13 Febbraio
Operazione Draghi
Un governo d'unità nazionale, un fatto politico di enorme importanza, la missione della ricostruzione. L'uomo solo, una navigazione nella crisi con gli eterni rivali che devono remare tutti insieme. Non è la prova di un governo, ma l'ultima chiamata per il paese intero
Che succede? È sabato 13 febbraio 2021, è una giornata importante, parte una nuova fase della nostra vicenda umana. Davanti a noi si stanno dispiegando i fatti straordinari della grande storia. Un anno fa emerge dall'infinitamente piccolo un agente invisibile venuto dall'Asia, il nuovo coronavirus. La sua comparsa cambia la nostra vita, isola i continenti, schianta l'economia globale, mette a terra viaggi e turismo, spezza la catena della manifattura, uccide 2,4 milioni di persone, allontana le persone e lacera i sentimenti, distrugge biografie e famiglie, apre una faglia nelle relazioni sociali, accelera il già avanzato disfacimento dell'ordine di Yalta, comprime il tempo lungo della storia, mette la Brexit in rampa di lancio, devia il corso della storia americana strappando la Casa Bianca a Donald Trump e assegnandola a Joe Biden, fa decollare la Cina dell'imperatore Xi Jinping verso il primato mondiale. E nella piccola e splendida Italia - mentre là fuori soffia la bufera - arriva un governo d'unità nazionale, l'operazione Draghi. Non è la prova di un governo, ma l'ultima chiamata per il paese intero.
Giuramento dei ministri al Quirinale alle ore 12 e via, si parte. Che squadra è quella di Draghi? L'attenzione sui nomi rischia di far perdere di vista il significato di quello che sta accadendo: siamo di fronte a una gigantesca operazione politica. Non ne conosciamo gli esiti, naturalmente, ma è indubbio che il primo atto sia un bagliore improvviso nel buio: i partiti che si sono sempre combattuti uniscono le forze intorno alla guida carismatica di una personalità tra le più stimate e influenti della scena internazionale. Tutto questo non è scontato, le probabilità che potesse accadere fino a qualche giorno fa erano remote, il destino sembrava essere ancora (e lo sarà, in futuro, di nuovo) quello degli eterni guelfi e ghibellini che si combattono. Siamo di...
Che succede? È sabato 13 febbraio 2021, è una giornata importante, parte una nuova fase della nostra vicenda umana. Davanti a noi si stanno dispiegando i fatti straordinari della grande storia. Un anno fa emerge dall'infinitamente piccolo un agente invisibile venuto dall'Asia, il nuovo coronavirus. La sua comparsa cambia la nostra vita, isola i continenti, schianta l'economia globale, mette a terra viaggi e turismo, spezza la catena della manifattura, uccide 2,4 milioni di persone, allontana le persone e lacera i sentimenti, distrugge biografie e famiglie, apre una faglia nelle relazioni sociali, accelera il già avanzato disfacimento dell'ordine di Yalta, comprime il tempo lungo della storia, mette la Brexit in rampa di lancio, devia il corso della storia americana strappando la Casa Bianca a Donald Trump e assegnandola a Joe Biden, fa decollare la Cina dell'imperatore Xi Jinping verso il primato mondiale. E nella piccola e splendida Italia - mentre là fuori soffia la bufera - arriva un governo d'unità nazionale, l'operazione Draghi. Non è la prova di un governo, ma l'ultima chiamata per il paese intero.
Giuramento dei ministri al Quirinale alle ore 12 e via, si parte. Che squadra è quella di Draghi? L'attenzione sui nomi rischia di far perdere di vista il significato di quello che sta accadendo: siamo di fronte a una gigantesca operazione politica. Non ne conosciamo gli esiti, naturalmente, ma è indubbio che il primo atto sia un bagliore improvviso nel buio: i partiti che si sono sempre combattuti uniscono le forze intorno alla guida carismatica di una personalità tra le più stimate e influenti della scena internazionale. Tutto questo non è scontato, le probabilità che potesse accadere fino a qualche giorno fa erano remote, il destino sembrava essere ancora (e lo sarà, in futuro, di nuovo) quello degli eterni guelfi e ghibellini che si combattono. Siamo di fronte a un mix unico, vediamolo.
