28 Dicembre
Omicron, perché deve decollare un'altra strategia
Oggi la riunione del Cts. La variante impone un cambio in sei punti: i vaccinati con la terza dose devono tornare a una vita normale, stop a quarantena di massa, positività non è sempre malattia e isolamento, basta tamponi senza criterio, esistono due pandemie (vaccinati e non), il rischio geopolitico e l'ascesa della Cina
Che succede? Si chiude l'anno con un'ondata di contagi da coronavirus che non ha un andamento parallelo nei ricoveri e nelle terapie intensive, questo dato molto importante, positivo e incoraggiante sul futuro della pandemia, tuttavia non ha impedito al sistema della comunicazione (media e istituzioni) di andare in testacoda. Abbiamo effetti indesiderati provocati da una reazione sbagliata, sopra le righe, ansiogena. Ma ci sono in ogni caso fatti positivi che per fortuna stanno arrivando a dama. Facciamo il recap della giornata:
- Omicron conferma la sua contagiosità, i nuovi casi sono 78.313 - con oltre un milione di tamponi (1.034.677) - ma il sistema ospedaliero non presenta i problemi di un anno fa, l'aumento nei ricoveri (+366) e nelle terapie intensive (+19) è ancora lontano dall'emergenza. Sono numeri destinati a crescere, ma vanno cambiati i metodi di gestione, non è la stessa pandemia, siamo in presenza di un nuovo scenario.
- Il governo sta studiando nuove regole per le quarantene, oggi ci sarà la riunione del Comitato tecnico scientifico, chi ha ricevuto la terza dose avrà la riduzione o l'azzeramento della quarantena. Il tracciamento dei casi ovviamente è saltato (in Italia non è mai decollato sul serio).
- In Francia ci sono stati 180 mila casi in 24 ore, il governo ha deciso di tenere aperto il paese, decisioni ragionate, niente isteria all'Eliseo.
- Uno studio dell'Africa Health Research Institute conferma le prime analisi, "Omicron neutralizza Delta" e dunque una sua diffusione sarà più gestibile dagli Stati, attendiamo ulteriori ricerche, ma finora questo è un quadro comune agli studi scientifici pubblicati.
- Wall Street ha chiuso la seduta contrastata con l'indice S&P 500 che si prende una pausa dopo i record di ieri e quello intraday di oggi. Il Dow Jones avanza dello 0,27% a 36.398 punti, lo S&P 500 cede lo 0,04% a 4.789 punti,...
Che succede? Si chiude l'anno con un'ondata di contagi da coronavirus che non ha un andamento parallelo nei ricoveri e nelle terapie intensive, questo dato molto importante, positivo e incoraggiante sul futuro della pandemia, tuttavia non ha impedito al sistema della comunicazione (media e istituzioni) di andare in testacoda. Abbiamo effetti indesiderati provocati da una reazione sbagliata, sopra le righe, ansiogena. Ma ci sono in ogni caso fatti positivi che per fortuna stanno arrivando a dama. Facciamo il recap della giornata:
- Omicron conferma la sua contagiosità, i nuovi casi sono 78.313 - con oltre un milione di tamponi (1.034.677) - ma il sistema ospedaliero non presenta i problemi di un anno fa, l'aumento nei ricoveri (+366) e nelle terapie intensive (+19) è ancora lontano dall'emergenza. Sono numeri destinati a crescere, ma vanno cambiati i metodi di gestione, non è la stessa pandemia, siamo in presenza di un nuovo scenario.
- Il governo sta studiando nuove regole per le quarantene, oggi ci sarà la riunione del Comitato tecnico scientifico, chi ha ricevuto la terza dose avrà la riduzione o l'azzeramento della quarantena. Il tracciamento dei casi ovviamente è saltato (in Italia non è mai decollato sul serio).
- In Francia ci sono stati 180 mila casi in 24 ore, il governo ha deciso di tenere aperto il paese, decisioni ragionate, niente isteria all'Eliseo.
- Uno studio dell'Africa Health Research Institute conferma le prime analisi, "Omicron neutralizza Delta" e dunque una sua diffusione sarà più gestibile dagli Stati, attendiamo ulteriori ricerche, ma finora questo è un quadro comune agli studi scientifici pubblicati.
- Wall Street ha chiuso la seduta contrastata con l'indice S&P 500 che si prende una pausa dopo i record di ieri e quello intraday di oggi. Il Dow Jones avanza dello 0,27% a 36.398 punti, lo S&P 500 cede lo 0,04% a 4.789 punti, il Nasdaq arretra dello 0,56% a 15.781 punti. Il mercato sta per chiudere un anno eccezionale, la decisione di Biden di tenere aperto il paese e non cedere il passo a Omicron e quella delle autorità sanitarie di tagliare la quarantena da 10 a 5 giorni per i positivi asintomatici, per gli investitori sono segnali importanti, un'iniezione di fiducia.
Il caso Italia è seguito da tutti i leader internazionali con grande attenzione, perché siamo ai primi posti nella vaccinazione e Mario Draghi è diventato il punto di riferimento nella strategia europea di reazione al coronavirus. Un cedimento a Roma, apre strade incognite anche altrove. A che punto siamo?
