non lo era, allora vale tutto quello che ho detto prima. Riguardo l’incidente della Francia, non è stato quello che ha penalizzato la Mercedes ma sono stati i loro due ritiri. Noi sappiamo già come fare, di batoste ne abbiamo prese in questi anni”. Uno scambio di boxe virtuale niente male, con due elementi interessanti segnati sul taccuino rosso del vostro cronista. Primo: Allison e la Ferrari se la sono giurata, inutile girarci attorno. Secondo: le scintille Ferrari-Mercedes nel post Gara dicono molto più di quel che si pensi. Si è rotto un asse politico. Ed era ora, se uno dei due è destinato ad essere "minus inter pares”.
Negli anni la Ferrari ha visto sue figure di riferimento passare ai vertici della Formula Uno o alle altre scuderie, soprattutto la Mercedes. Non avete idea di quanti grattacapi e mal di testa abbia provocato agli uomini di Maranello tutto ciò. Mal di testa che però fa pensare al classico: “Chi è causa del proprio male…”, perché la Ferrari non ha saputo o voluto gestire situazioni potenzialmente critiche.
Veniamo a James Allison. Classe 1968. Già in Ferrari dal 1999 al 2005. Rientra come direttore tecnico a metà 2013. Da lui ci si aspetta la rinascita Ferrari. La lascia dopo soli tre anni, nel luglio 2016. Pochi risultati degni di nota. Qualche vittoria. In quell’anno ha avuto anche il terribile lutto della perdita improvvisa della moglie (per una meningite fulminante). Cosa che inevitabilmente ha impedito al tecnico di fare al meglio il suo lavoro. Il paddock racconta anche di un feeling mai nato fra lui e Marchionne. Se ne va con grande freddezza. Conosce l’ambiente Ferrari come pochi. Lo ritroviamo nel 2017 direttore tecnico… della Mercedes. La richiesta di spiegazioni dei tedeschi, che poi ha portato a pesanti limitazioni per la Ferrari proprio nel 2017 sull’uso dell’olio come additivo per migliorare la combustione del motore endotermico (e per avere quindi maggiore potenza e affidabilità), porta il calce l’inchiostro della sua firma.
La Mercedes è (“era”, a questo punto?) vicina alla Ferrari (alleate contro la Federazione per evitare uno stravolgimento regolamentare troppo vicino alla formula-spettacolo americana voluta da Liberty Media) ed ha tentato il classico colpo sotto la cintola. Insomma: la corazzata tedesca sembra come quella bella ragazza che limona con mister Ferrari davanti alla Fia, ma appena Ferrari si allontana va a fare la spia a Napoleone Todt. Ridiamoci su va! Ma ricordiamoci che dietro le gare, nel retro box come nella vita, c’è tanto altro. È la politica, bellezza!
Prossimo Gran Premio fra due settimane, pieno di suggestioni. In Germania. Nella casa madre della Mercedes (il team di F1 è un “ibrido anglo-tedesco", come ben sapete), ma anche nella patria di Vettel. Il quadricampione del Mondo ha raggiunto intanto i 51 Gran Premi vinti. Come il Professore, Alain Prost. Vettel… talvolta così poco tedesco e così tanto italiano. Anche per questo non lo si può non amare.
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rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.