01
L'uomo solo, Draghi
Poteva tranquillamente attendere che la Presidenza della Repubblica gli cascasse tra le braccia, ha accettato la sfida più grande: caricarsi sulle spalle la ricostruzione del paese
Mario Draghi, ex presidente della Banca centrale europea, un uomo che poteva tranquillamente attendere che la Presidenza della Repubblica gli cascasse tra le braccia, ha accettato la sfida più grande: riportare la speranza in Italia, caricarsi sulle spalle - insieme alle persone di buona volontà - la ricostruzione del paese. Egli ha risposto alla chiamata del presidente Sergio Mattarella come un soldato che va in battaglia, in cuor suo sente che la missione è di quelle da cui spesso non si torna più indietro. Draghi sa che su di lui ci sono aspettative gigantesche, sa che la realtà della politica è dura, cinica e crudele, sa che sarà dileggiato e offeso, sa che Alcide De Gasperi fu dimenticato dal suo partito, sa che Luigi Einaudi fu sempre inascoltato, sa che gli italiani disarcionano sempre il cavaliere bianco, sa che oggi sei stella e domani polvere, sa che da questo momento è un uomo solo, respirerà questa solitudine tante volte nel suo studio a Palazzo Chigi, catturato dall'ingranaggio del potere, sa che sulla sua biografia ora c'è la parola "sacrificio". Quest'uomo solo ha bisogno di tutto e di tutti;
2. Oggi a Palazzo Chigi saranno seduti allo stesso tavolo i ministri di partiti "nemici", dovranno lavorare a una missione comune, portare l'Italia fuori dalla crisi: Movimento Cinque Stelle, Partito democratico, Lega, Forza Italia, LeU sono opposti che devono marciare nella stessa direzione. Per loro non ci sarà una seconda possibilità e non avranno neppure una terza via, saranno sospesi tra bene e male e questa esperienza li segnerà per sempre. La dialettica di Carl Schmitt, l'amico/nemico è sospesa, e la grande sfida che hanno davanti i ministri è quello di imparare a lavorare insieme a quello che i latini chiamavano "hostis", il nemico. Tendere la mano, comprendere le ragioni dell'altro, far prevalere le ragioni del nobile compromesso, leggere, studiare, agire, avere l'umiltà di mettersi continuamente in discussione, l'arte della politica.
***
Il governo Draghi è tagliato, scolpito, disegnato con due obiettivi concreti: "tenere il mare" e "mettere a terra". Cosa significa?
02
Tenere il mare
Draghi ha mostrato un salutare pragmatismo: dunque dentro tre ministri leghisti. È l'ingresso della Lega nel governo che cambia tutto, imprime un'altra velocità alla marcia dell'esecutivo. Senza la Lega, il governo sarebbe stato quello della disunità d'Italia
Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, il leader del partito e la macchina di governo della Lega (Foto Ansa).Tenere il mare vuol dire che la nave deve avere scafo solido e veloce, velatura a prova di tempesta, Draghi deve attraversare gli oceani della crisi. Per farlo non poteva avere un equipaggio di soli tecnici, ma un governo politico guidato da una serie di ufficiali di sua totale fiducia riuniti sul ponte di comando, al tavolo del carteggio. Siamo di fronte a una tempesta mai vista, la rotta si può mantenere solo con la maggioranza più larga possibile e la ragione è evidente a ogni capitano di lungo corso: se perdi un pezzo dell'equipaggio durante la navigazione, arriverai lo stesso in porto con quello che resta. In questa storia non può esserci il naufragio, bisogna arrivare fino alla fine. I politici servono a "tenere il mare" e la scelta è quanto mai saggia. A quelli che dicono che questo non è il governo dei migliori diciamo che è vero, ma con la teoria e i bei sogni non si va lontano, la politica si fa con quello che c'è e pensare di varare un governo fuori dalla realtà è fonte di fallimento certo. Draghi ha mostrato un salutare pragmatismo: dunque dentro tre ministri leghisti capaci, dotati di pragmatismo: Giancarlo Giorgetti (al ministero chiave dello Sviluppo economico) è un uomo con il quale puoi andare in guerra, Massimo Garavaglia (nel nuovo ministero del Turismo, non a caso il settore più colpito dalla crisi pandemica) è uno che non molla mai la presa, Erika Stefani (al ministero delle Disabilità, una richiesta di Matteo Salvini che Draghi ha colto al volo) appartengono a un gruppo politico, la Lega, senza il cui apporto nell'Italia di oggi (e soprattutto di domani) non si fa nulla. La Lega governa 14 regioni su 20, è il primo partito italiano e ha un leader politico, Matteo Salvini, che poteva stare alla finestra ad attendere la caduta degli deì e raccogliere la vittoria alle prossime elezioni e invece ha scelto la via dell'uomo di Stato e preso il rischio di partecipare all'impresa di un governo di unità nazionale. È l'ingresso della Lega nel governo che cambia tutto, imprime un'altra velocità alla marcia di Draghi. Senza la Lega, il governo sarebbe stato quello della disunità d'Italia, dei separati in casa, una guerra dei Roses che alla fine conduce alla sconfitta di tutti.