Siamo in piena "tamponite", passerà, ma queste sono le conseguenze di una lettura parziale dei dati della pandemia, Omicron, di una popolazione confusa dai messaggi sbagliati del governo - una parte dell'esecutivo pare abbia un'amnesia sull'esistenza della vaccinazione, quasi 109 milioni di dosi somministrate e poi incoraggiare de facto la corsa al tampone, ridicolo - e il carattere di un popolo prontissimo a smarrirsi ma per fortuna capace ogni tanto di ritrovarsi. Siamo nel mezzo, tornerà presto a comandare la realtà.
Il sudoku della quarantena sta sfasciando la fiducia, senza una correzione immediata - che dovrebbe arrivare oggi con la riunione del Cts e poi le decisioni del governo - avremo milioni su milioni di italiani isolati, già ora sono oltre 2 milioni. Alcuni sono felicissimi di stare a casa (gli imboscati della pandemia, sempre pronti), altri sono intrappolati in un sistema da campionato mondiale del rebus, molti sono rassegnati in attesa di una kafkiana liberazione. Gli effetti sulle imprese sono enormi (difficoltà di turnazione del personale e stop della produzione), i servizi pubblici fondamentali (trasporti, sanità, sicurezza) rischiano il blocco. Così non si va lontano e per queste ragioni arriveranno le correzioni in corsa, prima che l'anno cominci con la brutta sorpresa di un'economia in picchiata.
Omicron è un'altra storia, si vedeva fin al principio (fin dalle prime notizie che erano giunte dal Sudafrica, confermate da uno studio pubblicato poche ore fa), ma invece di leggere i report scientifici che indicavano un comportamento diverso della variante (più contagiosa, con meno sintomi gravi e morti, abbiamo tutti i numeri squadernati), si è agito come se fossimo in presenza di Delta (meno contagiosa, ma più insidiosa), si sono diffuse idee boomerang (il tampone per i vaccinati), si è sparso il panico dove serviva un atteggiamento freddo, calcolato, rassicurante.
La vaccinazione è stata efficace, sta dando i suoi frutti (con Omicron gli immunizzati corrono pochi rischi di finire in terapia intensiva, al netto di altre patologie, ovvio), ma se si prendono i contagi come numero di riferimento per decidere sulle contromisure, allora non si è compreso lo scenario, cosa che è purtroppo accaduta e il fenomeno del tamponamento di massa (non solo in senso sanitario, siamo all'ingorgo stradale) è la prova di questo errore di valutazione. Draghi ha evitato la chiusura del paese nell'ultimo Consiglio dei ministri (e si è dovuto discutere parecchio per affermare ciò che era dettato dalla logica), ma non ha potuto fermare la carica d'isteria che ormai era stata innescata dalla forma mentis di alcuni esponenti del suo governo e da una comunicazione palesemente inadeguata.
Omicron pone i governanti di fronte a una scelta diversa, dopo due anni di pandemia, sono giunti al bivio, è emerso dall'oceano del virus uno spartiacque culturale, è la variante che sta imponendo una variante:
- Bisogna prendere atto che esistono i vaccinati, che sono persone che hanno il pieno (e conquistato) diritto di vivere una vita normale, chi ha la terza dose e sta bene, deve essere libero da tutto, anche dalla mascherina. Le maggioranze sono silenziose, ma non possono essere costrette a sacrificarsi all'infinito, tirare la corda significa perdere il consenso attivo di chi ha costruito la ripresa.
- Non può più proseguire una strategia di isolamento di massa in presenza del vaccino di massa, si deve voltare pagina in fretta e prendere decisioni dettate dalla politica e non dall'igienismo, dal bilanciamento dei vari interessi e non dall'ossessione della biosicurezza (che non esiste in natura, zero perdite è un mito di questo tempo d'illusione asettica). Serve pragmatismo, è una qualità di Draghi, Giorgetti e pochi altri, la usino e battano chi sogna un mondo perfetto libero dal virus, non esiste, il Covid resterà tra noi a lungo, potrebbe mutare ancora, abbiamo il dovere di andare avanti e non di ridurci alla zombificazione dell'esistenza.
- Essere positivi non significa dover stare reclusi in casa (che senso ha per un asintomatico e addirittura vaccinato?), non siamo nell'era in cui il vaccino non esisteva.
- I tamponi non possono essere usati in maniera indiscriminata, sono per chi presenta i sintomi, non per chi non ha i segni del contagio e può condurre una vita normale, vedere appunto la decisione presa dal Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) in America.
- Ci sono due pandemie, una dei vaccinati (con numeri contenuti, gestibile e in generale non letale), l'altra dei non vaccinati (un problema di stress per il sistema sanitario), con questi ultimi occorre essere realisti, è ora di prendere atto della realtà, si assumono le proprie responsabilità e le conseguenze delle loro scelte, non possono condizionare le vite di tutti gli altri. I dati della curva epidemica in Germania dopo il lockdown dei non vaccinati sono eloquenti.
- In assenza di una reazione coraggiosa, di apertura, accettazione della realtà, fine della strategia esclusiva dell'isolamento e contrasto attivo, si profila un rischio sempre più concreto: quello di tornare indietro e, sul piano geopolitico, cedere definitivamente l'Occidente al dominio della Cina.
Si tratta di una decisione fondamentale, siamo tra l'andare avanti e la resa, non ci sono terze vie disponibili. O si cambia, o sul ponte sventola bandiera bianca.
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8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
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9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
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10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
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Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
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essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
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garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.