Gli otto tecnici chiamati alla missione - Daniele Franco all'Economia, Marta Cartabia alla Giustizia, Luciana Lamorgese all'Interno, Vittorio Colao al Digitale, Patrizio Bianchi all'Istruzione, Roberto Cingolani alla Transizione ecologica, Maria Cristina Messa all'Università, Enrico Giovannini ai Trasporti - sono la task force di Draghi, sono coloro che dovranno più di tutti interpretare la "visione" di medio-lungo periodo del premier e trasformarla in fatto politico concreto. Sono pezzi che Draghi ha piazzato sulle caselle che pulsano di futuro, è la fabbrica aperta per gli italiani più piccoli, i nostri figli.
03
Mettere a terra
Bisogna dare velocemente risposte politiche a problemi politici e trasferirli in progetti concreti sul territorio, si tratta dell'imperativo che ha un quadro e una cornice: il Recovery Fund
Mettere a terra vuol dire "fare", dare velocemente risposte politiche a problemi politici e trasferirli in progetti concreti sul territorio, si tratta dell'imperativo che ha un quadro e una cornice: il Recovery Fund. Duecento miliardi da spendere nei prossimi anni, è il carburante del governo Draghi, la differenza di fondo rispetto all'altra crisi, quella del 2011, che portò alla formazione del governo Monti. Uno tagliava, l'altro spenderà.
Il problema risiede tutto nel come e nel quando, un tema di sostanza e velocità. Non si possono "mettere a terra" le idee se non sono immediatamente realizzabili. Dunque Draghi cercherà buoni progetti già aperti che sono da chiudere, nuove idee che sono chiavi in mano, rafforzerà filiere produttive del Made in Italy che hanno un domani, farà decollare piani per infrastrutture che sono cantierabili subito. Darà polmoni alla ricerca e all'istruzione, investimenti in capitale umano, dunque di lungo periodo ma con implementazione immediata del sistema di formazione (insegnanti, reti digitali, edilizia, trasporti). "Mettere a terra" significa essere realisti.
Castelli in aria? Tutti parlano dell'idrogeno, c'è solo un dettaglio, in questo momento ha un mercato piccolissimo, non genera ricchezza per tutti oggi e ha un esito incertissimo per il domani. Ai fini della soluzione della crisi, nell'immediato, l'idrogeno è tempo perso perso e spreco di risorse. Va bene per gli utopisti, per coloro che hanno tempo da dedicare ai voli pindarici, per chi aspetta Godot e non ha problemi a pagare il conto del panettiere. Ma dalle nostre parti il tempo è denaro e naturalmente vita. John Maynard Keynes ricordava agli utopisti che "nel lungo periodo siamo tutti morti", dunque il governo deve fare in fretta cose che hanno un senso e vanno spesso anche in direzione contraria rispetto alle illusioni del mainstream, alle distrazioni di massa, ai birignao salottieri, al banalismo di lotta e di governo. Questa è la grande sfida culturale e su questo non bisogna farsi illusioni, le partite in corso richiedono intelligenza e coralità che mancano. Abbiamo ottimi solisti, ma là fuori ci sono branchi di lupi ben organizzati e problemi che hanno un livello di complessità alla quale arrivano in pochi. E quei pochi domineranno il mondo. Come?
04
Il nuovo mondo. Finanza e energia. Bitcoin e elettricità
È la storia del prossimo sistema finanziario che governerà le relazioni internazionali. Ieri Bretton Woods (1944) e oggi il nuovo ordine delle cryptovalute (2021)
Occhio a questa traccia. Finanza e energia si stanno intrecciando sempre più (ne discuteremo presto), software e elettricità crescono in parallelo, ciò che fa il bit è finanziato dall'elettrone che diventa il sottostante materiale di ciò che è immateriale. Non è un gioco di parole, è la logica della produzione in codice. Domanda: qual è il valore del bitcoin? Si dirà che è quello della speculazione, ma in realtà il valore della cybervaluta è dato dalla quantità di energia disponibile, i watt che si consumano per generarlo, il valore del Bitcoin è dato dalla potenza di calcolo e dal tempo che si impiega a processarlo, siamo di fronte a un numero limitato di Bitcoin prodotto da un pianeta di server sempre accesi che elaborano calcoli che bruciano energia. Non è affascinante? È la storia del prossimo sistema finanziario che governerà le relazioni internazionali. Ieri Bretton Woods (1944) e oggi il nuovo ordine del Bitcoin (2021). Ricordo che nel 1944 la Seconda guerra mondiale non era ancora finita, non si sapeva, come nel Macbeth, chi avrebbe prevalso tra la notte e il giorno, ma il sistema finanziario si stava dando un nuovo schema di gioco; nel 2021, abbiamo la crisi della pandemia in corso, non sappiamo ancora chi vincerà nel disordine del coronavirus, la Cina sembra inesorabilmente avviata al primato, ma nel frattempo, ancora una volta, in un 2021 che s'annuncia rutilante, con una tensione crescente tra Washington e Pechino, la finanza si sta riorganizzando all'ombra delle cryptovalute e dell'energia. Basta un indizio: Elon Musk ha investito con Tesla 1.5 miliardi di dollari in Bitcoin. La Silicon Valley ha spinto il pulsante del nuovo gioco.
05
Dove eravamo rimasti? Riecco il Pd
Un partito che mette la figura di Giuseppe Conte come propria irrinunciabile bandiera ha un problema di fondo da risolvere: la sua cultura. L'orizzonte del Pd oggi comincia al Nazareno e finisce negli uffici di Bruxelles. Il mondo è decisamente più grande
Il grande limite del Pd risiede in questa totale assenza di visione politica alternativa, di conoscenza dei problemi, di comprensione dello spirito del tempo. Un partito che mette la figura di Giuseppe Conte come propria irrinunciabile bandiera ha evidentemente un problema di fondo da risolvere: la sua cultura. L'orizzonte del Pd oggi comincia al Nazareno e finisce negli uffici di Bruxelles. Il mondo è decisamente più grande e va oltre la grisaglia ministeriale. Il risultato della brillante operazione messa in piedi dal gruppo dirigente dem è il seguente: è caduto l'uomo del "mai più senza" (il premier), è caduto colui che ne sosteneva l'azione politica con la catapulta del debito pubblico (il ministro dell'Economia), sono obtorto collo con la Lega al governo e devono pure far finta che Draghi sia una loro soluzione e non invece la formula alchemica della crisi aperta dall'arcinemico, Matteo Renzi. Il segretario Nicola Zingaretti ha saggiamente provato a correggere la rotta, ma al Pd servono strumenti che sembra non possedere, l'iniezione di linfa vitale, nuovo pensiero critico, non la solita minestra riscaldata che perde tutti i pezzi della contemporaneità. Potrebbe essere proprio lui, Zingaretti, a organizzare la trasfusione. E deve farlo prima che sia troppo tardi, perché l'alleanza con i Cinque Stelle è chiaramente a perdere, funziona in questo Parlamento ma nel paese è minoritaria.
Risultato: dopo oltre 120 miliardi di nuovo debito pubblico, il Pd ha perso Giuseppe Conte (hanno insistito talmente tanto con lui che ora gli va intestato tutto, pochette compresa) e Roberto Gualtieri (uno storico di Togliatti sulla scrivania di Quintino Sella) in un colpo solo e non ha certo guadagnato qualcosa, visto che Guerini e Franceschini c'erano già e Orlando è solo un cambio di guardia zingarettiana. Coriandoli e carnevale. Il Pd oggi non è rappresentato dai suoi politici, ma dalle tecnostrutture che di fatto ne condizionano le mosse, ci sono i capi di gabinetto e i dirigenti dei ministeri, la fascia alta brussellese al comando delle operazioni ma, con tutto il rispetto, la politica è un'altra cosa.
06
Il governista, Grillo
Beppe Grillo ha (ri)dipinto di verde il partito e non si può dire che questa sia un'idea balzana, tutt'altro. Alla fine è quello che là dentro ha più testa di tutti
I Cinque Stelle hanno salvato la baracca con un ministero, quella della "Transizione energetica" - in cui non toccheranno palla (per fortuna) affidato da Draghi a un fisico, Roberto Cingolani, che non è un teorico ma conosce bene i problemi dell'impresa (ottima scelta). Beppe Grillo ha (ri)dipinto di verde il partito e non si può dire che questa sia un'idea balzana, tutt'altro. Il problema dei Cinque Stelle è che quando si passa dagli slogan all'execution le cose non tornano mai e si oscilla tra il nulla e la decrescita infelice. È rimasto agli Esteri Luigi Di Maio e certo che sappiamo che non si tratta di Henry Kissinger, ma è altrettanto evidente che la politica estera la farà Mario Draghi, dunque la stabilità del governo val bene un Luigi alla Farnesina, occorre un po' di realismo, la politica si fa con quello che c'è non con il sogno di avere al tavolo di Palazzo Chigi Winston Churchill e Robert McNamara, noi siamo questo, il Movimento è uno scherzo che fa il pendolo tra Luigino e Dibba, prendere o lasciare. Ha vinto l'ala governista e Draghi ha fatto bene a agevolare l'operazione tingendo di verde il suo programma (cosa tra l'altro che va fatta perché richiesta dal Recovery Fund). I Cinque Stelle pagano in ogni caso un prezzo altissimo: via Bonafede, via Azzolina, la certificazione dei guai della Giustizia e dell'Istruzione. Resta Patuanelli, ma non al Mise (dove va non a caso il solido Giorgetti, ben noto a Draghi), trasloca all'Agricoltura, ministero in ogni caso molto importante per l'identità culturale del paese (filiera alimentare e molto altro). I Cinque Stelle resteranno uniti? Alessandro Di Battista potrebbe fare la sua "Rifondazione Cinque Stelle", un bertinottismo pentastellato, vedremo se e quando, ma uno smottamento del gruppo parlamentare è da mettere in conto. Il cedimento potrebbe dare un altro vantaggio competitivo alla Lega di Salvini. Grillo? Aveva davanti lo spettro dell'implosione e l'ha evitata. Beppe sa bene di aver dato vita tanti anni fa a un movimento pazzo, ma con uno strato di realtà che affonda le sue radici nella crisi italiana, nell'assenza di reddito e futuro. Con Gianroberto Casaleggio aveva un fiume di pensiero al quale attingere, la sua assenza pesa, ma alla fine Beppe è quello che là dentro ha più testa di tutti.
Post scriptum: Quello a sinistra nella foto qui sopra, Giuseppe Conte trama, fa nervosi origami e racconta di essere candidato a tutto, ma la realtà è fin troppo evidente: senza lo charme della poltrona è una storia finita. Ha bisogno di un posto e nell'Italia che dimentica tutto, lo otterrà.
07
Mattarella e Renzi, l'innesco e la soluzione
Il Quirinale ha dato la missione - un governo di unità nazionale - e l'ha fatto con molta discrezione e polso fermo. Renzi ha acceso la miccia della crisi e alla fine ha ottenuto una vittoria totale: via Conte, dentro Draghi
Chi sono gli artefici di questa operazione? Mattarella e Renzi. Il presidente della Repubblica alla fine ha optato per la chiamata last minute dell'unico che poteva mettere insieme questi soggetti, Mario Draghi. Il Quirinale ha dato la missione - un governo di unità nazionale - e l'ha fatto con molta discrezione e polso fermo. Ieri Sergio Mattarella ha mandato avanti il segretario generale Zampetti e lasciato tutta la scena a Draghi, la sua studiata assenza è il segno dell'immanenza del Quirinale, questo è il ciak sul film del governo. Matteo Renzi ha acceso la miccia della crisi, ha giocato con grande tenacia la partita, ha resistito a un assalto totale e alla fine ha ottenuto una vittoria totale: via Conte, dentro Draghi. Il suo destino è quello di essere odiato, ma questa storia parte dal suo talento, Renzi è un vero politico, il tempo alla fine sarà galantuomo anche con lui. Renzi è l'innesco, Mattarella è soluzione.
***
Da questo momento, parte un'altra storia. Abbiamo il taccuino squadernato, siamo sulla riva del Tevere, in bocca al lupo, Italia. E sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.